12 Febbraio 2021

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    MiSE, in GU decreto per sostegno industria tessile

    (Teleborsa) – Pubblicato in Gazzetta ufficiale il decreto del Ministero dello Sviluppo economico che definisce le modalità e i criteri per richiedere le agevolazioni a sostegno delle piccole imprese operanti nell’industria del tessile, della moda e degli accessori.Lo comunica il MiSE in una nota sottolineando che “per la misura, prevista nel decreto rilancio, sono disponibili 5 milioni di euro per la concessione di contributi a fondo perduto in favore di progetti presentati da piccole imprese di nuova o recente costituzione che realizzano progetti innovativi e tecnologici”.Il provvedimento mira a sostenere il settore del tessile, con particolare riguardo alle start-up che investono nel design e nella creazione, nonché allo scopo di promuovere i giovani talenti del settore del tessile, della moda e degli accessori che valorizzano prodotti made in Italy di alto contenuto artistico e creativo.Prevista l’erogazione di contributi a fondo perduto riconosciuti nella misura massima del 50 per cento delle spese ammissibili, nel limite dei fondi disponibili. LEGGI TUTTO

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    Borse europee deboli. Milano e Francoforte in rosso

    (Teleborsa) – Continua in leggera diminuzione la giornata della Borsa di Milano, mentre tiene sui valori precedenti il resto dell’Europa. Peggio di Milano fanno solo Francoforte e Madrid.Sostanzialmente stabile l’Euro / Dollaro USA, che continua la sessione sui livelli della vigilia e si ferma a 1,211. L’Oro continua la seduta poco sotto la parità, con un calo dello 0,46%. Il Petrolio (Light Sweet Crude Oil) continua la seduta poco sotto la parità con una variazione negativa dello 0,86%.Retrocede di poco lo spread, che raggiunge quota +90 punti base, mostrando un piccolo calo di 1 punti base, mentre il rendimento del BTP a 10 anni si attesta allo 0,45%.Nello scenario borsistico europeo tentenna Francoforte, che cede lo 0,48%, ferma Londra, che segna un quasi nulla di fatto, e trascurata Parigi, che resta incollata sui livelli della vigilia.Si muove in frazionale ribasso Piazza Affari, con il FTSE MIB che sta lasciando sul parterre lo 0,24%; sulla stessa linea, in lieve calo il FTSE Italia All-Share, che continua la giornata sotto la parità a 25.365 punti.Consolida i livelli della vigilia il FTSE Italia Mid Cap (-0,03%); con analoga direzione, sulla parità il FTSE Italia Star (-0,06%).Si distinguono a Piazza Affari i settori materie prime (+0,64%) e alimentare (+0,56%).Tra i più negativi della lista di Milano, troviamo i comparti immobiliare (-1,19%), vendite al dettaglio (-0,90%) e chimico (-0,50%).Tra le migliori azioni italiane a grande capitalizzazione, in primo piano Nexi, che mostra un forte aumento del 2,17%.Denaro su A2A, che registra un rialzo dell’1,97%.Sostanzialmente tonico Campari, che registra una plusvalenza dello 0,68%.Guadagno moderato per Amplifon, che avanza dello 0,68%.Le peggiori performance, invece, si registrano su Recordati, che ottiene -1,21%.Sotto pressione BPER, con un forte ribasso dell’1,21%.Soffre Mediobanca, che evidenzia una perdita dell’1,03%.Sostanzialmente debole Unicredit, che registra una flessione dello 0,90%.Al Top tra le azioni italiane a media capitalizzazione, UnipolSai (+4,10%), FILA (+3,54%), Danieli (+1,95%) e La Doria (+1,53%).I più forti ribassi, invece, si verificano su Fincantieri, che continua la seduta con -2,73%.Preda dei venditori Sanlorenzo, con un decremento dell’1,88%.Si concentrano le vendite su ERG, che soffre un calo dell’1,79%.Vendite su ENAV, che registra un ribasso dell’1,83%. LEGGI TUTTO

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    Governo Draghi: salute primo obiettivo. Vaccinazione strategica

