18 Febbraio 2021

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    TLC, Orange punta a fusioni in mercato europeo delle torri

    (Teleborsa) – Orange, multinazionale francese delle telecomunicazioni, intende avviare i colloqui con altri grandi player europei per una possibile fusione delle loro torri wireless. “Stiamo esaminando coloro che in tutta Europa condividono la nostra visione di non vendere torri, ma di unire le forze e costituire insieme una forte tower company”, ha detto il CEO Stephane Richard alla stampa.Il riferimento è a due colossi come Vodafone e Deutsche Telekom. Per Richard, una vendita delle torri di Orange a un soggetto come Cellnex danneggerebbe gli interessi a lungo termine della compagnia telefonica francese e quindi preferisce una combinazione con l’infrastruttura di altri operatori telefonici europei per creare una società in grado di “competere con Cellnex e raggiungere le stesse dimensioni di Cellnex”.Fusioni e operazioni congiunte nel mercato non sarebbero una novità. Cellnex ha di recente acquisito la francese Hivory e stretto un accordo con Deutsche Telekom nei Paesi Bassi. Inoltre, il mese scorso American Tower ha acquistato più di 30.000 torri da Telefonica SA per 7,7 miliardi di euro.La società ha chiuso la giornata in borsa con un calo del 2,61% a Parigi, anche a causa della trimestrale negativa. Orange ha registrato un calo del 2,3% dell’utile operativo core del quarto trimestre a 3,18 miliardi di euro. La pandemia ha ridotto le tariffe di roaming di oltre mezzo miliardo di euro (545 milioni) nel 2020 e la società ha registrato un EBITDAaL di 12,7 miliardi di euro, in calo dell’1% su base comparabile. Orange ha confermato che proporrà un dividendo di 0,70 euro per azione per il 2020. Il gruppo si aspetta che l’utile operativo sia stabile o leggermente inferiore quest’anno.Nella giornata di oggi la società francese ha anche lanciato TOTEM, una società che raggrupperà 25.500 torri tra Spagna e Francia, i due mercati più grandi di Orange, con attività che hanno generato 300 milioni di euro di utile operativo principale lo scorso anno. LEGGI TUTTO

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    SEAL Awards 2020, Snam tra le 50 aziende più sostenibili al mondo

    (Teleborsa) – Snam è tra le cinquanta imprese più sostenibili al mondo secondo i SEAL (Sustainability, Environmental Achievement & Leadership) Business Sustainability Awards 2020 volti a premiare le imprese più trasparenti e maggiormente orientate a pratiche sostenibili a livello globale.Nel dettaglio – fa sapere Snam in una nota – la società è stata premiata nella categoria SEAL Organizational Impact Award, che aggrega due valutazioni di sostenibilità di livello globale: la A-List del CDP (ex Carbon Disclosure Project) e il Corporate Sustainability Assessment (CSA, ora incluso in S&P Global ESG). Quest’anno, in particolare, Snam è stata inserita nella lista “A” di CDP delle aziende più impegnate nella lotta al cambiamento climatico.”Il risultato – commenta la società – riconosce l’impegno di Snam nelle dimensioni ESG (Environmental, Social, Governance), centrali nel piano strategico 2020-2024. In tema ambientale, Snam prevede di raggiungere la neutralità carbonica entro il 2040, tra le prime aziende del proprio settore. La società ha inoltre elaborato e pubblicato una scorecard ESG su 13 aree con 22 obiettivi materiali e quantitativi al 2023 per rendicontare le proprie performance a beneficio degli stakeholder”. LEGGI TUTTO

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    Generali, Sesana: “Ricostruire in ottica di lungo periodo e governance sono le priorità”

