9 Maggio 2022

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    USA, scorte ingrosso marzo +2,3% m/m, vendite +1,7 % m/m

    (Teleborsa) – Crescono secondo attese le scorte di magazzino negli Stati Uniti. Nel mese di marzo 2022, secondo quanto comunicato dal Bureau of Census statunitense, si è registrato un aumento del 2,3% a 840,3 miliardi di dollari. Il dato si confronta con il +2,8% precedente (dato rivisto da un preliminare di +2,5%). Su base annua si registra una salita del 22%. Nello stesso periodo le vendite sono salite dell’1,7% su base mensile a 686,2 miliardi di dollari, rispetto al +1,5% precedente. Su anno si è registrato un incremento del 22,1%. La ratio scorte/vendite è pari all’1,22 contro l’1,23 di un anno prima. LEGGI TUTTO

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    Oroarezzo 2022, inaugurata oggi l'edizione della ripartenza firmata IEG

    (Teleborsa) – Ha aperto oggi la 41esima edizione di Oroarezzo 2022, la manifestazione di IEG – Italian Exhibition Group, che valorizza l’oreficeria Made in Italy e internazionale. Fino a martedì 10 maggio ritorna in presenza nei padiglioni di Arezzo Fiere e Congressi l’ “Art of Manufacturing”, la migliore manifattura orafa. Riflettori accesi anche su tecnologie produttive e sostenibilità per l’appuntamento che accoglie compratori dal mondo all’insegna di un messaggio di pace e solidarietà tra i popoli, simboleggiato dagli ulivi all’ingresso del quartiere.”Oroarezzo 2022 – ha sottolineato il presidente di Italian Exhibition Group, Lorenzo Cagnoni, nel saluto inaugurale – rappresenta l’edizione della ripartenza, e un plauso sentito va indirizzato alle aziende e all’insieme dei protagonisti che ne hanno reso possibile lo svolgimento. Non siamo a un esame dei numeri ma a quello dei segnali che questa fiera lancerà al mercato. Sono questi gli elementi che ci rafforzano nel nostro convincimento di rendere sempre più solido il ramo aretino all’interno delle nostre manifestazioni orafo-gioielliere”. “Oggi è un giorno importante per Arezzo e per Arezzo Fiere – ha evidenziato Ferrer Vannetti, presidente di Arezzo Fiere e Congressi – l’evento che si celebra non è solo il più rappresentativo di questa struttura e del comparto produttivo principale del nostro territorio, ma rappresenta il primo passo per il ritorno alla normalità. In questo periodo in cui non è stato possibile realizzare eventi in presenza, Arezzo Fiere è stata comunque il fulcro del centro vaccinazioni e di importanti concorsi, ha puntato sull’efficientamento energetico dell’immobile e maturato una strategia che permetterà di realizzare nuovi eventi, anche con la riapertura della struttura a quelli pubblici, sia sportivi sia di intrattenimento”.”Dopo tre lunghi anni Oroarezzo torna in presenza in un momento storico importante per il comparto orafo aretino – ha affermato il sindaco di Arezzo Alessandro Ghinelli –. I dati del settore appaiono prudentemente confortanti, ma permangono le preoccupazioni sulle conseguenze del conflitto in Ucraina. L’augurio è che la fiera confermi i segnali positivi di un settore, quello dell’oreficeria, leader nel mondo per creatività, qualità e stile, caratteristiche del Made in Italy che fa la differenza nei mercati internazionali. Arezzo ha un legame profondo con l’oro, principale motore di crescita economica e carattere identitario più distintivo”.”Grande soddisfazione per la ripresa di una manifestazione così prestigiosa come Oroarezzo, una vetrina esclusiva – ha sottolineato Silvia Chiassai Martini, presidente della Provincia di Arezzo – dedicata alle maggiori aziende orafe del mondo e uno straordinario ritorno di immagine per la promozione delle eccellenze del nostro territorio. La Provincia di Arezzo sta lavorando al futuro delle nostre aziende orafe, settore trainante dell’economia aretina, attraverso una stretta sinergia tra il mondo della scuola e quello del lavoro per la formazione di nuove maestranze specializzate, indispensabili alle imprese per continuare a sviluppare un futuro di eccellenze che si basa sulla nostra solida tradizione”. “Oroarezzo rappresenta ormai un punto di riferimento importante nel panorama espositivo internazionale – ha detto Massimo Guasconi, presidente Camera di Commercio Arezzo-Siena –. Conferma da oltre 40 anni