8 Settembre 2020

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    Borse europee deboli. Piazza Affari fanalino di coda

    (Teleborsa) – La Borsa di Milano è in netto calo e fa peggio delle altre Borse europee, dopo i dati delle vendite al dettaglio, che confermano la debolezza dei consumi e dell’economia italiana. Nervosismo anche per la ripresa dei negoziati per la Brexit ed in vista dlela riunione della BCE.L’Euro / Dollaro USA mantiene la posizione sostanzialmente stabile su 1,181. Sui livelli della vigilia lo spread, che si mantiene a +150 punti base, con il rendimento del BTP decennale che si posiziona all’1,03%.Tra le principali Borse europee tentenna Francoforte, con un modesto ribasso dello 0,62%, giornata fiacca per Londra, che segna un calo dello 0,38%, e spicca la prestazione negativa di Parigi, che scende dell’1,09%. A picco Piazza Affari, con il FTSE MIB che accusa un ribasso dell’1,50%.In cima alla classifica dei titoli più importanti di Milano, troviamo Pirelli (+2,56%) e Banco BPM (+0,88%).La peggiore è Atlantia, che cede il 3,35%.Tonfo di Interpump, che mostra una caduta del 3,04%.Lettera su Exor, che registra un importante calo del 3,01%.Affonda Prysmian, con un ribasso del 2,95%.In cima alla classifica dei titoli a media capitalizzazione di Milano, Cattolica Assicurazioni (+2,54%), Dea Capital (+1,53%), Technogym (+1,36%) e Danieli (+1,11%).Frena Piaggio, che perde il 2,18%.Sanlorenzo scende dell’1,88%.Calo deciso per Brunello Cucinelli, che segna un -1,85%.Sotto pressione Cerved Group, con un forte ribasso dell’1,84%. LEGGI TUTTO

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    Lavoro, Bonomi: “Coniugare salario a produttività. Avanti con Patto Fabbrica”

    (Teleborsa) – Per i sindacati c’è al primo posto il rinnovo dei contratti, Confindustria punta sul salario di produttività. Si è svolto ieri, nella sede degli imprenditori in viale dell’Astronomia, il primo incontro dopo l’elezione del presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, e i leader di Cgil, Cisl e Uil.Nuovi ammortizzatori, politiche attive del lavoro, ruolo agenzie per il lavoro, contratti come da intese 2018, criteri seri di rappresentanza, trattamento economico minimo, salario di produttività, più formazione e welfare. Questi i temi messi sul tavolo da Bonomi che con questo incontro ha voluto lanciare “un segnale al Paese e alla politica” per dare la spinta necessaria per ripartire. “Non abbiamo affrontato il tema della riduzione dell’orario di lavoro”, ma “non è quella la strada da perseguire. Bisogna perseguire altre strade, strade moderne per coniugare il salario alla produttività – ha spiegato il presidente di Confindustria al termine dell’inconto –. La domanda è chi paga. Abbiamo avuto parecchi esempi di chi ha seguito quella strada per esempio la Francia di Mitterand. Sono tutti tornati indietro, leccandosi le ferite”.Un confronto definito “utile” da ambo i lati, nel corso del quale Confindustria ha “ribadito di vedere i contratti di lavoro come strumento per ridisegnare l’industria del futuro”. Da imprenditore Bonomi si è detto “ottimista” confermando la volontà di proseguire con il Patto della Fabbrica. “Abbiamo confermato che il disegno è giusto, ma – ha affermato il presidente degli industriali – servono ancora chiarimenti per sbloccare tutti i rinnovi, a cominciare dagli alimentaristi. E questo – ha proseguito ricordando le minacce ricevute dagli imprenditori – è importante anche per rispondere a quel clima anti industriale che non arriva dall’interno delle fabbriche. Auspico – ha aggiunto Bonomi – che semmai dovesse accadere di nuovo ci sia una presa d’imposizione da parte dei sindacati senza se e senza ma”. Sebbene nessun nuovo round sia stato ancora calendarizzato,”l’intenzione – per Bonomi – è quella di sciogliere alcuni nodi per fare proseguire il più possibile la stagione contrattuale. Anche noi vogliamo dare risposte a quei milioni di lavoratori in attesa, ma in una visione di un mondo del lavoro nuova”.Toccato da Confindustria e sindacati anche il tema della riforma del fisco seppur solo “in termini generali” dal momento che all’incontro mancava l’attore principale, il Governo. “Il Paese ha necessità di rivedere l’impianto fiscale – ha sottolineato Bonomi – ma serve una riforma organica. Per ora il modello non è chiaro. Auspicavamo una riforma più complessiva, più ampia. Il Paese non può pensare che sia la tassazione del mondo del lavoro a mantenere tutto il resto. Dobbiamo avere il coraggio di pensare a una tassazione di altri comparti”.”Con il presidente di Confindustria non abbiamo parlato del tema licenziamenti. Se in questi mesi non avessimo avuto il blocco dei licenziamenti non solo avremmo avuto macelleria sociale, ma il clima di coesione sociale sarebbe andato in frantumi – ha commentato la leader della Cisl, Annamaria Furlan –. Quello he dobbiamo fare oggi è creare le condizioni perché le aziende non abbiano più all’ordine del giorno il tema dei licenziamenti, facendo ripartire l’economia con progetti reali e i 209 miliardi del Recovery Fund devono servire per questo. E anche per questo abbiamo sollecitato il Governo a sciogliere le riserve sul Mes”.”Se la produttività del Paese è bassa – ha affermato il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini commentando la proposta di Bonomi – è perché si è investito poco nei prodotti e questo fa sì che si crei un valore aggiunto minore da redistribuire con i salari. In fondo, il salario è sempre un salario di produttività, in quanto si redistribuisce un plusvalore generato con il prodotto. Nei Paesi in cui la produttività è più alta, la precarietà è più bassa, da noi è il contrario, perché spesso in Italia si è scambiata la concorrenza tra le imprese con la concorrenza tra i lavoratori, per esempio con quanto avvenuto con il sistema degli appalti, i subappalti, le finte cooperative, in cui è il salario del lavoratore a fare la differenza di competitività tra le imprese”.Sul fronte del Patto per la Fabbrica il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, ha affermato che “resta un punto di riferimento” ma – ha sottolineato – “è bene ricordare che i contratti li sottoscrivono le categorie. La rivoluzione in questo Paese – ha concluso il leader della Uil – la si fa ridando potere d’acquisto ai lavoratori e rinnovando i contratti. Se questo non avvenisse, la rivoluzione la faremo andando in tutti i luoghi di lavoro a spiegare quello che succede”. LEGGI TUTTO

