6 Maggio 2022

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    Bonus edilizia, CNA: “Fortemente contrari all'obbligo di qualificazione SOA”

    (Teleborsa) – “Siamo fortemente contrari all’introduzione dell’obbligo della qualificazione SOA per le imprese che effettuano lavori legati ai bonus dell’edilizia. Sarebbe in evidente contraddizione con l’orientamento di semplificare le procedure e ridurre gli adempimenti a carico delle imprese più volte ribadito dal Governo e dal Parlamento”. È quanto sottolinea la CNA in un comunicato commentando alcuni emendamenti presentati da più gruppi parlamentari e segnalati come prioritari al Decreto Ucraina all’esame del Senato che prevedono l’estensione dell’ambito di applicazione delle SOA.”Gli unici effetti concreti dell’estensione della qualificazione SOA – prosegue la CNA – sono compromettere la ripresa del settore delle costruzioni escludendo dal mercato delle lavorazioni edilizie circa l’80% delle imprese, maggiori oneri a carico delle imprese, l’aumento del giro d’affari per le società autorizzate al rilascio delle SOA, penalizzare i cittadini-clienti. Le continue modifiche al funzionamento dei bonus edilizi generano la paralisi del mercato come evidenziano i recenti interventi su criteri e modalità per la cessione dei crediti”. CNA sottolinea che l’obbligo della qualificazione SOA “altera in modo ingiusto i meccanismi fondamentali del libero mercato, introducendo ex-lege una grave e pericolosa restrizione dell’offerta nel mercato della riqualificazione del patrimonio immobiliare. L’esperienza – conclude la Confederazione – mostra che le SOA non rappresentano in alcun modo un sistema in grado di garantire la qualificazione delle imprese, tantomeno quella per gli interventi effettuati sugli immobili, e non è assolutamente lo strumento per arginare episodi di frodi e imbrogli. CNA, pertanto, sollecita Governo e Parlamento a non procedere all’estensione dell’obbligo della qualificazione SOA”. LEGGI TUTTO

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    Messina (Intesa): tassi in rialzo e deleveraging sono volano per ulteriore crescita

