11 Gennaio 2022

Daily Archives

More stories

  • in

    OMS: servono vaccini nuovi

    (Teleborsa) – “Sono necessari e andrebbero sviluppati vaccini contro il Covid-19 che abbiano un alto impatto sulla prevenzione dell’infezione e della trasmissione, oltre che sulla prevenzione di malattie severe e morte”. Lo affermano gli esperti dell’Organizzazione mondiale della Sanità, secondo cui contro l’emergere di nuove varianti non è utile continuare ad effettuare richiami con i vaccini già esistenti. “Una strategia di vaccinazione basata su richiami ripetuti” dei vaccini attuali “ha poche possibilità di essere appropriata o sostenibile”, spiega l’Oms.In attesa che questi” nuovi “vaccini siano disponibili, e alla luce dell’evoluzione del virus SARS-CoV-2, occorrerà forse aggiornare la composizione degli attuali vaccini anti-Covid, al fine di garantire che continuino a fornire il livello di protezione raccomandato dall’Oms contro l’infezione e la malattia” causata dalle varianti, aggiungono gli esperti.Quanto a Omicron “sta diventando rapidamente la variante dominante” e “sembra causare un’infezione meno grave ma servono altri dati”. Lo ha detto il capo della strategia vaccinale dell’Agenzia europea del farmaco (Ema), Marco Cavaleri, in conferenza stampa. Omicron, ha aggiunto, è “un potenziale fardello per gli ospedali” per questo “non è da sottovalutare”.(Foto: EPA/Biontech) LEGGI TUTTO

