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Plastic tax, spunta ipotesi per dimezzarla

(Teleborsa) – Dimezzare la tassa sulla plastica, restringendo la gamma dei prodotti coinvolti e l’entità del prelievo. È questa una delle ipotesi allo studio del governo in vista dell’esame parlamentare della manovra, al via giovedì 7 novembre con le consuete audizioni presso le commissioni Bilancio di Camera e Senato.

Al momento, è prevista una tassa di un euro al kg: tra le varie opzioni prese in considerazione ci sarebbe la restrizione della gamma dei prodotti coinvolti e l’entità del prelievo, con simulazioni su tre “scalettature” tra i 60 e i 40 centesimi al chilo. In campo anche l’ipotesi di rinviare a luglio l’entrata in vigore della norma, che ad ora scatterebbe a partire dal primo aprile.

Dalla maggioranza arriva anche l’invito al Parlamento a dare “un aiuto in più alle aziende a modificare il sistema, dalle plastiche che non sono riciclabili a quelle che sono riciclabili e compostabili, con un credito d’imposta supplementare”.

A dirlo è il ministro dell’Ambiente Sergio Costa, nel corso dell’inaugurazione a Rimini della fiera Ecomondo, immaginando di portare il credito al “10% e fino a un 20-25%”.

Vogliamo immaginare che la tassa non sia da gettito, ma da scopo? Che serva per modificare il sistema, per andare verso la tutela ambientale? Questo credo che il Parlamento voglia e possa farlo”, ha sottolineato Costa.

Tutto quello che è biocompostabile, recuperabile e rigenerabile non va tassato – ha aggiunto il ministro -. Non solo è una tecnologia italiana esportata in tutto il mondo, ma è anche qualcosa che va in economia circolare. Questo è già stato sanato. Ma se si tassa e basta, e non si aiutano le aziende a cambiare sistema produttivo, rischiamo di perdere quote di mercato e posti di lavoro“.

“Per questo, è nato il credito di imposta che – ha concluso il ministro – è già bozza. In tre settimane, cambiamenti sulla tassa sulla plastica ci sono già stati”.


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

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