3 Novembre 2021

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    USA, cresce a ottobre l'indice PMI servizi

    (Teleborsa) – Si espande il settore dei servizi negli Stati Uniti nel mese di ottobre. L’indice PMI dei servizi definitivo, elaborato da Markit, si porta a 58,7 punti dai 54,9 del mese precedente, risultando leggermente superiore ai 58,2 punti della stima preliminare. L’indice, che rappresenta un sondaggio sui direttori acquisto delle aziende attive nel settore terziario, si conferma comunque al di sopra della soglia dei 50 punti, che fa da spartiacque con tra espansione e contrazione. Migliora anche l’indice composito, che tiene conto anche della variazione del PMI manifatturiero, che si attesta a 57,6 punti, rispetto ai 55 punti del mese precedente e ai 57,3 punti della stima flash. LEGGI TUTTO

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    Wall Street prudente nel giorno della Fed

    (Teleborsa) – Prevale la cautela a Wall Street, sui primi minuti di scambi, con i riflettori accesi sulle decisioni della Federal Reserve che oggi concluderà il proprio meeting di politica monetaria. L’attenzione degli investitori è puntata anche sulle parole del governatore Jerome Powell nella conferenza di questa sera. Sulle prime rilevazioni, il Dow Jones mostra un leggero calo dello 0,24%, mentre, al contrario, si muove intorno alla parità l’S&P-500, che continua la giornata a 4.624 punti. Senza direzione il Nasdaq 100 (-0,01%); sulla stessa tendenza, pressoché invariato l’S&P 100 (-0,04%).Risultato negativo a Wall Street per tutti i settori dell’S&P 500. Tra i più negativi della lista del paniere S&P 500, troviamo i comparti energia (-1,19%) e beni industriali (-0,53%).Tra le migliori Blue Chip del Dow Jones, Walgreens Boots Alliance (+1,57%) e Nike (+0,83%).Le più forti vendite, invece, si manifestano su Chevron, che prosegue le contrattazioni a -1,31%.Calo deciso per Goldman Sachs, che segna un -1,06%.Tentenna Caterpillar, che cede lo 0,78%.Sostanzialmente debole Boeing, che registra una flessione dello 0,69%.Sul podio dei titoli del Nasdaq, Bed Bath & Beyond (+33,73%), Akamai Technologies (+3,94%), Vertex Pharmaceuticals (+3,09%) e Mondelez International (+3,00%).Le peggiori performance, invece, si registrano su Activision Blizzard, che ottiene -15,86%.Vendite a piene mani su Stericycle, che soffre un decremento del 2,58%.Sotto pressione FOX, con un forte ribasso dell’1,89%.Soffre Discovery, che evidenzia una perdita dell’1,87%. LEGGI TUTTO

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    Clima, oggi alla COP26 focus su finanza e clima. Georgieva: sì alla carbon tax

    (Teleborsa) – Kristalina Georgieva, direttrice del Fondo Monetario Internazionale, si è espressa a favore della carbon tax. “Crediamo che imporre un prezzo del carbonio a livello internazionale sia molto importante” per raggiungere gli obiettivi climatici dell’Accordo di Parigi e che “65 dollari al 2030 sia un prezzo equo e pragmatico”, ha affermato la direttrice FMI nel suo intervento alla COP26 in corso a Glasgow. “La crisi climatica è una minaccia alla stabilità dei sistemi finanziari – ha aggiunto – gli investimenti verdi invece possono generare 30 milioni di green jobs e un aumento del PIL globale del 2%”.Alla COP26 di Glasgow oggi è la giornata dedicata alla finanza per il clima. Tra i temi all’ordine del giorno ci sono le modalità per finanziare il fondo da 100 miliardi di dollari all’anno per 5 anni per aiutare i Paesi meno sviluppati a decarbonizzare, un’azione prevista già dall’Accordo di Parigi per il 2020 ma non ancora attuata e che non verrà attuata prima del 2023. L’inviato delle Nazioni Unite sul clima, Mark Carney, ha presieduto invece un panel sugli strumenti necessari per far allineare i flussi finanziari ai target climatici. In particolare la discussione verterà su come veicolare rapidamente gli aiuti dei privati ai Paesi più colpiti dal cambiamento climatico oltre che sul rapporto fra la finanza pubblica e quella privata nel sostenere gli investimenti sulla transizione ecologica.Carney ha dichiarato che per combattere la crisi climatica “servono 1 trilione di dollari all’anno di investimenti nei paesi in via di sviluppo”. “E’ necessario che i progetti internazionali siano allineati con i progetti nazionali”, ha aggiunto Carney, e per questo sono necessarie “nuove strutture di finanza mista, piattaforme per portare insieme pubblico e privato”. Per l’ex governatore della Banca d’Inghilterra la COP26 di Glasgow “tira una riga” sulla finanza per il clima, perché segna la presa di coscienza che “i finanziamenti dei governi devono servire da moltiplicatore dei finanziamenti privati”. “A Parigi nel 2015 non c’era consapevolezza nel sistema finanziario della necessità di agire sul clima – ha spiegato Carney –. Lo scopo della Cop26 di Glasgow è fare in modo che tutte le decisioni finanziarie nel mondo abbiano dietro il clima”. Anche per Carney “gli investimenti verdi possono portare un aumento del PIL globale del 2%”. Carney nel suo intervento ha citato l’iniziativa GFan (Glasgow Financial Alliance for Net-Zero), da lui presieduta, come “lo standard per la finanza e il clima”. GFan raccoglie 400 soggetti fra banche, assicuratori, fondi e fornitori di servizi finanziari in un network per rafforzare l’azione climatica nel settore. “Tutti i membri del GFan si sono impegnati a tagliare in modo significativo le emissioni al 2030 e arrivare a zero emissioni nette al 2050 – ha sottolineato –. Ogni membro deve riferire ogni anno dei suoi progressi a un comitato di controllo formato da ong ed esperti indipendenti. Il GFan lavora in stretta collaborazione con il settore pubblico”. LEGGI TUTTO