la centralità di Arezzo e dell’Italia per gli operatori e i buyer del settore nel contesto mondiale della gioielleria: sono infatti 7.479 le imprese italiane attive (1.185 le aretine) con 28.445 addetti diretti e con un valore dell’export nel 2021 pari ad oltre 8 miliardi di euro (due miliardi e 600 milioni dei quali sono ascrivibili al distretto orafo aretino). Numeri che evidenziano l’importanza di un settore ormai inserito nel sistema fashion del Made in Italy”.”Finalmente, dopo lo stop forzato degli ultimi anni, – ha dichiarato Luca Parrini, presidente nazionale Confartigianato Orafi e Argentieri, in rappresentanza delle Associazioni di categoria del settore orafo – il primo distretto orafo in Europa accoglie in presenza le aziende e gli operatori internazionali del settore per una manifestazione importante come Oroarezzo. È una dimostrazione di grande vitalità di tutte le realtà presenti, pronte a vivere al meglio queste giornate di business e di incontro con il mercato”.”Il brand di Oroarezzo – ha affermato Beppe Angiolini, direttore artistico della manifestazione – nasce nelle nostre vetrine e nel nostro territorio, va quindi valorizzato tutti insieme. Confido nel senso di appartenenza della città”.Maria Maddalena del Grosso, dirigente Beni Consumo di ICE Agenzia, ha portato anche il saluto del presidente Carlo Ferro: “L’Export del nostro Paese è ripartito, e così quello del settore della gioielleria che ha registrato nel 2021 una crescita del 13,2% sul 2019 – afferma Ferro –. Alle nuove sfide dei mercati internazionali post-Covid si aggiunge, tuttavia, uno scenario internazionale dominato da drammatiche complessità umane e geopolitiche. In questo contesto, fondamentale diventa il gioco di squadra, che è quello che stanno facendo il MAECI e tutti gli attori del sistema. Noi di ICE facciamo la nostra parte attraverso 19 nuove azioni, nel quadro del Patto per l’Export, nei campi del digitale, dell’e-commerce, della formazione, della protezione del made in Italy. E, nello specifico di Oroarezzo, supportiamo la manifestazione con un incoming di 130 buyer provenienti da Europa, America del Sud, Nord Africa, Medio Oriente, Asia. Offrire e promuovere prodotti di eccellenza è l’unica soluzione che funziona in tutti gli scenari, anche quelli più difficili. Le imprenditrici e gli imprenditori italiani hanno in questo un grande punto di forza perché sanno fare grandi prodotti. In bocca al lupo ad aziende e organizzatori”. “Questo è un momento fondamentale per tutta la Toscana – sottolinea Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana –. Oroarezzo rappresenta infatti qualcosa di davvero significativo per la nostra regione. In questo settore c’è uno degli elementi guida che si esprime anche con un artigianato che si afferma anche con la tecnologia, e rende Arezzo un punto di riferimento a livello nazionale. Vedere 60 Paesi che mandano i loro buyer e 300 espositori è un segno importante”. “Quando si pensa ad Arezzo non possiamo non pensare all’industria orafa. Un comparto che è un vanto per tutta la città a livello internazionale – afferma Tiziana Nisini, sottosegretario di Stato al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali –. È un settore strategico, non solo per l’economia toscana, ma per tutto il Paese. I numeri sono positivi: non solo il comparto ha chiuso il 2021 con una crescita di oltre il 54% sul 2020 e che stima un giro di affari di quasi 8,8 miliardi di euro, ma ci sono attese positive anche per il 2022. Per questo raccolgo questo prestigioso invito nell’interesse di tutelare e difendere un settore che è una vera e propria eccellenza della nostra città”.NEGLI APPUNTAMENTI DI DOMANI RIFLETTORI ACCESI SU SOSTENIBILITÀ E DESIGN – Domani mattina (ore 11.00, Auditorium) spazio alla formazione, leva centrale dello sviluppo del settore, con il workshop a cura di Confindustria Federorafi, in collaborazione con la Consulta Provinciale dei Produttori Orafi e Argentieri di Arezzo, intitolato “La sostenibilità come lasciapassare per il futuro”. Alla sera invece le luci si accendono sul design, con la premiazione del Concorso Première (ore 19.30 c/o Sugar, Arezzo centro, su invito) per la migliore manifattura italiana. La 31esima edizione vede in gara 58 creazioni sul tema del bracciale. LEGGI TUTTO