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    Francia, deficit partite correnti e commerciale in miglioramento a luglio

    (Teleborsa) – A luglio il saldo delle partite correnti francese mostrava un deficit di 6,2 miliardi di euro, in pegigoramento rispetto a quello di 8,6 miliardi di giugno. Lo rivela la Banque de France.L’Ufficio doganale francese parallelamente ha fornito i dati della bilancia commerciale, che chiude a luglio con un saldo negativo di 7 miliardi, in leggero calo rispetto ai -8,1 miliardi del mese precedente.In aumento l’export che si attesta a 35,5 miliardi da 32,4 miliardi, mentre le importazioni salgono a 42,5 miliardi da 40,5 miliardi. LEGGI TUTTO

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    Scuola, Conte: “Superata la maggior parte delle criticità. Fiducioso su riaperture”

    (Teleborsa) – “È stata superata la maggior parte delle criticità, i lavori procedono molto bene”. Questo il commento del presidente del Consiglio Giuseppe Conte che ieri – dopo la firma del Dpcm che ha prorogato di un mese le misure anti-Covid – al suo arrivo a Beirut, si è detto “fiducioso” sulla riapertura delle scuole.”Devo dire la verità, – ha affermato Conte – quest’anno c’è una particolare attenzione e tutti pretendiamo che funzioni tutto perbene, regolarmente. Non sempre è stato così negli anni passati, anche quasi mai, ma è giusto che ci sia l’attenzione da parte di tutti. Abbiamo lavorato tantissimo perché quest’anno si possa garantire a tutti gli studenti un’attività scolastica in presenza e in piena sicurezza”.Centrale, in vista della riapertura, rimane il tema degli arredi scolastici. “Per la consegna dobbiamo attendere anche fino a tutto il mese di ottobre – ha spiegato il premier –. Però lo ripetiamo sino alla noia: in Italia si producono duecentomila banchi, è impensabile che 2 milioni e 400mila banchi possano essere già pronti il 14 settembre. Anche perché, tengo a sottolinearlo, stiamo parlando di un ricambio nelle attrezzature scolastiche e negli arredi incredibile, alcune regioni hanno chiesto un ricambio fino al 70%. È giusto, abbiamo investito tanto, oltre 7 miliardi per la scuola da inizio anno, quindi continueremo a lavorare ogni ora e ogni minuto perché tutti i nostri ragazzi possano lavorare per un anno scolastico più sicuro, più digitale e con gioia possano affrontare l’anno scolastico”.Conte ha, infine, preso le distanze dalla mozione di sfiducia targata Lega al ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina. “Io non rispondo del comportamento delle opposizioni. Se un partito d’opposizione ritiene, in un momento del genere, dopo tutti gli sforzi che stiamo facendo, dopo tutti gli investimenti che sono stati fatti, di formalizzare una mozione di sfiducia nei confronti di un ministro che credo non abbia preso nemmeno un giorno di pausa per trascorrere un giorno di vacanza, bé, la Lega farebbe bene a chiedersi, – ha sottolineato il presidente del Consiglio – negli anni passati al governo, se forse avrebbe dovuto presentare tante mozioni di sfiducia ai propri ministri”. LEGGI TUTTO

