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Ponte Morandi, Consulta: “Non illegittimo escludere Autostrade da ricostruzione”. Vertice al MIT

(Teleborsa) – Secondo la Consulta non è illegittimo estromettere ASPI dalla ricostruzione del Ponte Morandi. La Corte costituzionale ha ritenuto non fondate le questioni relative all’esclusione legislativa di Aspi dalla procedura negoziata volta alla scelta delle imprese alle quali affidare le opere di demolizione e di ricostruzione del Ponte Morandi.

“La decisione del Legislatore di non affidare ad Autostrade la ricostruzione del Ponte è stata determinata dalla eccezionale gravità della situazione che lo ha indotto, in via precauzionale, a non affidare i lavori alla società incaricata della manutenzione del Ponte stesso”: è quanto comunica l’ufficio stampa della Consulta in attesa delle motivazioni della sentenza.

Il pronunciamento è arrivato ieri dopo la decisione di affidare ad Autostrade per l’Italia la gestione del nuovo Ponte, in quanto concessionario al momento, attuale, come ha sottolineato la Ministra delle Infrastrutture Paola De Micheli che però non ha escluso un’eventuale revoca delle concessioni .

Aspi in una nota mette in evidenza che è stato “sempre dato il massimo supporto al commissario per la realizzazione del Ponte di Genova. Sulla concessione – aggiunge Autostrade per l’Italia – mai ricevuto riscontri formali alle proposte avanzate, né comunicazioni circa altre condizioni poste dall’esecutivo. La tragedia del 14 agosto 2018 ha segnato in modo indelebile la storia della società. È stato completato – mette in evidenza ancora la nota – un radicale cambiamento di management e di tutti i processi aziendali. Realizzati in due anni investimenti per oltre 1 miliardo, aumentate le spese di manutenzione di oltre il 50%, tutti i controlli sulla rete effettuati da società esterne. Massimo impegno per tutelare i posti di lavoro dei 7000 dipendenti della società”.

Stando a quanto previsto in agenda, nel pomeriggio una delegazione di Autostrade è attesa al MIT per discutere delle proposte avanzate dalla società per definire in maniera consensuale un nuovo accordo sulla concessione. Proposte che, come sottolineato dall’azienda, “ad oggi, non hanno mai ricevuto alcun riscontro formale”.

Nei giorni scorsi, aveva preso forza l’ipotesi più soft, più volte rilanciata dagli organi di informazione, di un nuovo assetto societario che coinvolgerebbe fondo F2i e Cassa Depositi e Prestiti al 51% , facendo scendere la quota di .

Attesi sviluppi nelle prossime ore con il Presidente del Consiglio Conte che ha fatto sapere che porterà il dossier in CdM e che una decisione arriverà “entro fine settimana”.


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

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