5 Maggio 2022

Daily Archives

More stories

  • in

    UniCredit, Orcel: uscita da Russia complicata, posizione su M&A non cambiata

    (Teleborsa) – Il primo trimestre di UniCredit è stato caratterizzato essenzialmente da due storie. La prima riguarda “il franchise che ha registrato risultati record, grazie a forti performance e un continuo momentum nel business, a testimonianza della forza del core business e dell’impegno delle persone”. Il secondo fatto importante è “la riduzione di di 2 miliardi di euro di esposizione alla Russia, con costi minimi”. Lo ha detto l’amministratore delegato del gruppo bancario italiano, Andrea Orcel, nella call con le agenzie che ha seguito la pubblicazione dei risultati del primo trimestre.La solidità della banca rimane “best-in-class”, ha detto il CEO, “pur tenendo conto sia della deduzione di 1,6 miliardi di euro per il riacquisto di azioni proprie relativo all’esercizio 2021, che di 0,4 miliardi di euro di dividendi maturati, che della riduzione dell’esposizione alla Russia”. “Il nostro piano sta funzionando e sta funzionando bene, con le modifiche che stiamo implementando – ha aggiunto – E siamo confidenti di poter confermare le restituzioni agli azionisti per l’anno in corso. Dobbiamo essere attenti in un mondo volatile, ma il nostro focus è sull’esecuzione del piano”.”Non dobbiamo sottovalutare la Russia, ma ciò non deve offuscare la performance raggiunta dal lavoro della nostre persone. È stato un trimestre senza precedenti, ma ha illustrato e sottolineato i valori intrinsechi del nostro business e che il piano di dicembre è giusto e possiamo realizzarlo”, ha puntualizzato.A una domanda su quale sia il futuro del gruppo in Russia, ha risposto: “Dobbiamo guardare alla sostanza e non parole e segnali. L’uscita dalla Russia è complicata. Ad oggi abbiamo provision che ci consentono di considerare tutte le opzioni senza altri impatti sul capitale. Su questa base, possiamo considerare le migliori opzioni senza pressioni sul capitale o stress per non essere in grado di assorbire. Abbiamo chiaro cosa gli stakeholder vogliono che facciamo e stiamo andando in quella direzione, e lo comunicheremo quando le cose sono eseguite”. Orcel non ha smentito di avere individuato la soluzione, ma non ha voluto approfondire. “Abbiamo chiara la nostra posizione e siccome siamo una banca occidentale abbiamo chiaro cosa gli stakeholder vogliono. Valutiamo le nostro possibilità con razionalità”, ha aggiunto.La “posizione di Unicredit sull’M&A non è cambiata”, ha detto Orcel, ribadendo che devono essere “un acceleratore della nostra strategia, e faremo operazioni di questo tipo se porteranno valore aggiunto, nel migliore interesse degli azionisti”.Il banchiere ha poi fornito alcune indicazioni sul modo in cui UniCredit ha risotto la propria esposizione alla Russia. “La riduzione è stata eseguita all’interno del framework delle sanzioni, in primis tramite lo swapping di asset con organizzazione russe non sanzionate; inoltre, un certo numero di aziende italiane e tedesche, ad esempio, avevano piani di espansione in Russia, ma ora il credito che avevano immaginato non è più necessario e lo abbiamo cancellato; infine, abbiamo rinegoziato alcune posizioni con le controparti”. Orcel ha anche chiarito che l’effetto positivo dell’hedge contro il rublo è finito, in quanto la valuta è tornata a rafforzarsi rispetto ai primi giorni del conflitto, con “l’expiration che ha ridotto i benefici netti sull’esposizione”, pari a 400 milioni di euro.L’AD ha detto che il gruppo potrebbe continuare a ridurre la propria esposizione alla Russia, ma che la finestra per farlo si sta riducendo. “La riduzione può continuare in una certa maniera, ma le sanzioni evolvono e più aziende e transazioni vengono sanzionate. Quindi la finestra per scambiare posizione diventa più stretta. In sostanza, può continuare, ma sole in certe circostanze. Inoltre, fare queste cose richiede tempo, e credo che ci saranno ulteriori benefit, ma non allo stesso ritmo degli scorsi due mesi”. LEGGI TUTTO

  • in

    Appuntamenti macroeconomici del 5 maggio 2022

    (Teleborsa) – Giovedì 05/05/202202:45 Cina: PMI servizi Caixin (preced. 42 punti)08:00 Germania: Ordini industria, mensile (atteso -1,1%; preced. -0,8%)08:45 Francia: Produzione industriale, mensile (atteso 0,2%; preced. -0,9%)13:30 USA: Challenger licenziamenti (preced. 21,39K unità)14:30 USA: Costo unitario lavoro, trimestrale (atteso 9,9%; preced. 0,9%)14:30 USA: Produttività, trimestrale (atteso -5,4%; preced. 6,6%)14:30 USA: Richieste sussidi disoccupazione, settimanale (atteso 182K unità; preced. 180K unità)16:30 USA: Stoccaggi gas, settimanale (atteso 68 Mld piedi cubi; preced. 40 Mld piedi cubi) LEGGI TUTTO

