8 Settembre 2021

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    Coinbase, SEC minaccia azioni legali per servizio di prestiti con criptovalute

    (Teleborsa) – Coinbase – una delle più popolari piattaforme per acquistare, vendere e depositare criptovalute – ha accusato la Securities and Exchange Commission (SEC) di comportarsi in modo “sospetto”, dopo che l’ente federale preposto alla vigilanza della borsa ha minacciato azioni legali contro la società per l’annunciato lancio del programma “Lend”. In post sul blog della società Paul Grewal, Chief Legal Officer di Coinbase, ha svelato che la SEC ha emesso un avviso Wells, ovvero che intende portarla in tribunale, e aperto un’indagine formale.La controversia tra Coinbase e la SEC è incentrata sul prodotto chiamato Lend, che la società commercializza come un’alternativa ad alto rendimento ai tradizionali conti di risparmio. “Per Lend stiamo cercando di consentire ai clienti idonei di guadagnare interessi su asset selezionati su Coinbase, a partire da un rendimento percentuale annuo del 4% sull’USD Coin (USDC)”, si legge sul post scritto da Grewal. In sostanza, Coinbase intende effettuare prestiti in USD Coin a mutuatari verificati, consentendo a chi partecipa al programma di guadagnare il 4%. La società afferma che la criptovaluta che il singolo utente sceglie di dare in prestito è garantita da Coinbase e che l’utente può continuare a inviare e vendere la propria criptovaluta senza ritardi e senza commissioni.L’exchange di criptovalute ha detto di essersi impegnato in modo proattivo con la SEC sul programma Lend per quasi sei mesi, scambiando documenti con l’autorità e rispondendo alle domande che gli venivano sottoposte. “Siamo minacciati di azioni legali prima che una singola guida effettiva sia stata fornita all’industria – ha scritto su Twitter Brian Armstrong, CEO di Coinbase – La regolamentazione tramite contenzioso dovrebbe essere l’ultima risorsa per la SEC, non la prima”. LEGGI TUTTO

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    Banche, Agenzia Entrate: incentivi DTA applicabili a più fusioni distinte

    (Teleborsa) – L’Agenzia delle Entrate ha fornito chiarimenti sulla disciplina in materia di trasformazione in crediti di imposta delle attività per imposte anticipate relative a perdite fiscali, affermando che gli incentivi fiscali alle aggregazioni bancarie si possono applicare a “più operazioni distinte approvate o deliberate nel 2021″. Finora, l’interpretazione prevalente era che gli incentivi si potessero applicare potenzialmente a più operazioni, purché sincroniche.La normativa a cui l’Agenzia delle Entrate fa riferimento è quella introdotta dal governo di Giuseppe Conte. La Legge di Bilancio per il 2021 ha infatti consentito la trasformazione in credito d’imposta di attività per imposte anticipate (deferred tax asset o DTA) in caso di aggregazione aziendali approvate entro il 31 dicembre 2021.”Si può ritenere che la disciplina in esame sia applicabile anche a più operazioni distinte approvate o deliberate nel 2021, fermo restando che ai fini della determinazione delle DTA trasformabili in ciascuna operazione, lo stesso attivo possa concorrere una volta soltanto”, si legge nelle conclusioni della Risoluzione n. 57/E del 7 settembre 2021. “Quindi – prosegue il documento – se in un’operazione l’attivo di un soggetto ha concorso a determinare l’ammontare di DTA trasformabili, lo stesso attivo non potrà essere considerato in un’operazione successiva”.L’Agenzia delle Entrate fornisce anche un esempio: “Si pensi al caso di una fusione tra due soggetti, A e B, e di un successivo conferimento d’azienda da parte della società risultante dalla fusione a un terzo conferitario, C. Ipotizzando che l’attivo di A sia maggiore dell’attivo di B, a sua volta maggiore di quello di C, si avrebbe una prima trasformazione di DTA fino al 2% dell’attivo di B per effetto della fusione e poi una seconda trasformazione di DTA fino al 2% degli attivi conferiti (ovvero di A e B)”. In questa situazione, “la norma sarebbe formalmente rispettata e l’attivo di B avrebbe concorso due volte alla trasformazione di DTA – viene spiegato – Si tratta quindi di un’interpretazione che condurrebbe a un’incoerenza e a una contraddittorietà del sistema, che inducono a superare il tenore letterale della stessa”. LEGGI TUTTO

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    JPMorgan acquisisce il 75% della piattaforma di pagamento di Volkswagen

