in

Borse, ripercussioni del virus cinese (coronavirus) sui mercati

Cresce sui mercati finanziari la paura del coronavirus, il virus contagioso partito dalla Cina e che ha fatto riaffiorare brutti ricordi legati all’epidemia di SARS del 2002-2003. Il crollo odierno delle Borse cinesi e il rallentamento degli altri listini mondiali sono segnali chiari del timore, sempre più forte tra gli investitori, che la nuova influenza possa avere conseguenze economiche negative non solo in Cina ma anche nel resto del mondo.

Ad oggi sono centinaia le persone anche fuori dai confini cinesi (gli Stati Uniti, solo per fare un esempio, hanno registrato il primo caso influenzale), che hanno contratto il virus mentre l’Organizzazione Mondiale della Sanità sta ancora raccogliendo informazioni prima di decidere se dichiarare o meno una “emergenza globale”.

La città di Wuhan, dove è scoppiata l’epidemia, è stata praticamente messa in quarantena, ma tutte le misure precauzionali adottate non sono servite a risollevare i mercati oggi. Il numero delle vittime legate al coronavirus è infatti salito a 17, mentre gli individui infettati sono ormai più di 500. Dati, questi, che hanno contribuito a fomentare i timori di contagio e di diffusione mondiale.

Secondo Chi Lo, Greater China economist presso Bnp Paribas Asset Management, non è ancora chiaro se il virus ricalcherà il ciclo di vita di sei mesi della SARS. Unica nota positiva il settore sanitario, grazie ad un aumento della domanda di vaccini e di controlli sanitari in seguito all’epidemia, sebbene nessun farmaco sia in grado di trattare direttamente i sintomi simil-influenzali del nuovo coronavirus.

Secondo i più scettici, tra l’altro, le cose potrebbero persino peggiorare con l’arrivo del capodanno cinese, occasione che porta tradizionalmente milioni di persone a spostarsi e a lasciare la Cina per altre destinazioni di shopping o vacanza. Per David Roche, presidente e global strategist di Independent Strategy, soltanto dopo la festività potremmo avere un quadro più chiaro della velocità di diffusione del coronavirus, oltre che del suo grado di mortalità.

“Si teme che il coronavirus possa diffondersi rapidamente all’interno e all’esterno della Cina, causando danni economici e di mercato. Ciò è particolarmente preoccupante poiché i viaggi in vista del capodanno lunare stanno iniziando “, ha scritto Jeffrey Kleintop, principale strategist globale degli investimenti di Charles Schwab.

Settori che potrebbero soffrire di più

La capacità del virus di bloccare i viaggi e danneggiare i consumi è uno dei modi in cui il coronavirus potrebbe avere implicazioni economiche non solo in Cina ma anche nel resto del mondo. Si tratta di paure giustificate? E soprattutto gli investitori in Borsa devono temere il peggio?

Stando a quello che è successo durante l’insorgenza di altre malattie infettive, tra cui la SARS, l’ebola e l’influenza aviaria, gli investitori di Wall Street non dovrebbero farsi prendere dal panico (vedi grafico)

“Epidemie e pandemie hanno conseguenze sul mercato e aumentano i rischi”, ha scritto David Kotok, presidente e CIO del gestore di Cumberland Advisors, in una nota di ricerca di mercoledì. “Gli shock esterni possono far deragliare le tendenze economiche e modificare bruscamente il sentiment del mercato”, ha scritto.

Con l’eccezione dei picchi raggiunti nella diffusione dell’HIV negli anni Ottanta, la Borsa americana non ha subito correzioni significative in nessuno degli anni in cui di emergenza sanitara globale. Detto questo, nessuno può dire se anche questa volta il panico rientrerà senza lasciare segni.


Fonte: https://www.wallstreetitalia.com/trend/borse/feed/

DigiTouch: nel 2019 ricavi a 36 milioni (+20%)

Maire Tecnimont debole nonostante parole Presidente