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Coronavirus, ancora incerto l'impatto economico globale

(Teleborsa) – L’impatto economico del coronavirus in Cina e nel resto del Mondo è ancora incerto e tutto dipenderà dal tempo di soluzione della crisi. È la tesi di Paul O’Connor, Responsabile del Multi-Asset Team basato in UK di Janus Henderson Investors, che ha analizzato i diversi scenari a cui il colosso asiatico potrebbe andare incontro con l’evolversi dell’epidemia.

Certo i primi segnali non sono positivi, con i mercati finanziari che seguono ogni evoluzione legata al coronavirus 2019-nCoV e che reagiscono con cali anche importanti, come quello dell’8% dell’indice composito di Shanghai alla riapertura dei mercati azionari cinesi dopo una settimana di sospensione.

Il dato, conferma l’esperto, è un segnale del sentiment degli investitori su cui poco o nulla possono fare anche le stesse autorità cinesi, impegnate a frenare il virus e, allo stesso tempo, a tranquillizzare i mercati finanziari.

In campo è sceso anche il presidente cinese Xi Jinping che, nella riunione del Comitato permanente del Politburo, ha assicurato che “la Cina fermerà la diffusione dell’epidemia del coronavirus e punterà sulla prevenzione e sul controllo. La provincia dell’Hubei e soprattutto la città di Wuhan sono la nostra priorità”, ha detto Xi.

Tutto ciò però non basta perché sono troppi i fattori di incertezza legati alla diffusione del virus che incidono sul tessuto economico e finanziario.

Fondamentale sarà il fattore tempo. “Le misure adottate in Cina per contenere il virus avranno senza dubbio un impatto significativo sull’attività economica nel breve termine“, scrive O’Connor che conferma le previsioni di un calo nella crescita del Pil cinese nel primo trimestre dell’1-2% rispetto al tasso di crescita annuale del 6% previsto prima del virus.

“Tuttavia, esiste ancora un’ampia gamma di scenari economici plausibili per la Cina, a seconda di come il virus si evolverà“, continua l’esperto.

Se il tasso di infezione rallentasse nelle prossime settimane e le misure di quarantena fossero revocate, la crescita cinese potrebbe rapidamente rimbalzare, rafforzata da una serie di misure di stimolo ampiamente previste. Se il tasso di infezione dovesse continuare ad aumentare – prosegue O’Connor – le misure di quarantena sarebbero quasi certamente estese, con ulteriori limitazioni ai viaggi, un periodo prolungato di chiusure industriali in Cina e ricadute economiche più significative per il resto del mondo”.

È improbabile che il sentiment dei mercati finanziari su questo argomento migliori in modo sostenibile fino a quando non ci saranno prove che la letalità del coronavirus sia contenuta“, aggiunge l’esperto specificando che “il ritiro dalla maggior parte degli asset a rischio dovuto dal virus è stato finora piuttosto modesto”.

“A parte gli esiti biologici disastrosi, riteniamo che l’epidemia di coronavirus abbia lo scopo di creare opportunità di acquisto di asset rischiosi. Ma sembra troppo presto per ricostruire le esposizioni ora, data la modesta correzione del mercato, lo slancio del processo di avanzamento del virus e le incertezze biologiche che circondano questa epidemia”, conclude O’Connor.


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

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