7 Ottobre 2021

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    Costco festeggia vendite in aumento a settembre

    (Teleborsa) – Brilla Costco Wholesale, che passa di mano con un aumento del 2,18% dopo aver comunicato che le vendite nette sono balzate del 15,8% annuo in settembre a 19,50 miliardi di dollari. La crescita a perimetro costante è stata invece del 14,3% annuo.La trendline del titolo su base settimanale si muove parallelamente a quella dell’S&P 100, ad evidenza del fatto che il movimento di Costco Wholesale subisce la pressione del mercato a cui fa riferimento, piuttosto che di eventi legati al titolo stesso.Tecnicamente la situazione di medio periodo è negativa, mentre segnali rialzisti si intravedono nel breve periodo, grazie alla tenuta dell’area di supporto individuata a quota 456,5 USD. Lo spunto positivo di breve è indicativo di un cambiamento del trend verso uno scenario rialzista, con la curva che potrebbe spingersi verso l’importante area di resistenza stimata a quota 460,7. A livello operativo, lo scenario più appropriato potrebbe essere una ripresa rialzista del titolo, con area di resistenza individuata a 464,8. LEGGI TUTTO

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    Green pass, dal 15 ottobre rischio paralisi trasporto marittimo e terrestre nel Paese

    (Teleborsa) – “Se non si risolvono alcune criticità legate al Green pass al 15 ottobre il trasporto nel Paese rischia la paralisi”. A lanciare l’allarme sul nodo della certificazione verde, in vista dell’entrata in vigore dell’obbligo per i lavoratori, è il vicepresidente di Conftrasporto Gian Enzo Duci, a margine del convegno “Next generation shipping”, nell’ambito della “Genoa shipping week”.”Quando è stato introdotto il Green pass sul posto di lavoro il mondo dei trasporti non è stato al centro dell’attenzione del legislatore – spiega Duci –. A bordo delle navi di bandiera italiana ci troviamo con situazioni diverse da quelle di un posto di lavoro a terra. Abbiamo equipaggi multinazionali, molti provenienti da Paesi che hanno vaccinato le persone con vaccini riconosciuti dall’Oms ma non dall’Ema e quindi non in condizioni di generare il Green pass. L’armatore italiano o l’amministrazione italiana non possono somministrare un vaccino perché queste persone sono già vaccinate. Questo crea potenzialmente una situazione molto complessa, perché se il sistema dei tamponi può in parte ovviare, non è ancora chiaro come dovranno essere considerate le navi: se sono una ‘bolla’, se l’accesso ai posti di lavoro è da intendersi quando il marittimo imbarca o tutte le volte che scende a terra”. Ma il problema riguarda anche il trasporto terrestre. “Speriamo che da qui al 15 le complessità siano risolte – sottolinea Duci – perché altrimenti il tema trasporti rischia di paralizzare il Paese con una tempesta perfetta. Infatti abbiamo problemi simili nell’autotrasporto con una percentuale rilevante di autisti che si muovono sul territorio e sono stranieri, magari anche loro con un vaccino non riconosciuto dall’Ema e anche il sistema ferroviario ha problemi, per personale non vaccinato. Il rischio è trovarci in una situazione simile a quella dell’Inghilterra con gli scaffali dei supermercati vuoti o le pompe di benzina che non hanno carburante”. Le criticità determinate dall’obbligo della certificazione verde per gli autotrasportatori sono state confermate dall’Associazione Nazionale Imprese Trasporti Automobilistici (Anita). Secondo l’Associazione, infatti, il Green pass obbligatorio per gli autisti di mezzi pesanti aggrava il problema della carenza di personale e potrebbe portare a un blocco dei trasporti su gomma. “Il green pass esteso al settore privato è certamente uno strumento valido e da noi condiviso per tenere sotto controllo la curva del contagio e mettere in sicurezza i cittadini, i lavoratori e le attività economiche – commenta Thomas Baumgartner, presidente di Anita – tanto è vero che le nostre aziende si sono subito attivate per definire le modalità operative per l’organizzazione delle verifiche a cui sono tenute, nel rispetto della nuova normativa. Sebbene la percentuale di non vaccinati nel nostro settore sia in linea con il dato nazionale, il problema più grave in questo momento riguarda il personale viaggiante e c’è un rischio concreto di una fuga in massa di autisti che pur di non sottoporsi alla vaccinazione o al tampone per essere in regola con il Green pass, hanno già annunciato di voler rientrare nei loro Paesi di origine o addirittura trasferirsi in altri Stati europei, dai quali difficilmente rientreranno una volta conclusa l’emergenza sanitaria. Ciò potrebbe danneggiare in maniera irreparabile l’operatività delle imprese, già provate dalla mancanza di autisti e frenare la ripresa economica. Non possiamo accettare che vi siano regole e trattamenti differenziati per i lavoratori italiani rispetto a quelli stranieri – conclude Baumgartner – pertanto occorre intervenire con urgenza prevedendo deroghe specifiche per tutti i conducenti, siano essi italiani che esteri, i quali va ricordato hanno garantito in sicurezza i servizi anche nella fase più critica dell’emergenza pandemica, applicando i protocolli di filiera concordati con il Governo e le Autorità sanitarie”. In tale scenario l’Unione delle principali associazioni dell’autotrasporto italiane (Fai-Conftrasporto, Confartigianato Trasporti, Cna-Fita, Assotir, Unitai e Fiap), presieduta da Amedeo Genedani, ha inviato una lettera al premier Mario Draghi e al ministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili Enrico Giovannini, per sottolineare “la necessità di garantire l’omogenea applicazione della norma su tutto il territorio nazionale a chiunque assicurandone il rispetto agli operatori nazionali e a quelli stranieri”. “Siamo convinti – si legge nella la lettera – che debba continuare il confronto avviato in tema di aggiornamento del ‘Protocollo condiviso di regolamentazione per il contenimento della diffusione del Covid -19 nel settore del trasporto e della logistica’, e riteniamo opportuno coniugare le disposizioni del Decreto del 21 settembre con le linee guida, promuovendone un aggiornamento”. L’auspicio delle associazioni è che si possano chiarire anche i dubbi sull’applicazione del decreto per arrivare a un risultato definitivo. LEGGI TUTTO

