12 Novembre 2021

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    Immsi, ricavi 9 mesi 2021 in crescita. Miglior risultato dal 2008

    (Teleborsa) – Immsi, holding italiana quotata su Euronext Milan e controllata dalla famiglia Colaninno, ha registrato ricavi consolidati pari a 1.349,8 milioni di euro nei primi nove mesi del 2021, in crescita del 29,6% rispetto allo stesse periodo del 2020. L’EBITDA è stato di 187,2 milioni di euro, in crescita del 24,1% e con un EBITDA margin 13,9% (14,5% al 30 settembre 2020). Il risultato netto è positivo per 32,7 milioni di euro (16,1 milioni nello stesso periodo del 2020), inclusivo della quota dei minorities (18,1 milioni al 30 settembre 2021, 6,8 milioni al 30 settembre 2020).Gli investimenti nel periodo sono stati di 106,7 milioni di euro, in aumento del 17,8% rispetto ai primi nove mesi del 2020. L’indebitamento finanziario netto (PFN) del gruppo Immsi al 30 settembre 2021 risulta pari a 744,9 milioni di euro, in miglioramento di 78,8 milioni di euro rispetto a 823,7 milioni di euro al 30 settembre 2020.”Nonostante sussistano a livello globale incertezze causate dalla pandemia da Covid-19, e sia quindi necessario continuare a monitorare con grande attenzione ciascun business e relativo mercato di riferimento, per il gruppo sussistono i presupposti per un ulteriore consolidamento del momento positivo in atto”, commenta Immsi nella nota sui conti.(Foto: © Veerasak Piyawatanakul) LEGGI TUTTO

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    Giornata cauta per Piazza Affari. Focus sulle trimestrali

    (Teleborsa) – Piazza Affari non si sposta dai valori della vigilia, in linea con i principali mercati di Eurolandia, in una seduta in cui l’attenzione è ancora rivolta alle indicazioni provenienti dalle trimestrali. Tra chi ha diffuso i dati questa mattina, Unipol ha comunicato un utile in crescita a 813 milioni nei 9 mesi 2021, ERG ha rivisto al rialzo la guidance dopo il balzo dell’utile e Webuild ha reso noto che ha acquisito 10,5 miliardi di euro di nuovi contratti da inizio anno. Il titolo di Pirelli scambia ai massimi da oltre due anni dopo i risultati trimestrali positivi. Intanto, la produzione industriale dell’Eurozona ha superato le attese degli analisti nel mese di settembre.Sostanzialmente stabile l’Euro / Dollaro USA, che continua la sessione sui livelli della vigilia e si ferma a 1,144. Seduta in frazionale ribasso per l’oro, che lascia, per ora, sul parterre lo 0,53%. Giornata negativa per il petrolio (Light Sweet Crude Oil), che continua gli scambi a 80,37 dollari per barile, in calo dell’1,50%.Sale lo spread, attestandosi a +122 punti base, con un incremento di 4 punti base, con il rendimento del BTP decennale pari allo 0,95%.Tra i listini europei senza spunti Francoforte, che non evidenzia significative variazioni sui prezzi, si muove sotto la parità Londra, evidenziando un decremento dello 0,43%, e performance modesta per Parigi, che mostra un moderato rialzo dello 0,22%.A Milano, il FTSE MIB è sostanzialmente stabile e si posiziona su 27.625 punti; sulla stessa linea, resta piatto il FTSE Italia All-Share, con le quotazioni che si posizionano a 30.293 punti.Guadagni frazionali per il FTSE Italia Mid Cap (+0,22%); consolida i livelli della vigilia il FTSE Italia Star (+0,07%).Tra le migliori azioni italiane a grande capitalizzazione, ottima performance per Azimut, che registra un progresso del 3,66%.Exploit di Pirelli, che mostra un rialzo del 3,09%.Bilancio decisamente positivo per Ferrari, che vanta un progresso dell’1,48%.Resistente Nexi, che segna un piccolo aumento dello 0,88%.I più forti ribassi, invece, si verificano su Telecom Italia, che continua la seduta con -3,75%.Preda dei venditori Interpump, con un decremento dell’1,38%.Contrazione moderata per Saipem, che soffre un calo dello 0,86%.Sottotono ENI che mostra una limatura dello 0,84%.Tra i protagonisti del FTSE MidCap, Datalogic (+11,88%), Fincantieri (+3,01%), Ferragamo (+2,46%) e SOL (+2,15%).I più forti ribassi, invece, si verificano su Credem, che continua la seduta con -2,99%.Pessima performance per Esprinet, che registra un ribasso del 2,82%.Sessione nera per Saras, che lascia sul tappeto una perdita del 2,60%.In caduta libera Webuild, che affonda del 2,22%. LEGGI TUTTO

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    MIC, Confcommercio: indice disagio sociale rimane su livelli elevati. Preoccupa risalita inflazione

    (Teleborsa) – Lieve miglioramento a settembre per il Misery Index Confcommercio (Mic) che si attesta su un valore stimato di 16,7, in riduzione di un decimo di punto su agosto. L’indicatore anche nella formulazione attuale, che sottostima la disoccupazione estesa in considerazione dell’impossibilità di enucleare il numero di scoraggiati e sottoccupati, si conferma su livelli storicamente elevati. A preoccupare – sottolinea Confcommercio – sono le criticità che interessano la componente relativa all’occupazione, con nei prossimi mesi un possibile ritorno significativo di popolazione sul mercato del lavoro e una presumibile crescita della disoccupazione, e la risalita dell’inflazione. In pochi mesi, infatti, – evidenzia il report – si è passati da una situazione di deflazione ad una crescita prossima al 3%. Fenomeno che, inizialmente guidato dagli energetici, comincia ad interessare un insieme sempre più ampio di beni e servizi e la cui durata e intensità potrebbero comprimere in misura significativa i redditi e limitare le capacità di ripresa del sistema ed il recupero dell’occupazione.A settembre il tasso di disoccupazione ufficiale si è attestato al 9,1%, in riduzione di un decimo di punto su agosto. Il dato è sintesi di un recupero dei livelli occupazionali (+59mila unità) e di una diminuzione del numero di persone in cerca di lavoro (-28mila unità in termini congiunturali). Confcommercio segnala come il miglioramento dell’occupazione non coinvolga il lavoro indipendente ed autonomo in continua riduzione. Le incertezze che ancora caratterizzano la ripresa continuano a mantenere parte delle forze di lavoro potenziali nell’area dell’inattività: rispetto ai livelli pre-pandemia, nella fascia 15-64 anni, vi sono oltre 250mila inattivi in più. A settembre 2021 le ore autorizzate di CIG sono state oltre 74 milioni a cui si sommano i quasi 48 milioni di ore per assegni erogati da fondi di solidarietà. Del totale delle ore autorizzate il 71,8% aveva causale Covid-19, dato in riduzione su agosto, a segnalare come le imprese ed il mondo del lavoro non siano ancora usciti del tutto dalla fase emergenziale. In termini di ore di CIG effettivamente utilizzate destagionalizzate e ricondotte a ULA, si stima che questo corrisponda a quasi 438mila unità lavorative standard. Il combinarsi di queste dinamiche ha portato il tasso di disoccupazione estesa all’11,7%. A settembre i prezzi dei beni e dei servizi ad alta frequenza d’acquisto hanno registrato un aumento del 2,6% su base annua. LEGGI TUTTO