10 Settembre 2021

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    Landi Renzo, ritorno all'utile nel 1° semestre 2021

    (Teleborsa) – Landi Renzo – società quotata sul segmento STAR e attivo nel settore dei componenti e dei sistemi di alimentazione a Metano, LNG, Idrogeno e GPL per autotrazione – ha registrato un fatturato consolidato pari a 96 milioni di euro nel primo semestre del 2021, in crescita del 60,3% rispetto a 59,9 milioni di euro al 30 giugno 2020. L’EBITDA adjusted è stato pari a 4,5 milioni di euro (4,7% dei ricavi), rispetto a 1,9 milioni di euro al 30 giugno 2020, mentre il risultato netto è stato di 2,1 milioni di euro, rispetto alla perdita di 6,7 milioni di euro di un anno prima.”È stato un semestre molto sfidante per il nostro gruppo, che ci ha visti impegnati nella ripartenza del nostro business tradizionale nel segmento Passenger Car OEM e After Market e in alcune operazioni straordinarie molto rilevanti”, ha commentato l’AD Cristiano Musi. “Il settore Automotive, pur in leggero miglioramento, è stato impattato dalla crescita dei prezzi delle materie prime e dalle note criticità che hanno caratterizzato il segmento Passenger Car in questo primo semestre – ha aggiunto – Inoltre, alcuni mercati, in particolare quello Latam ed europeo, non sono ancora tornati ai livelli pre-pandemia, ma siamo riusciti a gestire la scarsità di componenti, e vediamo già segnali di miglioramento nel terzo trimestre”.La Posizione Finanziaria Netta al 30 giugno 2021 risulta pari a 99.554 migliaia di euro (72.917 migliaia al 31 dicembre 2020), di cui 11.108 migliaia dovuti all’applicazione del principio contabile internazionale IFRS 16. Senza considerare gli effetti derivanti dall’applicazione di tale principio contabile e del fair value degli strumenti finanziari derivati, la Posizione Finanziaria Netta al 30 giugno 2021 sarebbe risultata pari a 88.163 migliaia, di cui 7.967 migliaia riconducibili al settore Clean Tech Solutions.Per le continue difficoltà del settore Automotive, il management ha rivisto le previsioni per l’esercizio 2021. I ricavi delle vendite dovrebbero essere pari a 230 milioni di euro, di cui 170 milioni relativi al settore Automotive e 60 milioni al settore Clean Tech Solutions, e un margine EBITDA adjusted complessivo tra 17 milioni e 20 milioni di euro, di cui tra 10 milioni e 12 milioni relativi al settore Automotive e tra 7 milioni e 8 milioni relativi al settore Clean Tech Solutions.(Foto: © rawpixel) LEGGI TUTTO

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    La Doria, ricavi in calo e margini operativi in crescita nel 1° semestre

    (Teleborsa) – La Doria – società quotata sul segmento STAR e attiva nella produzione di derivati del pomodoro, sughi pronti, bevande di frutta e legumi conservati – ha registrato ricavi consolidati in calo del 4,1%, a 423,8 milioni di euro nel primo semestre 2021. L’EBITDA è aumentato del 22% a 41,7 milioni di euro (con EBITDA margin al 9,8%), con utile netto a 21,2 milioni di euro, in diminuzione rispetto ai 25,8 milioni al 30 giugno 2020.”Il gruppo La Doria ha archiviato il primo semestre del 2021 con risultati molto positivi – ha commentato il presidente Antonio Ferraioli – L’EBITDA è apparso in ulteriore crescita dopo l’ottima performance del 2020 con un secondo trimestre migliore delle attese nonostante il confronto con il periodo di fase acuta dell’epidemia”. “Siamo quindi assolutamente confidenti nel confermare i target 2021 indicati in occasione della pubblicazione dei risultati del 2020 e del Piano industriale 2021-2023, ovvero un fatturato in calo rispetto all’esercizio precedente e un margine EBITDA in espansione”, ha aggiunto.La posizione finanziaria netta, che si attesta a -82,4 milioni di euro, è in calo rispetto ai -140,2 milioni di euro registrati al 31 dicembre 2020 e ai -89,2 milioni al 30.06.2020 grazie alla positiva generazione dei flussi di cassa. Il rapporto debiti/patrimonio si attesta a 0.28x da 0.48x al 31 dicembre 2020. LEGGI TUTTO

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    OPA Retelit, adesioni al 4,1%

