9 Novembre 2021

Daily Archives

More stories

  • in

    Italiani all'estero sono 5,6 milioni, Nord guida le “uscite”

    (Teleborsa) – Al 1° gennaio 2021, la comunità strutturale dei connazionali residenti all’estero è costituita da 5.652.080 unità, il 9,5% degli oltre 59,2 milioni di italiani residenti in Italia.Mentre nell’anno del Covid l’Italia ha perso quasi 384 mila residenti sul suo territorio (dato Istat), ne ha guadagnati 166 mila all’estero (dato Aire, Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero): un aumento di presenza all’estero del 3% nell’ultimo anno. E’ quanto risulta il nuovo Rapporto Italiani nel Mondo della Fondazione Migrantes della Cei. Rallentate le partenze a causa della pandemia e dei lockdown, sul dato in crescita influiscono le nuove nascite da cittadini già residenti all’estero. Chi ha lasciato lo Stivale destinazione estero da gennaio a dicembre 2020 lo ha fatto prevalentemente dal Centro-Nord (69,5%), con Lombardia e Veneto salde nelle prime due posizioni. Come già evidenziato in passato – si legge nel Rapporto – la Lombardia guida con 19.402 (17,7%), seguita dal Veneto con 12.346 (11,3%) partenze. Tutte le regioni, eccetto l’Umbria (+44 unità), presentano, però, saldi negativi nell’ultimo anno a causa del Covid.Tre le grandi comunità di cittadini italiani iscritti all’AIRE: Argentina (884.187, il 15,6% del totale), Germania (801.082, 14,2%), Svizzera (639.508, 11,3%). Seguono Brasile, Francia, Regno Unito e Stati Uniti. LEGGI TUTTO

  • in

    USA, prezzi alla produzione ottobre +0,6% mese +8,6% anno

    (Teleborsa) – Si conferma sostenuta la crescita dei prezzi alla produzione USA a ottobre. Secondo il Dipartimento del Lavoro americano (BLS), i prezzi alla produzione sono cresciuti dello 0,6% su mese rispetto al +0,5% del mese precedente e al +0,6% atteso degli analisti.Su base annua i prezzi hanno registrato un incremento dell’8,6% leggermente sotto il consensus (+8,7%), e uguale rispetto all’8,6% del mese precedente. I prezzi dei beni e servizi “core”, ovvero l’indice depurato dalle componenti più volatili quali il settore alimentare e quello dell’energia, segnano un +0,4% su mese (+0,2% nella precedente rilevazione), mentre su anno registrano un +6,8%, uguale al +6,8% precedente e atteso. LEGGI TUTTO

  • in

    Garofalo Health Care, informativa periodica su azioni proprie

    (Teleborsa) – Garofalo Health Care, con riferimento al programma di acquisto di azioni ordinarie proprie autorizzato dall’Assemblea degli Azionisti del 30 aprile 2021, ha comunicato che, dall’1 al 5 novembre 2021, ha acquistato 3.500 azioni GHC pari allo 0,004% del capitale sociale, al prezzo medio di 5,7764 euro per azione, per un controvalore complessivo pari a 20.217,28 euro.A seguito degli acquisti comunicati sopra, all’8 novembre, la società attiva nel settore della sanità privata accreditata detiene 782.718 azioni ordinarie proprie, pari allo 0,87% del capitale sociale.Nel frattempo, sul listino milanese, Garofalo Health Care si muove in territorio negativo e si attesta a 5,84 euro, con un calo dell’1,02%.. LEGGI TUTTO

