11 Gennaio 2022

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    Borse europee toniche. Dopo Lagarde focus su Powell

    (Teleborsa) – Le principali borse europee tagliano il traguardo di metà seduta confermando la buona impostazione dell’avvio. A fare da assist al sentiment degli investitori contribuiscono le indicazioni giunte dalla presidente Christine Lagarde che la BCE è preparata per continuare ad assicurare la stabilità dei prezzi in questo mondo che cambia rapidamente. Sempre sul fronte delle banche centrali, è atteso in serata l’intervento del presidente della Fed Jerome Powell davanti alla Commissione Bancaria del Senato USA. Sul mercato valutario, l’Euro / Dollaro USA continua la seduta sui livelli della vigilia, riportando una variazione pari a +0,03%. L’Oro mostra un timido guadagno, con un progresso dello 0,34%. Segno più per il petrolio (Light Sweet Crude Oil), in aumento dell’1,53%.In lieve rialzo lo spread, che si posiziona a +138 punti base, con un timido incremento di 2 punti base, con il rendimento del BTP a 10 anni pari all’1,29%.Tra gli indici di Eurolandia sostenuta Francoforte, con un discreto guadagno dell’1,20%, composta Londra, che cresce di un modesto +0,66%, e buoni spunti su Parigi, che mostra un ampio vantaggio dell’1,33%. Piazza Affari continua la sessione in rialzo, con il FTSE MIB che avanza a 27.599 punti, spezzando la serie negativa iniziata giovedì scorso; sulla stessa linea, performance positiva per il FTSE Italia All-Share, che continua la giornata in aumento dello 0,98% rispetto alla chiusura precedente.Tra i best performers di Milano, in evidenza Nexi (+2,39%), Saipem (+2,35%), Banca Generali (+2,34%) e Interpump (+2,27%).Restano sotto i riflettori Bper e Carige dopo che la banca emiliana ha ottenuto dal Fitd un periodo di 4 settimane per trattare l’acquisto dell’istituto ligure.Le più forti vendite, invece, si manifestano su Inwit, che prosegue le contrattazioni a -0,57%.Tra i migliori titoli del FTSE MidCap, GVS (+6,65%), Reply (+6,16%), Brunello Cucinelli (+4,74%) e Anima Holding (+4,40%).I più forti ribassi, invece, si verificano su Garofalo Health Care, che continua la seduta con -1,57%. LEGGI TUTTO

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    Cerberus alleggerisce partecipazioni in Deutsche Bank e Commerzbank

    (Teleborsa) – Cerberus Capital Management, società statunitense di private equity, ha venduto nella giornata di ieri gran parte delle proprie partecipazioni in Deutsche Bank e Commerzbank, due delle maggiori banche tedesche. A seguito della notizia, le azioni dei due istituti scambiano in ribasso sulla borsa di Francoforte. Cerberus ha scaricato circa 250 milioni di euro di azioni Deutsche Bank, riducendo la propria partecipazione al 2% dal 3%, e circa 190 milioni di euro di azioni Commerzbank, portando la sua partecipazione al 3% dal 5%.Secondo i calcoli di Reuters, la società statunitense ha ceduto le azioni con una perdita di circa il 20%. I titoli di Deutsche Bank e Commerzbank sono aumentati negli scorsi mesi, consentendo a Cerberus di limitare le proprie perdite, ma non hanno raggiunto i livelli di carico del 2017.Si muove al ribasso Deutsche Bank con i prezzi allineati a 12,25 per una discesa dell’1,00%. Le maggiori attese vedono un’estensione del ribasso verso l’area di supporto stimata a 12,14 e successiva a 12,03. Resistenza a 12,31.Peggiora la performance di Commerzbank, con un ribasso del 4,74%, portandosi a 7,332. Attesa per il resto della seduta un’estensione della fase ribassista con area di supporto vista a 7,264 e successiva 7,196. Resistenza a 7,463. LEGGI TUTTO

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    Immobiliare, Gabetti: “Nel 2022 trend in crescita per compravendite e prezzi delle abitazioni”

