7 Settembre 2020

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    Brexit: muro contro muro fra UE e Johnson, si profila “No Deal”

    (Teleborsa) – La Brexit torna in auge all’inizio dell’autunno, con l’ipotesi “No Deal”, ovvero di uscita dalla UE senza accordo, che appare sempre più concreta, visto lo stallo delle trattative per giungere ad un accordo commerciale regolato sul tipo di quello siglato con il Canada (CETA). Il nodo è sempre quello sui confini ed concerne l’Irlanda e la sovranità del Regno unito post Brexit.Dopo il botta e risposta della scorsa settimana fra il capo negoziatore della UE Michel Barnier ed il Premier britannico Boris Johnson, i negoziati riprenderanno questa settimana, a partire da domani, nella speranza di portare a casa un risultato tangibile in tempi brevi.”L’UE ha fatto numerose proposte costruttive per sbloccare i negoziati”, ha affermato il portavoce della Commissione europea per la Brexit, Daniel Ferrie, aggiungendo “faremo tutto ciò che è in nostro potere per raggiungere un accordo, che deve essere in linea con gli interessi politici ed economici dell’Ue nel lungo termine”. Ma il tempo stringe, dal momento che l’accordo dovrà poi essere sottoposto all’Europarlamento ed al Consiglio europeo.Nel caso di uno scenario di No Deal – ha precisato il portavoce – Bruxelles è pronta a “condurre le sue relazioni commerciali con il Regno Unito in base ai termini del WTO a partire dal 1° gennaio 2021″, sul modello australiano.”Potremmo perdere il Regno Unito, ma non perderemo la nostra forza d’animo”, ha poi assicurato in un post su Twitter il Presidente del Consiglio europeo, Charles Michel.Per tutta risposta il Premier Boris Johnson, in uno speech diramato alla vigilia della ripresa dei negoziati, ha avvertito che un’intesa dovrà essere raggiunta entro il il 15 ottobre, altrimenti occorrerà “accettare entrambi il fatto che non ci sarà un trattato di libero scambio tra noi e andare avanti”.Anche l’inquilino di Downing Street ha paventato un’ipotesi “No deal” ed ha assicurato che il governo britannico, pur auspicando ancora la sigla di un accordo sul modello del Canada, si sta preparando ad uno scenario senza accordo, sul modello dell’Australia. In vista di questa eventualità, il governo britannico presenterà mercoledì in Parlamento un progetto di legge, denominato Internal Market Bill, che si proporre “chiarimenti limitati” sugli impegni già presi nell’accordo di divorzio, aprendo di fatto le frontiere al transito delle merci in Irlanda. Un progetto di legge che ha già messo in allarme Bruxelles.Le tensioni odierne stanno facendo male alla sterlina, che si è deprezzata sui ,mercati valutari e cede lo 0,62% contor euro a 1,1137 e lo 0,78% cotro il biglietto verde a 1,3172.(Foto: © Tomas Marek/123RF) LEGGI TUTTO

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    Nexi spicca il volo, tornano ipotesi accordo con SIA

    (Teleborsa) – Brillante rialzo per Nexi, che lievita in Borsa del 6,97% posirumors di integrazione con SIA. Dal lato operativo lo scenario tecnico di Nexi mostra un ampliamento della trendline discendente al test del supporto 14,65 Euro con area di resistenza individuata a quota 15,51. La figura ribassista suggerisce la probabilità di testare nuovi bottom identificabili in area 14,11.Secondo un articolo de Il Sole 24 Ore, l’operazione verrebbe vista con favore dal Governo, che sta passando in rassegna i dossier “caldi” sul fronte delle infrastrutture. In questo contesto, CDP avrebbe riavviato le trattative con i fondi private equity Bain Capital, Advent e Clessidra per l’eventuale integrazione con SIA, finalizzata alla creazione di un leader nei pagamenti in Italia.Resterebbero però alcuni nodi, in particolare in merito alle valutazioni ed alla futura governance, e quindi le parti sarebbero ancora distanti dalla definizione di un accordo.Frattanto, si è espressa a favore Equita, che parla di una operazione “strategicamente positiva” per Nexi, in grado di migliorare il suo posizionamento ed accrescere la sua diversificazione. Ed in gradi di accrescere l’utile del 9% al 2023. LEGGI TUTTO

