17 Novembre 2021

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    Bollette, Giorgetti: urgente sterilizzare aumenti

    (Teleborsa) – “Serve una riflessione seria sul prezzo dell’energia. E’ urgente, è prioritario sterilizzare questi aumenti che rischiano di mettere in ginocchio famiglie e imprese già nelle prossime settimane”.Lo ha detto il ministro dello sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti che si è detto “molto preoccupato e per questo credo che tutti dovremmo pensare di dirottare una parte delle risorse della manovra alla riduzione delle bollette energetiche”. (Foto: © vchalup / 123RF) LEGGI TUTTO

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    USA: scorte petrolio settimanali in calo, sotto attese

    (Teleborsa) – Sono scese a sorpresa le scorte di greggio in USA nell’ultima settimana. L’EIA, la divisione del Dipartimento dell’Energia americano, ha confermato che gli stocks di greggio, negli ultimi sette giorni al 12 novembre 2021, sono scesi di circa 2,1 milione a 433 MBG, contro attese per una crescita di 1,4 milioni.Gli stock di distillati hanno registrato un calo di 0,8 milioni a 123,7 MBG, contro attese per una flessione di 1,2 milioni, mentre le scorte di benzine hanno registrato un decremento di 0,7 milioni a quota 212 MBG (era atteso un calo di 0,5 milioni).Le riserve strategiche di petrolio sono scese a 606,1 MBG. LEGGI TUTTO

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    Patuanelli: battaglia contro Nutriscore a tutela consumatori

    (Teleborsa) – “Prima in Europa c’era un sistema compatto a favore di Nutriscore, oggi quel sistema si sta un po’ sgretolando e questo lo ritengo molto positivo a tutela dei consumatori europei. Serve un sistema di etichettatura uniforme a livello europeo”. Lo ha detto il Ministro delle Politiche agricole, Stefano Patuanelli, durante un incontro con la stampa estera a Roma.”In Italia c’è un sistema agroalimentare compatto come non ho mai visto nella battaglia contro il Nutriscore, ma questo non e’ un problema solo italiano ma dei sistemi agroalimentari di tanti paesi europei”, ha sottolineato. Il Ministro ha poi ribadito che il sistema di etichettatura a semaforo è un sistema “di condizionamento” dei consumatori e non informativo. La forte battaglia del Governo italiano contro il Nutriscore, ha spiegato, “non è dunque una battaglia di retroguardia a difesa dei nostri sistemi produttivi agroalimentari ma e’ una battaglia in primo luogo a tutela dei consumatori”. “Vediamo alcune tensioni – ha concluso il ministro – che ci portano a dire che va alzata l’attenzione su alcuni processi e alcune situazioni che rischiano di portare l’agricoltura ad un’omologazione del prodotto agroalimentare”.Caso Prosek: “dal punto di vista commerciale – ha ribadito Patuanelli – non ci spaventa perchè il tipo di prodotto è completamente diverso, posto però che quella menzione potrebbe cambiare disciplinare. A me spaventa di più una istituzionalizzazione dell’italian sounding attraverso una mancata protezione di un prodotto che ha un valore assoluto”. LEGGI TUTTO

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    Diasorin, Kepler Cheuvreux lima target e rating

    (Teleborsa) – Giudizio negativo su Diasorin, azienda produttrice di apparati diagnostici, da parte degli analisti della banca d’affari Kepler Cheuvreux che hanno tagliato sia la raccomandazione che il target price sul titolo. Il prezzo obiettivo è stato portato a 203 euro dai 225 della precedente indicazione e il consensus è stato ritoccare al ribasso da “buy” a “hold”.Sul listino milanese, intanto, DiaSorin registra una flessione del 4,38% rispetto alla vigilia, attestandosi a 183,3 euro. LEGGI TUTTO

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    Lowe's, mercato premia nuova revisione guidance

