7 Gennaio 2022

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    Bitcoin ai minimi da settembre su stretta monetaria e shutdown in Kazakistan

    (Teleborsa) – Il Bitcoin, la più popolare delle criptovalute, continua a registrare ribassi ed è scesa sotto quota 43 mila dollari, registrando i minimi degli ultimi tre mesi. A pesare sul suo andamento sono i nervosismi del mercato per l’inasprimento della politica monetaria degli Stati Uniti e lo shutdown di internet in Kazakistan (su decisione del governo), in quanto il paese è diventato il secondo hub mondiale per l’estrazione e la transizione di criptovalute. Alle 13 (ora italiana) il Bitcoin scambia a 42.273 dollari, in decremento dell’1,3% nelle ultime 24 ore (durante le quali il minimo è stato di 42.205 dollari) e del 12% nell’ultima settimana, secondo dati CoinMarketCap. Gli altri crypto-asset si muovono nella stessa direzione: Ethereum perde il 3,7% a 3.229 dollari, Binance l’1,86% a 452 dollari e Solana il 5,6% a 138 dollari.Oltre a una debolezza già evidente, con i prezzi in costante calo dai massimi di sempre registrati a novembre, il Bitcoin si trova a fronteggiare un imprevisto come le proteste scoppiate nell’ex repubblica sovietica, che ha portato il governo del paese a togliere l’accesso a internet. Il Kazakistan rappresenta il 18% della potenza di elaborazione della rete Bitcoin, secondo il Cambridge Center for Alternative Finance, con molte aziende di mining che hanno trasferito lì le loro operazioni dopo la stretta normativa cinese. La potenza di calcolo di Bitcoin “non è direttamente correlata al prezzo di Bitcoin, ma fornisce un’indicazione della sicurezza della rete, quindi una caduta può spaventare gli investitori a breve termine”, ha affermato Marcus Sotiriou, analista del broker di asset digitali GlobalBlock in una nota.Gli scorsi mesi erano già stati densi di notizie importanti per la maggiore criptovaluta. Il 7 settembre 2021 El Salvador è diventato il primo paese del mondo ad adottare il Bitcoin come valuta a corso legale a fianco al dollaro. A metà dello stesso mese, la Cina ha dichiarato illegali tutte le criptovalute, vietandone l’acquisto anche attraverso exchange stranieri, anche se la mossa non ha causato crolli del mercato (la stretta cinese, anche se con misure più lievi, era già arrivata nei mesi precedenti). Il 18 ottobre è stato quotato a Wall Street il primo exchange-traded fund (ETF) statunitense basato sul Bitcoin, anche se lo strumento non investe non direttamente sulla criptovaluta ma tramite contratti derivati. LEGGI TUTTO

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    Emergenza Covid, impennata contagi fa salire incidenza. Altre 4 regioni in giallo

    (Teleborsa) – Quasi 14mila pazienti in area medica e quasi 1470 in terapia intensiva sono i numeri dell’emergenza che stiamo vivendo in questi giorni negli ospedali. Li ha richiamati il Presidente della Fondazione Gimbe Nino Cartabellotta, intervenendo a radio Rtl 102.5.”Se è vero che la variante Omicron nel singolo soggetto può dare una malattia meno grave, un 40% in meno di probabilità di ospedalizzazione – ha spiegato – è anche vero che con questi numeri, se circa l’1 per cento va in ospedale e l’1 per mille va in terapia intensiva, stiamo discutendo di numeri assoluti molto elevati”.”Il tasso di positività del molecolare è al 24% e quello del tampone antigenico ha superato l’8%”, ha detto l’esperto, aggiungendo che “l’ondata ospedaliera di questa impennata di contagi la vedremo nelle prossime settimane” ma “in alcune regioni si cominciano già a vedere ospedali da campo, zone nere, insomma una situazione un po’ critica”.Secondo il monitoraggio settimanale Iss-Ministero della Salute, assieme ai contagi cresce anche l’indice di trasmissibilità Rt da 1,18 a 1,43 e l’incidenza che si porta a 1669 casi su 100mila abitanti e raddoppia rispetto al valore di 783 della scorsa settimana. Il tasso di occupazione in terapia intensiva è salito al 15,4% dal 12,9% ed il tasso di occupazione in aree mediche al 21,6% dal 17,1%.Questi dati saranno esaminati in giornata dalla cabina di regia, ma stando a questi numeri, da lunedì 10 gennaio, altre quattro regioni finiranno in giallo: Emilia Romagna, Toscana, Abbruzzo e Val d’Aosta. In bianco resteranno solo sei regioni: Molise, Puglia, Sardegna, Basilicata, Umbria e Campania.C’è da dire che le regole della zona bianca e gialla sono pressoché identiche, fatto salvo l’obbligo della mascherina all’aperto imposto in zona gialla, ma con il nuovo decreto del governo, che dal 10 gennaio estende l’obbligo del Green Pass rafforzato per l’accesso a molte attività, anche le differenze con la zona arancione sono scemate.che LEGGI TUTTO

