10 Gennaio 2022

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    Lululemon paga dazio con la guidance

    (Teleborsa) – In forte ribasso Lululemon Athletica, che mostra un -5,59% dopo aver annunciato di aspettarsi ricavi e utili nella parte bassa della guidance precedentemente comunicata.Secondo la società il quarto trimestre dovrebbe chiudersi con un giro d’affari tra 2,125-2,165 miliardi di dollari ed un utile per azione nel range di 3,25-3,32 dollari. Le aspettative degli analisti sono per un eps di 3,34 dollari ed un fatturato di 2,17 miliardi. L’andamento di Lululemon Athletica nella settimana, rispetto al Nasdaq 100, rileva una minore forza relativa del titolo, che potrebbe diventare preda dei venditori pronti ad approfittare di potenziali debolezze.Il contesto tecnico generale evidenzia implicazioni ribassiste in via di rafforzamento per Lululemon Athletica, con sollecitazioni negative tali da forzare i livelli verso l’area di supporto stimata a 325,3 USD. Contrariamente alle attese, invece, sollecitazioni rialziste potrebbero spingere i prezzi fino a quota 343,9 dove staziona un importante livello di resistenza. Il dominio dei ribassisti alimenta attese negative per la prossima sessione con target potenziale posto a quota 315,3. LEGGI TUTTO

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    Snam sceglie Sirti per la nuova rete corporate

    (Teleborsa) – Sarà l’italiana Sirti, hub di innovazione nel campo dello sviluppo delle reti digitali, a effettuare il rifacimento della rete di cablaggio passivo e la messa in opera dell’infrastruttura di rete attiva corporate di Snam, che ha avviato un percorso di evoluzione tecnologica sulle circa 100 sedi decentralizzate per l’accesso degli utenti aziendali ai propri servizi in tutta Italia. Obiettivo del progetto – fa sapere Snam in una nota – è l’allineamento di tutte le sedi di Snam secondo un innovativo paradigma Software Defined, adatto a supportare i nuovi servizi corporate con la flessibilità richiesta dalle evoluzioni future. Più in particolare, le attività di Sirti Digital Solutions consentiranno di: armonizzare le tecnologie e procedure di gestione, completando il lavoro iniziato sulla rete backbone; aumentare la flessibilità della connettività della rete digitale aziendale per accelerare i cambiamenti richiesti dal business e dalle strategie organizzative; adottare soluzioni di management sul Cloud per avere un punto centrale dal quale gestire tutta la rete digitale aziendale, permettendo la distribuzione di regole e policy in maniera rapida e uniforme su tutte le sedi. In virtù della nuova tecnologia – si legge nella nota – sarà quindi possibile intervenire con migliorata efficacia e rapidità sulla configurazione della connettività delle sedi Snam.”Il nostro obiettivo è? rinnovare la ?rete digitale?, ??abilitatore delle strategie che Snam sta attuando nell’ambito della transizione energetica. Sirti Digital Solutions – spiega Benedetto Di Salvo, head of Sirti Digital Solutions di Sirti – si occuperà di portare sulla rete digitale? ?il nuovo? ?paradigma Edge?, ?sviluppando un’evoluzione che offrirà molteplici benefici in termini di ?semplificazione e maggiore agilità?. ?Grazie all’utilizzo di una piattaforma cloud-native e ?all?’?intelligenza artificiale?, l’esercizio dell’intera rete corporate sarà automatizzato e sarà garantito ?un livello di sicurezza nativo Edge-to-Cloud totale, livelli di Visibilità, Controllo ed Enforcement su tutta l’infrastruttura della rete digitale, necessari per supportare al meglio i modelli decentralizzati”. LEGGI TUTTO

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    Trend M&A, EY: “Forte crescita attività di investimento in Italia nel 2021. Realizzata da private equity 1 su 4”