  • in

    Assicurazioni, IIA: le 10 previsioni del mercato Insurtech 2022

    (Teleborsa) – Turismo spaziale, micro-mobilità urbana, healthtech. Queste alcune delle esigenze emergenti individuate da IIA – Italian Insurtech Association per il 2022. Dopo un 2021 che ha visto un incremento del +460% gli investimenti per il settore in Insurtech, con 280 milioni di euro investiti contro i soli 50 milioni del 2020 – rileva l’Investment Index di IIA in collaborazione con l’Osservatorio Fintech e Insurtech del Politecnico di Milano – la crescita sarà ancora più significativa per l’anno appena iniziato, permettendo all’Italia di recuperare il gap oggi esistete con gli altri Paesi europei. “Siamo soddisfatti dell’aumento degli investimenti in Insurtech in Italia e il traguardo di oltre 1 miliardo di euro per il 2023 che come associazione avevamo indicato sembra finalmente raggiungibile. Già per il 2022 stimiamo di toccare la cifra di 500 milioni di euro, grazie soprattutto agli investimenti dei grandi player stranieri – ha spiegato Simone Ranucci Brandimarte, presidente di IIA –. Sulla base dei dati raccolti dal nostro Osservatorio possiamo prevedere quelle che saranno le direzioni future del settore: da un lato, ci sarà il rafforzamento degli ecosistemi esistenti, dall’altro la crescita e lo sviluppo di nuovi ecosistemi legati all’Insurtech, con maggior focus sul cliente e proposte assicurative personalizzate”.LE PREVISIONI DI IIA PER IL 2022 – Dieci le previsioni sugli ambiti, i relativi trend e gli investimenti che caratterizzeranno il settore nel 2022 secondo IIA. Secondo l’associazione aumenteranno gli investimenti in Insurtech anche su l’onda dell’ingresso in Italia di nuovi operatori Internazionali: continuerà la crescita del volume degli investimenti in Insurtech, per la quale si stima di passare da 280 milioni di euro del 2021 ad oltre 500 milioni, trainati da fondi di investimento stranieri, sviluppo di progetti Insurtech da parte di compagnie, intermediari tech e digital player, progetti di collaborazione su crossover digitali. Aumenteranno gli investimenti in Start up Insurtech avvicinandosi ai 100 milioni: si stima – spiega l’IIA – che gli investimenti in start up insurtech supereranno di 5 volte quelli dell’anno appena trascorso, sfiorando i 100 milioni di euro nel 2022. Sono stati appena 20 milioni di euro nel 2021 contro i 650 milioni in Francia e gli 800 in Gran Bretagna. Questa crescita sarà possibile grazie agli investimenti in innovazione che potranno aumentare ulteriormente sotto la spinta di incentivi fiscali per creare un circolo virtuoso all’interno dell’ecosistema assicurativo e del mondo digitale. La cooperazione fra startup e compagnie assicurative arriverà al 90%: per rimanere competitivi sul mercato sarà fondamentale promuovere il processo di cooperazione tra assicurazioni, aziende tecnologiche e start up. Dall’Insurtech investment Index del 2021 era emerso che solo il 65% delle compagnie aveva collaborato con start up; si prevede che tale valore supererà il 90% nel 2022, superando in questo modo il gap con gli altri europei. I nuovi ecosistemi acquisteranno massa critica raddoppiando il numero di polizze: turismo spaziale, identità digitali, eSport, realtà virtuale, criptovalute e nuovi modi di socializzare online, come promesso da Facebook con il Metaverso, saranno i nuovi settori per i quali già dal 2022 l’offerta assicurativa classica non sarà più sufficiente. Da una stima di IIA, l’assicurazione del futuro varrà 10 milioni di euro di premi solo in Italia entro il 2030, ma per far fronte a questi nuovi bisogni sarà necessario innovarsi con nuovi prodotti e soluzioni. Nel 2022 IIA stima che le polizze digitali provenienti da nuovi ecosistemi raddoppieranno rispetto al 2021 con l’ingresso di offerte specializzate. Healthtech, ingresso di nuovi operatori specializzati italiani ed esteri: un discorso a parte – evidenzia IIA – va fatto sicuramente per tutto il ramo salute, anche alla luce del perdurare dell’emergenza sanitaria, che avrà un impatto consistente sulle polizze del futuro. Ad oggi nel mondo i principali investimenti in insurtech sono stati fatti in ambito healthtech, con cifre superiori ai 2 miliardi di dollari. Per quanto concerne il mercato italiano si stima che la penetrazione di polizze digitali nel segmento salute possa arrivare al 2030 al 7% del mercato per un totale di 1.8 milioni di soggetti assicurati. Nel 2022 si prevede inoltre l’ingresso di nuovi operatori specializzati nell’offerta Assicurativa Healthtech. Mobilità, previsto il raddoppiando delle polizze digitali: le nuove tendenze legate al mondo degli spostamenti alternativi, come la micro-mobilità urbana e la sharing economy influenzeranno fortemente anche l’offerta delle compagnie assicurative, che saranno sempre più legate all’analisi comportamentale e dei dati di guida del consumatore (behavioural/data driven insurance per il 74% del campione) o calcolate in base ai km percorsi (pay per mile/pay as you drive per 59%). IIA stima, inoltre, che nel 2022 raddoppieranno rispetto al 2021 le polizze on demand legate a questo settore. Embedded Insurance volano per l’Insurtech: IIA ha valutato che il mercato dell’embendded insurance, ovvero le coperture assicurative offerte come servizio aggiuntivo assieme all’acquisto di un prodotto o servizio – come la polizza venduta con lo skipass – varrà nei prossimi 10 anni fino al 20% del valore del mercato assicurativo totale. Come avvenuto nel 2021, assisteremo anche quest’anno a un incremento di player non assicurativi che distribuiranno polizze in ottica open insurance; non solo gli Over The Top, ma anche catene retail, operatori TLC, player dell’elettronica di consumo, brand di sport, etc. Si tratta di un’importante leva per allargare il numero di utenti che attualmente non vengono intercettati dall’offerta assicurativa e di conseguenza aumentare il valore complessivo dei premi. Nel 2022 raddoppieranno gli operatori non assicurativi che venderanno prodotti assicurativi. Digital Bancassurance: triplicheranno le banche coinvolte nella distribuzione di polizze digitali: un altro numero che salirà inevitabilmente nel 2022 è quello legato al Digital bancassurance, perché i prodotti assicurativi saranno sempre più integrati nell’offerta online delle banche. In Italia, nel 2021, sono state circa 10 le banche che hanno offerto polizze assicurative digitali e ci si aspetta che a dicembre 2022 si arrivi a quota 30. La distribuzione delle polizze assicurative nelle banche non seguirà la semplice digitalizzazione dei prodotti tradizionali, ma richiede la creazione di un’offerta nuova che possa essere distribuita via web e mobile. Triplicheranno gli investimenti in Data Analytics e IAda parte del comparto assicurativo: l’analisi di dati, l’integrazione IoT, l’utilizzo dell’intelligenza artificiale avranno un ruolo cruciale nel 2022 per aiutare gli operatori a costruire prodotti e polizze sempre più personalizzate sul singolo cliente, come polizze sportive limitate alla durata di una partita di calcetto o di un’arrampicata in montagna, oppure polizze salute in linea con le condizioni dell’utente in un preciso momento della sua vita. Nel 2022 gli investimenti in Data Analytics e IA aumenteranno del 200% rispetto allo scorso anno. Nuove competenze ed opportunità professionali nell’Insurtech renderanno il settore attrattivo per i giovani: il settore assicurativo – spiega l’IIA illustrando la decima previsione – conta un grave gap in termini di competenze tecnologiche e digitali, come rilevano il 71% degli impiegati in ambito assicurativo, secondo una ricerca di EY in collaborazione con IIA. Il 53% si dice molto preoccupato per questo divario che rischia di limitare la capacità del settore di sviluppare nuovi prodotti e servizi in linea con le esigenze di un consumatore sempre più digitale. Tra le nuove sfide per il mercato assicurativo, emerge quindi la nuova figura dell’assicuratore che deve avere competenze in grado di coniugare data science, intelligenza artificiale, ingegneria matematica. Il settore insurtech e le crescenti attività di formazione promosse consentiranno di superare questo divario e portare l’industria assicurativa tra i 5 settori su cui i giovani potranno puntare nei prossimi anni per trovare lavoro. (Foto: kalhh / Pixabay ) LEGGI TUTTO