    (Teleborsa) – “In questi primi mesi abbiamo dato pieno avvio alle principali iniziative industriali del piano d’impresa 2022- 2025 un piano che proietta la nostra banca nel prossimo decennio. Confermiamo l’obiettivo di 6,5 miliardi di risultato netto al 2025 e il 70% di dividend payout in ogni anno del piano di impresa. Rimane inoltre confermata l’intenzione di remunerare gli azionisti attraverso l’operazione di buyback, soggetta all’approvazione della BCE. La forte creazione di valore e la distribuzione del valore continueranno a essere la nostra priorità”. Lo ha affermato Carlo Messina, amministratore delegato di Intesa Sanpaolo, in una dichiarazione rilasciata dopo i conti del primo trimestre del 2022.Nel primo trimestre “abbiamo già maturato 700 milioni di euro di dividendi”, ha spiegato Messina, sottolineando che il gruppo “rimane ai vertici di settore nel 2022 per redditività: stimiamo infatti di superare i 4 miliardi in assenza di ulteriori criticità relative all’approvvigionamento energetico e delle materie prime; in caso di ipotesi molto conservativa di copertura al 40% delle esposizioni nei confronti di Russia e Ucraina stimiamo un risultato netto ben superiore a 3 miliardi”. Intesa Sanpaolo ha effettuato rettifiche di valore sulle esposizioni verso Russia e Ucraina per circa 800 milioni di euro nei primi tre mesi dell’anno.La resilienza e l’ottimismo”L’aspettativa di tassi in rialzo, la capacità della banca di gestire i costi con forte attenzione e flessibilità, il massivo deleveraging realizzato – grazie al quale abbiamo raggiunto i livelli più bassi di sempre in termini di stock di crediti deteriorati e NPL ratio – rappresentano il volano per una ulteriore crescita, anche in un contesto di grande complessità come è quello di fronte a noi”, ha affermato il CEO di Intesa Sanpaolo.”I risultati raggiunti del primo trimestre sono l’ulteriore dimostrazione di come Intesa Sanpaolo sappia, in contesti estremamente complessi, generare una redditività significativa e sostenibile grazie a un modello di business fortemente diversificato e resiliente, a vantaggio di tutti gli stakeholders – ha aggiunto – Escludendo gli accantonamenti/svalutazioni relativi all’esposizione nei confronti di Russia e Ucraina, il risultato netto del trimestre è pari a 1,7 miliardi di euro; 1 miliardo è il risultato netto contabile”.Le performance in ItaliaIn un focus sull’Italia, il banchiere ha detto che “Intesa Sanpaolo si conferma come motore dell’economia reale e sociale del paese”. “Nel primo trimestre le erogazioni a medio e lungo termine a favore di famiglie e imprese in Italia sono state pari a 17 miliardi (22,2 miliardi in totale) – ha spiegato – Abbiamo dato supporto a 1.200 imprese italiane rientrate in bonis preservando così 6.000 posti di lavoro. Portiamo avanti e rafforziamo il nostro programma a supporto dei bisognosi con l’impegno di raggiungere nel corso del Piano l’obiettivo di 50 milioni di interventi, in aggiunta ai 28 milioni di interventi effettuati a partire dal 2019. Nei primi tre mesi dell’anno abbiamo messo a disposizione più di 2 miliardi di euro di credito sociale, rispetto all’obiettivo di 25 miliardi di flussi cumulati annunciati nel Piano di Impresa. Sono state poste le basi per dare avvio a uno dei più grandi programmi di social housing in Italia con l’obiettivo di circa settemila unità dedicate a giovani e anziani. Abbiamo avviato l’utilizzo del plafond di 8 miliardi di euro a sostegno dell’economia circolare con oltre 800 milioni di crediti già accordati”. LEGGI TUTTO

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    USA, +428 mila occupati ad aprile. Oltre le attese

    (Teleborsa) – Accelera e cresce oltre le attese, per quanto riguarda il molto osservato dato dei non-farm payrolls, il mercato del lavoro in USA ad aprile 2022. Secondo i dati forniti dal Bureau of Labour Statistics, il tasso di disoccupazione è rimasto stabile al 3,6%, contro aspettative per un leggero calo al 3,5%, e il numero dei disoccupati è rimasto sostanzialmente invariato a 5,9 milioni. Questi dati sono simili a quelli di febbraio 2020 (rispettivamente 3,5% e 5,7 milioni), l’ultimo mese prima della pandemia da coronavirus.Sono stati aggiunti 428 mila posti di lavoro nei settori non agricoli (non-farm payrolls), dopo che a marzo erano state create 424 mila buste paga (dato rivisto da 426 mila). Il dato sugli occupati, più osservato del tasso di disoccupazione, è migliore delle attese del mercato che indicava un aumento di 391 mila di posti di lavoro.Il dato è migliore delle aspettative anche nel settore privato: sono stati aggiunti 406 mila posti di lavoro, contro previsioni di aumento di 385 mila posti e rispetto ai 424 mila rivisti di marzo.Gli occupati del settore manifatturiero sono saliti di 55 mila unità, al di sopra del consensus di 35 mila, e si confrontano con i 43 mila del mese precedente (dato rivisto da 38 mila).Le retribuzioni medie orarie si sono attestate a 31,85 dollari, registrando un aumento dello 0,3% su mese e del 5,5% su anno dopo il +0,5% mensile e +5,6% tendenziale registrato a marzo. Le retribuzioni medie orarie sono monitorate con attenzione dalla Federal Reserve in quanto buon indicatore sia dello stato di salute del mercato del lavoro che delle pressioni inflazionistiche. LEGGI TUTTO

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    Turismo, Commissione UE approva fondo aiuti Covid per un valore di 129 milioni