    (Teleborsa) – di Dino Sorgonà -Sembrava che il fischio dell’arbitro, in questo caso quello del Presidente Mattarella avesse finalmente messo a tacere le tifoserie politiche di questo Paese ma purtroppo non è così. Di Fronte al rigoroso silenzio del Presidente incaricato Mario Draghi continua davanti agli occhi di tutti i cittadini, il chiacchiericcio, il berciare delle forze politiche che non si interrogano sulla gravità sanitaria del momento. Sembra infatti di essere caduta sul Paese una forma di anestesia totale che non permette di vedere la tragedia delle morti e delle sofferenze. Bastano alcune cifre che dovrebbero continuare ad essere presenti a chi fa politica.Nel mondo sono stati colpiti dalla pandemia oltre 107 milioni di persone, i morti raggiungono la cifra di più di 2,7 milioni di persone. I paesi con il maggior numero di nuovi casi al giorno dell’ultima settimana, vede una media per l’Italia, di oltre 12 mila casi. Gli attualmente positivi nel nostro paese superano i 410 mila. I pazienti in terapia intensiva sono 2128, dall’inizio della pandemia sono stati colpiti quasi 2,7 milioni. Continuando così arriveremo alla cifra di 95 mila morti.Una vera ecatombe ma tra le forze politiche invece si continua a discutere se la giravolta di Matteo Salvini sia vera, se il leader della Lega non abbia indossato la pelliccia della “pecora europea” per riprendere poi in futuro le sue vere fattezze, quando poi la destra, come spera, nel 2023 vincerà le elezioni. Ci si continua ad interrogare ancora sul fine politico di Giuseppe Conte, se l’ex Premier diventerà il coagulatore di un nuovo centro sinistra, se i Cinque Stelle riusciranno a non frantumarsi sotto la spinta di un elettorato che ama più Di Battista che Di Maio. Inoltre il chiacchiericcio sforna altri interrogativi: Renzi è a caccia di un incarico estero? E Zingaretti dove condurrà il PD, sempre che il “partitone” non subisca qualche scossone da parte del Presidente della Regione emiliana, Bonaccini. Per non parlare infine della possibilità di Giorgia Meloni di cannibalizzare l’elettorato della Lega. E cosa dice Silvio Berlusconi? Che ne sarà di Forza Italia?Ci si dimentica che l’ennesima crisi politica italiana è proprio dovuta ai partiti politici e che Draghi è stato chiamato dalla suprema istituzione del nostro Paese a restituire credibilità ad un sistema screditato. In effetti non c’è stata una tempesta sui mercati né una crisi di fiducia tra i creditori del nostro Paese, né è urgente in questo momento mettere ordine nelle finanze pubbliche. La crisi che ha trascinato Draghi in politica, è innanzitutto politica.La prima delle emergenze come ha spiegato Mattarella è quella sanitaria, le cifre da noi messe in evidenza testimoniano che senza l’immunità di gregge e senza la salute non c’è nessun futuro economico.L’impatto della pandemia come risulta dalle ultime cifre della Commissione europea, vedrà l’Italia alla fine del triennio 2020-2022 il paese più in ritardo rispetto ai partners europei, infatti per tornare ai livelli del 2019, secondo Bruxelles, mancheranno ancora quasi due punti e mezzo.Per tanto la parola d’ordine sarà vaccinarsi, vaccinarsi, vaccinarsi, lotta senza quartiere alla pandemia, e basta alle polemiche.I vaccini non metteranno immediatamente fine alla pandemia. Milioni di dosi dovranno essere prodotte, assegnate e distribuite. Solo quando il nostro paese raggiungerà l’immunità di gregge, farà si che il virus faticherà a trovare nuove persone da infettare. Circolerà ancora ma i focolai saranno sporadici e di breve durata. Solo così riapriranno scuole, fabbriche, ritornerà il turismo, si circolerà nel mondo e le famiglie si potranno abbracciare e festeggiare insieme le ricorrenze. LEGGI TUTTO

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    Traffico aereo, nel 2020 gli aeroporti europei hanno perso 1,72 miliardi di passeggeri