    (Teleborsa) – Balza in avanti Lowe’s Companies, che amplia la performance positiva odierna, con un incremento dell’1,82%, premiata dal mercato per aver alzato nuovamente la guidance dopo un terzo trimestre oltre attese.”Il nostro slancio è proseguito in questo trimestre, con vendite negli Stati Uniti in aumento di quasi il 34% su base biennale, poiché la nostra strategia Total Home sta risuonando sia con i clienti Pro che con quelli DIY. Nel trimestre, abbiamo guidato una crescita di oltre il 16% in Pro e 25% su Lowes.com. Abbiamo anche fornito l’espansione del margine operativo guidando la produttività attraverso un’esecuzione operativa disciplinata e una gestione dei costi”, ha commentato Marvin Ellison, presidente e CEO di Lowe’s.Comparando l’andamento del titolo con l’S&P 100, su base settimanale, si nota che Lowe’s Companies mantiene forza relativa positiva in confronto con l’indice, dimostrando un maggior apprezzamento da parte degli investitori rispetto all’indice stesso (performance settimanale +6,55%, rispetto a +0,17% dell’S&P 100).Lo status tecnico di breve periodo di Lowe’s Companies mette in risalto un ampliamento della performance positiva della curva con prima area di resistenza individuata a quota 254,1 USD. Rischio di eventuale correzione fino al target 245,4. Le attese sono per un aumento della trendline rialzista verso l’area di resistenza 262,9. LEGGI TUTTO

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    Lavoro, Istat: “Nel 2020 reti informali sono canale di ricerca piu` proficuo”