    (Teleborsa) – Nel 2021 in Italia si è verificata una rilevante crescita dell’attività di investimento: nel corso dell’anno, infatti, si sono registrati 705 deal con target in Italia (+27,3% rispetto al 2020) con un volume complessivamente stimabile in 85,5 miliardi di euro, un valore mai registrato prima nel nostro Paese e in significativa crescita rispetto ai 39 miliardi di euro registrati nel 2020 (+122,1%). Diversi elementi suggeriscono che il mercato M&A nel corso del 2022 possa esprimere andamenti positivi, in linea con quanto registrato nel corso del 2021. Sussistono tuttavia alcuni elementi di incertezza legati, da un lato, all’andamento della pandemia e al rischio di nuovi lockdown e, dall’altro, all’andamento inflattivo che potrebbe minare la ripresa dei consumi. Queste le principali evidenze che emergono dal report annuale di EY “M&A in Italia – Review 2021 e Preview 2022″. L’elevato volume di investimento registrato nel 2021 – si legge nel rapporto – è stato trainato da alcune rilevanti operazioni di controvalore superiore a 1 miliardo di euro (ben 18 operazioni rispetto alle 10 del 2020) che hanno totalizzato un valore aggregato eccedente i 60 miliardi di euro; ma anche nel mid market il dato è stato positivo, con un totale investito pari a circa 24,6 miliardi di euro (+55,4% rispetto al 2020). Tra i settori più performanti per numero di operazioni, il settore industriale e chimico (195), il consumer (132) e quello technology (88); passando all’analisi per valore delle operazioni, guida la classifica il settore infrastrutture e costruzioni (22.312 milioni di euro) e seguono quello delle telecomunicazioni (11.897 milioni di euro) ed energetico (10.583 milioni di euro).”L’M&A in Italia nel 2021 ha raggiunto un volume complessivo di oltre 85 miliardi di euro, toccando un valore mai registrato prima nel nostro Paese. L’elevata attività transazionale – commenta Marco Daviddi, Strategy & Transactions Markets leader Europe West, EY – è stata una delle risposte alla trasformazione dei modelli di business e delle operations delle aziende, accelerata dalla pandemia, che ha innescato processi di riorganizzazione supportati anche da acquisizioni per dotarsi di nuove competenze, tecnologie, catene di produzione e mercati di sbocco. Inoltre, una rinnovata attenzione ai temi della sostenibilità, nel senso ampio del termine, ha contribuito a spingere ulteriormente la dinamica transazionale, specie per efficientare l’impatto dai cicli di produzione e per allargare la gamma di prodotti per soddisfare le nuove esigenze dei consumatori”.Significativi – rileva EY – i dati legati alle performance del Private Equity che ha visto incrementare significativamente il proprio ruolo: i fondi hanno concluso 166 operazioni di buy-out su target italiane, realizzando circa il 23,5% delle transazioni totali, per un valore aggregato di 21 miliardi di euro (rispetto a 120 operazioni nel 2020 per un controvalore pari a 8,3 miliardi di euro). Si tratta del dato relativo all’attività dei fondi in Italia maggiore di sempre sia per valore sia per volume. L’attività di M&A si è concentrata sul territorio italiano in maniera disomogenea, in linea con la distribuzione del tessuto imprenditoriale nelle varie aree del Paese. Dei 705 deal registrati nel 2021, 331 operazioni si sono svolte con target nel Nord-Ovest, il cui settore più attrattivo è risultato quello manifatturiero e industriale (25% delle operazioni); a seguire il Nord-Est e il Centro (che registrano rispettivamente 197 e 139 operazioni), con target perlopiù operanti nel settore industriale (il 37% per il Nord-Est e il 21% per il Centro); infine il Sud con 38 acquisizioni, il cui 30% si è registrato nel settore energy & utilities (che fa leva sulle caratteristiche favorevoli del territorio, soprattutto per quanto attiene le rinnovabili).”Sussistono, ad ogni modo, degli elementi di