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Manovra: Reddito di Cittadinanza, Quota 102 e Superbonus, cosa cambia

(Teleborsa) – La Manovra è stata trasmessa in Parlamento, dove era attesa dal 20 ottobre. La sessione di bilancio è all’ordine del giorno della prossima seduta dell’Aula del Senato quando sono previste le comunicazioni della Presidente Casellati. Il testo di 219 articoli sarà esaminato dalla Commissione bilancio.

Tra le misure principali il fondo da 8 miliardi di euro su cui il Parlamento con il Governo dovranno decidere la destinazione delle risorse, gli interventi per le imprese, le famiglie e la scuola, il Superbonus e i bonus edilizi, il Reddito di cittadinanza, le pensioni verso Quota 102 e la riforma degli ammortizzatori sociali.

“Si stima su elaborazioni tramite modello di microsimulazione Irpef che la quota di soggetti con reddito Isee fino a 25mila euro potenzialmente interessati dalla norma sia pari al 67%”: è quanto si legge nella relazione tecnica alla legge di bilancio inviata in Parlamento sulla proroga al 31 dicembre del Superbonus del 110% per le villette unifamiliari.

Dalla relazione emerge anche che lo stanziamento strutturale per il Reddito di cittadinanza contenuto nella manovra, ossia 8,784 miliardi all’anno, è ritenuto “congruo” anche in considerazione di un “prevedibile progressivo miglioramento del contesto economico e sociale” e “anche” grazie alla stretta contenuta nell’articolo 21 finalizzato a spingere per il reimpiego dei soggetti beneficiari.

Con quota 102 nel 2022, ossia con la possibilità di andare in pensione con 64 anni di età e 38 anni di contributi, la platea dei beneficiari viene stimata in 16.800 persone con un assegno medio di 26mila euro. La previsione di spesa è pari a oltre 175,7 milioni di euro. “Sulla base della stima dei potenziali soggetti interessati, di una distribuzione comunque prudenziale delle adesioni e degli accessi al pensionamento, di un importo medio annuo di pensione pari a circa 26mila euro che tengono conto anche degli oneri per anticipo del Tfr per i lavoratori dipendenti del settore privato per le aziende sopra i 50 dipendenti per i quali la prestazione è a carico della finanza pubblica”, si legge nella relazione tecnica.

La proroga dell’Ape social fino al 2022 con l’estensione delle categorie di lavori usuranti e con l’eliminazione della condizione che siano passati 3 mesi dalla fine del godimento dell’intera prestazione Naspi, dovrebbe vedere l’accesso alla misura per il 2022 “per circa 21.200 soggetti”.

Quanto allo stop del cashback nel 2022 permette di risparmiare quasi 1,5 miliardi di euro. Di questa somma, 3 milioni vengono accantonati, “in via conservativa” per le spese di copertura di PagoPa e Consap. Le risorse risparmiate andranno a coprire parte della riforma degli ammortizzatori sociali.

Le misure della manovra che prevedono di derogare al limite massimo di alunni consentiti nelle classi delle scuole svantaggiate del Paese non prevedono specifici investimenti in edilizia scolastica nè incremento dell’organico a legislazione vigente. Secondo la relazione tecnica infatti, le risorse che saranno disponibili a regime per tale intervento sono quelle “liberate dall’andamento decrescente della popolazione in età scolare”, derivante “dal calo delle nascite non più compensato dal fenomeno migratorio”. Ciò “consentirà ad invarianza di organico complessivo docente, amministrativo, tecnico e ausiliario”, di costituire classi più piccole. E nella relazione si puntualizza che non ci sarà neanche impatto sull’edilizia scolastica perchè la riduzione della dimensione massima avverrà “solo nelle scuole che dispongono già delle aule necessarie”.


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

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