4 Gennaio 2022

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    Opere pubbliche, Mims: Giovannini firma atto di indirizzo per tutela lavoro e sicurezza nei cantieri

    (Teleborsa) – È stato firmato oggi dal ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini, l’Atto di Indirizzo in materia di applicazione della disciplina del subappalto. Il documento – fa sapere il Mims in una nota – “richiama le stazioni appaltanti afferenti al Mims impegnate a realizzare opere infrastrutturali, comprese quelle previste dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr), a porre particolare attenzione nella formulazione dei bandi di gara e al controllo del rispetto delle norme, specialmente quelle relative al subappalto, e dei protocolli in materia di sicurezza del lavoro”.In particolare, la nuova disciplina del subappalto, che allinea l’ordinamento nazionale alle indicazioni derivanti dalle istituzioni comunitarie, – spiega la nota – interviene con disposizioni per perseguire obiettivi di tutela e sicurezza del lavoro. Tali norme, partendo dal presupposto che il ricorso al subappalto determina la presenza di una filiera di imprese per la realizzazione di un’opera, assicurano che i medesimi livelli di tutela che la stazione appaltante richiede all’affidatario, siano garantite anche alle aziende subappaltatrici.”I tempi per l’attuazione del Pnrr sono molto stringenti e serve un grande sforzo da parte di tutte le componenti della società, soprattutto di chi opera nei cantieri – afferma Giovannini –. La rapidità di esecuzione non deve in alcun modo pregiudicare la tutela dei diritti dei lavoratori e la loro sicurezza. Con questo atto, il primo del 2022, desidero sottolineare che tra le priorità del Governo c’è proprio l’impegno alla protezione di chi realizza, controlla e protegge le infrastrutture che contribuiscono a costruire un’Italia migliore, più forte e più resiliente”.Secondo l’Atto di Indirizzo, le stazioni appaltanti afferenti al Mims devono specificare nei documenti di gara che il rispetto della normativa in materia di tutela del lavoro e della sicurezza nei cantieri è una condizione essenziale per l’esecuzione del contratto e verificare, in fase di esecuzione dell’appalto, l’applicazione delle norme correlate del Codice dei contratti pubblici. Le stazioni appaltanti, prima di autorizzare il ricorso al subappalto per l’esecuzione dei lavori, devono anche verificare il rispetto della normativa in materia di parità di trattamento economico e normativo e l’applicazione dei relativi Contratti Collettivi. Alla fine del primo semestre del 2022, le stazioni appaltanti dovranno trasmettere al ministro una relazione sulle azioni intraprese per ottemperare all’Atto di Indirizzo. “Un invito ad assumere analoghe iniziative – annuncia il Mims – verrà inviato da Giovannini ai presidenti di Regione, all’Anci, ai presidenti delle Autorità di Sistema Portuale, ai Commissari straordinari nominati nel 2021, nonché al gruppo Ferrovie dello Stato, visto che RFI e ANAS costituiscono importanti soggetti attuatori del Pnrr”. LEGGI TUTTO

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    Toyota sorpassa General Motors: ha venduto più auto negli USA nel 2021