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    Borsa Italiana, si consolida ipotesi cordata CDP-Euronext per acquisizione

    (Teleborsa) – L’intervento della politica “potrebbe complicare” la vendita di Borsa Italiana e MTS da parte del London Stock Exchange Group. Lo afferma il Financial Times secondo il quale Palazzo Chigi avrebbe già dato mandato la settimana scorsa a CDP di esplorare la possibilità di un’acquisizione congiunta di Borsa Italiana – che detiene il 62% di MTS – con Euronext, la piattaforma paneuropea che controlla diverse piazze Ue tra cui quelle di Parigi, Amsterdam e Bruxelles.Anche Deutsche Boerse e la svizzera SIX sarebbero interessate all’acquisizione di Borsa Italiana e MTS ma le fonti citate dal Financial Times avrebbero parlato di una netta preferenza del Governo per la cordata con Euronext.La possibilità di una cessione da parte di LSE del controllo di Piazza Affari – anche se mai data per scontata a Londra – è però necessaria per ottenere il semaforo verde dall’Antitrust europeo per la maxi operazione di acquisizione di Refinitiv, il fornitore globale di dati e infrastrutture del mercato finanziario partecipata da Blackstone e Thomson Reuters.A giustificare la volontà di “interventismo” di Palazzo Chigi anche il nuovo contesto delineato dalla pandemia di Coronavirus: la crisi infatti potrebbe spingere l’indebitamento dell’Italia fino al 155% del PIL e consolidare la posizione di MTS, che ospita la gran parte degli scambi di titoli di Stato del Paese e rappresenta il più grande mercato del debito sovrano della zona euro.E se il ministro dell’Economia “sta monitorando da vicino” la situazione secondo quanto riferisce un portavoce, Davide Zanichelli, membro del Movimento 5 Stelle al Parlamento, ha dichiarato al quotidiano finanziario che “il governo deve collaborare con tutte le parti interessate, non solo con i francesi, per aderire all’offerta che risponde al meglio alle esigenze delle aziende italiane”. LEGGI TUTTO

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    Banca IFIS national partner di Cortina 2021 e dei Mondiali di sci alpino

    (Teleborsa) – Il Gruppo Banca Ifis e` national partner di Cortina 2021. La Banca annuncia in una nota di aver firmato l’accordo per diventare “partner esclusivo di categoria merceologica dei Mondiali” sia per la Fondazione che per la Federazione Italiana Sport Invernali (FISI).Oltre alla sponsorizzazione di Cortina 2021, la Banca sara` anche “Official Partner FISI” per tutta la stagione sportiva 2020/2021 con il brand Banca Ifis che apparira` sulle tute degli atleti e delle atlete della nazionale italiana di sci per le gare tecniche, slalom e gigante.”Cortina 2021 e` il posto in cui bisogna essere – commenta Luciano Colombini, amministratore delegato di Banca Ifis –. Si tratta di un’iniziativa rilevante di cui vado molto orgoglioso, perche´ tutti i riflettori mondiali saranno puntati su un’area di grandissimo fascino non solo per il Veneto ma l’Italia intera. Alla base di questa collaborazione c’e` una forte condivisione di valori: da sempre Banca Ifis promuove l’eccellenza e la competenza, ma anche l’energia e lo spirito di squadra che sono alla base dello spirito dei Mondiali e di ogni competizione sportiva. Si tratta di una grande occasione per tutti noi di entrare in contatto con la comunita` sportiva mondiale e soprattutto con le generazioni piu` giovani. Una delle ragioni di questo nostro nuovo impegno, come Gruppo Banca Ifis, e` che vogliamo fortemente sostenere lo sport e cio` che rappresenta: un universo di valori positivi, uno spazio di lealta` e amicizia, una palestra d’impegno e crescita”.”È con grande soddisfazione che annunciamo questa partnership con Banca Ifis – sottolinea Alessandro Benetton, presidente di Fondazione Cortina 2021 –. Non si tratta di una sponsorizzazione mera a se stessa ma di un grande progetto che mira alla valorizzazione dello sport e dei giovani e di un segnale importante di vicinanza al territorio e di grande lungimiranza da parte di una Banca con forti radici venete che fa dell’innovazione una sua caratteristica fondamentale”.Il marchio Banca Ifis sara` presente su tutti i materiali di Cortina 2021. Alle attivita` promozionali e di visibilita`, all’interno e al di fuori delle competizioni sportive, – si legge nella nota – verranno affiancate opportunita` uniche di relazione e networking in alta quota, sullo sfondo delle montagne piu` belle d’Italia: le Dolomiti. LEGGI TUTTO