    (Teleborsa) – Nel 2020 gli aeroporti europei hanno perso 1,72 miliardi di passeggeri rispetto all’anno precedente, un calo pari al 70,4%. È quanto ha rilevato nel suo rapporto sul traffico aereo ACI EUROPE, l’associazione degli scali europei.”Con appena 728 milioni di passeggeri nel 2020 rispetto ai 2,4 miliardi di passeggeri dell’anno precedente, gli aeroporti europei sono tornati ai livelli di traffico del 1995. Nessuna industria può resistere da sola a un tale shock – ha dichiarato Olivier Jankovec, Direttore generale dell’associazione – Sebbene alcuni Stati abbiano adottato misure per sostenere finanziariamente i propri aeroporti, finora in Europa sono stati stanziati solo 2,2 miliardi di euro a tale scopo. Questo è meno dell’8% dei ricavi che gli aeroporti hanno perso lo scorso anno”.Dal report, che include i dati relativi a tutti i tipi di voli commerciali da, verso e all’interno dell’Europa (servizio completo, low cost, regionale, charter, trasporto merci completo e altri), è emerso che il crollo del traffico negli aeroporti dell’UE (-73% e 1,32 miliardi di passeggeri persi) è stato nettamente maggiore rispetto a quello comunque molto netto registrato dagli scali del blocco extra UE (-61,9% e 400 milioni di passeggeri persi). “Ciò è dovuto principalmente alle dimensioni e alla relativa resilienza dei mercati nazionali principalmente in Russia ma anche in Turchia, combinate con blocchi e restrizioni di viaggio meno rigorosi rispetto al mercato dell’UE”, si legge nella nota che accompagna la pubblicazione del documento.“Con ulteriori diminuzioni del traffico nelle ultime settimane e nessuna ripresa in vista, è necessario fare di più. Aiutare gli aeroporti è essenziale per ricostruire la connettività aerea e sostenere efficacemente le comunità locali e regionali e il turismo. È inoltre fondamentale ripristinare le capacità di investimento degli aeroporti per il futuro. Senza ulteriore sostegno finanziario, gli investimenti in decarbonizzazione, digitalizzazione e SESAR sono a rischio”, ha aggiunto Jankovec.Il divario tra i mercati UE-extra UE si è amplificato soprattutto nella seconda metà dell’anno. Mentre sia gli aeroporti dell’UE che quelli extra-UE hanno visto il traffico passeggeri quasi fermarsi nel secondo trimestre (rispettivamente -97,3% e -93,3%), le perdite nel quarto trimestre sono state del -83,8% negli aeroporti dell’UE rispetto al -63,9% negli aeroporti fuori dall’Unione Europea. Anche in questo caso, ciò è dovuto principalmente alla relativa resilienza del traffico passeggeri interno nel mercato extra UE (-39,8%) rispetto al mercato UE (-72,9%), nonostante anche gli aeroporti extra UE abbiano superato quelli UE per il traffico passeggeri internazionale (rispettivamente -78,2% e -86,6%).I 5 hub classificati come “Majors” nel 2019 – Londra-Heathrow, Parigi-CDG, Amsterdam-Schiphol, Francoforte e Istanbul – hanno perso 250 milioni di passeggeri nel 2020. Francoforte (-73,4%) ha registrato la diminuzione maggiore, seguita da vicino da Londra-Heathrow ( -72,7%), Amsterdam-Schiphol (-70,9%), Paris-CDG (-70,8%) e Istanbul (-59,6%). Nel quarto trimestre lo scalo turco è diventato l’aeroporto più trafficato d’Europa, seguito dall’altro aeroporto della città Istanbul-Sabiha Gocken e dagli scali di Mosca (Sheremetyevo, Domodedovo e Vnukovo).Per quel che riguarda il solo traffico merci, l’attività è diminuita dell’11,8% nel 2020 rispetto all’anno precedente, con una perdita quasi equamente distribuita tra aeroporti UE (-12,1%) e aeroporti extra UE (-9,9%). Il report segnala che aa ripresa del traffico merci ha subito un’accelerazione a partire dallo scorso settembre: a dicembre infatti si è registrato un risultato sostanzialmente identico a quello dello stesso mese nel 2019. Tra i primi 10 aeroporti europei per il trasporto merci, gli aumenti di volume sono stati registrati solo da Liegi (+ 23%), Lipsia-Halle (+ 12%), Lussemburgo (+ 6%) e Colonia-Bonn (+ 5%). LEGGI TUTTO