    (Teleborsa) – Nel 2021 è avvenuto un sorpasso storico nel mondo dell’automotive statunitense. Per la prima volta dal 1931, General Motors (GM) non è la casa automobilistica che ha venduto più veicoli nella nazione. La giapponese Toyota ha venduto 2,3 milioni di veicoli negli Stati Uniti lo scorso anno, in aumento del 10,4% rispetto al 2020. GM ha venduto 2,2 milioni nel 2021, in calo del 12,9% rispetto all’anno precedente. La differenza nelle vendite tra le due case automobilistiche è stata di 114.034 veicoli. GM è da 90 anni il primo gruppo negli Stati Uniti in termini di vendite, ovvero da quando nel 1931 superò Ford, in base ai dati del settimanale di settore Automotive News.Secondo i dati diffusi oggi, General Motors ha riportato un secondo calo consecutivo nelle vendite trimestrali di auto negli Stati Uniti, con la carenza di semiconduttori e i problemi alla catena di approvvigionamento che continuano a non permettere di rispondere all’elevata domanda nel paese. La casa automobilistica di Detroit ha dichiarato che le vendite del quarto trimestre sono diminuite del 43% a 440.745 veicoli, rispetto ai 771.323 veicoli dell’anno precedente. Anche Toyota ha riportato un calo consistente delle vendite nell’ultima parte dell’anno: a dicembre ha registrato un -30,2% a quota 174.115 veicoli.”Per tutto l’anno ci siamo concentrati sulla fornitura del maggior numero possibile di prodotti a domanda elevata e con limiti di capacità e la strategia ha funzionato”, ha affermato Steve Carlisle, vicepresidente di GM. “I nostri rivenditori e i nostri team di ingegneria, catena di approvvigionamento, produzione e marchio hanno spostato le montagne per soddisfare il maggior numero possibile di clienti nel 2021, nonostante le scorte basse causate da problemi della catena di approvvigionamento dei semiconduttori durante il terzo e il quarto trimestre”.Nonostante il sorpasso ai suoi danni, spicca il volo General Motors sul NYSE, dove si attesta a 64,43, con un aumento del 5,33%. Operativamente le attese sono per un proseguimento della giornata in senso positivo con resistenza vista in area 65,44 e successiva a quota 68,19. Supporto a 62,69. Ottima la performance di Toyota Motor, che si attesta a 195,7, con un aumento del 5,02%. Operativamente le attese sono per un proseguimento della giornata in senso positivo con resistenza vista in area 196,9 e successiva a quota 200,3. Supporto a 193,6. LEGGI TUTTO

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    L'OPEC+ non sorprende il mercato. Greggio in rialzo

    (Teleborsa) – L’OPEC+ (la formulazione allargata dei produttori di greggio che comprende membri del cartello e membri esterni) ha approvato l’aumento di 400.000 barili al giorno previsto per febbraio. Il gruppo si attiene così al suo piano per ripristinare gradualmente la produzione di greggio interrotta durante la pandemia. La decisione non ha sorpreso il mercato, che si aspettava questo esito. Secondo le indicazioni del cartello, la variante Omicron non avrà un impatto pesante sull’economia globale; inoltre, il mercato petrolifero è bilanciato e non c’è bisogno di ulteriori aumenti della produzione.L’alleanza delle 23 nazioni, guidata da Arabia Saudita e Russia, ha già riavviato circa i due terzi della produzione interrotta nelle prime fasi della pandemia. L’obiettivo dell’OPEC+ è aumentare l’offerta a un ritmo che soddisfi la ripresa dei consumi di carburante e riesca a scongiurare nuovi crolli del mercato.”C’è una crescente convinzione che mentre la variante Omicron è più trasmissibile rispetto alle varianti precedenti, è meno mortale. Ciò ha contribuito ad alleviare alcune preoccupazioni sulla domanda, anche se dovremo vedere come reagiranno i governi di tutto il mondo man mano che i casi crescono nei loro paesi”, hanno affermato gli analisti di ING, in una nota. “La ripresa del mercato petrolifero e le prospettive cautamente ottimistiche della domanda suggeriscono che l’OPEC+ continuerà ad aumentare l’offerta”, hanno aggiunto.Il prezzo del petrolio, già in leggero rialzo, ha registrato un’accelerazione dopo l’annuncio dell’esito della riunione dell’OPEC+. Alle 17.00, i future sul greggio Brent di marzo hanno raggiunto gli 80,22 dollari al barile, in incremento di 1,24 dollari o dello 1,56%. I future sul greggio statunitense West Texas Intermediate (WTI) di febbraio scambiano in aumento di 1,17 dollari, o dell’1,58%, a 77,28 dollari al barile. LEGGI TUTTO

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    Scuola, Regioni: “Sopra i 12 anni quarantena per tutti con 3 contagi in classe”