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    OVS, accordo per acquisire i negozi GAP in Italia

    (Teleborsa) – OVS, società di abbigliamento quotata su Euronext Milan, e GAP, azienda statunitense di abbigliamento quotata a Wall Stret, hanno stretto un accordo per la cessione a OVS dei negozi GAP in Italia. L’accordo, si legge in una nota congiunta, è soggetto al completamento della procedura di consultazione con le organizzazioni sindacali, prevista nelle prossime settimane. La cessione avverrà a febbraio 2022. L’operazione rientra nella revisione strategica che GAP sta attuando per il suo business in Europa. Il negozio GAP di Milano (uno degli 11 che il marchio USA ha in Italia) cesserà l’attività a novembre 2022, alla scadenza del contratto di affitto.”GAP è un brand iconico amato e riconosciuto da tutti gli italiani che visitano gli USA – ha commentato Stefano Stefano Beraldo, CEO di OVS – Nello sviluppo del nostro modello di business, riteniamo che questo accordo contribuisca a creare valore per il nostro gruppo e rappresenti un ulteriore passo nell’evoluzione della strategia di OVS che diventa sempre più una piattaforma aperta a collaborazioni con altri brand, coerenti con il suo posizionamento e i suoi valori”. “Utilizzeremo la nostra grande esperienza nel retail e la nostra creatività per accrescere lo sviluppo di GAP nel nostro paese, sia sui canali fisici che digitali”, ha aggiunto.”Siamo presenti in Italia dal 2010 – ha affermato Mark Breitbard, Presidente e CEO di Gap Global – e intendiamo sviluppare ulteriormente la nostra collaborazione con OVS, un partner di valore che ha dimostrato di avere grandissime capacità nel saper proporre ai clienti italiani il marchio GAP attraverso un’eccellente esperienza multicanale. La decisione di cedere il nostro business in Italia rappresenta un esempio di come stiamo operando per espandere ulteriormente il nostro brand sui mercati internazionali, attraverso rapporti di partnership”. LEGGI TUTTO

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    “Business Matching”, CDP e Maeci lanciano piattaforma digitale per sostenere imprese italiane all'estero

