1 Ottobre 2020

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    Vivendi sale al 26,7% di Lagardere

    (Teleborsa) – La compagnia media francese Vivendi ha superato la soglia del 25% del capitale e del 20% dei diritti di voto della connazionale Lagardere. Lo ha annunciato la holding francese, segnalando che, al 30 settembre 2020, deteneva il 26,7% del capitale e il 20,2% dei diritti di voto di Lagardere.La big guidata da Vincent Bollorè era entrata nel capitale di Lagardere lo scorso mese di aprile, rendendo nota la volontà di rafforzarsi nel settore dei contenuti con Lagardere Publishing e di voler effettuare un “investimento di lungo termine”. Poi erano intervenute delle frizioni per la richiesta di nominare alcuni componenti del Board. LEGGI TUTTO

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    Webuild si aggiudica estensione superstrada in Texas

    (Teleborsa) – Il Gruppo Webuild (ex Salini Impregilo) si è aggiudicato tramite la controllata Lane un contratto di 176 milioni di dollari per la realizzazione di progetto stradale in Texas.Lane lavorerà al progetto di estensione Phase III della superstrada a pedaggio 183A, aggiungendo due corsie per un tratto di 6,6 miglia in ogni direzione tra la Hero Way e a nord della SH 29, e realizzerà un tratto tra la Hero Way e Seward Junction. L’estensione della superstrada 183A comprende la costruzione di 17 ponti, tra cui due sul South Fork San Gabriel River.Il progetto, che dovrà essere completato nel mese di ottobre del 2024, è stato commissionato dalla Central Texas Regional Mobility Authority, in vista di un aumento del traffico lungo la strada 183 del 183% nei prossimi 25 anni. Il progetto contribuirà quindi a ridurre la congestione del traffico, consentendo un abbattimento dei tempi di percorrenza. LEGGI TUTTO

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    Wall Street azzera guadagno e metà giornata

    (Teleborsa) – Wall Street prosegue gli scambi sui livelli della vigilia, dopo aver eroso il guadagno iniziale, per l’assenza di novità concrete sul nuovo pacchetto di stimoli all’economia. Il Dow Jones si ferma a 27.829 punti, mentre l’S&P-500 procede a piccoli pass a 3.380 punti. Positivo il Nasdaq 100 (+1,36%); sulla stessa tendenza, guadagni frazionali per l’S&P 100 (+0,59%).Nell’S&P 500, buona la performance dei comparti telecomunicazioni (+1,35%), beni di consumo secondari (+1,34%) e informatica (+0,97%). Nel listino, le peggiori performance sono quelle dei settori energia (-2,76%) e materiali (-0,43%).Al top tra i giganti di Wall Street, Wal-Mart (+2,40%), Visa (+1,80%), Boeing (+1,14%) e Microsoft (+1,04%).Vendite su Exxon Mobil, che prosegue le contrattazioni a -3,40%.Calo deciso per Chevron, che segna un -1,79%.Sotto pressione Caterpillar, con un forte ribasso dell’1,51%.Soffre Merck & Co, che evidenzia una perdita dell’1,34%.Tra i best performers del Nasdaq 100, Bed Bath & Beyond (+32,97%), Nxp Semiconductors N V (+4,65%), Sirius XM Radio (+4,38%) e Tesla Motors (+4,19%).Fra i peggiori Liberty Global, che prosegue le contrattazioni a -2,38%.Pesante Liberty Global, che segna una discesa di ben -2,36 punti percentuali.Preda dei venditori NetApp, con un decremento dell’1,71%.Si concentrano le vendite su Henry Schein, che soffre un calo dell’1,38%. LEGGI TUTTO

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    Gas, scorte USA crescono meno del previsto

    (Teleborsa) – In aumento gli stoccaggi settimanali di gas negli USA. Secondo l’Energy Information Administration (EIA), divisione del Dipartimento dell’Energia americano, gli stoccaggi di gas nella settimana terminata il 25 settembre 2020, sono risultati in aumento di 76 BCF (billion cubic feet).Il dato si rivela poco sotto il consensus (79 BCF). La settimana prima si era registrato un incremento di 66 BCF.Le scorte totali si sono dunque portate a 3.756 miliardi di piedi cubici, risultando in aumento del 14,3% rispetto ad un anno fa (quando erano pari a 3.285) ed in crescita del 12,1% rispetto alla media degli ultimi cinque anni (3.351 BCF). LEGGI TUTTO

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    Coronavirus, EMA: al via la rolling review per vaccino AstraZeneca