  • in

    Citadel valutata 22 miliardi di dollari con ingresso Sequoia e Paradigm

    (Teleborsa) – Citadel, società statunitense attiva nei servizi finanziari, ha annunciato che Sequoia e Paradigm hanno effettuato un investimento di minoranza di 1,15 miliardi di dollari nell’azienda, dandole una valutazione di quasi 22 miliardi di dollari. Citadel fornisce agli investitori istituzionali e al dettaglio la liquidità di cui hanno bisogno per eseguire transazioni su un’ampia gamma di prodotti azionari e obbligazionari. Oggi serve oltre 1.600 clienti, inclusi molti dei più grandi fondi sovrani e banche centrali del mondo, oltre che gestori patrimoniali, banche, broker e hedge fund.L’iniezione di 1,15 miliardi di dollari potrebbe portare a un’offerta pubblica iniziale (IPO), secondo persone a conoscenza della questione sentite da Bloomberg. Citadel ha beneficiato di un’impennata nell’attività di trading durante la pandemia, proveniente soprattutto dagli investitori al dettaglio che hanno iniziato a usare app di trading. Questo ha portato la società a essere oggetto di scrutinio da parte di legislatori e autorità di regolamentazione statunitensi durante la cosiddetta meme-stock mania.”In Sequoia e Paradigm abbiamo partner che apprezzano come la forza della nostra esperienza di mercato, l’analisi predittiva avanzata e l’ingegneria del software superlativa possano ridefinire un settore”, ha commentato Ken Griffin, presidente e fondatore di Citadel.Citadel ha registrato 6,7 miliardi di dollari di entrate nette da trading nel 2020, quasi il doppio del massimo precedente raggiunto nel 2018, e ha registrato 4,1 miliardi di dollari di EBITDA, anch’essi un record. L’azienda stima di detenere il 27% della quota di mercato del volume di azioni negli Stati Uniti, secondo una presentazione agli investitori riportata dalla stampa USA lo scorso anno. LEGGI TUTTO