    (Teleborsa) – Nell’ambito dell’Offerta Pubblica di Acquisto (OPA) volontaria promossa da Marbles sulle azioni Retelit, risulta che oggi, 10 settembre 2021, sono state presentate 34.355 richieste di adesione. Pertanto, complessivamente le richieste di adesioni sono a quota 4.911.319, pari all’4,196% dell’offerta. L’offerta, iniziata il 26 luglio 2021, terminerà il prossimo 17 settembre 2021, come prorogato. Borsa Italiana ricorda che le azioni ordinarie Retelit acquistate sul mercato nei giorni 16 e 17 settembre 2021 non potranno essere apportate in adesione all’offerta. LEGGI TUTTO

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    AMCO, AuM e utile in netta crescita nel 1° semestre 2021

    (Teleborsa) – AMCO – società partecipata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze e primario operatore nella gestione dei crediti deteriorati – ha chiuso il primo semestre 2021 con 33,1 miliardi di euro di Asset under Management (AuM), in crescita del 43% rispetto allo stesso periodo di un anno fa. Di questi, il 58% sono sofferenze e 42% unlikely to pay (UTP o inadempienze probabili). Il 55% del totale degli AuM è relativo a contratti di servicing, mentre il 45% è riveniente da acquisti di portafogli (investimenti).Gli incassi nei primi sei mesi dell’anno hanno raggiunto il 3,7% degli AuM medi e si sono attestati a 579 milioni (+116% anno su anno). AMCO attribuisce il miglioramento della performance degli incassi alla “maggior conoscenza dei portafogli e il progressivo sfruttamento del modello di gestione in-house/outsourcing”, oltre che al miglioramento del contesto macroeconomico. L’EBITDA è aumentato a 89,6 milioni di euro (EBITDA margin al 63,3%), mentre l’utile netto è stato in crescita a 36,5 milioni di euro (poco meno di 7 milioni di euro un anno fa). Il CET1 è al 37,4%.”Nel corso degli ultimi 12 mesi i nostri volumi di business hanno continuato a crescere, così come gli incassi, che nella prima metà dell’anno hanno registrato un’ottima performance per effetto di una maggior conoscenza dei nostri portafogli e della flessibilità del nostro modello che ci permette di gestire i crediti sia in-house sia in outsourcing”, ha dichiarato Marina Natale, amministratore delegato di AMCO. “Grazie alla solidità del nostro bilancio siamo pronti per crescere ulteriormente”, ha aggiunto. LEGGI TUTTO

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    El.En., primo semestre in grande crescita e superiore a pre-pandemia

    (Teleborsa) – El.En. – società quotata sul segmento STAR di Borsa Italiana e attiva nel campo dei sistemi laser per applicazioni medicali e industriali – ha registrato un fatturato consolidato di 273,9 milioni di euro nel primo semestre del 2021, in crescita del 68,5% sui 162,5 milioni di euro dello stesso periodo del 2020. L’EBITDA è stato pari a 39,1 milioni di euro (+170,2%), con un’incidenza sul fatturato pari al 14,3%. Il risultato netto di gruppo è stato pari a 22,5 milioni di euro, in rialzo del 250,7% rispetto ai 6,4 milioni dei primi sei mesi dello scorso anno.”I nostri mercati in questa fase si presentano favorevoli, beneficiando oltre che del fisiologico rimbalzo post crisi, anche di un clima di fiducia e ottimismo derivante dalle prospettive di un sostegno significativo all’economia delle politiche industriali espansive diffusamente varate nel mondo”, ha commentato il presidente Gabriele Clementi. “Alla fine del semestre il portafoglio ordini da evadere, nei nostri due settori, è ai massimi livelli mai registrati dal gruppo – ha aggiunto – Esprimiamo quindi grande soddisfazione per gli eccellenti risultati ottenuti”. Con le attuali condizioni di mercato e senza ulteriori ricadute e nuove restrizioni, il gruppo prevede di superare nell’anno i 550 milioni di euro di fatturato.La posizione finanziaria netta si mantiene positiva e ha registrato nel periodo un aumento di circa 15 milioni, dai 64,2 milioni del 31 dicembre 2020 ai 78,9 milioni del 30 giugno 2021. “I flussi di cassa generati dall’attività operativa hanno coperto i fabbisogni rivenienti dall’aumento del capitale circolante, fisiologico in questa fase di rapida crescita, quelli derivanti dagli investimenti fissi e dall’erogazione di dividendi a cui El.En. e le società controllate sono tornate dopo un anno di sospensione”, si legge nella nota sui conti. LEGGI TUTTO

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    UPS acquisisce Roadie, startup di spedizioni in giornata