    (Teleborsa) – Nei primi nove mesi 2021 il mercato residenziale ha segnato una significativa crescita in termini di volumi, chiudendo con una variazione delle compravendite del +43,1%, rispetto allo stesso periodo del 2020, per un totale di 536.022 transazioni. Da un lato si tratta di un rimbalzo prevedibile a seguito del calo registrato nel periodo di lockdown del 2020, dall’altro i dati mostrano una crescita del 23% rispetto al 2019. A livello di prezzi, il primo semestre del 2021 ha visto una variazione media intorno al +0,3%, invertendo il trend del semestre precedente. I tempi di vendita sono in lieve calo su una media di 4,4 mesi, così come gli sconti in sede di chiusura delle trattative, intorno all’11%. Questo il quadro che emerge dallo studio sullo stato del real estate italiano, a seguito dell’emergenza Covid realizzato dall’ufficio studi Gabetti e Patrigest, società di consulenza del Gruppo Gabetti specializzata in Valuation & Advisory per la gestione del patrimonio immobiliare. L’analisi effettuata sulla base dei dati dell’Agenzia delle Entrate e sulle rilevazioni operate presso le agenzie del network, evidenzia settore per settore quelli che sono stati gli impatti e saranno i trend futuri. Il residenziale in locazione – si legge nel report – è entrato nel radar degli investitori: già nel 2020 aveva registrato un volume totale di investimenti di 370 milioni di euro e nei primi nove mesi del 2021 il totale è stato di 210 milioni di euro (4% del totale investimenti capital market). Questo fenomeno – sottolinea Gabetti – è in linea con i nuovi comportamenti di consumo e vita, caratterizzati da una crescita in termini di interesse, legata alle nuove forme di abitare multifamily, quali co-living, serviced apartment, oltre che il senior living. Se il secondo semestre del 2021 chiuderà con un lieve crescita dei prezzi delle abitazioni, in un contesto di compravendite in aumento, anche per il 2022 Gabetti prevede un trend in crescita per entrambe le variabili.Per quanto riguarda il mercato creditizio, nel 2021 è stato confermato il trend degli ultimi anni, che ha visto una massiccia richiesta di finanziamento a tasso fisso; importante in questo contesto – evidenzia il rapporto – la richiesta dei finanziamenti con garanzia Consap, per cui le iniziative del governo hanno dato una significativa spinta all’acquisto di immobili da parte delle giovani coppie. “Un altro fattore da prendere in considerazione sull’andamento del mercato residenziale e creditizio nel 2021, e che avrà un forte impatto per tutto il 2022, – spiega Francesca Fantuzzi, responsabile dell’ufficio studi Gabetti – è il vantaggio fiscale del Superbonus 110% (previsto con il Decreto Rilancio 19 maggio 2020 e confermato con le relative proroghe con l’emanazione della legge di Bilancio 2021) che supporta gli interventi di efficientamento energetico negli edifici residenziali. Questo funge da stimolo alla domanda di abitazioni usate da riqualificare anche con ricorso al credito, in quanto i progetti di qualificazione energetica degli immobili possono prevedere una sovrapposizione dei diversi incentivi oggi presenti nel panorama italiano che, a differenza del Superbonus, non coprono la totalità delle risorse investite”.(Foto: Gino Crescoli / Pixabay) LEGGI TUTTO

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    PNRR, Profumo (ACRI): fondo da 20 milioni per progetti dei Comuni