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    Ita, Sardegna: la Regione valuta i chiarimenti per l'affidamento dei servizi di continuità territoriale

    (Teleborsa) – La commissione di gara e l’area legale della Regione Sardegna stanno valutando la documentazione presentata questa mattina da Ita come integrazione alla procedura d’urgenza per l’affidamento dei servizi in continuità territoriale aerea tra i tre scali sardi di Alghero, Cagliari e Olbia e gli hub nazionali di Roma Fiumicino e Milano Linate. La Regione Sardegna aveva infatti chiesto alla nuova compagnia aerea chiarimenti in merito alla consistenza della flotta e su altre questioni legate sulle autorizzazioni di volo.Se le integrazioni alla domanda presentate saranno ritenute valide tutti i collegamenti saranno aggiudicati a Ita, in attesa comunque della decisione del Tar della Sardegna a cui Volotea ha presentato ricorso ieri per la sua esclusione dalla gara a causa di un vizio formale. La questione però non sembra preoccupare l’assessore sardo, Giorgio Todde. “È un vettore privato ed è legittimo che possa voler far valere le proprie ragioni di fronte ad una non aggiudicazione – ha detto Todde secondo quanto ha riportato Unione Sarda – da parte nostra possiamo solo dire che la commissione è sovrana e che non credo che il ricorso possa rappresentare un un freno a tutta la procedura”.Se invece i documenti saranno ritenuti insufficienti da parte della commissione di gara, la Regione avvierà una procedura negoziata con gli stessi 12 vettori che erano stati invitati alla procedura d’urgenza. “Contiamo di aggiudicare le tratte già lunedì”, ha dichiarato in merito Todde. Tale procedura permetterebbe a Volotea di rientrare in gioco trattandosi di una trattativa sui termini dell’accordo tra la stazione appaltante e l’operatore economico – in questo caso uno dei 12 vettori – che viene scelto in base al criterio di aggiudicazione scelto, che può essere minor prezzo o miglior rapporto costi/qualità o frequenza del servizio. LEGGI TUTTO

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    Green Pass, Corte europea diritti umani rigetta ricorso in Francia