    (Teleborsa) – JPMorgan ha stipulato un accordo con Volkswagen Financial Services per acquisire una partecipazione di controllo vicina al 75% nella piattaforma di pagamento della casa automobilistica tedesca, gestita da Volkswagen Payments SA. Il colosso bancario statunitense ha affermato che l’accordo lo aiuterò ad espandersi nel settore dei pagamento digitali ed entrare per la prima volta nel settore automobilistico.L’accordo – di cui non sono stati divulgati i dettagli finanziari – dovrebbe concludersi nella prima metà del 2022, quando le due società delineeranno una strategia per aprirsi ad altre società del settore automobilistico. “Abbiamo in programma di basarci sulla piattaforma innovativa di Volkswagen Financial Services per soddisfare le aspettative in evoluzione dei clienti nel settore automobilistico e oltre”, ha detto Shahrokh Moinian, Head of Wholesale Payments EMEA presso JPMorgan.Fondata nel 2017 in Lussemburgo, Volkswagen Payments SA gestisce una piattaforma di pagamento progettata per l’industria automobilistica. Operando in 32 mercati in tutto il mondo, l’azienda offre una gamma di servizi di pagamento digitale quali acquisto iniziale e leasing, pagamenti a bordo del veicolo, rifornimento di carburante e ricarica di veicoli elettrici, parcheggio e servizi in abbonamento come assicurazioni e intrattenimento. LEGGI TUTTO

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    PayPal compra la giapponese Paidy e punta sul buy now-pay later

    (Teleborsa) – PayPal – società statunitense che offre servizi di pagamento digitale e di trasferimento di denaro – ha stretto un accordo per acquisire Paidy, società giapponese specializzata nel buy now-pay later, ovvero un modello di rateizzazione degli acquisti online su cui stanno puntando diversi colossi del fintech. La transazione, principalmente in contanti, vale circa 2,7 miliardi di dollari e permetterà a PayPal di crescere nel terzo mercato di e-commerce più grande al mondo.”Paidy ha aperto la strada all’acquisto ora-paga in seguito alle soluzioni su misura per il mercato giapponese ed è rapidamente cresciuto fino a diventare il servizio leader, sviluppando una considerevole piattaforma di consumatori e commercianti – ha affermato Peter Kenevan, head of Japan di PayPal – La combinazione del brand, delle capacità e del team di Paidy con l’esperienza, le risorse e la scala globale di PayPal creerà una solida base per accelerare il nostro slancio in questo mercato strategicamente importante”.I servizi di pagamento di Paidy consentono agli acquirenti giapponesi di effettuare acquisti online e di pagarli con rate mensili presso negozi convenzionati o tramite bonifico bancario. L’azienda utilizza una tecnologia proprietaria per valutare l’affidabilità creditizia, sottoscrivere transazioni e garantire il pagamento ai commercianti. Fatte salve le consuete condizioni di chiusura, l’acquisizione dovrebbe concludersi nel quarto trimestre del 2021. LEGGI TUTTO

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    Energia pulita, Eni e CFS annunciano successo del test su fusione a confinamento magnetico

    (Teleborsa) – Eni ha comunicato che CFS (Commonwealth Fusion Systems), società spin-out del Massachusetts Institute of Technology di cui Eni è il maggiore azionista, ha condotto con successo il primo test al mondo del magnete con tecnologia superconduttiva HTS (HighTemperature Superconductors) che assicurerà il confinamento del plasma nel processo di fusione magnetica. La fusione a confinamento magnetico – spiega il Cane a sei zampe – “è una fonte energetica sicura, sostenibile e inesauribile che riproduce i princìpi tramite i quali il Sole genera la propria energia, garantendone una enorme quantità a zero emissioni e rappresentando una svolta nel percorso di decarbonizzazione”.”Lo sviluppo di tecnologie innovative è uno dei pilastri su cui poggia la strategia di Eni volta al completo abbattimento delle emissioni di processi industriali e prodotti, nonché la chiave per una transizione energetica equa e di successo – ha commentato l’AD Claudio Descalzi – Per Eni, la fusione a confinamento magnetico occupa un ruolo centrale nella ricerca tecnologica finalizzata al percorso di decarbonizzazione, in quanto potrà consentire all’umanità di disporre di grandi quantità di energia prodotta in modo sicuro, pulito e virtualmente inesauribile e senza alcuna emissione di gas serra, cambiando per sempre il paradigma della generazione di energia e contribuendo a una svolta epocale nella direzione del progresso umano e della qualità della vita”.Sulla base dei risultati del test, CFS ha confermato la propria roadmap, che prevede la costruzione entro il 2025 del primo impianto sperimentale a produzione netta di energia denominato SPARC e successivamente quella del primo impianto dimostrativo, ARC, il primo impianto capace di immettere energia da fusione nella rete elettrica che, secondo la tabella di marcia, sarà disponibile nel prossimo decennio. LEGGI TUTTO