    (Teleborsa) – Creare opportunità di business per le imprese italiane, in particolare per le pmi, permettendo loro di entrare in contatto con le loro omologhe nei principali mercati asiatici, a cominciare da Cina, India e Giappone. Con questo obiettivo il Gruppo Cassa Depositi e Prestiti (Cdp) e il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (Maeci) lanciano “Business Matching”, la nuova piattaforma digitale che grazie a un algoritmo di “matchmaking” abbinerà le imprese italiane a quelle estere in base alle loro caratteristiche ed esigenze.A partire dal prossimo anno, la piattaforma allargherà la sua operatività al Sud-est asiatico e progressivamente ad altri Paesi, sulla base delle priorità espresse dalla Cabina di Regia per l’Internazionalizzazione coordinata dal Maeci insieme al Ministero per lo Sviluppo Economico (Mise).Il portale, realizzato da Cdp in otto lingue e allineato ai più alti standard di sicurezza informatica, una volta entrato a pieno regime permetterà alle imprese di conoscere altre aziende che l’algoritmo proporrà come potenziali partner. L’obiettivo è quello di sostenere l’export e l’internazionalizzazione ma anche di superare le barriere fisiche e le restrizioni imposte dalla pandemia, soprattutto sui mercati più lontani e complessi. Allo stesso tempo, le imprese estere accederanno alla piattaforma per identificare le possibili opportunità di business in Italia. “Business Matching – spiega Cdp in una nota – arricchirà l’offerta di strumenti e servizi messi in campo da Cdp, Sace, Simest e Agenzia Ice per favorire le intese tra le imprese italiane ed estere. Per sostenere questo percorso, particolare attenzione sarà rivolta da Simest alle pmi italiane nella promozione della piattaforma digitale”.Alla piattaforma Business Matching si potrà accedere sia dai siti web di Cdp e Simest, sia attraverso il portale del Maeci dell’export e dell’internazionalizzazione. Dopo essersi registrata gratuitamente, l’impresa italiana sarà invitata a indicare le proprie esigenze di business e il profilo delle controparti estere che desidera incontrare. Periodicamente, non appena lo strumento sarà a pieno regime, l’azienda riceverà la notifica di possibili abbinamenti con le controparti e la relativa percentuale di affinità sulla base del proprio profilo. Sarà possibile, inoltre, visionare le informazioni sull’impresa estera e scegliere se accettare o meno il contatto proposto dall’algoritmo. In caso di esito positivo, si potrà fissare un incontro virtuale in uno spazio dedicato (virtual room) all’interno della piattaforma con disponibilità di un interprete. Business Matching offre alle imprese registrate la possibilità di partecipare a eventi e webinar per approfondire temi di interesse su Paesi e mercati e mette a disposizione, grazie al lavoro di un team editoriale, news, storie di successo e interviste con esperti dei principali settori target. Le prime settimane che seguiranno il lancio saranno dedicate all’arricchimento del database, ad accogliere le registrazioni e a recepire gli obiettivi di business. Successivamente, lo strumento sarà pienamente operativo e in grado di proporre gli abbinamenti con le aziende estere su base costante, durante tutto l’anno. LEGGI TUTTO

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    Intesa, utile di 4 miliardi nei primi 9 mesi: già centrato obiettivo annuale

    (Teleborsa) – Intesa Sanpaolo ha registrato un utile netto pari a 4.006 milioni di euro nei primi nove mesi del 2021, rispetto a 6.376 milioni dei primi nove mesi 2020. Sul risultato dello scorso anno impattava però il goodwill negativo provvisorio originato nel terzo trimestre dall’acquisizione di UBI Banca. Senza questo elemento, la crescita sarebbe stata del 28,7%. La banca ha già raggiunto i 4 miliardi di euro di utile netto minimo previsto per l’intero 2021, a conferma della capacità di “affrontare efficacemente la complessità del contesto pandemico”, si legge in una nota. Il consiglio di amministrazione ha deliberato un acconto sui dividendi 2021 di 1,4 miliardi, pari 7,21 centesimi per azione.Le commissioni nette sono state pari a 7.008 milioni di euro, in crescita dell’11,5% rispetto ai 6.283 milioni dei primi nove mesi 2020. I proventi operativi netti sono stati pari a 15.766 milioni di euro, in aumento del 3,4% rispetto ai 15.251 milioni dei primi nove mesi 2020. Al 30 settembre 2021 i finanziamenti verso la clientela sono pari a 463 miliardi di euro, in aumento dello 0,1% rispetto al 31 dicembre 2020 e in flessione dello 0,2% rispetto al 30 settembre 2020.Il Common Equity Tier 1 ratio pro-forma a regime si attesta al 15,1%. Il costo del rischio dei primi nove mesi 2021 annualizzato è sceso a 44 centesimi di punto (34 centesimi di punto se si esclude lo stanziamento riguardante specifici portafogli per accelerare la riduzione dei crediti deteriorati), con rettifiche di valore nette su crediti prudenzialmente ancora basate sullo scenario macroeconomico di dicembre 2020 e che non tengono quindi conto del miglioramento dello scenario dei primi nove mesi 2021. Il cost/income è al 50,1% nei primi nove mesi 2021, tra i migliori nell’ambito delle maggiori banche europee.Lo stock di crediti deteriorati scende a settembre 2021, rispetto a dicembre 2020, del 12,6% al lordo delle rettifiche di valore e del 14,9% al netto. La banca afferma di aver superato in anticipo, per circa 8 miliardi, l’obiettivo di riduzione pari a circa 26 miliardi di euro previsto per l’intero quadriennio del Piano di Impresa 2018-2021. LEGGI TUTTO