    (Teleborsa) – La Commissione Europea ha approvato il fondo italiano da 129 milioni di euro, a sostegno del settore turistico colpito dagli effetti della pandemia (aiuti Covid). La misura è stata approvata nell’ambito del quadro temporaneo degli aiuti di Stato. Il regime – ricorda la commissione – consiste nel riconoscimento di somme limitate sotto forma di credito d’imposta, per canoni di locazione relativi ad attività turistiche, dovuti per il periodo da gennaio a marzo 2022, e in aiuti sotto forma di sostegno ai costi fissi non coperti. Il credito d’imposta coprirà fino al 60% dei canoni di locazione e per accedere agli aiuti le imprese turistiche devono aver subito una flessione del fatturato di almeno il 50% rispetto al corrispondente periodo del 2019. La Commissione ha ritenuto che il regime fosse in linea con le condizioni stabilite nel quadro temporaneo e cioè che il sostegno pubblico non superasse i 2,3 milioni di euro per beneficiario, per quanto riguarda i costi fissi non coperti, non superasse i 12 milioni di euro per impresa e che venisse concesso entro il termine del 30 giugno 2022. Bruxelles ha quindi concluso che la misura è necessaria, adeguata e proporzionata a porre “rimedio a un grave turbamento” dell’economia, come previsto dal quadro temporaneo, ed ha conseguentemente approvato la misura. LEGGI TUTTO

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    IEG valuta “diverse soluzioni” per reperire fonti finanziarie a sostegno piani

    (Teleborsa) – Italian Exhibition Group (IEG), la società quotata a Piazza Affari che gestisce le fiere di Rimini e Vicenza, “ha avviato l’analisi di diverse soluzioni finalizzate a reperire fonti finanziarie a sostegno dei piani di sviluppo del gruppo per i prossimi esercizi, che potrebbero contemplare anche interventi sulle strutture fieristiche esistenti al fine di cogliere le opportunità che si presenteranno nell’ambito del rilancio del comparto fieristico post pandemia”. Lo si legge in una della società in risposta a indiscrezioni di stampa che parlavano della possibile emissione di un prestito obbligazionario convertibile.Viene sottolineato che “tra le diverse soluzioni in esame vi è anche la possibilità di emettere un prestito obbligazionario convertibile”, ma che ad oggi “le valutazioni in merito alla fattibilità nonché ai relativi termini e condizioni delle diverse operazioni in esame sono attualmente allo studio e non è stata assunta alcuna deliberazione in merito da parte degli organi societari competenti”. LEGGI TUTTO

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    Lavoro, Confartigianato: nel sommerso 3,2 milioni di irregolari