    (Teleborsa) – United Parcel Service (UPS) – colosso statunitense di trasporto pacchi e spedizioni internazionali – ha siglato un accordo per l’acquisizione di Roadie, una piattaforma tecnologica che consente la consegna locale in giornata con operazioni in tutti gli Stati Uniti. Le società non hanno rilevato il valore della transazione, che dovrebbe concludersi nel quarto trimestre del 2021.UPS ha spiegato l’operazione con il fatto che i suoi clienti, comprese le grandi imprese, “sono sempre più alla ricerca di soluzioni di consegna locale in giornata per merci di tutti i tipi, compresi i pacchi non tradizionali”. Roadie fornisce infatti un servizio per spedizioni non compatibili con la rete UPS, a causa delle dimensioni degli oggetti spediti, della loro natura deperibile e del loro packaging non standard.La piattaforma tecnologica Roadie è stata creata appositamente per connettere commercianti e consumatori con autisti a contratto per consentire servizi di consegna locale in giornata. Roadie continuerà a operare con lo stesso nome e come una società separata, e i suoi pacchi non si intersecheranno con la rete tradizionale di UPS.Rialzo marcato per United Parcel Service, che tratta in utile dell’1,40% sui valori precedenti, attestandosi a 191,7. Le implicazioni tecniche assunte avvalorano l’ipotesi di una prosecuzione della giornata in senso positivo con resistenza vista a quota 192,4 e successiva a 194,3. Supporto a 190,5.(Foto: © UPS) LEGGI TUTTO

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    L'OCSE esorta l'UE a rivedere le regole di bilancio per non far deragliare la ripresa

    (Teleborsa) – “Le attuali regole di bilancio (dell’Unione europea, ndr) sono troppo complesse, troppo difficili da seguire e troppo difficili da applicare. Una revisione delle regole dovrebbe mirare ad aumentare il senso di appartenenza da parte dei Paesi, ridurre la complessità e lasciare spazio a sfide urgenti come il clima. L’area euro trarrebbe vantaggio anche da una maggiore integrazione di bilancio e dovrebbero essere compiuti sforzi per istituire una capacità comune di stabilizzazione di bilancio per shock troppo grandi per essere gestiti a livello nazionale”. Nell’ultima edizione dell’Economic Surveys of the European Union and of the Euro Area, l’OCSE critica duramente le regole fiscali europee, chiedendo una loro modifica per favorire la crescita post-pandemia.L’organismo internazionale con sede a Parigi sottolinea i pericoli del ritiro prematuro del sostegno fiscale e monetario messo in campo dalle istituzione UE durante la pandemia e suggerisce di fornire chiarezza sull’evoluzione futura di queste politiche a seconda della progressione della ripresa. Secondo l’OCSE, l’area euro può convivere con un’inflazione leggermente al di sopra del suo obiettivo del 2% per un periodo limitato e i fondi del Next Generation EU dovrebbero essere investiti rapidamente per promuovere la crescita e l’occupazione, sostenere la transizione green e digitale, ridurre le disuguaglianze territoriali.”I leader europei hanno fatto molto bene nella gestione dello shock economico innescato dal Covid-19, attingendo agli insegnamenti tratti dalla crisi del 2008 e implementando misure politiche coraggiose, compreso l’utilizzo di prestiti comuni per la prima volta”, ha affermato il segretario generale dell’OCSE Mathias Cormann. “Nell’ambito dei piani di rilancio, è giunto il momento di affrontare sfide strutturali sia di vecchia data che più recenti, ma affrontandole in un modo che ponga l’UE e l’area euro su basi e traiettorie più solide per il futuro”, ha aggiunto.Nel capitolo che affronta i problemi della governance di bilancio del Vecchio Continente, l’OCSE osserva che “la crisi del Covid-19 ha notevolmente peggiorato i saldi di bilancio, facendo salire il debito pubblico a nuovi massimi”. Sebbene il quadro esistente abbia margini di flessibilità, “il suo rigoroso rispetto richiederebbe grandi sforzi di consolidamento nei prossimi anni, rischiando di far deragliare la ripresa”. In questo contesto, “l’attuale serie di regole di bilancio dovrebbe essere valutata con l’obiettivo di garantire una migliore sostenibilità delle finanze pubbliche, una sufficiente anticiclicità e una maggiore responsabilità”. LEGGI TUTTO

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    USA, scorte ingrosso luglio +0,6% m/m, vendite +2% m/m

    (Teleborsa) – Crescono ancora le scorte di magazzino negli Stati Uniti. Nel mese di luglio, secondo quanto comunicato dal Bureau of Census statunitense, si è registrato una variazione positiva dello 0,6% a 722,4 miliardi di dollari. Il consensus era per un +0,6%, mentre il mese precedente si era registrato un +1,2%. Su base annua si registra una salita dell’11,5%. Nello stesso periodo le vendite sono salite del 2% su base mensile a 601,3 miliardi di dollari, rispetto al +2,3% precedente e al +1% stimato dagli analisti. Su anno si è registrato un incremento del 23,7%. La ratio scorte/vendite è pari all’1,20 contro l’1,33 di un anno prima. LEGGI TUTTO