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    USA, ADP: ad ottobre 571 mila occupati in più. Sopra le attese

    (Teleborsa) – Non delude la crescita dei posti di lavoro nel settore privato a ottobre negli Stati Uniti, che risulta superiore rispetto al mese precedente e alle stime degli analisti. Gli occupati del settore privato hanno registrato infatti un aumento di 571 mila posti di lavoro, dopo i +523 mila del mese precedente (dato rivisto al ribasso da un iniziale 568 mila). Le attese dagli analisti indicavano un aumento di 400 mila unità. È quanto indica il report della Automated Data Processing (ADP), che ogni mese pubblica questo report sul mercato del lavoro sulla base dei dati aggregati pervenuti dal settore privato non agricolo. Tale report precede quello ufficiale del Dipartimento del Lavoro che verrà pubblicato venerdì prossimo, 5 novembre 2021.L’aumento maggiore è ancora quello del settore dei servizi (+458 mila), in particolare quello Leisure e Ricettività (+185 mila) e da quelli dei Professionisti (+88 mila) e dei Trasporti (+78 mila). Nel settore manifatturiero i posti di lavoro sono saliti di 53 mila unità, mentre in quello delle costruzioni c’è un aumento di 54 mila. A livello dimensionale, le piccole imprese hanno registrato un aumento degli occupati di 115 mila, mentre le imprese di medie dimensioni registrano un incremento di 114 mila e l’industria di grandi dimensioni con 342 mila.”Il mercato del lavoro ha mostrato un rinnovato slancio il mese scorso, con un balzo rispetto alla media del terzo trimestre di 385.000 posti di lavoro mensili aggiunti, segnando quasi 5 milioni di posti di lavoro guadagnati quest’anno – ha affermato Nela Richardson, capo economista di ADP – I fornitori del settore dei servizi hanno guidato l’aumento e i guadagni del settore dei beni sono stati ampi, riportando la lettura più forte dell’anno. Le grandi aziende hanno alimentato la ripresa più forte a ottobre, segnando il secondo mese consecutivo di crescita impressionante”. LEGGI TUTTO

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    Cina, PMI Caixin servizi ottobre aumenta a 53,8 punti

    (Teleborsa) – Aumenta per il secondo mese consecutivo il settore dei servizi in Cina. Il PMI dei servizi elaborato da Caixin/Markit è aumentato a quota 53,8 punti a ottobre dai 53,4 precedenti. Il valore è sopra la soglia chiave dei 50 punti, che segnala una espansione dell’attività. L’ulteriore ripresa delle condizioni è stata accompagnata da pressioni inflazionistiche più forti, con i costi di input che sono aumentati al tasso più rapido da luglio. In particolare, ad ottobre sono tornati a crescere i nuovi ordini dall’estero, dopo un lieve calo a settembre. Sebbene solo marginale, l’aumento delle vendite all’estero è stato il più rapido degli ultimi sei mesi.”L’offerta e la domanda hanno entrambe recuperato poiché le interruzioni dovute ai focolai locali di Covid-19 sono svanite a metà ottobre – ha commentato Wang Zhe, Senior Economist presso Caixin Insight Group – Gli indicatori per l’attività commerciale e il totale delle nuove attività hanno raggiunto entrambi il livello più alto in tre mesi. Anche la domanda estera è rimbalzata, con le nuove attività di esportazione che si sono spostate in territorio espansivo”.”I prezzi nel settore dei servizi hanno continuato a salire – ha aggiunto – I costi di input sono aumentati per il 16° mese consecutivo e sono aumentati a un ritmo più rapido rispetto al mese precedente a causa dell’aumento dei costi del lavoro e delle materie prime. La solida domanda ha consentito alle aziende di trasferire parte di questo aumento dei costi a valle, portando i prezzi praticati dai fornitori di servizi al valore più alto in tre mesi”.”Le imprese sono rimaste relativamente ottimiste, sebbene la misura delle aspettative delle imprese sia scesa al punto più basso in quattro mesi – ha concluso l’economista – Alcune aziende intervistate erano preoccupate per l’aumento dei costi e la stabilità delle catene di approvvigionamento”.(Foto: Yinan Chen) LEGGI TUTTO