    (Teleborsa) – La Corte europea per i diritti umani (CEDU) ha dichiarato irricevibile il ricorso presentato da un cittadino francese, un maestro di nome Guillaume Zambrano, contro il Green pass introdotto in Francia quest’anno.Il ricorrente è a capo di un movimento denominato “No Pass”, che ha letteralmente inondato la Corte di Strasburgo di ricorsi, proprio con l’intento di creare un “ingorgo” e paralizzare l’attività della Corte, che ne ha ricevuti sinora circa 18mila ricorsi. “Sul suo sito propone ai visitatori di compilare semplicemente un modulo – spiega la CEDU – al fine di aumentare il numero di deferimenti alla Corte europea e di formare una sorta di azione collettiva”.Secondo Zambrano la legge sul pass sanitario servirebbe sostanzialmente per obbligare le persone a vaccinarsi, anche se il vaccino minaccia l’integrità fisica delle persone, e rappresenterebbe un’ingerenza discriminatoria nella vita privata delle persone.Replicando a queste accuse, i giudici della CEDU obiettano che il ricorrente non ha dimostrato in che modo la legge sul pass sanitario violi i suoi diritti. Ma vi sarebbe anche un “vizio” procedurale, poiché il ricorso non è stato rimandato alla Corte da un tribunale francese, ne Zambrano ha dimostrato che sarebbe stato unitile rivolgersi ad un tribunale ordinario in prima istanza. Il ricorrente avrebbe quindi “abusato” del diritto di ricorso alla CEDU con il preciso intento di “imbottigliare, ingolfare e inondare” la Corte di ricorsi ed impedirne il normale funzionamento. LEGGI TUTTO

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    B20, Franco: con ripresa guardiamo a futuro con cauto ottimismo

    (Teleborsa) – Dopo che la pandemia di Covid ha avuto “un impatto senza precedenti sulle nostre economie e società”, ora con la ripresa “guardiamo al futuro con un cauto ottimismo”. Lo ha affermato il Ministro dell’Economia, Daniele Franco nel suo intervento al vertice B20, organizzato a Roma da Confindustria nell’ambito della presidenza italiana del G20.Le maggiori economie del Pianeta devono “rafforzare i preparativi alla future crisi” e preparare “le future generazioni a shock simili”, prosegue il Titolare del Tesoro. “Un aspetto chiave messo al centro dell’agenda dalla presidenza italiana è stato il miglioramento di governance e coordinamento. Anche per questo “la nostra ambizione – ha detto – è lanciare un direttorio globale su salute e finanza (global health and finance board) entro la fine della presidenza”.Secondo Franco, il compito principale di questo nuovo direttorio su sanità e finanza sarà “migliorare la cooperazione e affrontare il tema dei finanziamenti sui preparativi alle pandemie, che finora sono stati insufficienti e frammentati”. Questo impegno, poi “saràe complementato con la mobilitazione del settore privato”. Tre, in particolare, le questioni sulle quali Franco ha posto l’accento: il primo, come detto, la necessità di farsi trovare preparati alle future crisi. Il secondo è assicurare “equità e parità di condizioni per tutti nel mondo”. E qui si passa dall’accordo sulla tassazione globale articolato dal G20 assieme all’Ocse “che punta a portare stabilità e prevedibilità nel sistema globale della tassazione delle imprese”. “Dobbiamo mantenere lo slancio – ha detto – e finalizzare questioni tecniche rimanenti per completare il quadro a ottobre”. Terzo aspetto affrontato, quello del “mobilitare tutti gli sforzi su povertà e infrastrutture”. LEGGI TUTTO

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    Covid, Sicilia torna bianca da sabato. Fondazione Gimbe: “In Italia contagi in calo da 5 settimane”