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    Previdenza, CNPR: “Necessari 2,2 miliardi di euro per esoneri contributivi professionisti”

    (Teleborsa) – “Il nuovo Regolamento della previdenza, approvato dalla Cassa dei ragionieri e degli esperti contabili, è entrato in vigore in una prima fase post pandemica portando con sé diverse incertezze, a partire da quelle relative agli esoneri contributivi per i professionisti per i quali non si può non sottolineare l’insufficienza di copertura nella Legge Finanziaria. Nelle more dei decreti attuativi attendiamo di conoscere se e come queste misure saranno rifinanziate. Occorre ricordare che ci troviamo di fronte a una platea potenziale di oltre due milioni di professionisti aventi diritto per i quali agli enti previdenziali occorrerebbero circa 2,2 miliardi di euro a fronte di un miliardo messo in bilancio. Attendiamo le linee programmatiche del prossimo governo per capire se queste risorse siano realmente disponibili”. Questo l’allarme lanciato dal vicepresidente della Cassa di previdenza dei ragionieri e degli esperti contabili, Giuseppe Scolaro, in occasione del webinar “Regolamento della previdenza, le novità dal 2021″ promosso dall’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Milano, guidato da Marcella Caradonna, in collaborazione con la Cnpr, presieduta da Luigi Pagliuca.”Attendiamo il Decreto Ristori 5 e anche l’esito del Milleproroghe – ha proseguito Scolaro – dove ci sono due emendamenti importanti per le Casse. Il primo, che ipotizza proroga di trenta giorni in caso di adempimenti fiscali e contributivi scadenti durante il periodo di quarantena forzata a seguito della pandemia. Il secondo relativo alla posticipazione di adempimenti contributivi scaduti prorogati al 31 dicembre 2021 senza sanzioni. Due misure che avrebbero un forte impatto positivo sui professionisti”.I dettagli del Regolamento di previdenza, entrato in vigore il 1 gennaio 2021, sono stati sottolineati da Paolo Longoni, consigliere d’amministrazione dell’ente previdenziale, nel corso del forum on line, moderato da Alessandro Marelli Affaticati, presidente della Commissione Cassa di previdenza dell’Odcec di Milano.”Le principali novità riguardano i tirocinanti, con limite di età di 50 anni, che si pre-iscrivono la cui quota è assimilata al versamento contributivo. I pensionati con altre forme di previdenza iscritti alla Cassa – ha sottolineato Longoni – potranno versare i contributi soggettivi in percentuale al reddito con obbligo del minimo ma in misura pari alla metà, il contributo Integrativo in percentuale al volume di affari senza obbligo del minimo e il contributo supplementare in percentuale al reddito con obbligo del minimo ma in misura pari alla metà. Inoltre, chi ha maturato il requisito degli anni di contribuzione per la pensione di vecchiaia presso la Cassa ma è in attesa di maturare l’età anagrafica per conseguirne il diritto, dal 2021 può chiedere di versare meno contributi. Cambia anche il modello sanzionatorio che prevede penali più leggere per ritardi brevi e sanzioni più pesanti per le morosità consolidate. Cambia l’art 24 per cui dopo la seconda revisione sanitaria delle pensioni non ci saranno più successivi accertamenti tecnico sanitari. Non si procederà ad accertamento amministrativo se i redditi professionali medi dei due anni antecedenti quello dell’accertamento, risultano inferiori al minimo di pensione del Fondo pensioni lavoratori dipendenti dell’Assicurazione Generale Obbligatoria. Viene estesa l’integrazione al minimo a tutte le pensioni di reversibilità di pensionati di invalidità. A partire dal primo gennaio 2021 – ha concluso – anche i pensionati della c.d. gestione separata, introdotta dalla Legge 335/95 possono richiedere, in presenza dei prescritti requisiti, la pensione supplementare”. LEGGI TUTTO