    (Teleborsa) – “Uno degli aspetti che mi ha colpito del discorso programmatico di Mario Draghi è lo spirito di ricostruzione, lo spirito di crescita e la voglia di ridare a questo Paese dei fondamentali per far crescere l’economia. Abbiamo davvero bisogno di ricreare fondamentali che ci permettano di ricreare ricchezza e di distribuire questa ricchezza a tutte le persone che qui vivono ed hanno bisogno di una prospettiva”.Lo ha affermato Marco Sesana, Amministratore delegato e Country manager di Generali Italia, intervenendo a “Idee per una finanza sostenibile”, un evento organizzato da da Fisac-Cgil. “L’altro aspetto che mi è piaciuto – ha sottolineato – è l’ottica di lungo periodo”. “Abbiamo bisogno di costruire e di formare progetti che abbiano un più ampio respiro, che ricostruiscano le basi ed abbiano una prospettiva di lungo periodo”.Sesana ha citato anche il tema del cambiamento climatico, ricordando che “il nostro è un Paese molto esposto alle calamità naturali e che il lavoro da fare è profondo, non solo per riconvertire le imprese ad una modalità di lavoro orientata all’ambiente, ma anche per fare prevenzione, lavorando sulle infrastrutture che non sono più adatte all’ambiente in cui viviamo”.L’Ad di Generali ha poi parlato della salute, “un tema che mi sta particolarmente a cuore” ha detto, sottolineando “la nostra sanità, pur d’eccellenza, ha bisogno di investimenti ed anche di essere affiancata da una sanità privata”.Riguardo al Recovery Plan – ha spiegato il manager – è molto importante la selettività degli interventi, perché le risorse non sono infinite, ed anche dare una governance di esecuzione, perché questo è uno dei punti più critici dell’Italia. Un tema che – ha aggiunto – non ha tanto a che fare con la burocrazia, quanto con vincoli e limiti che dobbiamo rimuovere per poter ragionare meglio sull’esecuzione. In questa direzione ha un senso condividere un piano con le aziende, che possono portare professionalità, competenza, capillarità e capacità di esecuzione.Guardando al futuro, l’Ad di Generali ha affermato che vi sono elementi che “stanno già cambiando”, ad esempio il mondo del lavoro, che la pandemia “ha stravolto”. Ne è un esempio lo smart working, già ampiamente sperimentato in precedenza da Generali, che “ha cambiato e cambierà ancora in modo permanente il modo di lavorare ed anche il rapporto delle persone con l’azienda”.Sesana ha poi affermato che la percezione del rischio “è radicalmente cambiata”. “Le persone oggi hanno più percezione del rischio ed una maggiore propensione a difendere quello che gli è più caro, come la salute, i propri beni e la casa”, ha affermato il numero uno di Generali, aggiungendo che “vi sono poi dei rischi emergenti, come quello pandemico, che prima non era nella percezione di tutti”. E’ quindi compito delle imprese assicurative, oggi, “essere vicino alle persone e costruire insieme il futuro”. LEGGI TUTTO

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    BCE unita sul confermare un “ampio sostegno” all'economia