    (Teleborsa) – Nel 2020, al forte calo dell’occupazione, si e` associata la diminuzione dei disoccupati e un robusto incremento degli inattivi. Il calo della disoccupazione e` legato alle misure di contenimento dell’emergenza sanitaria che hanno ridotto sia la ricerca attiva di un lavoro sia l’immediata disponibilita` a iniziarne uno (le due condizioni necessarie per essere classificati come disoccupati). Ad essere diminuito e` anche il numero di azioni (intensita` della ricerca), ma le modalita` con cui si e` cercato lavoro non sono cambiate in maniera sostanziale. È quanto rileva Cristina Freguja, direttore della Direzione centrale per le statistiche sociali e il welfare dell’Istituto Nazionale di Statistica, nel corso dell’audizione dell’Istat alla XI Commissione (Lavoro pubblico e privato) della Camera.Nel 2020, le persone in cerca di lavoro nel corso del mese precedente l’intervista – fa sapere l’Istat – hanno svolto in media 2,9 azioni per cercare un’occupazione (il valore era pari a 3,1 nel 2019); la media e` piu` alta nelle regioni del Nord (3,3 azioni), rispetto a quelle del Centro (3,1) e del Mezzogiorno (2,5). E` inoltre lievemente piu` elevata tra i giovani (3,1 azioni) e fra chi ha un titolo di studio piu` elevato (3,2 azioni per i laureati rispetto a 2,6 azioni per chi ha conseguito fino alla licenza media), senza evidenti differenze di genere. CANALI DI RICERCA DI LAVORO – La ricerca di lavoro e` stata prevalentemente affidata a canali di natura informale: il 77,5% delle persone in cerca di lavoro si e` rivolto a parenti, amici e conoscenti, un valore in diminuzione rispetto a quello dell’anno precedente (81,9% nel 2019). Tale percentuale e` superiore nel Mezzogiorno (80,7%) e fra gli uomini (79,1% rispetto al 75,7% delle donne); aumenta al crescere dell’eta` (80,7% per gli ultracinquantenni) e diminuisce al crescere del titolo di studio (dall’85% per chi ha conseguito la licenza media al 58,5% per chi e` laureato). Circa il 60% delle persone in cerca di un lavoro hanno inviato il curriculum vitae (61,7%) o hanno cercato lavoro attraverso Internet (58,4%); quest’ultima modalita`, insieme all’invio di domande per un concorso pubblico, e` l’unica in aumento rispetto al 2019 (era 56,6%). L’azione di intermediazione richiesta ai Centri pubblici per l’impiego (Cpi) risulta invece contenuta. Nel 2020, solo il 16,2% delle persone in cerca di lavoro si e` rivolto a un Cpi nell’ultimo mese (il 22% nel 2019). Il ricorso ai Cpi era cresciuto negli anni della crisi economica raggiungendo il valore massimo (pari al 30,5%) nel 2012, per poi tornare a scendere negli anni successivi. I contatti sono piu` frequenti nelle regioni del Nord (22,7% delle persone in cerca di lavoro rispetto all’11,7% del Mezzogiorno), fra gli uomini (17% rispetto al 15,4% delle donne), tra gli ultra50enni (18,1% rispetto al 15,4% dei giovani fra i 15 e i 34 anni) e tra le persone con titolo di studio intermedio: la quota e` pari al 17,5% fra i diplomati rispetto al 12,9% delle persone con almeno la laurea.Nel 2020, si sono rivolti al Cpi soprattutto gli ex-occupati (18,6%) e gli inattivi con esperienza lavorativa (14,8%); la percentuale risulta invece piu` bassa (13,1%) per le persone alla ricerca del primo lavoro. I contatti hanno riguardato in misura maggiore le persone alla ricerca di un lavoro da meno di 12 mesi (18,5%) rispetto ai disoccupati di lunga durata (14,6%). Nel nostro Paese le reti informali (familiari, amici e altri conoscenti, ma anche contatti instaurati grazie alla propria esperienza di lavoro) – – ha proseguito Freguja – rivestono un ruolo importante nell’intermediazione della ricerca di un lavoro: tra le diverse azioni che i disoccupati dichiarano di avere svolto nelle quattro settimane precedenti l’intervista, quella di coinvolgere parenti, amici o conoscenti e`, come si e` visto, la prevalente. Tuttavia, questa e` spesso solamente una delle tante azioni, anche formali, che compongono strategie piu` o meno complesse di ricerca attiva di un lavoro. Negli altri paesi europei, i centri per l’impiego hanno un peso rilevante, significativamente piu` elevato di quanto accade nel nostro Paese. Nella media europea nel 2020, il 42,5% dei disoccupati ha contattato i centri pubblici per l’impiego, quota piu` che doppia rispetto a quella italiana12 (18,7%). In Germania il valore (63,6%) e` oltre tre volte quello italiano, cosi` come in Svezia (60,3%); decisamente piu` elevate anche le quote in Francia (52,9%) e Spagna (25,3%). Le differenze si attenuano se si considera il ricorso alle Agenzie di intermediazione diverse dai Cpi. In Italia nel 2020 si e` rivolto a tali agenzie il 10% delle persone alla ricerca di un lavoro – 19,5% nel Nord, 9,5% nel Centro e 4% nel Mezzogiorno – una quota pari alla meta` di quella europea (21,3%), piu` elevata di quella svedese (6,8%), sebbene inferiore a quella tedesca (17,2%), francese (31,9%) e spagnola (29,1%). Estendendo l’analisi ai disoccupati che hanno fatto azioni di ricerca nel corso dei 12 mesi precedenti l’intervista e alla platea alle forze di lavoro potenziali, in Italia nel 2020 il 27,9% delle persone interessate a lavorare dichiara di aver avuto almeno un contatto con un Cpi (era il 31,7% nel 2019); si tratta, in particolare, del 37% dei disoccupati e del 21,2% delle forze potenziali. Fra i disoccupati, i contatti piu` frequenti sono avvenuti nelle regioni del Nord (45,1%), per gli ultracinquantenni (40,4%) e tra i possessori di un titolo di studio intermedio (39,2% per chi ha conseguito un diploma di scuola secondaria superiore). Anche fra le forze di lavoro potenziali i contatti avvengono soprattutto nelle regioni del Nord (24,3%) e del Centro (23%) rispetto al Mezzogiorno (19,5%), tra gli uomini (24,1% rispetto al 19% delle donne) e tra chi e` in possesso di un titolo di studio secondario superiore (22,6%); a differenza dei disoccupati, la fascia di eta` piu` interessata e` quella di 35-49 anni (22,8%). Nel 2020, il motivo piu` frequente per cui le persone si sono rivolte al Cpi e` stato: per “rinnovare la dichiarazione di disponibilita` al lavoro o confermare lo stato di disoccupazione” (50,5%), per “verificare l’esistenza di opportunita` di lavoro”” (35,3%) e per “dichiarare per la prima volta la disponibilita` al lavoro” (10,3%). Inoltre, l’8,1% (il 9,7% tra le forze di lavoro potenziali) lo ha contattato per “consulenza o orientamento”, lo 0,7% perche´ ha “ricevuto un’offerta di lavoro/tirocinio” e lo 0,5% perche´ ha “ricevuto un’offerta di un corso di formazione professionale”. ESITI OCCUPAZIONALI – Nel 2020, il canale di ricerca piu` proficuo per trovare lavoro e` ancora il contatto con amici e parenti: lo dichiara il 36,5% degli occupati che hanno trovato lavoro negli ultimi 12 mesi (era il 38,2% nel 2019); tale quota sale a circa il 39% nelle regioni centro-meridionali, al 47,3% fra le persone che hanno conseguito al massimo la licenza media e al 43,0% fra gli stranieri. In aumento rispetto al 2019 la quota di chi sostiene efficace l’essersi rivolto direttamente al datore di lavoro (20,4%, rispetto a 19,1%), azione diffusa soprattutto tra i giovani (23,4% nel 2020). Il ricorso al Cpi e` ritenuto il canale principale per trovare l’attuale lavoro soltanto dall’1,4% degli intervistati; tale quota scende all’1,2% nelle regioni del Centro-Nord e sale all’1,9% nel Mezzogiorno. Il ricorso ai servizi offerti dalle Agenzie di intermediazione diverse dai Cpi sembra invece associato a risultati migliori: la quota di nuovi occupati che lo ritiene il canale piu` utile per trovare lavoro risulta del 5,0% e diventa l’8,3% nelle regioni settentrionali. L’utilita` di tali Agenzie viene percepita soprattutto dagli stranieri (6,3%) e da chi ha conseguito un diploma di scuola secondaria superiore (6,4%). In aumento nel 2020 la rilevanza dei concorsi pubblici (dichiarati utili per trovare lavoro dall’8,0% degli occupati rispetto al 6,2% del 2019), canale diffuso tra le donne e i laureati (10,1% e 15,2% rispettivamente), soprattutto per i settori della sanita` e dell’istruzione. LEGGI TUTTO