  • in

    Banca Mondiale, ripresa globale in netta frenata

    (Teleborsa) – Dopo il forte rimbalzo del 2021, ora l’economia globale sta assistendo ad un “marcato rallentamento”: questo l’avvertimento della Banca Mondiale. Una frenata collegata alla crescente inflazione, all’aumento dei debiti pubblici e privati e al persistere della pandemia con le varianti di Covid, mentre le disuguaglianze di redditi possono mettere a repentaglio il recupero, specialmente nelle economie emergenti.Secondo l’ultima edizione delle Global Economic Prospects della World Bank, la crescita planetaria si modererà quest’anno al 4,1%, dal più 5,5% del 2021 e segnerà un’ ulteriore moderazione al 3,2% nel 2023.La rapida diffusione della “variante Omicron”, dice l’istituzione di Washington, mostra che la pandemia potrebbe continuare a ostacolare l’attività economica nel breve termine. Inoltre la rilevante decelerazione nelle maggiori economie – la Banca Mondiale cita esplicitamente gli Usa e la Cina – peserà sulla domanda delle economie emergenti e in via di sviluppo. Infine, molti Paesi mancano dei margini di bilancio per sostenere ulteriormente l’economia, ove si rendesse necessario a causa di nuove ondate virali, o di pressioni dai problemi di approvvigionamento delle catene globali (bottlenecks) o di inflazione. LEGGI TUTTO

  • in

    Atlantia in cima al FTSE MIB dopo upgrade

    (Teleborsa) – Atlantia, holding quotata su Euronext Milan e focalizzata sulle infrastrutture e sui servizi per la mobilità, è il miglior titolo sul FTSE MIB dopo l’upgrade da parte degli analisti. Equita ha infatti promosso il giudizio da “Hold” a “Buy”, con un target price di 19,70 euro, in vista della vendita della controllata Autostrade per l’Italia (ASPI), attesa nel primo trimestre dell’anno. Vengono citati come fattori positivi l’interessante politica di dividendi e il buyback fino a 2 miliardi. La nuova ondata di contagi di Covid-19 potrebbe impattare sul settore dei viaggi, ma il broker rimane positivo sulla ripresa del traffico aereo e autostradale.Spicca il volo il titolo Atlantia a Piazza Affari, dove si attesta a 17,11, con un aumento del 3,57%. Operativamente le attese sono per un proseguimento della giornata in senso positivo con resistenza vista in area 17,31 e successiva a quota 17,9. Supporto a 16,72. LEGGI TUTTO