    (Teleborsa) – Sono 3,2 milioni i lavoratori irregolari e gli operatori abusivi che popolano il sommerso in Italia. Un mondo parallelo che vale 202,9 miliardi di euro e rappresenta l’11,3% del PIL e il 12,6% del valore aggiunto, in cui non esistono regole e che produce danni ingenti alle imprese, alla sicurezza dei consumatori, alle casse dello Stato. Per numero di occupati, il sommerso è il terzo settore più numeroso dell’economia italiana, preceduto dai servizi, che contano 16,3 milioni di addetti, e dal manifatturiero (4 milioni di addetti). A denunciare le cifre del fenomeno è uno studio di Confartigianato che lancia l’allarme sulla minaccia del sommerso per le attività dei piccoli imprenditori. Sono 709.959 – fa sapere Confartigianato – le aziende italiane maggiormente esposte alla concorrenza sleale ad opera di 1 milione di operatori abusivi che si spacciano per imprenditori, ma che di regolare non hanno nulla. È irregolare il 14% dei soggetti che svolgono attività indipendente e questa quota è aumentata d 0,6 punti percentuali rispetto al 2011. In particolare, i rischi maggiori di infiltrazione abusiva li corrono 587.523 imprese artigiane, soprattutto nei settori dell’edilizia, dell’acconciatura ed estetica, dell’autoriparazione, dell’impiantistica, della riparazione di beni personali e per la casa, del trasporto taxi, della cura del verde, della comunicazione, dei traslochi.Abusivismo e lavoro sommerso non risparmiano nessuna regione d’Italia, ma il Mezzogiorno ha il record negativo con il tasso di lavoro irregolare sull’occupazione totale pari al 17,5%, mentre il Centro Nord si attesta sul 10,7% e il Nord Est si ferma al 9,2%. Maglia nera per la Calabria, dove non è regolare un quinto (21,5%) degli occupati della regione, seguita da Campania (18,7%), Sicilia (18,5%), Puglia (15,9%), Molise (15,8%) e Sardegna (15,3%). Il tasso più basso di lavoro irregolare sul totale degli occupati (8,4%) si registra nella Provincia autonoma di Bolzano.Ma – secondo le stime contenute nell’analisi di Confartigianato – è nel Nord che si annida il maggior numero di abusivi che si fingono imprenditori. La classifica regionale vede infatti in testa la Lombardia dove l’economia sommersa ne ‘arruola’ 130.800. Seguono la Campania (121.200), il Lazio (111.500), Sicilia (95.600) e Puglia (78.100). A livello provinciale, Roma batte tutti con 84mila abusivi, seguita da Napoli (59.500), Milano (47.400), Torino (30.600), Salerno (26.100).In tale scenario arriva l’appello del presidente di Confartigianato Marco Granelli che chiede “tolleranza zero per un fenomeno che sottrae lavoro e reddito ai piccoli imprenditori e risorse finanziarie allo Stato, oltre a minacciare la sicurezza e la salute dei consumatori”.Confartigianato ha lanciato oggi una campagna nazionale di informazione contro l’abusivismo dal titolo “Occhio ai furbi! Mettetevi solo in buone mani”. Tre gli obiettivi dell’iniziativa: mettere in guardia i consumatori dal rischio di cadere nelle mani di operatori improvvisati, valorizzare qualità, durata, rispetto delle norme, convenienza e sicurezza del lavoro dei veri artigiani, richiamare le Autorità ad un’azione di controllo e repressione e di contrasto all’evasione fiscale e contributiva. LEGGI TUTTO

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    illimity cartolarizza portafoglio di NPL da 475 milioni con Cerved

    (Teleborsa) – illimity, il gruppo bancario fondato da Corrado Passera e quotato su Euronext STAR Milan, ha finalizzato la cartolarizzazione di un portafoglio di Non-Performing Loans (NPL) avente un Gross Book Value (GBV) di circa 475 milioni di euro alla Data di Cut-Off (30 giugno 2021). Il portafoglio si compone di crediti originati da alcuni istituti finanziari italiani, acquisiti da illimity tra il 2018 ed il 2021 ed è caratterizzato da crediti secured per il 48% del GBV. L’operazione ha consentito di ottenere “risultati apprezzabili in termini di massimizzazione degli effetti economici attesi, di miglioramento della qualità degli attivi e di allocazione del capitale”, spiega la banca in una nota.I dettagli dell’operazioneI crediti secured hanno come sottostante sia asset residenziali che non-residenziali (rispettivamente rappresentanti il 30,4% ed il 69,6% del valore totale degli immobili con ipoteca di primo grado). Il veicolo di cartolarizzazione ha emesso note senior equivalenti all’81% del nominale di emissione e note subordinate per il restante 19%. Le note senior sono state interamente sottoscritte da illimity ed hanno ricevuto un rating investment grade (BBB). Le note mezzanine e junior, invece, sono state cedute ad investitori terzi ad eccezione del 5% ritenuto da illimity in accordo con i requisiti regolamentari.Nell’ambito dell’operazione illimity ha agito sia da co-arranger insieme a Banca IMI, sia da Sponsor. Cerved Credit Management, già partner di illimity in diverse operazioni, agirà da Master e Special Servicer del portafoglio.I commenti dei protagonisti”Con la cartolarizzazione annunciata oggi, si conferma la capacità di illimity di operare nel settore Distressed Credit con un approccio fortemente dinamico in grado di ottimizzare attraverso diversi strumenti il processo di valorizzazione di crediti acquisiti”, ha commentato Andrea Clamer, Head of Distressed Credit Division di illimity.”Questa operazione ci conferma come un player strategico su operazioni di cartolarizzazione con rating, caratterizzate da elevata complessità e da tempistiche di preparazione molto compresse – ha aggiunto Paolo Pellegrini, Amministratore Delegato di Cerved Credit Management – La nostra partecipazione risulta particolarmente importante perché indica che il Credit Management torna a essere centrale per il Gruppo Cerved, alla luce del cambio di strategia del nuovo azionista”. LEGGI TUTTO