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    Continua la pioggia di vendite a Wall Street

    (Teleborsa) – Ennesima giornata negativa per Wall Street, con gli investitori che vedono poco spazio di manovra per la FED dopo i dati sull’occupazione negli Stati Uniti di venerdì, che hanno mostrato un mercato del lavoro forte e quindi rinforzato la visione della FED della necessità di un inasprimento della politica monetaria. A ciò si aggiungono i timori per le prolungate restrizioni imposte dalla Cina e le ripercussioni che queste hanno sulle catene di approvvigionamento globali. Negli scorsi giorni, in una riunione presieduta da Xi Jinping, il Politburo ha promesso di “aderire fermamente alla politica zero-Covid e combattere risolutamente contro qualsiasi parola e atto che distorce, metta in dubbio o neghi le politiche di prevenzione dell’epidemia del nostro paese”.Continuano intanto le trimestrali, anche se riguardano perlopiù società di medie dimensioni. Palantir ha comunicato una previsione dei ricavi deludente per il trimestre in corso, indicando un rallentamento della crescita delle vendite. Tyson Foods ha aumentato le sue prospettive di vendita per l’intero anno dopo aver battuto le stime dei ricavi trimestrali, beneficiando dell’aumento dei prezzi della carne. Coty ha aumentato le sue prospettive di profitto per l’intero anno sulla resilienza della domanda per le sue fragranze e prodotti per la cura della pelle.Il titolo di Rivian Automotive è sotto osservazione dopo che CNBC ha riferito che Ford sta vendendo 8 milioni di azioni del produttore di veicoli elettrici al termine del periodo di lockup, mentre JPMorgan starebbe vendendo 12-13 milioni di azioni per conto di un altro azionista.Scambi in ribasso per la Borsa di New York, che accusa una flessione dell’1,35% sul Dow Jones, continuando sulla scia ribassista rappresentata da tre cali consecutivi, in essere da giovedì scorso; sulla stessa linea, giornata da dimenticare per l’S&P-500, che retrocede a 4.056 punti, ritracciando dell’1,63%. In forte calo il Nasdaq 100 (-1,68%); come pure, pesante l’S&P 100 (-1,63%).Risultato negativo a Wall Street per tutti i settori dell’S&P 500. Tra i peggiori della lista dell’S&P 500, in maggior calo i comparti energia (-2,99%), beni di consumo secondari (-1,83%) e sanitario (-1,70%).Tutte le Blue Chip del Dow Jones perdono terreno a Wall Street.Le peggiori performance si registrano su Chevron, che ottiene -2,79%.Crolla Boeing, con una flessione del 2,63%.Vendite a piene mani su United Health, che soffre un decremento del 2,63%.Si concentrano le vendite su Procter & Gamble, che soffre un calo dell’1,77%.Tra i best performers del Nasdaq 100, Moderna (+2,51%) e Charter Communications (+1,93%).Le peggiori performance, invece, si registrano su Lucid, che ottiene -6,61%.Pessima performance per JD.com, che registra un ribasso del 4,62%.Sessione nera per AirBnb, che lascia sul tappeto una perdita del 4,59%.In perdita Lam Research, che scende del 4,44%.Tra le grandezze macroeconomiche più importanti dei mercati statunitensi:Lunedì 09/05/202216:00 USA: Scorte ingrosso, mensile (preced. 2,5%)Mercoledì 11/05/202214:30 USA: Prezzi consumo, annuale (atteso 8,1%; preced. 8,5%)14:30 USA: Prezzi consumo, mensile (atteso 0,2%; preced. 1,2%)16:30 USA: Scorte petrolio, settimanale (atteso -829K barili; preced. 1,3 Mln barili)Giovedì 12/05/202214:30 USA: Prezzi produzione, mensile (atteso 0,5%; preced. 1,4%). LEGGI TUTTO