  • in

    d'Amico vende nave e genera effetto di cassa positivo per 8 milioni di dollari

    (Teleborsa) – d’Amico International Shipping (DIS), società attiva nel trasporto marittimo e quotata su Euronext STAR Milan, ha firmato un accordo per la vendita della MT High Venture, nave MR di portata lorda pari a 51,087 tonnellate e costruita nel 2006 presso STX (Corea del Sud) per un importo pari a 10,7 milioni di dollari. La controllata d’Amico Tankers genererà così, alla consegna della nave stimata tra novembre e dicembre 2021, circa 8 milioni di dollari di cassa, al netto delle commissioni e del rimborso del debito bancario esistente. Ad oggi, la flotta DIS comprende 38 navi cisterna a doppio scafo, con un’età media relativa alle navi di proprietà e a noleggio a scafo nudo pari a 7,2 anni.”Sono lieto di annunciare la vendita della MT High Venture, una nave MR costruita nel 2006 ed una delle più vecchie della nostra flotta – ha commentato Paolo d’Amico, presidente e amministratore delegato di d’Amico International Shipping – Questa operazione ci permette di continuare a perseguire la nostra strategia di lungo termine volta al controllo di una flotta di product tanker molto moderna e quasi interamente “Eco”. Questa cessione, inoltre, rafforzerà ulteriormente la nostra posizione di liquidità, attraverso una generazione di cassa netta pari a circa 8 milioni di dollari”. LEGGI TUTTO

  • in

    Covid, USA: ordine per altre 1,4 milioni di dosi antivirale Merck & Co

    (Teleborsa) – Merck & Co. (conosciuta anche come MSD al di fuori di USA e Canada), una delle più grandi società farmaceutiche del mondo, e Ridgeback Biotherapeutics hanno reso noto che il governo degli Stati Uniti eserciterà due delle sue opzioni per acquistare un totale di 1,4 milioni di dosi aggiuntive di molnupiravir, il medicinale antivirale orale sviluppato congiuntamente dalle due società e che riduce ospedalizzazione e morte del 50%. L’acquisto è condizionato al fatto che al medicinale venga concessa l’autorizzazione all’uso di emergenza o l’approvazione da parte della Food and Drug Administration (FDA) statunitense.La spesa per le dosi aggiuntive sarebbe di circa 1 miliardo di dollari. A giugno il governo statunitense aveva già deciso di spendere 1,2 miliardi di dollari per 1,7 milioni di terapie antivirali. In totale, il governo USA si è ora quindi impegnato ad acquistare un circa 3,1 milioni di corsi di molnupiravir per circa 2,2 miliardi di dollari. La Casa Bianca ha la possibilità di acquistare ulteriori 2 milioni di dosi aggiuntive attraverso le opzioni che rimangono nel contratto. LEGGI TUTTO