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    Target, la trimestrale non scalda il titolo

    (Teleborsa) – Pressione su Target, che perde terreno, mostrando una discesa del 5,13% nonostante abbia annunciato una trimestrale sopra attese e rivisto al rialzo le previsioni di vendita per l’ultimo trimestre dell’anno. L’analisi settimanale del titolo rispetto all’S&P 100 mostra un cedimento rispetto all’indice in termini di forza relativa di Target, che fa peggio del mercato di riferimento.Il quadro tecnico di breve periodo di Target mostra un’accelerazione al rialzo della curva con target individuato a 256,1 USD. Rischio di discesa fino a 250,4 che non pregiudicherà la buona salute del trend corrente ma che rappresenta una correzione temporanea. Le attese sono per un’estensione della trendline rialzista verso quota 261,7. LEGGI TUTTO

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    Sabaf, Banca Akros alza il target price

    (Teleborsa) – L’Ufficio studi di Banca Akros ha deciso, in seguito alla trimestrale, di rivedere al rialzo l’obiettivo di prezzo su Salcef, azienda italiana specializzata nella costruzione e nel rinnovamento di infrastrutture ferroviarie e per la mobilità urbana. Gli esperti hanno portato la previsione di quotazione a 25 euro dai 22 euro indicati in precedenza e hanno mantenuto il giudizio “buy”.Intanto, a Milano, fa un passo indietro rispetto al prezzo di chiusura precedente Salcef Group, attestandosi a 21,3 euro, con un calo dello 0,47%. LEGGI TUTTO