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Pensioni, aumento assegni e Quattordicesima al vaglio del Governo

Nell’ambito degli incontri tecnici preliminari alla Riforma Previdenziale, Cgil, Cisl e Uil insieme alle federazioni dei pensionati hanno incontrato il Governo ieri. Quanto approvato nella Legge di Bilancio 2020 non ha soddisfatto i sindacati che, per questo motivo, in vista della prossima Manovra Finanziaria, hanno chiesto all’Esecutivo di garantire maggiori tutele ai pensionati.

Pensioni: le proposte al vaglio del Governo

Una delle prime richieste avanzate dai sindacati ai rappresentanti del Governo e del Ministero del Lavoro è stata quella relativa alle risorse a disposizione. Quanto verrà investito nella riforma previdenziale il prossimo anno? E quali saranno le risorse che verranno impegnate in futuro per tutelare i destinatari degli assegni pensionistici? Le richieste di cui le federazioni si sono fatti portavoce alla riunione riguardano nello specifico:

  • riduzione della pressione fiscale sugli assegni pensionistici;
  • aumento importi e Quattordicesima (ampliando anche la platea dei beneficiari);
  • indicizzazione piena delle pensioni rispetto all’inflazione (almeno per gli assegni fino a sette volte il minimo, pari a circa 3.600 euro lordi al mese).

Queste le proposte avanzante, che l’Esecutivo ha ascoltato e si è ripromesso di valutare.

Pensioni in aumento grazie al sistema delle detrazioni e la rivalutazione piena

Un aumento degli assegni pensionistici sarebbe possibile grazie al riconoscimento di una serie di detrazioni a tutte quelle categorie che fino ad ora sono state escluse da tali sconti (come gli incapienti che non ne possono usufruire). Per quelli che invece già ne beneficiano, si dovrebbe procedere con una revisione delle stesse che, tenendo conto degli anni di contribuzione vantati e degli importi percepiti, si traduca in un aumento degli importi.

Da qui, quindi, la richiesta di ampliare la platea dei beneficiari della Quattordicesima (la mensilità aggiuntiva per chi ha almeno 64 anni e pensioni inferiori a due volte il minimo, ovvero a circa 1.030 euro mensili), rivedendo i requisiti che permettono oggi di ottenerla. È stato proposto, inoltre, di aumentare gli importi della stessa, che adesso possono variare da un minimo di 336 euro a massimo 655 euro a seconda dei casi.

Tra le richieste di aumento relative agli importi mensili e alla Quattordicesima, in fine, si inserisce quella relativa alla rivalutazione piena delle pensioni tramite il ripristino della legge 388/2000 che, pur essendo stato rimandato al 2022, potrebbe essere anticipato al 2021, facendo affidamento sui meccanismi di indicizzazione più favorevoli degli attuali.


Fonte: https://quifinanza.it/pensioni/feed/

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