  • in

    Cybercrime, emergenza globale: nel 2021 perdite stimate in 6 trilioni di dollari

    (Teleborsa) – Gli attacchi informatici hanno registrato, sia a livello quantitativo che qualitativo (per la gravita` del loro impatto), uno spettacolare incremento dando origine a problematiche che per natura, gravita` e dimensione travalicano costantemente i confini dell’ICT e della stessa Cyber Security, e hanno impatti profondi, duraturi e sistemici su ogni aspetto della societa`, della politica, dell’economia e della geopolitica . Una situazione di Far West digitale che comporta una crescita drammatica delle perdite, stimate in 1 trilione di dollari per il 2020 e 6 trilioni per il 2021. Un’emergenza globale concreta che incide ormai per una percentuale significativa del GDP mondiale, con un tasso di peggioramento annuale a 2 cifre e un valore pari a 3 volte il PIL italiano. Questo lo scenario che emerge dall’edizione di ottobre del Rapporto Clusit 2021. A livello geografico, nel I semestre 2021 – rileva il rapporto – rimangono sostanzialmente invariate le vittime di area americana (dal 45% al 46%), gli attacchi verso realta` basate in Europa aumentano sensibilmente (dal 15% al 25%), mentre rimangono percentualmente quasi invariati quelli rilevati contro organizzazioni asiatiche .Rispetto al secondo semestre 2020, in termini assoluti nel I semestre 2021 la crescita maggiore nel numero di attacchi gravi si osserva verso le categorie “Transportation / Storage” (+108,7%), “Professional, Scientific, Technical” (+85,2%) e “News & Multimedia” (+65,2%), seguite da “Wholesale / Retail” (+61,3%) e “Manufacturing” (+46,9%). Aumentano anche gli attacchi verso le categorie “Energy / Utilities” (+46,2%), “Government” (+39,2%), “Arts / Entertainment” (+36,8%) ed “Healthcare” (+18,8%) .Per quanto riguarda la severity nel 2020 gli attacchi con impatto “Critico” rappresentavano il 13% del totale, quelli di livello “Alto” il 36%, quelli di livello “Medio” il 32% e infine quelli di livello “Basso” il 19%. Complessivamente, gli attacchi gravi con effetti molto importanti (High) o devastanti (Critical) nel 2020 erano il 49% del campione. Nel primo semestre 2021 la situazione e` molto diversa, e – sottolinea il report – “francamente impressionante”: gli attacchi gravi con effetti molto importanti (High) sono il 49%, quelli devastanti (Critical) rappresentano il 25%, quelli di impatto significativo (Medium) il 22%, e quelli con impatto basso solo il 4% . In questo caso gli attacchi con impatto Critical e High sono il 74% .I dati relativi agli attacchi rilevati dal Security Operations Center (SOC) di Fastweb – evidenzia il rapporto – nella prima meta` del 2021 (dal 1 gennaio al 31 agosto), hanno registrato 36 milioni di eventi malevoli, in forte aumento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (+180%). Il fenomeno piu` preoccupante e` l’incremento dell’attivita` dei ransomware con richiesta di riscatto. Infatti, e` stata osservata una crescita dell’attivita` di questo malware di circa il 350% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. E le conseguenze causate da questa tipologia di attacchi, sempre piu` aggressivi, diventano in qualche modo ancora piu` evidenti. Si vedano ad esempio – spiega il report – gli attacchi a danno di strutture pubbliche che hanno bloccato l’operativita` quotidiana.”Il 25% degli attacchi che abbiamo mappato nel primo semestre del 2021, senza contare la quota parte degli attacchi multipli, e` stato diretto verso l’Europa. Il dato e` interessante perche´ – commenta Gabriele Faggioli, presidente Clusit, l’Associazione Italiana per la Sicurezza Informatica – nel 2020 gli attacchi gravi contro l’Europa sono stati il 17% ed erano l’11% nel 2019″. Un dato che, Faggioli, non imputa a una maggiore vulnerabilità dell’Europa rispetto al resto del mondo ma “dalla spinta delle normative che hanno costretto chi subisce attacchi che comportano violazioni dei dati a segnalarlo, quando dovuto per legge, non solo alle Autorita` ma anche agli interessati oggetto della violazione. Queste comunicazioni agli interessati unitamente al fatto che sempre piu` spesso i criminali rendono noti gli attacchi soprattutto ransomware – deduce Faggioli – fa si che sia sempre piu` difficile nascondere i fatti che accadono”. Molte realtà – prosegue il presidente di Clusit – “hanno preferito iniziare a comunicare in modo trasparente informando il mercato degli attacchi subiti, delle conseguenze e degli interventi effettuati per ripristinare i sistemi e limitare i danni. L’abbandono della tendenza alla omerta` e` un fatto rilevantissimo ma comporta che scopriamo di colpo, per chi non se ne fosse accorto, che siamo al centro del fenomeno. Questo perchéprobabilmente perche´ non investiamo abbastanza e quello che investiamo finisce in rivoli di spesa senza una strategia e una visione di insieme ma anche perche´, venendo all’Italia, non abbiamo una strategia politica e imprenditoriale se e` vero, come risulta dai dati, che il nostro paese ha contribuito in modo marginale alla creazione di start-up in ambito cyber negli ultimi anni e, quelle poche nate, sono state finanziate mediamente un ventesimo rispetto alle altre. Insomma, un quadro complesso nel quale aziende e pubbliche amministrazioni devono imparare a muoversi in fretta per sopravvivere cercando, dove possibile, di fare sistema razionalizzando costi e investimenti, facendo knowledge sharing e sperando che da parte del legislatore pian piano si sviluppino evoluzioni normative che portino a pragmatismo e efficienza”. Per l’Italia l’occasione per un’inversione di tendenza è rappresentata dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Clusit auspica, infatti, che il Pnrr che complessivamente alloca circa 45 miliardi di euro per la “transizione digitale, possa rappresentare per l’Italia “l’occasione di mettersi al passo e colmare le proprie lacune (anche) in ambito cyber, e non abbia come esito un ampliamento della superficie di attacco esposta dal Paese, ma una sua complessiva, significativa riduzione”. Per realizzarsi tale obiettivo – si legge nel rapporto – “richiedera` una governance stringente in ottica cyber security di tutti i progetti di digitalizzazione previsti dal piano, una vision politica che non accetti compromessi e pressioni esterne, e (finalmente) la valorizzazione delle risorse umane con competenze cyber (in termini di talenti e di esperienze) del Paese, e il loro sviluppo in termini quantitativi e qualitativi”. LEGGI TUTTO