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    Svas Biosana, fatturato sale del 12% nel primo trimestre 2022

    (Teleborsa) – Svas Biosana, società quotata su Euronext Growth Milan da dicembre 2021 e attiva nella produzione di dispositivi medici destinati alle strutture sanitarie, ha registrato un fatturato consolidato pari a 21,3 milioni di euro nel primo trimestre 2022, in crescita del 12,1% rispetto allo stesso periodo dell’esercizio precedente (19 milioni di euro). L’azienda sottolinea che “la forte crescita è stata trainata da tutte le linee di business”.In particolate, Svas (specializzata nella distribuzione e vendita in Italia di dispositivi medici specialistici) ha segnato un +14,5% rispetto allo stesso periodo del 2021, Farmex (produzione e vendita di prodotti per l’incontinenza e personal care) un +3,3%, Medical (produzione e vendita di custom pack, dispositivi medici e medicazioni avanzate) un +3,8%, Mark Medical (distribuzione e vendita di dispositivi medici avanzati nell’Est Europa) un +25,6%.”Siamo molto soddisfatti dei risultati conseguiti in questa prima parte dell’anno, anche considerando l’attuale scenario macroeconomico – ha commentato l’AD Umberto Perillo – I risultati del primo trimestre confermano la crescita continua attraverso lo sviluppo di ogni area d’affari. Come comunicato in sede di IPO, stiamo eseguendo il nostro business plan che prevede l’implementazione della strategia di crescita esterna con operazioni di M&A, e la strategia di crescita interna, attraverso l’ampliamento della capacità produttiva”. LEGGI TUTTO

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    Coty aumenta guidance sull'utile grazie a trimestre sopra le attese

    (Teleborsa) – Coty, colosso statunitense della cosmetica, ha registrato vendite pari a 1.186 milioni di dollari nel terzo trimestre dell’anno fiscale 2022 (terminato il 31 marzo 2022), in aumento del 15% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (+19% like-for-like) e a un livello superiore rispetto alla guidance (era prevista una crescita like-for-like a un tasso mid-teens). Il margine lordo è aumentato di 240 pb a/a al 64,3%, mentre il margine lordo rettificato è cresciuto di 240 pb a/a al 64,6%. Coty ha conseguito un utile operativo di 57,1 milioni di dollari e un EBITDA rettificato di 182,5 milioni di dollari. L’utile per azione rettificato è stato di 0,03 dollari, rispetto a 0,01 dollari dell’anno scorso e attesi dal mercato.”Abbiamo continuato la premiumizzazione dei nostri portafogli sia nella divisione Prestige che in Consumer Beauty, per implementare aumenti di prezzo come mezzo per trattenere i talenti e proteggere i margini, pur mantenendo la necessaria flessibilità nella nostra catena di approvvigionamento – ha commentato la CEO Sue Nabi – La forte performance da inizio anno su ricavi, profitti ed EPS ci consente di confermare con sicurezza la nostra guidance per l’anno fiscale 2022 e persino di aumentare le nostre prospettive di EPS rettificato per l’anno fiscale a 0,23-0,27 dollari”.(Foto: ©olegdudko /123RF) LEGGI TUTTO