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    Borsa Milano in denaro con le altre Borse europee

    (Teleborsa) – In Europa si scatenano gli acquisti, così come a Piazza Affari che mostra un’ottima performance, a dispetto della performance negativa dei mercati asiatici. Poca attenzione a dati macro e Brexit. Attesi scambi in calo per la chiusura di Wall Street per festività.L’Euro / Dollaro USA mantiene la posizione sostanzialmente stabile su 1,183. Sulla parità lo spread, che rimane a quota +149 punti base, con il rendimento del BTP decennale che si posiziona all’1,02%.Tra le principali Borse europee ben comprata Francoforte, che segna un forte rialzo dell’1,34%, Londra avanza dell’1,48%, e si muove in territorio positivo Parigi, mostrando un incremento dell’1,21%. Seduta positiva per il listino milanese, che mostra un guadagno dell’1,20% sul FTSE MIB.In cima alla classifica dei titoli più importanti di Milano, troviamo Nexi (+7,11%), Unipol (+3,72%), Fineco (+3,42%) e Atlantia (+2,67%).La peggiore è Tenaris, che prosegue le contrattazioni a -1,68%.Scivola Saipem, con un netto svantaggio dell’1,08%.In rosso Pirelli, che evidenzia un deciso ribasso dell’1,05%.Spicca la prestazione negativa di Banco BPM, che scende dell’1,02%.Tra i protagonisti del FTSE MidCap, Mediaset (+5,26%), Anima Holding (+2,90%), Salini Impregilo (+2,07%) e Datalogic (+1,81%).Dal lato opposto si evidenzia Saras, che scivola del’1,27%.Mutuionline scende dell’1,24%.Calo deciso per MARR, che segna un -1,05%.Giornata fiacca per Banca Popolare di Sondrio, che segna un calo dello 0,66%. LEGGI TUTTO

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    Rete unica, Gualtieri ribadisce: “Sarà neutrale e aperta a tutti”

    (Teleborsa) – La rete unica sarà neutrale e aperta a tutti. Lo ha assicurato il Ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, nel corso del suo discorso al Forum Ambrosetti di Cernobbio, spiegando che il progetto è “utile per accelerare gli investimenti”.A dispetto di queste dichiarazioni non è passato inosservato l’atteggiamento perplesso, se non addirittura ostile, del numero uno di TIM, Luigi Gubitosi, che intervenendo allo stesso evento sul Lago di Como, rispetto alla possibilità di ingresso di operatori televisivi e media, come Mediaset o Vivendi.”Abbiamo sempre pensato ad altri operatori di telecomunicazioni. Auspichiamo che arrivino, mentre operatori di contenuti non necessariamente saranno azionisti della società”, ha affermato Gubitosi, chiarendo “non mi è evidente il vantaggio di un creatore di contenuti a partecipare”.Per questi soggetti – ha aggiunto – si potrebbe valutare l’interesse ad entrare nell’investimento, ma non sotto il profilo industriale. “Dovremo capire cosa portano e cosa possono prendere”, ha affermato.Quanto alla possibilità di un ingresso di Enel, Gubitosi ha affermato “si considererebbe anche quello” dopo aver valutato “le motivazioni e le condizioni”, ma il manager ha ricordato che la compagnia ha più volte escluso l’ipotesi di figurare come “partner di minoranza”. LEGGI TUTTO