    (Teleborsa) – “Stiamo lavorando su un modello di accompagnamento per gli enti locali, territoriali e delle unioni di enti” per creare un “fondo di garanzia” da circa “20 milioni” di euro “che consenta di generare una liquidità sufficiente perché i Comuni possano essere accompagnati in questa fase della progettazione preliminare per dare una congruenza tra le molte risorse del PNRR e la qualità dei progetti. Se saremo capaci di fare questa operazione, insieme a Cassa depositi e prestiti (CDP), allora daremo una risposta seria al Paese”. Lo ha affermato il presidente dell’ACRI, Francesco Profumo, davanti alla commissione parlamentare d’inchiesta sul sistema bancario.”Il tema è che ci sono comuni piccoli e le unioni dei comuni – ha spiegato – È questo è un tema sul quale stiamo lavorando ed è da risolvere. Abbiamo molti comuni, forse 5.000, che hanno dimensioni ridotte e nel corso degli anni sono stati fatti pochi investimenti sulle professionalità e sono stati depauperati in termini di professionalità e di progettualità preliminare”. Per questo, ha aggiunto Profumo, “stiamo lavorando su un modello di accompagnamento degli enti locali, territoriali e sulle unioni di enti, affinché possano predisporre progetti preliminari che siano in grado di rispondere ai bandi che saranno pubblicati a livello ministeriale o a livello regionale”.”Tutte le 83 fondazioni associate ad ACRI” (sulle 86 complessive) hanno “recepito” le regole per il ricambio delle cariche e sulla discontinuità temporale tra il ruolo politico e la nomina in uno degli organi della fondazione nonché negli organi della società bancaria conferitaria. Profumo ha sottolineato che le 83 Fondazioni hanno inserito “nei propri statuti specifiche formulazioni condivise con il MEF” e che “è stato attivato un tavolo tecnico con l’intento di dare concretezza operativa e portare alla sua implementazione”.Il ruolo delle fondazioni è stato confermato durante la pandemia, ha evidenziato il numero uno dell’ACRI, periodo in cui hanno agito con “rapidità: in pochi mesi hanno messo a disposizione 130 milioni di euro tra risorse proprie o raccolte di fondi privati nei territori e l’avvio di azioni a sostegno degli enti locali per rafforzare competenze progettuali e facilitare l’accesso alle risorse del PNRR”. Il valore delle Fondazioni, ha tenuto a sottolineare Profumo, è legato “non solo alla quantità delle risorse ma anche alla qualità della spesa” poiché queste “sono in grado di sperimentare, innovare e cogliere i bisogni dei territori e adattare gli interventi al mutare dei contesti”. Le fondazioni, ha puntualizzato, sono “cardine fondamentale per l’attuazione del principio di sussidiarietà”. LEGGI TUTTO

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    BCE, Lane: inflazione tornerà a scendere, non ci sono elementi per rialzo tassi

    (Teleborsa) – “Crediamo che l’inflazione scenderà quest’anno e che calerà al di sotto del nostro obiettivo del 2% nel 2023 e nel 2024”. Lo ha ribadito Philip Lane, membro esecutivo del Board della BCE, in una intervista a Il Sole 24 Ore, confermando che questo scenario “sta guidando le scelte di politica monetaria” e ricordando che la strategia “è basata sul medio termine”.Parlando del 5% segnato dall’inflazione a dicembre, il banchiere ha ricordato che l’aumento e legato all’impennata del costo dell’energia ed ha sottolineato “non vediamo comportamenti che suggeriscano che l’inflazione rimarrà al di sopra del nostro obiettivo nel medio termine”.”L’inflazione non solo scenderà quest’anno, ma si attesterà al di sotto del nostro obiettivo nel 2023 e nel 2024″, ha ribadito Lane, indicando non si vedono gli elementi che giustificano un rialzo dei tassi di interesse ed i dati “rendono piuttosto improbabile” un aumento dei tassi quest’anno.”La pandemia – ha riconosciuto il banchiere – rende più difficile interpretare gli indicatori dell’inflazione sottostante. Ci vorrà del tempo per filtrare gli effetti della pandemia – effetti di base, colli di bottiglia dell’offerta e così via – e per avere una valutazione adeguata di cosa sta succedendo con l’inflazione”.Lane ha giustificato le differenze con la Fed e la Bank of England con le diverse prospettive di inflazione, sottolineando “ci si aspetta che l’inflazione non solo torni all’obiettivo ma anche al di sotto dell’obiettivo, pertanto la nostra strategia di politica monetaria è diversa”.Il vice presidente della BCE ha poi spiegato anche anche i colli di bottiglia sono un “fattore temporaneo”, indicando che per l’UE ci si attende una crescita solida quest’anno e nei due successivi e che ciò vale anche per l’Italia.” L’Italia è stata colpita molto duramente nel 2020 e ha avuto una forte ripresa nel 2021 – ha ricordato – anche se alcuni settori, come il turismo e i viaggi, non sono tornati alla normalità”. “Next Generation EU (NGEU) – ha assicurato – è un altro motore di crescita e l’Italia è tra i principali destinatari. È qui che vedo la differenza tra la pandemia e la grande crisi finanziaria: ora abbiamo motori di crescita a medio termine, NGEU durerà per diversi anni. Inoltre, questa volta il sistema bancario ha fornito supporto per la ripresa”.Un cenno anche alla riforma del Patto di stabilità e crescita, a proposito del quale Lane ha ribadito la necessità che la politica fiscale sia sostenibile a lungo termine, mentre per il debito è possibile un percorso di aggiustamento ad un ritmo più moderato (ad esempio, al 3 per cento annuo anziché all’attuale 5 per cento)”. LEGGI TUTTO