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    Turismo, Garavaglia: puntiamo a tornare ai numeri del 2019

    (Teleborsa) – “Il nostro obiettivo quest’anno, che è un vero anno di ripartenza, è raggiungere i numeri del 2019. E quindi tornare a un anno che è stato il più importante per il turismo italiano. E’ un obiettivo ambizioso, però dobbiamo crederci”. Lo ha detto il ministro del Turismo, Massimo Garavaglia, a margine della presentazione della nuova campagna ENIT per la promozione del turismo nel nostro Paese. “Non è questione di milioni di presenze – ha aggiunto Garavaglia – ma di riempimento degli alberghi, per esempio. Quest’anno però abbiamo una grandissima opportunità: le spiagge saranno di nuovo libere e senza spazi delimitati, tornano gli stranieri, in particolare gli americani. Insomma, dobbiamo cogliere questo momento importante”.Per rilanciare il turismo nel nostro Paese “il concetto è proprio quello di un lavoro di squadra, perchè abbiamo un obiettivo molto importante da raggiungere”, dice Garavaglia. “L’Onu ha fatto una sessione particolare sul turismo – ha aggiunto il ministro – non solo per i problemi di questi anni, ma anche perchè occorre virare verso un turismo sostenibile. Per l’Italia è un’occasione incredibile: siano il primo Paese a livello di click nelle ricerche online, ma siano solo i sesti come presenze effettive. E questo è un problema”. Per risolvere il quale il ministero pensa anche di aumentare i budget di ENIT, per esempio per portarli progressivamente al livello di altri Paesi, come la Spagna, che al momento riescono ad attrarre più turisti. In particolare, secondo quanto detto dallo stesso ente di promozione, al momento il budget è di 32 milioni, che aumenteranno “in modo importante, nell’ordine di 20 milioni, per rinforzare soprattutto l’attività di marketing digitale”. “Questa campagna – ha detto poi ancora Garavaglia – è perfetta perchè fa conoscere al mondo tutte le possibilità dell’Italia e in tutte le stagioni: in questo modo ci giochiamo fino in fondo tutta la nostra partita”.Quanto al personale del turismo “il tema sono le regole, oltre che di questioni economiche. Se abbiamo circa il 10% di disoccupazione e però mancano quasi 300mila figure professionali nel turismo vuol dire che c’è qualcosa che non va. A mio avviso vanno aggiustate le regole, anche per poter ragionare sui contratti. Al momento c’è qualcosa che non funziona”. “Servirebbe un tavolo per sistemare queste incongruenze – ha aggiunto il ministro – e nell’immediato penso occorra fare un decreto flussi che consenta di assumere degli stranieri altrimenti, avremo problemi di personale per la stagione”. LEGGI TUTTO

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    Tyson Foods aumenta guidance sulle vendite per l'intero anno

    (Teleborsa) – Tyson Foods, multinazionale americana che opera nel settore alimentare, ha registrato vendite pari a 12,93 miliardi di dollari nel secondo trimestre fiscale dell’anno fiscale 2022 (terminato il 2 aprile 2022), rispetto agli 11,30 miliardi di dollari dello stesso periodo dell’anno precedente. L’utile operativo rettificato è stato di 1.161 milioni di dollari, in aumento del 57% rispetto all’anno precedente, mentre l’utile per azione rettificato è stato di 2,29 dollari, in crescita del 71% rispetto agli stessi tre mesi del 2021. Il mercato, secondo dati Refinitiv, si aspettava un utile per azione di 1,91 dollari su ricavi per 12,85 miliardi di dollari.”La nostra performance nella prima metà dell’anno riflette il nostro miglioramento dell’esecuzione operativa e la forte domanda di clienti e consumatori per i nostri marchi e prodotti”, ha affermato Donnie King, presidente e CEO. “Sebbene continuiamo a vedere pressioni inflazionistiche lungo la catena di approvvigionamento, stiamo lavorando per ridurre i costi continuando ad aumentare la nostra efficienza, produttività e portando più capacità in linea”, ha aggiunto.Tyson Foods prevede ora vendite per l’intero anno da 52 miliardi a 54 miliardi di dollari, rispetto alla sua stima precedente per la fascia alta di un intervallo da 49 miliardi a 51 miliardi di dollari. Gli analisti si aspettavano, in media, un’indicazione di 51,79 miliardi di dollari.Il gruppo punta a un risparmio, grazie ad aumenti di produttività, di 1 miliardo di dollari entro la fine dell’anno fiscale 2024 e di oltre 400 milioni di dollari nell’anno fiscale 2022, rispetto al 2021. “Siamo attualmente sulla buona strada per raggiungere i nostri risparmi pianificati per l’anno fiscale 2022”, viene sottolineato. LEGGI TUTTO