    (Teleborsa) – La BCE ha condiviso all’unanimità la necessità di portare avanti l’attuale linea espansiva della politica monetaria, in risposta alla crisi pandemica, affiancando allo strumento dei tassi d’interesse, fermi a zero, il Piano anti-pandemico PEPP, da utilizzare in modo “flessibile”.E’ quanto emerso dai verbali dell’incontro di politica monetaria tenutosi il 20-21 gennaio scorso, in cui è stata ribadita la necessità di mantenere il massimo sostegno all’economia, in modo flessibile e senza necessità di attingere a tutta la dotazione del piano anti-pandemico, che ha un valore complessivo di 1.850 miliardi e scadrà a marzo 2022.”I recenti sviluppi sui mercati finanziari hanno finora confermato che si è rivelata efficace la decisione di focalizzarsi sulla prolungata durata del PEPP, sul mantenimento di condizioni finanziarie favorevoli per un certo periodo di tempo e sulla flessibilità del suo uso”, sottolineano le Minutes della BCE, da cui è emerso che i componenti il direttivo non hanno mostrato punti di vista contrastanti né esitazioni nel confermare “un ampio sostegno” della politica monetaria. Il pacchetto annunciato a dicembre – si sottolinea – contribuirà a “preservare condizioni di finanziamento favorevoli durante il periodo della pandemia, a ridurre l’incertezza e rafforzare la fiducia, incoraggiando la spesa dei consumatori e gli investimenti delle imprese, sostenendo l’attività economica e salvaguardando la stabilità dei prezzi nel medio termine.”Guardando più avanti del primo trimestre, c’è un cauto ottimismo sulla prospettiva di una ripresa nel corso del 2021. Oltre al lancio delle campagne di vaccinazione, sono emersi segnali di miglioramento delle prospettive economiche globali”, sottolinea la BCE, indicando però che “permane una elevata incertezza in relazione alle dinamiche della pandemia e alla tempestiva attuazione delle campagne di vaccinazione”.Quanto all’inflazione, l’Eurotower ritiene che si manterrà su livelli bassi, lontana dall’obiettivo di lungo termine, a causa delle pressioni esercitate sui prezzi dalla debolezza della domanda – in particolare nei settori del turismo e dei viaggi – dalle dinamiche salariali e dall’apprezzamento dell’euro.Qualcuno ha anche proposto che bisognerebbe “consentire ai tassi di interesse reali di calare se le condizioni finanziarie si allentassero a causa di un rafforzamento delle aspettative di inflazione”, in quanto “rendimenti reali inferiori fornirebbero un ulteriore supporto per un più rapido ritorno alla stabilità dei prezzi”. LEGGI TUTTO

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    USA, stoccaggi gas ultima settimana -237 BCF

    (Teleborsa) – Calano meno delle attese gli stoccaggi settimanali di gas negli USA. Secondo l’Energy Information Administration (EIA), divisione del Dipartimento dell’Energia americano, gli stoccaggi di gas nella settimana terminata il 12 febbraio 2021, sono risultati in diminuzione di 237 BCF (billion cubic feet).Il dato si rivela sopra il consensus (-252 BCF). La settimana prima si era registrato un calo di 171 BCF.Le scorte totali si sono dunque portate a 2.281 miliardi di piedi cubici, risultando in diminuzione del 4,4% rispetto ad un anno fa (quando erano pari a 2.386) ed in crescita del 2,6% rispetto alla media degli ultimi cinque anni (2.224 BCF). LEGGI TUTTO

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    Eurozona, fiducia dell'economia in calo a febbraio

    (Teleborsa) – Cala la fiducia dell’economia di Eurolandia nel mese di febbraio. L’indice che misura il sentiment complessivo è risultato in calo di 0,9 punti a 91,5 punti. La fiducia del complesso dell’Unione Europea si porta invece a 91,2, in calo di 0,6 punti. Il dato è reso noto dalla Direzione Generale degli Affari Economici e Finanziari della Comunità europea (DG ECFIN).La fiducia dei consumatori sale invece di 0,7 punti a -14,8 nell’eurozona e di 0,8 punti a -15,7 nell’Unione europea. Da qualche tempo la Commissione ha introdotto un nuovo indicatore sulle prospettive del lavoro (Employment expectations indicator, Eei), per fornire un indicatore delle prospettive di crescita nel mercato del lavoro. L’indicatore registra a febbraio un peggioramento a 88,8 punti, in calo di 1,6 punti. LEGGI TUTTO

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    Volkswagen vola in borsa per possibile quotazione di Porsche