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    Negativi gli Eurolistini, in recupero dai minimi della mattinata

    (Teleborsa) – Giornata negativa per Piazza Affari e le altre principali Borse europee, anche se registrano un recupero dai minimi della seduta registrati in apertura. A pesare sul sentimenti degli investitori c’è l’incertezza per il timore di un rallentamento dell’economia negli Stati Uniti. Il focus è però già al meeting BCE di giovedì, in cui l’istituto di Francoforte discuterà della possibilità di ridurre le misure di stimolo messe in campo con la pandemia.L’Euro / Dollaro USA continua la seduta sui livelli della vigilia, riportando una variazione pari a -0,2%. Seduta in lieve rialzo per l’oro, che avanza a 1.798,7 dollari l’oncia. Il Petrolio (Light Sweet Crude Oil) continua la sessione in rialzo e avanza a 69,36 dollari per barile.Consolida i livelli della vigilia lo spread, attestandosi a +108 punti base, con il rendimento del BTP decennale che si posiziona allo 0,74%.Tra i listini europei sostanzialmente debole Francoforte, che registra una flessione dello 0,69%, si muove sotto la parità Londra, evidenziando un decremento dello 0,43%, e contrazione moderata per Parigi, che soffre un calo dello 0,37%.A Milano, si muove sotto la parità il FTSE MIB, che scende a 25.994 punti, con uno scarto percentuale dello 0,31%; sulla stessa linea, si muove al ribasso il FTSE Italia All-Share, che perde lo 0,30%, scambiando a 28.633 punti.Sotto la parità il FTSE Italia Mid Cap, che mostra un calo dello 0,28%; con analoga direzione, negativo il FTSE Italia Star (-0,8%).In cima alla classifica dei titoli più importanti di Milano, troviamo DiaSorin (+2,55%), Telecom Italia (+1,00%), Snam (+0,85%) e Campari (+0,51%).I più forti ribassi, invece, si verificano su Prysmian, che continua la seduta con -2,61%.Sotto pressione Stellantis, che accusa un calo dell’1,93%.Scivola Recordati, con un netto svantaggio dell’1,02%.Sottotono Nexi che mostra una limatura dello 0,77%.Tra i protagonisti del FTSE MidCap, Ferragamo (+5,99%), Bff Bank (+2,02%), Webuild (+1,38%) e ENAV (+1,27%).I più forti ribassi, invece, si verificano su Mutuionline, che continua la seduta con -8,50%.Pessima performance per FILA, che registra un ribasso del 4,76%.Sessione nera per Esprinet, che lascia sul tappeto una perdita del 3,35%.In caduta libera Salcef Group, che affonda del 2,93%. LEGGI TUTTO

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    Giappone, surplus partite correnti luglio cresce meno delle attese

    (Teleborsa) – Aumenta il surplus delle partite correnti del Giappone nel mese di luglio. Secondo il Ministero delle Finanze giapponese (MOF), l’avanzo delle partite correnti si è attestato a 1.911 miliardi di yen, rispetto ai 905 miliardi del mese precedente e si confronta con i 1.535 miliardi dello stesso mese del 2020. Il dato è sotto le attese che erano per un surplus di 2.300 miliardi.La bilancia commerciale di beni e servizi chiude con un piccolo avanzo di 37 miliardi di yen, contro l’attivo di 302 miliardi di giugno ed il passivo di 265 miliardi dell’anno prima, a fronte di un aumento delle esportazioni a 7.220 miliardi di yen (+37,5%) e di una crescita delle importazioni a 6.598 miliardi (+30,6%). LEGGI TUTTO

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    Giorgetti, “premi” per chi investe nei territori in crisi

    (Teleborsa) – “Con il Ministro del Lavoro (Orlando, ndr) abbiamo quasi definito una proposta che è sbagliato chiamare ‘anti delocalizzazioni’. Occorre stabilire regole moderne per evitare chiusure”. Lo ha detto il Ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti, intervistato dal Tg2 ad Airola, dove ha visitato lo stabilimento Adler. “Per quelli che prendono un contributo e scappano – ha detto – rispetto al passato qualcosa è cambiato. Con i contratti di sviluppo abbiamo fatto una piccola pausa di rifinitura perché vogliamo introdurre una premialità per quegli imprenditori che faranno investimenti in territori in crisi”.”Per la ricostruzione e il rilancio del Paese serve disponibilità da parte di tutti: imprenditori, ma anche lavoratori e sindacati. Non si può andare controvento, se certe produzioni sono ormai vietate o fuori mercato”, ha aggiunto il ministro sottolineando che “la ripresa non dipende solo da buone leggi o dalle risorse in campo, che sono tante, ma c’è bisogno di forza lavoro e materie prime”. LEGGI TUTTO