incertezza che possono minare l’andamento dell’attività transazionale, tra cui l’andamento della pandemia, l’andamento inflattivo e la tenuta del debito e dello spread, in caso di ulteriori shock pandemici o nel caso di instabilità nel governo – evidenzia Daviddi –.Settori quali retail & consumer, manufacturing e prodotti industriali e automotive appaiono tra i più esposti a tali rischi; inoltre, va ricordato che nell’ultima legge di bilancio non sono stati rinnovati gli incentivi fiscali per la rivalutazione delle partecipazioni non quotate, rendendo di fatto più costose le exit per gli imprenditori”.SETTORE TMT – In Italia, nel corso del 2021, l’attività di investimento nel settore TMT ha raggiunto i 20 miliardi di euro, in rilevante crescita rispetto agli 8 miliardi di euro del 2020. Il 53% del volume investito ha visto i fondi di PE come protagonisti. La grande richiesta di banda e il boom di traffico sulle reti non sono stati completamente monetizzati – spiega il report – a causa dei contratti “bundle” (o “all inclusive”) che ormai dominano il mercato, con impatti sulla marginalità del settore. Gli operatori telco sono quindi alla ricerca di opportunità per valorizzare il proprio portafoglio clienti e i dati sottostanti con servizi integrati e puntando a partnership con i content providers. La valorizzazione delle infrastrutture rimane, quindi, per EY, un tema di enorme attualità, con il comparto dei data center che si andrà ad aggiungere nei prossimi mesi a quello delle torri e delle reti a banda ultralarga. L’innovazione sulle infrastrutture potrà beneficiare anche delle progettualità e dei fondi disponibili nell’ambito del PNRR, per il quale si stima un impatto al 2026 per circa 50 miliardi di euro.SETTORE LIFE SCIENCE – In Italia nel 2021 il settore life science ha registrato investimenti per 2 miliardi di euro, oltre il doppio rispetto al dato registrato nel corso del 2020. La spinta a questa forte crescita degli investimenti è arrivata dal private equity, anche se principalmente attraverso operazioni di add on promosse da aziende già in portafoglio, con una marcata attenzione alle categorie dei centri diagnostici e di ricerca, della medicina di prossimità e dei laboratori di analisi. La pipeline per il 2022 rimane ancorata ad alcuni trend già in corso che riguardano i settori della diagnostica, della tecnologia biomedica, dell’homecare e del beauty. Oltre a questi, ci si aspetta che farmacie, cliniche veterinarie, laboratori e distribuzione farmaceutica continueranno il processo di consolidamento già iniziato negli anni scorsi.SETTORE ENERGY – Nel corso del 2021, il volume investito in Italia nel settore energy ha superato quota 10 miliardi di euro, con una crescita estremamente rilevante rispetto agli anni precedenti e con una quota di investimento in capo ai fondi di private equity che è stata pari a oltre un quarto del totale. Questo risultato è effetto di diverse dinamiche che hanno impattato lo scenario transazionale: se da un lato i consumi in Italia nel corso del 2021 sono tornati ai livelli pre-Covid, dall’altro il prezzo delle forniture energetiche è esploso a causa dell’incremento del costo delle materie prime (in particolar modo il gas). Altro fattore che sta determinando una forte trasformazione del settore – si legge nel rapporto – è l’attenzione crescente ai temi di sostenibilità, che spinge, tra gli altri, gli operatori del settore Oil & Gas a diversificare il proprio modello di business. Continua, dunque, la rilevante rivoluzione portata dall’energy transition e continua a crescere l’interesse per nuovi vettori energetici e nuove tecnologie. Queste dinamiche hanno portato risultati rilevanti nei volumi investiti nel corso del 2021 e ci si attende che porteranno a molte altre transazioni di grande dimensione nel 2022. RETAIL & CONSUMER – Per quanto attiene al settore retail & consumer, i