  • in

    BioNTech, ricavi da vaccino fino a 17 miliardi di euro nel 2021

    (Teleborsa) – BioNTech, azienda tedesca di biotecnologia e biofarmaceutica che ha sviluppato assieme a Pfizer un vaccino per la Covid-19, si aspetta ricavi da vaccino da 16 a 17 miliardi di euro nell’anno finanziario 2021, rispetto a una stima precedente di 15,9 miliardi di euro, sulla base di previsioni di consegna di massimo 2,5 miliardi di dosi. Lo ha comunicato all’interno della nota che riporta i risultati finanziari per il terzo trimestre 2021, nella quale viene evidenziato che – al 2 novembre 2021 – BioNTech e Pfizer hanno spedito oltre due miliardi di dosi del vaccino BNT162b2 in più di 152 Paesi o territori in tutto il mondo.”Continuiamo a lavorare diligentemente per rispondere al bisogno globale di vaccini, con l’impegno di garantire un accesso equo ad essi – ha affermato Ugur Sahin, CEO e co-fondatore di BioNTech – La nostra solida strategia clinica e normativa ha portato a recenti approvazioni che espandono l’accesso a gruppi di età aggiuntivi e autorizzazioni per dosi di richiamo per più popolazioni”. “Abbiamo anche avuto un trimestre forte per quanto riguarda la nostra pipeline oncologica – ha aggiunto – Il nostro approccio all’oncologia risponde alle esigenze uniche di ogni paziente sfruttando più piattaforme terapeutiche con potenziale di combinazione”.I ricavi totali sono stati pari a 6.087,3 milioni di euro nei tre mesi chiusi il 30 settembre 2021, rispetto ai 67,5 milioni di euro per nei tre mesi chiusi al 30 settembre 2020. Per i primi nove mesi del 2021, i ricavi totali sono stati pari a 13.444,2 milioni di euro, rispetto ai 136,9 milioni di euro dell’esercizio precedente, con l’aumento “dovuto principalmente ai rapidi aumenti della fornitura e delle vendite del vaccino Covid-19 in tutto il mondo”. L’utile netto è stato di 3.211 milioni di euro nel terzo trimestre, rispetto alla perdita netta di 210 milioni di euro dello stesso trimestre dell’anno scorso.(Foto: EPA/Biontech) LEGGI TUTTO

  • in

    Manovra, Reddito di Cittadinanza: confermato il “decalage” dopo il rifiuto di una proposta congrua

    (Teleborsa) – Il Governo ha confermato il meccanismo del “decalage” dell’assegno del Reddito di Cittadinanza per chi rifiuta la prima offerta di lavoro. La decisione è arrivata dopo la riunione di questa mattina a Palazzo Chigi a cui hanno partecipato il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ed i ministri del Lavoro, Andrea Orlando, dell’Agricoltura, Stefano Patuanelli, e della PA, Renato Brunetta. Presenti anche rappresentanti del Mef che hanno sostituito il ministro Daniele Franco, impegnato a Bruxelles.Il decalage del Reddito di Cittadinanza scatterà dopo il rifiuto di una offerta di lavoro congrua. Sono stati rivisti i requisiti di età per l’anticipo pensionistico con Opzione Donna. In base a quanto ha riportato la norma della manovra dovrebbe essere modificata rispetto all’ipotesi iniziale e il criterio di età per accedere alla misura dovrebbe essere abbassato, come aveva già aveva anticipato il ministro Andrea Orlando. Nella ipotesi iniziale l’età per Opzione donna si alzava a 60 anni e invece dovrebbero essere confermati i parametri attuali di pensionamento anticipato con 58 anni di età per le lavoratrici dipendenti e 59 anni per le autonome. LEGGI TUTTO