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Covid, Draghi: nessuna data decisa per le riaperture, dipenderà da contagi e vaccinazioni

(Teleborsa) – Il presidente del Consiglio Mario Draghi ha dichiarato che non esiste al momento una data prevista per le riaperture che dipenderà dall’andamento epidemiologico e dai progressi nella campagna di vaccinazione, soprattutto per le fasce più a rischio. “È venuto il momento di prendere decisioni” sulle fasce di età per le vaccinazioni. Infatti, “questo è al centro delle riaperture – ha sottolineato – se riduciamo il rischio di morte nelle classi più esposte al rischio è chiaro che si riapre con più tranquillità”.

“La disponibilità dei vaccini c’è e ora tocca al commissario che lavora bene. Il lavoro procede a spron battuto, ora si tratta di fare delle scelte”, dicendosi convinto che l’obiettivo posto dal governo di arrivare arrivare a 500mila dosi somministrate al giorno: “la disponibilità di vaccini non è calata, i numeri sono come prima di Pasqua, sta risalendo secondo il trend previsto. Non ho dubbio sul fatto che gli obiettivi vengano raggiunti”. In apertura Draghi aveva duramente ripreso la pratica di vaccinare anche fasce di popolazioni definite non a rischio: “uno può banalizzare e dire: smettetela di vaccinare chi ha meno di 60 anni, i giovani o ragazzi, psicologi di 35 anni. Queste platee di operatori sanitari che si allargano. Con che coscienza un giovane salta la lista e si fa vaccinare?”.

“Ci sarà una direttiva di Figliuolo“, sulle vaccinazioni delle persone fragili ha annunciato “e poi vedremo come inserire con i ministri il parametro delle vaccinazioni delle categorie a rischio tra i parametri che si usano per autorizzare le riaperture. Pensate quant’è importante soprattutto per la riapertura delle scuole, soprattutto per quelle dei più grandi: uno dei criteri per chiudere era che tornavano a casa e contagiavano i vecchi, i nonni”. Proprio in merito alla scuola in presenza, il presidente del Consiglio ha dichiarato che l’obiettivo è quello di riportare in classe anche i ragazzi più grandi per almeno un mese, permettendo loro di finire l’anno scolastico tra i banchi di scuola.

Draghi ha aggiunto che già per il mese di aprile l’Italia ha a disposizione un numero di vaccini sufficiente per vaccinare, in tutte le Regioni, gli over 80 e in parte chi ha più di 75 anni. Nessuna chiusura a priori per l’acquisto del vaccino Sputnik, ma il presidente ha evidenziato le diverse problematiche che riguardano il vaccino russo, in particolare la disponibilità effettiva delle dosi viste le difficoltà di produzione riscontrata e che si incentrerebbe principalmente in Russia, un’area al di fuori del controllo dell’Unione europea.

Il presidente del Consiglio ha annunciato che il prossimo Decreto Sostegni godrà di uno scostamento di bilancio superiore. “È previsto che il ministro Franco presenterà prima il Def dove viene definito lo scostamento, poi il Parlamento lo vota e poi presenteremo il decreto che conterrà sostegni e riaperture. Le dimensioni saranno probabilmente superiori di quello precedente”, ha spiegato. Confermato un primo sblocco dei licenziamenti a giugno come previsto nell’ultimo disegno di legge.

Sul Pnrr, il presidente del Consiglio ha garantito che il Piano verrà presentato entro la fine del mese alla Commissione europea. Piano che vedrà un forte impegno sulla digitalizzazione. “Penso alla DAD che è meglio di niente, ma c’è un divario tra le varie parti d’Italia. Questa è una priorità del governo: figura nelle missione del Pnnr, è trasversale in molti progetti. Molti di questi non si possono fare senza questo passo in avanti nella Pubblica amministrazione. Il lavoro su questo punto è già cominciato”, ha assicurato.


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

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