principali trend sono rappresentati da: uso della leva M&A per avere rapido e diretto accesso a soluzioni D2C (Direct to Consumer); integrazione nel proprio portafoglio di brand e prodotti posizionati sui temi della sostenibilità e del benessere; espansione geografica e accesso a nuovi mercati; consolidamento delle filiere produttive. Nel 2021 il volume complessivamente investito è risultato pari a circa 7,9 miliardi di euro, in crescita di circa 3,2 miliardi di euro rispetto al 2020. In volume, il PE ha dato una spinta importante, pari a circa il 31% del totale. Il settore appare appetibile per fondi e investitori strategici, solo nel caso di brand ad alta riconoscibilità e permangono incertezze legate allo sviluppo pandemico.MANUFACTURING E PRODOTTI INDUSTRIALI – Nel corso del 2021 il settore del manufacturing e dei prodotti industriali ha visto una buona ripresa, sia in termini di fatturato che di ordinativi. Il settore rimane tra i più attivi in Italia in termini di numero di operazioni (circa il 28% del totale), ma non esprime valori particolarmente elevati (circa 3,8 miliardi di euro) per effetto della dimensione media contenuta delle aziende target. Il private equity si conferma particolarmente attratto dalla eccellenza produttiva del nostro settore industriale, con 53 operazioni nel 2021. L’industria 4.0 ha presentato e presenterà le maggiori opportunità di M&A nel settore: la pandemia ha infatti portato a una revisione dei modelli di business e favorito una più rapida transizione verso il digitale; inoltre, le supply chain stanno vivendo una grande trasformazione sotto l’impulso della pandemia. Tuttavia, ulteriori shock pandemici potrebbero avere un impatto rilevante sull’andamento dell’attività transazionale nel settore.SETTORE AUTOMOTIVE – Le prospettive per il settore automotive – prevede EY – sono molto articolate e in grado di impattare in profondità le dinamiche transazionali. L’evoluzione tecnologica e il passaggio sempre più veloce dalle motorizzazioni endotermiche a quelle elettriche e il potenziale connesso ai sistemi a guida autonoma, con i conseguenti cambiamenti nei modelli di consumo fanno sì che il settore richieda rilevanti investimenti in innovazione, sviluppo e capex per la trasformazione delle linee di produzione, che determinano processi di M&A e consolidamento. Tuttavia, l’incertezza ancora legata alle trasformazioni in atto determina molti rallentamenti e ripensamenti in questo percorso.PROSPETTIVE PER IL 2022 – Secondo un modello proprietario di previsione macroeconomica, EY ha rivisto al rialzo (+6,4%) le stime sulla crescita del PIL, trainata soprattutto da una dinamica robusta della domanda interna: i consumi sono previsti crescere intorno al 5% rispetto al 2020 e gli investimenti di circa il 16%. “La raccolta dei fondi e il relativo dry powder da investire – afferma Daviddi – si confermano su livelli molto alti, così come la liquidità accantonata in Italia dalle famiglie e dalle imprese. Seppure l’elevata disponibilità di capitale di rischio fosse un fenomeno già registrato da alcuni anni, la crisi innescata dal Covid-19 ha accelerato una serie di trasformazioni che hanno messo aziende e imprenditori di fronte all’opportunità e necessità di aprire il capitale alla partecipazione di soggetti in grado di portare risorse fresche e know how. Questo fenomeno è destinato a perdurare in vari settori: la necessità di operare una veloce trasformazione dei modelli di business e operativi, all’insegna della revisione delle catene di fornitura, dell’efficienza operativa e della definizione di nuove modalità di ingaggio dei clienti, in un contesto, quale quello italiano, di limitata disponibilità di capitale specie nelle PMI, continuerà a favorire una dinamica M&A solida. Molte grandi operazioni sono attese nel 2022 nei settori delle telecomunicazioni, life science ed energia”. LEGGI TUTTO