    (Teleborsa) – L’Agenzia europea del farmaco ha dato il via all’analisi del vaccino contro il Covid-19 messo a punto da AstraZeneca e dall’università di Oxford.Si tratta del primo passo dell’iter di approvazione. La notizia arriva dalla stessa EMA che sul proprio sito precisa che si tratta però anche del primo candidato che arriva a questa fase.”L’inizio della rolling review – spiega l’Agenzia – vuol dire che il comitato per i medicinali umani ha iniziato a valutare il primo set di dati, che viene dagli studi di laboratorio (non dai dati clinici)”. L’EMA spiega che questo non vuol dire che si possa già giungere a una conclusione sulla sicurezza e sull’efficacia del vaccino: L’inizio dell’iter, prosegue la nota, “non implica che una conclusione possa già essere raggiunta sulla sicurezza o l’efficacia del vaccino: “la maggior parte dei dati deve ancora essere sottoposto al comitato”.La ‘rolling review’, spiega l’Agenzia, è uno degli strumenti regolatori messi in campo per accelerare l’approvazione. Normalmente, infatti, tutti i dati sono forniti insieme all’inizio della richiesta di autorizzazione alla commercializzazione, mentre in questo caso il Chmp, il comitato dell’Ema incaricato della valutazione, li revisiona man mano che sono disponibili, fino a decidere che sono sufficienti per una richiesta formale.”La decisione di iniziare la rolling review del vaccino si basa sui risultati preliminari non clinici e sulle prime sperimentazioni cliniche – puntualizza l’EMA – che suggeriscono che il vaccino stimola la produzione di anticorpi e di cellule T del sistema immunitario che hanno il virus come obiettivo. Sperimentazioni cliniche su larga scala su migliaia di persone sono in corso, e i risultati saranno disponibili nelle prossime settimane e nei prossimi mesi. Questi forniranno informazioni su quanto sia efficace il vaccino nel proteggere dal Covid-19, cosa che verrà valutata in cicli di revisione successivi”. LEGGI TUTTO

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    Nadef, Gualtieri: debito pubblico a livelli pre-Covid entro la fine del decennio

    (Teleborsa) – Il debito pubblico tornerà sotto il 130% del Pil – cioè ai livelli precedenti alla crisi da Coronavirus – alla fine del decennio. È quanto dichiarato dal ministro dell’Economia Roberto Gualtieri ascoltato oggi in audizione presso le Commissione Bilancio e Politiche Ue del Senato sul Recovery Fund.Il titolare del ministero di via XX settembre, citando le cifre che verranno espresse nella Nadef, ha sottolineato come il debito quest’anno salirà fino al 158%, mentre il prossimo anno anno le attese sono per una discesa al 155,8%.”Prevediamo però con le misure di bilancio e col Recovery Plan, che saranno espansive, un deficit programmatico al 7% nel 2021, invece del 5,7%, al 4,7% nel 2022 invece che al 4,1% tendenziale, mentre contiamo di ridurlo al 3% programmatico nel 2023 rispetto al 3,4% tendenziale”.”Il combinato disposto di questa strategia di bilancio programmatica e delle risorse aggiuntive del Recovery Plan – ha spiegato il ministro Gualtieri – porta ad un sentiero graduale di riduzione del debito che potrà ritornare ai livelli inferiori a quelli pre-covid, sotto il 130%, alla fine del decennio”. E ha concluso: “È una strategia di riduzione del debito credibile e con una sufficiente gradualità dal renderla coerente con una prospettiva di crescita”.Per quanto riguarda il Pil oltre al rimbalzo del 6% previsto nel 2021, il ministro ha annunciato che la Nota di aggiornamento del Def prevede una crescita del 3,8% nel 2022 e del 2,5% nel 2023. “Sulle stime sulla crescita programmatica – ha aggiunto Gualtieri – che facciamo in modo sempre prudente perché preferiamo essere smentiti positivamente dai dati effettivi, prevediamo una crescita programmatica superiore a quella tendenziale”.Il ministro ha parlato anche delle riforme “di supporto” al piano italiano, in tal senso Gualtieri ha posto l’attenzione su quella del fisco: “si caratterizzerà principalmente per il taglio cuneo fiscale sul lavoro, la revisione complessiva della tassazione verso una maggiore equità, la lotta all’evasione e la revisione del sistema degli incentivi ambientali, di quelli per il sostegno delle famiglie e alla genitorialità e per la partecipazione al mercato del lavoro.”. LEGGI TUTTO

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    USA, spese costruzioni ancora in crescita ad agosto

    (Teleborsa) – Accelerano le spese costruzioni in USA nel mese di agosto. Il dato, comunicato dal Dipartimento del Commercio americano, si porta a 1.412,8 miliardi di dollari registrando un aumento dell’1,4% dopo il +0,7% di luglio (rivisto da +0,1%). Il dato risulta migliore delle stime degli analisti che erano per un aumento dello 0,8%.Su base annua si è visto invece un incremento del 2,5%.Tra le costruzioni private, le cui spese sono cresciute dell’1,9% a 1.061,4 miliardi di dollari, quelle di tipo residenziale sono salite del 3,7% a 598,5 miliardi di dollari. La spesa in ambito pubblico ha segnato un modesto +0,1% a 351,4 miliardi di dollari. LEGGI TUTTO

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    Manifattura USA segna il passo a settembre

    (Teleborsa) – L’attività manifatturiera americana rallenta inaspettatamente il passo a settembre. Lo indica l’ISM – Insitute for Supply Management, che risulta leggeremnte superiore alla lettura del PMI di Markit.L’indice dei direttori di acquisto del settore manifatturiero si è attestato a 55,4 punti dai 56 di agosto. Il dato risulta peggiore delle attese degli analisti che stimavano un aumento fino a 56,4 punti. L’indicatore, che viene usato per valutare lo stato di salute del settore manifatturiero statunitense, resta ancora sopra la soglia chiave di 50, che fa da spartiacque tra espansione e contrazione dell’attività.Fra le varie componenti dell’indice, quella sui nuovi ordini scende a 60,2 da 67,6 punti, mentre quella sull’occupazione sale a 49,6 da 46,4 e la componente relativa ai prezzi a 62,8 da 59,5. LEGGI TUTTO