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Borse europee deboli, dopo il rally della scorsa settimana. Milano in controtendenza

Avvio di settimana debole per le Borse europee, che prendono una pausa dopo il rally della scorsa settimane. Piazza Affari e gli altri principali listini del Vecchio Continente, con l’eccezione di Londra, hanno guadagnato quasi l’11% nel periodo dal’1 al 5 giugno. A due ore circa dall’apertura, Francoforte cede lo 0,63% dopo il crollo record della produzione industriale tedesca ad aprile, prima dell’allentamento delle misure di lockdown. Parigi segna invece un -0,47% mentre Londra è piatta (-0,01%).

In controtendenza Milano con il Ftse Mib che allunga a +0,50% (20.291 punti) ed ampiamente su i livelli pre-lockdown mentre l’Istat indica un rialzo del pil nel Paese nel secondo semestre.

In particolare da segnalare lo scatto, con lo spread a 170 punti, dei bancari con Mediobanca (+4,92%), Bper (+4,45%), Ubi (+3,9%) , Unicredit (+3%), Intesa (+2,6%).

Attesa a livello continentale nel primo pomeriggio l’audizione all’Europarlamento della presidente della Bce, Christine Lagarde.

Lieve incremento per i rendimenti sui titoli di Stato italiani e anche per il differenziale con i titoli tedeschi. Lo spread tra il BTp decennale benchmark e il Bund di pari durata è indicato a 175 punti base, in rialzo rispetto ai 172 punti base di venerdì. Sale lievemente anche il rendimento del BTp decennale benchmark che in avvio è indicato all’1,48%,dall’1,46% del finale della vigilia. I

Fari del mercato puntati questa settimana anche sulla Fed, la cui riunione è in calendario mercoledì prossimo. Le attese degli analisti sono per un nulla di fatto sul fronte delle politica monetaria. Sempre mercoledì attesa la riunione dell’Eurogruppo  i cui i ministri finanziari sono chiamati a discutere della proposta della Commissione europea sul programma europeo di aiuti i vista del Consiglio Ue del 19 giugno.

Dal punto di vista macro, in zona euro rilevanti i dati sulla produzione industriale di aprile (giovedì) e i dati finali sul Pil del primo trimestre (martedì). Negli Usa invece occhi puntati sull’inflazione di maggio e la fiducia dei consumatori di giugno redatta dall’Università del Michigan (venerdì).

Da monitorare anche l’inflazione cinese e statunitense (mercoledì) e l’outlook dell’OCSE (mercoledì).

Petrolio sempre in rialzo con il Wti a 39,86 dollari al barile mentre sul fronte dei cambi l’euro passa di mano a 1,1304 dollari. Nel fine settimana è stato trovato un accordo sulla produzione di petrolio. I tagli alla produzione dei Paesi aderenti all’Opec+ proseguiranno inalterati a 9,7 milioni di barili al giorno per tutto il mese di luglio.


Fonte: https://www.wallstreetitalia.com/trend/borse/feed/

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