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    Acquisti sui titoli petroliferi con greggio in rialzo

    (Teleborsa) – Seduta all’insegna degli acquisti per il comparto petrolifero con i prezzi del greggio in salita e già in accelerazione nei giorni scorsi dopo l’esito della riunione dell’OPEC+, del 4 gennaio. Il contratto sul WTI scadenza marzo sale dello 0,94% a 80,21 dollari al barile mentre quello di pari scadenza sul Brent scende dello 0,93% a 82,75 dollari al barile.Tra i player del settore, Tenaris avanza dello 0,67% mentre Eni guadagna lo 0,60%.L’OPEC+ (la formulazione allargata dei produttori di greggio che comprende membri del cartello e membri esterni) ha approvato l’aumento di 400.000 barili al giorno previsto per febbraio. La decisione non ha sorpreso il mercato che si aspettava questo esito. L’alleanza delle 23 nazioni, guidata da Arabia Saudita e Russia, ha già riavviato circa i due terzi della produzione interrotta nelle prime fasi della pandemia. L’obiettivo dell’OPEC+ è aumentare l’offerta a un ritmo che soddisfi la ripresa dei consumi di carburante e riesca a scongiurare nuovi crolli del mercato.(Foto: © Aleksandr Prokopenko / 123RF) LEGGI TUTTO

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    Commercialisti, De Lise e Nucera: “Requisiti troppo restrittivi per entrare in elenco esperti crisi d'impresa”

    (Teleborsa) – “I requisiti necessari per accedere all’elenco di esperti nella composizione della crisi d’impresa sono troppo restrittivi e non adeguati alla finalità della norma, che rischia di essere distrutta fin dalle fondamenta”. È quanto affermano in una nota congiunta Matteo De Lise, presidente dell’Unione nazionale giovani dottori commercialisti, e Maria Pia Nucera, presidente dell’Associazione dottori commercialisti.”Di recente, il ministero della Giustizia ha precisato che il professionista, per accedere all’elenco, debba aver ricoperto in almeno due occasioni incarico di commissario giudiziale, attestatore o advisor. Non comprendiamo per quale motivo sia stato escluso chi abbia esperienza come curatore fallimentare, considerata la specifica competenza sulla normativa che questi acquisisce nel trattare le crisi aziendali. Né si capisce perché l’esperienza da advisor risalente magari a dieci anni prima sia valida e quella da curatore ricoperta con maggiore frequenza e più di recente, no – evidenziano De Lise e Nucera –. Da una prima impostazione, in cui ai dottori commercialisti in quanto tali era riconosciuta la possibilità di ricoprire l’incarico di esperto in virtù del percorso formativo compiuto, si è passati alla richiesta di determinate e più limitate esperienze. Non vogliamo sminuire l’importanza dell’esperienza, ma limitare i requisiti di accesso in tal modo costituisce l’ennesima penalizzazione per tanti professionisti (in particolare giovani) e mina alle fondamenta l’applicabilità e gli intenti che il legislatore ha inteso realizzare per la salvaguardia del tessuto economico del Paese”.I vertici di Ungdcec e Adc puntano, inoltre, il dito contro l’introduzione dell’articolo 30-sexies del D.L 152/2021 che, di fatto, anticipa una parte del Codice della crisi e nel quale “vengono abbassate le soglie per segnalare i debiti da parte dei creditori qualificati: una modifica che smembra l’applicazione del Codice sovvertendone la struttura, le finalità e portando a risultati contrapposti rispetto alla ratio della norma, volta a prevenire stati di crisi e non ad acuirli”. LEGGI TUTTO

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    Zona Euro, cala a dicembre fiducia economia

    (Teleborsa) – Peggiora la fiducia dell’economia di Eurolandia nel mese di dicembre. L’indice che misura il sentiment complessivo è sceso a 115,3 punti, rispetto ai 117,6 punti del mese precedente. La fiducia del complesso dell’Unione Europea diminuisce a 114,5 punti. Il dato è reso noto dalla Direzione Generale degli Affari Economici e Finanziari della Comunità europea (DG ECFIN). Per quanto riguarda le componenti dell’indice per l’Eurozona, la fiducia dei consumatori peggiora a -8,3 da -6,8 punti. Il clima nell’industria sale a +14,9 punti, nei servizi peggiora a +11,2 così come nel commercio al dettaglio scivola a +1,1 punti e nell’ambito dei servizi finanziari scende a +23,3. Nelle costruzioni la fiducia si porta a +10,2 da +9 punti.L’indice sulle prospettive del lavoro (Employment expectations indicator, Eei) registra un miglioramento a 114 punti nell’eurozona ed a 114,2 nell’UE. LEGGI TUTTO