    (Teleborsa) – Grande giornata per Volkswagen, che sta mettendo a segno un rialzo del 4,72% sulla Borsa di Francoforte, attestandosi a 169. Il balzo è arrivato in seguito a indiscrezioni secondo le quali l’azienda tedesca starebbe valuando la quotazione di Porsche, in un’operazione che creerebbe valore alla controllante Volkswagen.Le implicazioni tecniche assunte avvalorano l’ipotesi di una prosecuzione della giornata in senso positivo con resistenza vista a quota 172,7 e successiva a 182,1. Supporto a 163,2.La quotazione di Porsche potrebbe aver luogo il prossimo anno, secondo quanto riporta Bloomberg, anche se non è stato deciso un calendario preciso. Volkswagen prevede di mantenere una quota di maggioranza nella IPO del marchio.In seguito alla notizia è in grande rialzo anche Porsche SE, ovvero la holding dell’omonima famiglia e principale azionista di Volkswagen. Il titolo estende i guadagni rispetto alla seduta precedente, attestandosi a 63,5, in rialzo del 5,41%. LEGGI TUTTO

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    CIG e Fondi di solidarietà, Inps: “Oltre 4,2 miliardi di ore autorizzate per emergenza sanitaria”

    (Teleborsa) – A causa dell’emergenza sanitaria dal 1 aprile aprile 2020 al 31 gennaio 2021 sono state autorizzate 1.957,4 milioni di ore di cassa integrazione guadagni, 1.434,3 milioni per l’assegno ordinario dei fondi di solidarietà e 846,7 milioni di Cig in deroga. Nel mese di gennaio 2021 le ore autorizzate sono state 189,8 milioni con un decremento del 34,1% rispetto alle ore autorizzate a dicembre 2020. Le autorizzazioni si riferiscono: a 28.578 aziende per la Cig ordinaria con un numero di ore pari a 56,5 milioni; a 33.064 aziende per l’assegno ordinario con 85,1 milioni di ore; e a 92.117 aziende per la CIG in deroga con 48,2 milioni di ore. Questi dati pubblicati oggi dall’Inps.Riguardo alla cassa integrazione ordinaria, – fa sapere l’Inps – i settori che nel primo mese dell’anno hanno assorbito il maggior numero di ore autorizzate sono: fabbricazione di macchine e apparecchi meccanici ed elettrici, con 10,3 milioni di ore; metallurgico, con 7,6 milioni di ore; industrie tessili e abbigliamento, con 7,4 milioni di ore; seguono i settori costruzioni, con 6,4 milioni di ore; e fabbricazione di autoveicoli, rimorchi semirimorchi e mezzi di trasporto, con 4,6 milioni di ore. Questi cinque settori in termini di ore autorizzate assorbono il 64% delle autorizzazioni del mese di gennaio.Per la cassa integrazione in deroga il settore con il maggior numero di ore autorizzate è il commercio con 22,2 milioni di ore, seguono alberghi e ristoranti con 14,4 milioni di ore; e attività immobiliari, noleggio, informatica, ricerca, servizi alle imprese, con 4,0 milioni di ore. Questi tre settori assorbono l’84% delle ore autorizzate a gennaio per le integrazioni salariali in deroga.Nel gennaio 2021 i settori che hanno avuto più ore autorizzate nei fondi di solidarietà sono: alberghi e ristoranti, con 35,3 milioni di ore; attività immobiliari, noleggio, informatica, ricerca, servizi alle imprese, con 15,1 milioni di ore; commercio, con 13,5 milioni di ore.Sul fronte regionale la Lombardia ha avuto, nel mese di gennaio 2021, il maggior numero di ore autorizzate di Cig ordinaria con 8,9 milioni di ore, seguita da Campania e Veneto rispettivamente con 7,8 e 6,3 milioni di ore.Anche per quanto concerne la Cig in deroga la Lombardia, in gennaio, ha avuto il maggior numero di ore autorizzate: 11,9 milioni di ore, seguita da Lazio con 6,8 milioni di ore e Campania con 4,8 milioni di ore.Per i fondi di solidarietà, le autorizzazioni si concentrano sempre in Lombardia (18,4 milioni di ore), Lazio (10,5 milioni), Veneto (8,9 milioni), Piemonte (6,6 milioni). LEGGI TUTTO