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    USA, scorte ingrosso novembre sopra le attese

    (Teleborsa) – Crescono più delle attese le scorte di magazzino negli Stati Uniti. Nel mese di novembre, secondo quanto comunicato dal Bureau of Census statunitense, si è registrato una variazione positiva dell’1,4% a 771,1 miliardi di dollari, superiore al +1,2% della stima preliminare. Il mese precedente si era registrato un +2,5%. Su base annua si registra una salita del 15,9%. Nello stesso periodo le vendite sono salite dell’1,3% su base mensile a 630,8 miliardi di dollari, rispetto +2,5% precedente e al +1,5% stimato dagli analisti. Su anno si è registrato un incremento del 23,3%. La ratio scorte/vendite è pari all’1,22 contro l’1,30 di un anno prima. LEGGI TUTTO

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    Europarlamento, Presidente Sassoli ricoverato dal 26 dicembre

    (Teleborsa) – Il Presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, è ricoverato in una struttura ospedaliera in Italia dal 26 dicembre scorso. Lo fa sapere il portavoce Roberto Cuillo, spiegando che il ricovero è stato motivato da una complicanza di una disfunzione del sistema immunitario. Per tale motivo ogni attività ufficiale del Presidente dell’europarlamento è stata cancellata. E’ improbabile dunque che Sassoli riuscirà a partecipare alla plenaria a Strasburgo, la prossima settimana, dove è in programma la votazione del nuovo Presidente e la presentazione del programma della Presidenza di turno francese da parte di Emmanuel Macron. LEGGI TUTTO

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    EdiliziAcrobatica, operatività sul buy-back

    (Teleborsa) – EdiliziAcrobatica ha comunicato che, nell’ambito del programma di acquisto di azioni proprie autorizzato dall’Assemblea degli Azionisti del 25 giugno 2021, dal 4 al 7 gennaio 2022, ha acquistato 5.707 azioni proprie pari allo 0,0700% del capitale sociale, ad un prezzo lordo medio di circa 17,4640 euro per azione e per un controvalore complessivo pari a 99.671,05 euro.Pertanto, al 7 gennaio, la società specializzata in lavori di edilizia in doppia fune di sicurezza detiene direttamente 54.384 azioni proprie, pari allo 0,6669% del capitale sociale.Nel frattempo, sul listino milanese, Ediliziacrobatica allunga il passo rispetto alla seduta precedente, portandosi a 17,8 euro. LEGGI TUTTO

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    Moderna migliora le previsioni per le vendite 2022 del vaccino Covid-19

    (Teleborsa) – Moderna, azienda statunitense che opera nel campo delle biotecnologie, prevede di registrare vendite per circa 18,5 miliardi di dollari nel 2022 dai contratti per il suo vaccino Covid-19 e circa 3,5 miliardi di dollari da potenziali acquisti aggiuntivi, compresi i candidati booster aggiornati per le varianti. A novembre, la società aveva stimato vendite comprese tra 17 miliardi e 22 miliardi di dollari per l’anno appena iniziato. Le vendite di prodotti per il 2021 sono state di circa 17,5 miliardi di dollari (secondo dati preliminari).Tra gli aggiornamenti non finanziari forniti nella giornata odierna, Moderna ha detto che sta sviluppando un vaccino di richiamo per la variante Omicron (chiamato mRNA-1273.529). Inoltre, la società con sede a Cambridge (Massachusetts) ha chiuso il 2021 con circa 2.700 dipendenti a tempo pieno, in aumento rispetto ai circa 1.300 dipendenti a tempo pieno di fine 2020.”Il 2021 è stato un anno di incredibile impatto e crescita per Moderna. Grazie ai nostri molti anni di investimenti nella tecnologia mRNA, eravamo pronti a sviluppare e lanciare il nostro vaccino Covid-19 che ha aiutato milioni di persone in tutto il mondo – ha affermato Stéphane Bancel, amministratore delegato di Moderna – Abbiamo erogato 807 milioni di dosi con circa il 25% di queste dosi destinate ai paesi a basso e medio reddito e continueremo a scalare nel 2022 per contribuire a porre fine alla pandemia di Covid-19″. “Sebbene il nostro vaccino contro il Covid-19 sia il nostro primo medicinale sul mercato, abbiamo realizzato significativi progressi nella nostra pipeline di 40 programmi di sviluppo e ora abbiamo 23 programmi a base di mRNA in sperimentazione clinica”, ha aggiunto. LEGGI TUTTO

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    PA, presentato il piano strategico per la valorizzazione e lo sviluppo del capitale umano