  • in

    Salgono le borse asiatiche, chiusa Tokyo

    (Teleborsa) – Ottima giornata per le borse asiatiche, in scia ai forti rialzi di Wall Street e dopo che la banca centrale degli Stati Uniti ha aumentato i tassi di interesse di 50 punti base, comunicando una posizione meno hawkish. I mercati in Giappone e Corea del Sud sono chiusi nella giornata odierna. Sale l’indice di Shenzhen, che mostra un aumento dello 0,74% e quello di Shanghai, che mostra un +0,65%.Poco sopra la parità Hong Kong (+0,63%); Sale Mumbai (+1,43%); con analoga direzione, positivo Sydney (+0,96%).Seduta sostanzialmente invariata per l’Euro contro la valuta nipponica, che tratta con un moderato -0,05%. Sostanzialmente invariata la seduta per l’Euro nei confronti della divisa cinese, che scambia sui valori della vigilia. La giornata del 4 maggio si presenta piatta per l’Euro contro il Dollaro hongkonghese, che mostra un esiguo -0,17%.Il rendimento per l’obbligazione decennale giapponese è pari 0,24%, mentre il rendimento del titolo di Stato decennale cinese tratta 2,83%.Tra le variabili macroeconomiche di maggior peso nei mercati asiatici:Giovedì 05/05/202202:45 Cina: PMI servizi Caixin (preced. 42 punti)Martedì 10/05/202200:30 Giappone: Spese reali famiglie, mensile (preced. -2,8%)Mercoledì 11/05/202203:30 Cina: Prezzi produzione, annuale (preced. 8,3%)03:30 Cina: Prezzi consumo, annuale (preced. 1,5%)Giovedì 12/05/202201:50 Giappone: Partite correnti (preced. 1.648,3 Mld ¥). LEGGI TUTTO

  • in

    Cina, PMI Caixin servizi aprile crolla a 36,2 punti

    (Teleborsa) – Peggiora il settore dei servizi in Cina. Il PMI dei servizi elaborato da Caixin/Markit è diminuito a quota 36,2 punti ad aprile dai 42 precedenti. Il valore è sotto la soglia chiave dei 50 punti, che segnala una espansione dell’attività. Si tratta del secondo dato più basso da quando l’indagine è iniziata a novembre 2005. L’indice ha raggiunto i 26,5 punti nel febbraio 2020 durante l’inizio della pandemia, rappresentando la più grande contrazione dell’attività mai registrata.”Il nuovo ciclo di focolai di Covid-19 ha colpito duramente il settore dei servizi – ha commentato Wang Zhe, Senior Economist presso Caixin Insight Group – L’offerta e la domanda nel settore hanno subito una forte contrazione. Sia il PMI dei servizi che la misura per i nuovi affari sono scesi ai minimi da febbraio 2020, poiché i focolai regionali di Covid hanno limitato sia l’offerta che la domanda. Poiché le restrizioni ai viaggi hanno schiacciato la domanda esterna, l’indicatore per le nuove attività di esportazione è sceso al punto più basso da aprile 2020″.”Le imprese erano moderatamente ottimiste – ha aggiunto Wang Zhe – Anche se i focolai regionali di Covid-19 si trascinavano, gli imprenditori erano fiduciosi che sarebbero stati messi sotto controllo, anche se alcuni temevano che le misure di controllo sarebbero durate troppo a lungo”. LEGGI TUTTO

  • in

    FED, Powell esclude aumento tassi di 75 punti base. Vede atterraggio morbido

    (Teleborsa) – “Siamo sulla buona strada per spostare rapidamente il nostro tasso di riferimento a livelli più normali” e “supponendo che le condizioni economiche e finanziarie evolvano in linea con le aspettative, c’è un’ampia percezione nel comitato che ulteriori aumenti di 50 punti base dovrebbero essere sul tavolo nelle prossime due riunioni”. Lo ha affermato il presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, nella conferenza stampa che ha seguito la decisione di politica monetaria. Il Federal Open Market Committee (FOMC ) della banca centrale statunitense ha deciso di aumentare i tassi di 50 punti base, ovvero l’incremento più marcato dal 2000.”Un aumento di 75 punti base non è qualcosa che il comitato sta attivamente prendendo in considerazione”, ha affermato Powell, mandando Wall Street in rally. “Penso che le aspettative siano che inizieremo a vedere l’inflazione appiattirsi – ha aggiunto – È un ambiente molto difficile cercare di fornire una guidance al futuro con 60, 90 giorni di anticipo, ci sono così tante cose che possono accadere nell’economia di tutto il mondo. Quindi, ci stiamo lasciando spazio per guardare i dati e prendere questa decisione man mano che ci arriviamo”.Sull’efficacia delle azioni della FED, ha detto: “Direi che penso che abbiamo buone possibilità di avere un atterraggio morbido”. Il banchiere centrale ha sottolineato che arrivare a un atterraggio morbido sarà una sfida, ma ha indicato la resilienza del mercato del lavoro, osservando che le famiglie e le imprese rimangono in “una forte forma finanziaria”. “Non sembra essere da nessuna parte vicino a una recessione – ha detto aggiunto – Pertanto, l’economia è forte ed è ben posizionata per gestire una politica monetaria più restrittiva”.Parlando dell’aumento dei costi e dei prezzi al consumo, ha osservato che “l’impennata dei prezzi del greggio e di altre materie prime risultante dall’invasione russa dell’Ucraina sta creando ulteriori pressioni al rialzo sull’inflazione”. L’inflazione è troppo alta e comprendiamo le difficoltà che sta causando, e ci stiamo muovendo rapidamente per riportarla indietro verso il basso – ha affermato – Abbiamo sia gli strumenti di cui abbiamo bisogno che la determinazione necessaria per ripristinare la stabilità dei prezzi per conto delle famiglie e delle imprese americane”.”Sia per la situazione in Ucraina che per quella in Cina, è probabile che entrambe si aggiungano all’inflazione – ha evidenziato Powell – Sono entrambi in grado di impedire ulteriori progressi nelle catene di approvvigionamento o addirittura di peggiorare temporaneamente le catene di approvvigionamento”. LEGGI TUTTO