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Riforma pensioni, le ipotesi sul tavolo tra Quota 101 e Quota 41

Ora che la fase di crisi acuta scatenata dal COVID-19 sembra essere alle spalle, la politica può (e deve) tornare a occuparsi di tematiche differenti dalla gestione dell’emergenza. Uno dei primi argomenti che dovrebbe finire sul tavolo del Governo – ma anche delle minoranze – riguarda una riforma organica del sistema pensionistico italiano.

Prima dell’emergenza sanitaria, infatti, diversi schieramenti politici avevano iniziato a discutere di alternative a Quota 100 che, come noto, ha una durata triennale e arriverà a breve a scadenza (oltre a essere stata recentemente bocciata dalla Corte dei Conti). Nel corso dei mesi passati sono state avanzate diverse ipotesi ma, di fatto, di concreto non c’è ancora nulla. E, visto lo stato delle casse dell’Erario (e dell’INPS) bisognerà vedere se una riforma potrà arrivare a breve o se, invece, bisognerà attendere ancora del tempo.

Riforma quota 100, le ipotesi del Governo

Prima dell’emergenza Coronavirus, l’obiettivo del Governo era di arrivare a una riforma organica del sistema pensionistico prima del 31 dicembre 2021, data di “scadenza” di Quota 100. Lo scorso febbraio, la ministra per la Pubblica Amministrazione Fabiana Dadone aveva affermato che l’Esecutivo era al lavoro per evitare che si venisse a creare uno scalone tra chi era potuto andare in pensione a 62 anni (con 38 anni di contributi) e chi, invece, era costretto ad attendere i 67 anni di età (la Riforma Fornero, infatti, non è mai stata cancellata).

Il Governo, aveva affermato la ministra nel corso di un’intervista radiofonica a Radio 1, stava studiando la fattibilità di adottare per tutti i lavoratori “Quota 101”, che avrebbe garantito a tutti i lavoratori italiani di andare in pensione con regole certe e uguali per tutti. Il funzionamento, a grandi linee, è lo stesso di Quota 100, ma basata su diversi fattori da sommare.

Riforma pensioni, le ipotesi delle opposizioni

Sul fronte pensionistico, la linea delle opposizioni è dettata dalla Lega. In una recente intervista, Matteo Salvini ha ribadito che lo scopo del partito da lui guidato è quello di confermare Quota 100, in attesa che sia possibile approvare una riforma organica basata su Quota 41.

Ma cos’è, esattamente, quota 41? Come dice il nome stesso, la riforma delle pensioni della Lega prevede che chiunque possa andare in pensione una volta raggiunti i 41 anni di contributi, indipendentemente dall’età anagrafica. Ciò premierebbe i cosiddetti “lavoratori precari” che, entrati in fabbrica in giovanissima età (anche a 15 o 16 anni), sono ancora oggi costretti a lavorare per raggiungere l’età minima pensionabile.


Fonte: https://quifinanza.it/pensioni/feed/

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