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    Germania, sale surplus commerciale nonostante rallentamento export

    (Teleborsa) – Si conferma in recupero il commercio estero tedesco a luglio, anche se le esportazioni sono più deboli del previsto. L’avanzo commerciale corretto dagli effetti del calendario è salito a 18 miliardi di euro rispetto ai 14,5 miliardi di giugno e contro i 16 miliardi stimati dagli analisti.Secondo i dati pubblicati dall’Ufficio Federale di Statistica (Destatis), le esportazioni sono salite del 4,7% su base mensile (+14,9% a giugno), risultando sotto il consensus (+5%), mentre le importazioni hanno registrato un incremento dell’1,1% dal +7% del mese precedente e contro il +3,3% stimato.Parallelamente, il surplus delle partite correnti a luglio, secondo i dati forniti dalla Bundesbank, si è attestato a 20 miliardi di euro e si confronta con i 22,4 miliardi di giugno. LEGGI TUTTO

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    Appuntamenti macroeconomici dell'8 settembre 2020

    (Teleborsa) -Martedì 08/09/202001:30 Giappone: Spese reali famiglie, mensile (atteso -2,3%; preced. 13%)01:50 Giappone: Partite correnti (atteso 1.869 Mld ¥; preced. 168 Mld ¥)01:50 Giappone: PIL, trimestrale (atteso -8,1%; preced. -0,6%)07:30 Francia: Occupazione, trimestrale (atteso -0,6%; preced. -2%)08:00 Germania: Bilancia commerciale (preced. 15,6 Mld Euro)08:45 Francia: Partite correnti (preced. -8,4 Mld Euro)08:45 Francia: Bilancia commerciale (preced. -8 Mld Euro)10:00 Italia: Vendite dettaglio, annuale (preced. -2,2%)10:00 Italia: Vendite dettaglio, mensile (preced. 12,1%)11:00 Unione Europea: Occupazione, trimestrale (atteso -2,8%; preced. -0,2%)11:00 Unione Europea: PIL, annuale (atteso -15%; preced. -3,1%)11:00 Unione Europea: PIL, trimestrale (atteso -12,1%; preced. -3,6%) LEGGI TUTTO

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    Brexit, negoziati al via con molte incognite

    (Teleborsa) – Riprenderanno oggi i negoziati per la Brexit, un nuovo round di trattative che ha l’obiettivo di portare a casa un accordo commerciale regolato, sul tipo di quello sottoscritto con il Canada, il CETA, evitando una uscita scomposta del Regno Unito dall’Unione Europea e l’innalzamento di barriere fra l’Irlanda del Nord e l’Irlanda britannica.E proprio su questo punto il gioco si è fatto più duro ed il Premier britannico Boris Johnson si prepara domani, mercoledì 9 settembre 2020, a portare in Parlamento una legge, battezzata Internal Market Bill, in base alla quale Londra derogherebbe a parte degli impegni presi con il primo accordo sulla Brexit, di fatto proteggendo i confini nazionali e chiudendo le frontiere fra l’Irlanda del Nord e quella britannica.La proposta di legge ha messo già in allarme Bruxelles, con lo spauracchio di un ritorno di dogane e frontiere, che si vuole evitare a tutti i costi. Ne è testimonianza anche la dichiarazione rilasciata su Twitter dal Presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, che alla vigilia della ripresa delle trattative ha affermato: “Potremmo perdere il Regno Unito, ma non perderemo la nostra forza d’animo”.In realtà, sono in molti a ritenere che la mossa di Johnson sia solo un bluff per portare a casa un accordo più conveniente entro il 15 ottobre, data ultima per chiudere i negoziati e far sì che l’accordo sia approvato dagli organi legislativi delle due parti, l’Europarlamento ed il Parlamento britannico.I toni si sono alzati negli ultimi giorni quando il capo negoziatore della UE, Michel Barnier, ha avvertito che “l’intesa non sarà a qualsiasi costo” e che “il Regno Unito deve chiarire cosa vuole fare”. E per tutta risposta, la controparte britannica, David Frost, ha affernato che il Regno Unito propende per la linea dura e “non diventerà uno Stato satellite della UE”.Premesse che gettano ombre sui negoziati e che non lasciano presagire nulla di buono, anche se da ambo le parti si propende in alternativa per una Brexit No Deal sul modello australiano, di stampo “amichevole” e con scambi regolati dalla normativa del WTO.Frattanto, la sterlina si conferma debole sui mercato del Forex, dove scivola sia contro l’euro a 1,1125 (-0,12%) sia contro il dollaro a 1,3136 (-0,20%). LEGGI TUTTO