    (Teleborsa) – Nella sede del Ministero della Funzione pubblica è stato presentato “Ri-formare la P.A. Persone qualificate per qualificare il Paese”, il piano strategico per la valorizzazione e lo sviluppo del capitale umano della Pubblica amministrazione. Un programma di formazione e aggiornamento rivolto ai 3,2 milioni di dipendenti pubblici e articolato in due filoni. Il primo, inaugurato dal protocollo d’intesa siglato a ottobre dai ministri Renato Brunetta e Maria Cristina Messa, punta ad accrescere le conoscenze e le competenze dei lavoratori pubblici agevolando, grazie alla collaborazione della Crui, l’iscrizione a corsi di laurea e master presso tutte le università. Il secondo prevede l’avvio di programmi formativi specifici per sostenere le transizioni previste dal Recovery Plan, a cominciare da quella digitale, con partner pubblici e privati, nazionali e internazionali. E con un’attenzione particolare riservata alla formazione sulla cybersecurity, oggetto di un progetto già avviato con il Ministero della Difesa.”Oggi comincia un percorso importante di ricarica delle batterie della pubblica amministrazione, che si aggiungerà al cambio del sangue nella P.A. legato al turnover e alle decine di migliaia di assunzioni per l’attuazione del Pnrr – ha sottolineato Brunetta – all’immissione di competenze dovuta ai flussi in ingresso si accompagnerà un investimento massiccio nella formazione dei dipendenti pubblici già in servizio, valorizzata nei nuovi contratti di lavoro, attraverso miglioramenti di carriera e di retribuzione, e rafforzata dal rilancio della scuola nazionale dell’amministrazione e di Formez P.A. Sono onorato di avere come partner di questa iniziativa il mondo dell’università, qui rappresentato dalla ministra Messa e dalla rettrice Polimeni, insieme con top player tecnologici come Tim e Microsoft. In cinque anni abbiamo a disposizione quasi un miliardo di euro per uno scatto in avanti della P.A, che può incarnare la postura civile, dinamica ed essenziale, fatta di impegno a investire su di sé, di cui la nostra società ha bisogno. Uno scatto che sosterrà la transizione digitale ed ecologica e che permetterà alle amministrazioni pubbliche di fornire servizi migliori e sempre più moderni a cittadini e imprese”.La ministra dell’Università e della ricerca, Maria Cristina Messa, ha detto che “oggi l’offerta formativa, anche per i lavoratori, è attrattiva: i corsi sono più flessibili e interdisciplinari, le modalità per seguire le lezioni sono varie e sono pensate per andare incontro all’esigenza di conciliare lavoro e studio. Sono convinta che il forte coinvolgimento del sistema universitario in questo progetto unito all’impegno e alla volontà dei lavoratori-studenti di conseguire un titolo di studio universitario porteranno la pubblica amministrazione a migliorare la qualità dei servizi offerti, a garantire il raggiungimento degli obiettivi fissati per i prossimi anni anche dal Pnrr, ad affrontare situazioni sempre più complesse”. Salvatore Rossi, presidente del gruppo Tim, ha aggiunto che “siamo orgogliosi di aderire a questo importante progetto nazionale a sostegno della formazione della pubblica amministrazione e crediamo che soltanto grazie ad accordi di questa portata si possa dare la giusta spinta allo sviluppo delle competenze digitali nel Paese. Da diversi anni lavoriamo al fianco del dipartimento della funzione pubblica per sviluppare nuovi percorsi di conoscenza, mettendo a disposizione la nostra esperienza in questo ambito. Siamo convinti che la transizione digitale si realizzerà riconoscendo la centralità delle risorse umane. Per questo ci proponiamo come promotori della diffusione delle competenze digitali nella società attraverso numerose iniziative, convinti che il nuovo sapere e le tecnologie siano abilitatori di opportunità, crescita e inclusione”. Il direttore pubblica amministrazione di Microsoft Italia, Stefano Stinchi, ha inoltre affermato che “in Microsoft siamo impegnati da anni insieme ai nostri partner nella creazione di percorsi formativi in grado di offrire a tutti la possibilità di acquisire le competenze informatiche necessarie per le nuove professionalità e per gli evoluti paradigmi digitali di lavoro e di vita”. LEGGI TUTTO