  • in

    Italian Wine Brands, CFO SIM alza target price e conferma BUY

    (Teleborsa) – Corporate Family Office SIM (CFO SIM) ha incrementato il prezzo obiettivo su Italian Wine Brands (IWB), gruppo vinicolo quotato su Euronext Growth Milan, portandolo a 61 euro (da 58 euro) e confermato il giudizio sul titolo a “Buy”. La revisione della valutazione è arrivata dopo che IWB ha sottoscritto accordi per rilevare l’85% di Enovation Brands, storico importatore di vini italiani in Nord America. “Riteniamo che IWB sia stata in grado di negoziare una transazioni con multipli molto interessanti, anche considerando le potenziali sinergie di ricavi che il gruppo potrebbe sfruttare abbastanza facilmente nel breve termine”, sostengono gli analisti.”L’integrazione di Enovation Brands all’interno del gruppo consentirà sicuramente a IWB di penetrare nel mercato statunitense, che è di gran lunga il mercato principale per i vini italiani all’estero – aggiungono – IWB prevede sinergie di ricavi immediate poiché Enovation trarrà indubbiamente vantaggio dalle opportunità di upselling distribuendo anche ai suoi clienti esistenti vini rossi prodotti nelle cantine del gruppo in Puglia e Piemonte. Inoltre, IWB sarà anche in grado di offrire i prodotti di Enovation Brands a livello globale sfruttando la forte rete commerciale del gruppo. In termini di gestione dei costi, possibili sinergie di costo possono derivare dall’aumento dei volumi acquistati a livello di gruppo, riducendo in qualche modo il prezzo di approvvigionamento delle materie prime”.Ora CFO SIM si aspetta per il 2021 ricavi per 304,5 milioni di euro, un EBITDA Adjusted di 35,5 milioni di euro e un utile netto Adjusted di 17,8 milioni di euro. Nel 2022 questi valori dovrebbero salire, rispettivamente, a 455,4 milioni di euro, 45 milioni di euro e 23,4 milioni di euro. Nel 2023 sono attesi ricavi per 471 milioni di euro, un EBITDA Adjusted di 55 milioni di euro e un utile netto Adjusted di 30,3 milioni di euro. LEGGI TUTTO

  • in

    Energia, Confindustria: costo per le imprese sarà di 37 miliardi nel 2022

    (Teleborsa) – “Lo shock energetico è un problema per tutte le filiere, il rischio che corriamo, oltre al blocco della produzione che sta già avvenendo in alcuni settori, è che le aziende spostino altrove la produzione. Il mondo della ceramica, della carta e il siderurgico stanno fermando gli impianti o producendo a ritmi molto ridotti. Il costo dell’energia per le imprese nel 2019 è stato di 8 miliardi, nel 2021 di 20 e la previsione per il 2022 è di 37 miliardi. E’ un livello assolutamente insostenibile per le nostre imprese, cosi’ non ce la possiamo fare”. Lo afferma il vicepresidente di Confindustria per le filiere e le medie imprese Maurizio Marchesini. “Gli interventi messi in campo finora dal Governo non hanno investito il 70% delle PMI, quindi serve affrontare il problema attraverso azioni immediate e con una strategia di medio-lungo periodo. Occorre sicuramente che i ministeri competenti aprano un tavolo a cui auspichiamo di essere convocati per dare il nostro contributo perchè ci sono una serie di interventi che possono essere messi in campo”. Questa – conclude Marchesini – “è una tempesta perfetta per il mondo delle imprese ed è solo una anticipazione di quello che avverrà con la transizione ecologica”.(Foto: © sashkin7 | 123RF) LEGGI TUTTO

  • in

    BioNTech, ricavi da vaccini fino a 17 miliardi euro nel 2022

    (Teleborsa) – BioNTech, azienda tedesca di biotecnologia e biofarmaceutica, prevede per il 2022 ricavi provenienti dal vaccino contro il Covid-19 compresi tra i 13 e i 17 miliardi di euro. La società ha sviluppato il vaccino in questione in collaborazione con Pfizer. La stima emerge dalle slide di presentazione per la conferenza annuale di JPMorgan sul settore healthcare. La guidance per il 2021 prevede ricavi tra i 16 e i 17 miliardi di euro.Incoraggiato dalle prospettive di guadagni offerte dal vaccino Covid-19, BioNTech ha accelerato i test clinici sugli esseri umani di nuovi farmaci. Secondo la presentazione, nel 2021 ha avviato cinque studi clinici con farmaci oncologici sperimentali precedentemente non testati sull’uomo e spostato due studi nella seconda fase di test sull’uomo. Tra gli altri fatti rilevanti segnalati, durante lo scorso anno il team di ricerca e sviluppo è cresciuto di oltre il 40% a oltre 850 professionisti; inoltre, c’è stata l’acquisizione e l’integrazione di una nuova sede a Gaithersburg (USA) e l’apertura di uffici a Singapore, Cina e Turchia. LEGGI TUTTO