    (Teleborsa) – La Sicilia torna in zona bianca con due giorni di anticipo. Il rientro – secondo quanto ha annunciato l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, presentando in conferenza stampa il nuovo bollettino settimanale sull’andamento della pandemia nell’Isola – è previsto a partire da sabato prossimo. La cabina di regia si esprimerà domani ma il passaggio in zona bianca è stato anticipato alla Regione siciliana dalla cabina tecnica in quanto oggi scade il 14esimo giorno che sancisce il rientro nei parametri. “Nelle ultime ore ho sentito il ministro Speranza – ha detto l’assessore Razza – per la Sicilia varrà il decreto legge convertito, quindi la zona bianca sarà immediata: non da lunedì ma da sabato, questo mi ha anticipato il ministro”. A migliorare è tutto il quadro nazionale. Dal 29 settembre al 5 ottobre – come rileva il monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe, che confronta i dati della settimana dal 29 settembre-5 ottobre 2021, con quelli della precedente – calano, per la quinta settimana consecutiva, i nuovi casi di Covid-19 (sono stati 21.060 rispetto a 23.159 della settimana precedente, pari al -9%), così come calano dell’8,5% le persone in isolamento domiciliare (86.898 rispetto a 94.995). Si registra, inoltre, un netto calo, pari a -19,4%, si vede nei decessi, passati da 311 a 386.”Ormai da 5 settimane consecutive il dato nazionale mostra una discesa dei nuovi casi settimanali, anche se nell’ultima settimana, rispetto alla precedente, 5 Regioni registrano un incremento percentuale dei contagi”, spiega Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe. Gli aumenti riguardano Basilicata (+73,6%), Prov. Aut. Bolzano (+8,7%), Prov. Aut. Trento (+20,9%), Sardegna (+5%), Valle D’Aosta (+64,5%), ma rimangono “contenuti in termini assoluti”.”Sul fronte ospedaliero – afferma Renata Gili, responsabile Ricerca sui Servizi Sanitari della Fondazione Gimbe – si registra un ulteriore calo dei posti letto occupati da pazienti Covid-19: rispetto alla settimana precedente scendono del 13,2% in area medica e del 5,7% in terapia intensiva”. A livello nazionale il tasso di occupazione rimane basso (5% in area medica e 5% in area critica) e nessuna Regione supera le soglie del 15% per l’area medica e del 10% per quella critica.Nella mappa aggiornata del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) sull’incidenza dei contagi da Covid in Italia e in Europa, Umbria, Puglia e Provincia di Trento si aggiungono alle Regioni italiane colorate in verde. La Calabria torna in giallo dal rosso scuro della scorsa settimana, mentre la Basilicata rimane l’unica Regione italiana in rosso. LEGGI TUTTO

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    Clima, von der Leyen: presto nuove regole sulla trasparenza per investimenti sostenibili anti Greenwashing

    (Teleborsa) – La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha ricordato che l’Ue è impegnata a mobilitare almeno mille miliardi di euro in investimenti sostenibili entro il 2030. “Per raggiungere obiettivi climatici dobbiamo investire l’equivalente del 2,5% del PIL globale ogni anno solo nel sistema energetico”, ha sottolineato al Summit sugli investimenti sostenibili dell’Ue. Per von der Leyen per attirare più investimenti verso il green “servono regole per creare un rapporto di fiducia tra investitori e imprenditori”. “COP26 a Glasgow sarà un momento della verità per la comunità mondiale. Biden ha già promesso di raddoppiare i contributi Usa per i Paesi in via di Sviluppo. L’Ue continuerà ad essere impegnata con il più alto livello di ambizione: l’Ue resta il più grande donatore in fatto di cambiamento climatico”, ha aggiunto.La presidente della Commissione Ue ha rimarcato come la Commissione abbia proposto specifici standard per i Green bond: “solo gli investimenti con un impatto ambientale chiaramente positivo possono ottenere i Green bond europei”, aggiungendo che l’Ue sta mettendo in campo “nuove regole sulla trasparenza per il settore privato”. “Una famiglia nella lotta al cambiamento climatico cerca una chance di investimento di cui ci si può completamente fidare e non vuole essere ingannata dal Greenwashing”, ha dichiarato.”COP26 a Glasgow sarà un momento della verità per la comunità mondiale. Biden ha già promesso di raddoppiare i contributi Usa per i Paesi in via di Sviluppo. L’Ue continuerà ad essere impegnata con il più alto livello di ambizione: l’Ue resta il più grande donatore in fatto di cambiamento climatico”. LEGGI TUTTO

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    USA, richieste sussidio disoccupazione calano più delle attese

    (Teleborsa) – Scendono più del previsto le richieste di sussidio alla disoccupazione negli USA. Nella settimana al 1° ottobre, i “claims” sono risultati pari a 326.000 unità, in calo di 38 mila unità rispetto al dato della settimana precedente di 364.000 (dato rivisto da 362.000). Il dato è migliore delle attese degli analisti, che erano per richieste in calo fino a 348 mila. La media delle ultime quattro settimane – in base ai dati del Dipartimento del Lavoro americano – si è assestata a 344.000 unità, in aumento di 3.500 rispetto al dato della settimana precedente (340.500 unità). La media a quattro settimane viene ritenuta un indicatore più accurato dello stato di salute del mercato del lavoro, in quanto appiana le forti oscillazioni osservate settimanalmente. Infine, nella settimana al 24 settembre, le richieste continuative di sussidio sono scese a 2.714.000, con un decremento di 97 mila unità rispetto al dato rivisto della settimana precedente (2.811.000). Il consensus indicava 2.780.000. LEGGI TUTTO