    (Teleborsa) – Soglie diverse rispetto al numero minimo di contagi, dalla materna alle superiori, per far scattare la quarantena e la didattica a distanza. E per evitare “discriminazioni” lo stop alla frequenza sarà esteso a tutta la classe.Alla scuola materna quarantena prevista con un solo alunno positivo al Covid. Alle elementari e in prima media, la quarantena e l’interruzione della frequenza si hanno se ci sono almeno due contagiati (nel caso di un solo positivo i contatti restano in classe in autosorveglianza con raccomandazione di astenersi dalla frequentazione di ambienti differenti dalla scuola, senza tampone). Per gli studenti di età uguale o superiore ai 12 anni delle scuole secondarie di primo e secondo grado, la quarantena scatta con un minimo di 3 casi. Sotto questa soglia è prevista l’autosorveglianza per tutti e la raccomandazione di indossare la mascherina Ffp2, oltre a quella di astenersi dalla frequentazione di ambienti differenti da quelli familiari. Queste le indicazioni contenute nella bozza attualmente sul tavolo delle Regioni sulla base della quale i governatori avanzeranno la proposta al Governo. Nel documento si invita inoltre a “evitare la ripresa delle attività di educazione fisica, canto e utilizzo di strumenti a fiato; verificare la correttezza del consumo dei pasti in mensa; promuovere maggior utilizzo di FFP2; avere attenzione a garantire una corretta aerazione delle aule”. Nonostante la posizione di alcuni governatori, favorevoli a posticipare il ritorno sui banchi visto il trend dei contagi in salita, il governo non sembra arretrare e intende confermare la prevista data di riapertura in presenza. Si lavora dunque a nuove modalità per la gestione delle quarantene. Il tema, sempre oggi, è stato al centro di un incontro a Palazzo Chigi, durato poco più di un’ora, tra il presidente del Consiglio Mario Draghi e i ministri Patrizio Bianchi e Roberto Speranza, insieme al commissario Francesco Paolo Figliuolo. Alla riunione, convocata per fare un punto sulla scuola in vista della rientro in classe, presente anche il sottosegretario Roberto Garofoli. LEGGI TUTTO

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    USA, calano le offerte di posti di lavoro. Dimissioni a livelli record

    (Teleborsa) – Diminuisce, e risulta sotto le attese del mercato, il numero di offerte di posti lavoro negli USA a novembre. È quanto rilevato dal Report JOLTS dell’U.S. Bureau of Labor Statistics americano, che misura le posizioni di lavoro aperte (Job Openings) e le ricerche di personale avviate (recruitment). A novembre, le posizioni aperte sono scese del 6,6% a 10,562 milioni, dai 11,091 milioni di fine ottobre (dato rivisto da un preliminare di 10.033). Il dato è inferiore alle attese degli analisti, che erano per una lettura a 11,075 milioni di unità. Le assunzioni sono rimaste pressoché stabili a quota 6,7 milioni, così come il tasso di licenziamento allo 0,9%.Le posizioni aperte sono diminuite in diversi settori con il più grande calo nei servizi di alloggio e ristorazione (-261.000); seguono costruzioni (-110.000) e produzione di beni non durevoli (-66.000). Le opportunità di lavoro sono aumentate in finanza e assicurazioni (+83.000) e nel governo federale (+25.000). Il numero di posti di lavoro è diminuito nelle regioni del Sud e del Midwest.Il numero di dimissioni è aumentato a novembre, raggiungendo il record di 4,5 milioni (+370.000). Il tasso di abbandono è aumentato al 3%, eguagliando il massimo della serie a settembre. Le dimissioni sono aumentate in diversi settori, con i maggiori incrementi nei servizi di alloggio e ristorazione (+159.000), assistenza sanitaria e sociale (+52.000) e trasporti, magazzinaggio e servizi pubblici (+33.000). Il numero di dimissioni è aumentato nelle regioni del Nordest, del Sud e del Midwest. LEGGI TUTTO

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    Tencent riduce la partecipazione in Sea del 2,6%. Titolo crolla

    (Teleborsa) – Tencent, holding cinese attiva nei settori tech e internet, ha annunciato che ridurrà la propria partecipazione in Sea, società di Singapore attiva nei settori del gaming e dell’e-commerce. Sarà ceduto il 2,6% della partecipazione in Sea, con Tencent che passerà al 18,7% dal 21,3%. Il colosso cinese ha dichiarato che intende mantenere la maggioranza sostanziale della propria partecipazione in Sea nel lungo termine e che continuerà il rapporto commerciale esistente con la società. Il disinvestimento, viene sottolineato, fornisce risorse per finanziare altri progetti.L’operazione odierna di Tencent arriva pochi giorni dopo che la società ha dichiarato che avrebbe ceduto 16,4 miliardi di dollari della sua partecipazione in JD.com, società di e-commerce cinese. Anche se non dichiarato, i disinvestimenti potrebbero far parte della stretta delle autorità di Pechino sulle aziende tecnologiche.Seduta drammatica per Sea Limited Each Rep One, che si posiziona a 202,3 con una discesa del 9,40%. Atteso un ulteriore ripiego verso l’area di supporto vista a 199,8 e successiva a 197,3. Resistenza a 212. LEGGI TUTTO

