17 Novembre 2021

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    Lowe's alza nuovamente la guidance dopo terzo trimestre oltre le attese

    (Teleborsa) – Lowe’s, società statunitense che opera nella vendita al dettaglio di materiale per la casa, ha registrato ricavi pari a 22,9 miliardi di dollari nel terzo trimestre del 2021, rispetto ai 22,3 miliardi di dollari dello stesso periodo del 2020 (le vendite comparabili sono cresciute del 2,2%) e ai 22,1 miliardi attesi dal mercato. L’utile diluito per azione è stato di 2,73 dollari nel periodo in oggetto, rispetto agli 0,91 dollari del terzo trimestre del 2020 e ai 2,36 dollari del consensus (secondo dati Refinitiv).”Il nostro slancio è proseguito in questo trimestre, con vendite negli Stati Uniti in aumento di quasi il 34% su base biennale, poiché la nostra strategia Total Home sta risuonando sia con i clienti Pro che con quelli DIY. Nel trimestre, abbiamo guidato una crescita di oltre il 16% in Pro e 25% su Lowes.com. Abbiamo anche fornito l’espansione del margine operativo guidando la produttività attraverso un’esecuzione operativa disciplinata e una gestione dei costi”, ha commentato Marvin Ellison, presidente e CEO di Lowe.”Guardando al futuro, rimango fiducioso nella nostra capacità di guidare ulteriori guadagni di quote di mercato, espansione del margine operativo e valore a lungo termine per i nostri azionisti”, ha aggiunto.Nonostante il contesto economico rimanga incerto, Lowe’s ha deciso di rivedere al rialzo ancora una volta alzando le prospettive per i risultati operativi dell’intero anno fiscale 2021. Ora la società si attende un fatturato di circa 95 miliardi di dollari (contro una stima precedente di 92 milioni di euro), che rappresenta circa il 33% di crescita delle vendite comparabili su base biennale, un margine lordo in lieve aumento rispetto all’anno precedente e un risultato operativo in percentuale delle vendite (margine operativo) del 12,4%. Previsto un riacquisto di azioni per circa 12 miliardi di dollari. Per l’anno fiscale 2021, la società prevede spese in conto capitale fino a 2 miliardi di dollari. LEGGI TUTTO

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    Commerzbank, CEO spera in uscita dello Stato tedesco dal capitale

    (Teleborsa) – Commerzbank, una delle maggiori banche tedesche, guarda con interesse a un’uscita dello Stato tedesco dal suo capitale. “Come banca privata crediamo ovviamente che sarebbe meglio se fossimo indipendenti in una fase successiva e lo Stato dovesse uscire ad un certo punto”, ha detto il CEO Manfred Knof ad una conferenza. “Ma questo è un problema per il quale dovremo aspettare”, ha aggiunto il banchiere.Lo Stato tedesco è entrato nella banca, con una parziale nazionalizzazione, a seguito della crisi finanziaria del 2008. Negli anni ha ridotto la sua quota, ma mantiene ancora un 15% del capitale. Il cambio di governo del Paese potrebbe portare novità, mentre un’uscita della Germania dal capitale potrebbe propiziare nuovi fusioni bancarie a livello europeo.Knof ha affermato di aver “letto anche tutte le storie e le speculazioni” su una possibile acquisizione di Commerzbank, ma che è concentrato sull’aumento dei profitti per garantire che la banca possa rimanere indipendente, ha detto durante un evento organizzato da Sueddeutsche Zeitung. Il manager ha citato l’aumento del prezzo delle azioni della banca “da un livello basso” nell’ultimo anno come segno che è sulla strada giusta. L’istituto sta eseguendo un importante piano di ristrutturazione che prevede, tra le altre cose, il taglio di circa 10 mila posti di lavoro entro il 2024. LEGGI TUTTO

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    Riforma pensioni tra Fornero e Manovra 2022. A che punto siamo

    Tregua governo-sindacati sul fronte pensioni. A disinnescare la miccia accesa dopo l’incontro sulla manovra e il capitolo previdenza, sonoramente bocciato da Cgil, Cisl e Uil, l’incontro a palazzo Chigi, non più di due ore e mezza, tra il premier Mario Draghi, insieme ai ministri Brunetta, Orlando e Franco e i leader di Cgil, Cisl e Uil, Maurizio Landini, Luigi Sbarra e Pierpaolo Bombardieri.
    “Impegnerò politicamente il Consiglio dei ministri e apriremo il confronto sulla flessibilità già a dicembre”. Il Presidente del Consiglio Draghi fissa il perimetro sul tema previdenza, incontrando i segretari. E per dare forza all’impegno Draghi ha assicurato che porterà alla condivisione del Cdm la proposta di confronto sulla Fornero. LEGGI TUTTO

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    Giappone, bilancia commerciale ottobre in deficit per 444,8 miliardi yen

    (Teleborsa) – Si chiude in derficit la bilancia commerciale del Giappone nel mese di ottobre. Secondo il Ministero delle Finanze del Giappone (MOF), il saldo commerciale destagionalizzato ha registrato un disavanzo di 444,8 miliardi di yen. Il dato si confronta con il surplus di circa 605,5 miliardi di yen di settembre. In termini di volumi, l’export segnala un aumento tendenziale del 9,4% a 6.933,4 miliardi di yen (attese per +9,9%), mentre le importazioni hanno registrato una salita del 26,7% a 7.378,2 miliardi di yen (il consensus era per un +31,9%).Le esportazioni verso la Cina, il principale partner commerciale del Giappone, sono aumentate del 9,5% nei 12 mesi fino a ottobre, rallentando dal 10,3% del mese precedente, poiché le spedizioni di auto nel paese sono diminuite del 46,8%. LEGGI TUTTO