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    Credem, utile balza a 76,9 milioni di euro in 1° trimestre 2022

    (Teleborsa) – Credem ha chiuso il primo trimestre del 2022 con un utile netto consolidato pari a 76,9 milioni di euro, in crescita del 24% rispetto ai 62 milioni di euro nello stesso periodo dell’anno precedente, nonostante i 29,1 milioni, al lordo dell’effetto fiscale, di contributi ai fondi a supporto della gestione delle banche in difficoltà. Il margine di intermediazione si attesta a 355,3 milioni di euro, rispetto a 335,7 milioni nello stesso periodo dell’anno precedente (+5,8% a/a). Le commissioni nette ammontano a 168,8 milioni di euro (+9,1% a/a) di cui 112 milioni di commissioni da gestione e intermediazione (+6,7% a/a) e 56,8 milioni di commissioni da servizi bancari (+14,4% a/a). Il trading in titoli, cambi e derivati si attesta 39,1 milioni di euro (-3,9% a/a). I prestiti alla clientela hanno raggiunto i 32,8 miliardi di euro, in progresso del 10,5% rispetto al primo trimestre del 2021 (+3,1 miliardi di euro in valore assoluto). Sono stati acquisiti circa 21 mila nuovi clienti e la raccolta complessiva da clientela è cresciuta del 7% rispetto a marzo 2021 a 87,3 miliardi di euro, con la raccolta diretta da clientela in aumento del 6,1% a 34,2 miliardi di euro. La raccolta assicurativa si attesta a 8,6 miliardi di euro (+7,4% rispetto al primo trimestre del 2021) e i premi legati a garanzie di protezione vita e danni raggiungono i 20,1 milioni di euro (+10,6% rispetto a fine marzo 2021).”I risultati del primo trimestre 2022 confermano la capacità del gruppo e delle persone che ne fanno parte di affrontare efficacemente la complessità di un contesto economico e sociale in continuo mutamento – ha dichiarato il direttore generale Nazzareno Gregori – Abbiamo iniziato il 2022 con una forte spinta sull’innovazione per rendere sempre più competitivi e fruibili i prodotti e servizi offerti ai nostri clienti privati e imprese, con un’attenzione crescente alla sostenibilità delle strategie del gruppo. Nei prossimi mesi ci poniamo l’obiettivo di continuare a supportare le famiglie italiane e la crescita del tessuto imprenditoriale del paese, e di proseguire ulteriormente le attività di consulenza agli investimenti per poter continuare ad essere un solido punto di riferimento per la difesa e lo sviluppo dei patrimoni”.La qualità dell’attivo si è mantenuta alta, con il rapporto tra impieghi problematici lordi ed impieghi lordi (Gross NPL Ratio) che si è ulteriormente ridotto al 2,45%, rispetto al 3,13% della media delle banche significative italiane, con livello di copertura comprensivo dello shortfall al 62,1% sui crediti problematici e al 82,9% sulle sofferenze). Il costo del credito di periodo è sostanzialmente pari a 0, per contenuto valore delle rettifiche su crediti. Il CET1 Ratio è al 15,1%. LEGGI TUTTO