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    Dipendenti Air Italy licenziati, la speranza in un nuovo vettore sardo

    (Teleborsa) – E’ continuato oggi il recapito delle lettere di licenziamento collettivo dei 1322 lavoratori di Air Italy, preavvisati da email della fine del rapporto con l’azienda in stato di liquidazione che aveva comunicato di non essere più disponibile a proseguire con gli ammortizzatori sociali.Neppure la proposta sindacale di derogare alla legge di bilancio, per introdurre la cassa integrazione senza oneri per l’azienda, è stata presa in considerazione. I licenziamenti colpiscono personale con un’età media tra i 48 e i 55 anni, per due terzi dislocato a Malpensa e il restante a Olbia, la base storica della compagnia aerea che aveva ereditato le ali di Meridiana. Le perduranti difficoltà in cui versa il trasporto aereo, che sta faticosamente recuperando i livelli operativi pre-Covid, non lasciano intravedere possibilità di ricollocazione nel settore. La storia di Air Italy, di fatto, è durata meno di un triennio. La livrea ha fatto la sua comparsa nel settembre 2017 dopo l’ingresso in Meridiana con una quota del 49% di Qatar Airways, con contestuale trasferimento dello hub a Malpensa. Nello scalo varesino era stato annunciato il piano di sviluppo che avrebbe assegnato al vettore cinque aeromobili con l’obiettivo di trasportare 10 milioni di passeggeri entro l’anno appena iniziato. Un proposito mai perseguito, perché all’annuncio datato febbraio 2018 ha fatto seguito un anno horribilis dal punto di vista gestionale, con una perdita di 164,2 milioni di euro. Ventiquattro mesi dopo, nel febbraio 2020, mentre la pandemia si manifestava in tutta la sua durezza, la messa in liquidazione di Air Italy, che nel mese di agosto ha visto la propria licenza di operatore aereo sospesa dall’Enac. Una parabola veloce e inarrestabile, che però ha iniziato a delinearsi negli scorsi due decenni. E’ stato l’Aga Khan a tenere in piedi l’allora Meridiana irrorando 600 milioni nelle casse tra il 2006 e il 2014. Quanto a Qatar Airways, ha impiegato 500 milioni di euro nei due anni di partecipazione in Air Italy, che in quel periodo ha accumulato 380 milioni di passivo. La scelta di tramutare la compagnia da vettore sardo a intercontinentale ha reso la gestione ancora più complicata. Ora, di fronte alla disgregazione dell’aviolinea che dal 1963 aveva rappresentato l’identità stessa della Sardegna, il governatore Solinas rilancia il progetto di una compagnia isolana da fondare entro il 2022. Iniziativa con cui si vorrebbe preservare se non tutti, almeno una parte consistente i livelli occupazionali, cercando di dare “una soluzione strutturale al tema della continuità territoriale”. Solinas fa riferimento alla legge nazionale con cui è stato approvato il finanziamento per il passaggio da Alitalia a Ita, e in cui è stata inserita la possibilità di far nascere, alla costituzione della newco nazionale, anche compagnie regionali dedicate al trasporto di corto o medio raggio a livello locale. LEGGI TUTTO

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    USA, ISM manifatturiero dicembre cala a 58,7 punti

    (Teleborsa) – L’attività manifatturiera americana si mantiene su livelli elevati a dicembre, anche se cresce meno che il mese precedente. È quanto emerge dal report mensile dell’ISM – Insitute for Supply Management. L’indice dei direttori di acquisto del settore manifatturiero si è attestato a 58,7 punti dai 61,1 di novembre. Il dato risulta peggiore delle attese degli analisti che stimavano una diminuzione più contenuta fino a 60 punti. L’indicatore, che viene usato per valutare lo stato di salute del settore manifatturiero statunitense, si irrobustisce oltre la soglia chiave di 50, che fa da spartiacque tra espansione e contrazione dell’attività.Fra le varie componenti dell’indice, quella sui nuovi ordini diminuisce a 60,4 da 61,5 punti, mentre quella sull’occupazione sale a 54,2 da 53,3 (consensus a 53,5 punti) e la componente relativa ai prezzi cala a 68,2 da 82,4 (le attese del mercato erano per 79,5 punti). LEGGI TUTTO