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    Scuola, al via i primi istituti ma restano i dubbi

    (Teleborsa) – La scuola riparte ma è ancora un cantiere aperto. Sono diversi, infatti, gli istituti scolastici che hanno aperto oggi i loro cancelli ai primi studenti che tornano tra i banchi di scuola a 6 mesi dallo stop delle lezioni a causa del Coronavirus.Restano però aperti alcuni punti interrogativi sulla ripartenza. “Abbiamo lavorato per trovare nuovi spazi e garantire il distanziamento di un metro in classe. Se c’è il metro di distanza la mascherina può non essere usata. Si deve usare nei momenti di dinamicità, quando si è in movimento, si va alla toilette, durante la ricreazione, certo non quando si mangia”, ha spiegato ai microfoni di Agorà su Rai3 la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, questa mattina.Ma non c’è solo il nodo mascherina in classe. Persistono ancora diversi dubbi sulla questione “Dad”, la didattica a distanza: in molti istituti, soprattutto superiori, sarà la modalità più utilizzata e non complementare come era stato richiesto dalla ministra che intanto rassicura sulla questione banchi.”Consegnare 2,4 milioni di banchi è uno sforzo enorme, è ingiusto essere accusati di ritardi. In due mesi li consegneremo. A settembre sarà quasi completamente coperta la primaria, poi entro ottobre tutto il resto”, ha aggiunto Lucia Azzolina ad Agorà.Tra i grandi punti interrogativi anche il problema dei docenti di ruolo mancanti. Su questo fronte sembrano trascurabili i risultati della cosiddetta call veloce introdotta dal Ministero. Lo strumento dovrebbe consentire lo spostamento volontario degli insegnanti fuori regione. Secondo quanto riferito dalla ministra Azzolina a Repubblica 2.500 trasferimenti sono stati avviati su 10mila domande – “è uno strumento nuovo, ha margini di miglioramento – mentre per Cisl i trasferimenti realmente avviati sono circa 300.”Se i presidi hanno dubbi o problemi abbiamo messo a disposizione un help desk per aiutarli”, a tendere la mano ai responsabili degli istituti scolastici è anche la viceministra Anna Ascani.”Nel decreto sui trasporti abbiamo destinato fondi per 34 milioni, oltre ai 70 del decreto di agosto, perché gli enti locali possano pagare l’affitto di spazi privati da destinare alle scuole. In questa settimana stiamo risolvendo le criticità residuali”, ha dichiarato Ascani in un’intervista al Corriere della Sera.Quanto alla carenza di docenti, “abbiamo digitalizzato il sistema di reclutamento e ci sono alcuni errori”, ma “molti sono simili e dunque si possono correggere”, ha dichiara Ascani che propone: “una volta aperte le scuole, mettiamoci a riscrivere le regole per l’accesso al ruolo”. LEGGI TUTTO

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    Cina, economia dà segni di frenata nonostante forza export

    (Teleborsa) – L’economia cinese mostra chiari segni di rallentamento, a dispetto dell’ottimo andamento delle esportazioni, trainato dagli ordini provenienti dall’estero dopo il lungo lockdown causato dalla pandemia di Covid-19.Le esportazioni sono risultate robuste, con una crescita del 9,5%, dopo il 7,2% del mese precedente. Il dato è superiore alle attese degli analisti, che indicavano un aumento del 7,1%.A preoccupare è il calo delle impostazioni, scese del 2,1%, testimonianza di una debolezza della domanda domestica. Il dato segue il -1,4% del mese precedente e si confronta con attese più ottimistiche, che preventivavano un aumento dello 0,1%.Il saldo con l’estero a luglio ha evidenziato un surplus di 58,93 miliardi di dollari, leggermente inferiore ai 62,33 miliardi precedenti, ma al di sopra dei circa 50 miliardi attesi. LEGGI TUTTO