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    Lavoro, CNPR: “Puntare su innovazione e qualità per rilanciare sviluppo e occupazione”

    (Teleborsa) – “Nel nostro Paese ci sono contratti collettivi siglati con minimi salariali nettamente al di sotto della soglia di povertà. Da tempo stiamo proponendo di individuare i contratti nazionali di riferimento per ciascun settore produttivo con i relativi minimi salariali come unico percorso praticabile eliminando il dumping contrattuale e la concorrenza sleale tra imprese e l’utilizzo dei contratti pirata che impoveriscono le tasche delle famiglie italiane. Bisogna intervenire inserendo una soglia di dignità, frutto di una retribuzione proporzionata e sufficiente a garantire una vita dignitosa a tutti i lavoratori”. È quanto ha affermato, l’ex ministra del Lavoro Nunzia Catalfo, senatrice del M5s in Commissione Lavoro a Palazzo Madama, nel corso del webinar “Obiettivo lavoro: da solido a liquido cosa sta cambiando e come intervenire” promosso dalla Cassa di previdenza dei ragionieri e degli esperti contabili, presieduta da Luigi Pagliuca.”Sul piano della qualità del lavoro – prosegue Catalfo – abbiamo elaborato il rafforzamento del fondo ‘nuove competenze’, da me istituito, e al piano nazionale da noi proposto che prevede anche la possibilità per le Regioni di stipulare accordi con gli enti di formazione e l’istituzione di poli formativi nell’ottica di rilevare le esigenze del mercato rendendo coerenti i percorsi di formazione con le esigenze delle imprese colmando il miss match che in alcuni settori esiste ancora”.”Innovazione e occupazione – ha detto Antonio Viscomi, capogruppo del Partito Democratico in Commissione Lavoro a Montecitorio – devono necessariamente procedere di pari passo. Non può esserci nuova occupazione senza innovazione. In Italia troppe volte abbiamo scelto di procedere in maniera contraria, riducendo i costi, a partire da quelli sulla sicurezza. E i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Bisogna puntare sulla qualità. Servono sostegni pubblici su innovazione, formazione e sull’aggiornamento delle competenze. Devono cambiare anche le regole del lavoro, a partire dalla determinazione dei salari e dei prodotti. Da trent’anni assistiamo alla questione salariale e oggi si parla tanto dei salari minimi. Un termine che a me non piace, preferirei parlare di salari giusti. I successi delle aziende sono costruiti sui lavoratori; è da quest’ottica che dobbiamo ripartire. Il lavoro in questo momento sta diventando più gassoso che liquido e questo non va bene. Leghiamo le politiche del lavoro alle politiche industriali – conclude Viscomi – se vogliamo vincere le sfide di mercati sempre più competitivi. Basta con i tentativi di stare nel mercato abbattendo i costi”.”L’abbattimento del costo del lavoro e del cuneo fiscale – ha dichiarato Graziano Musella, deputato di Forza Italia in Commissione Lavoro della Camera – è assolutamente prioritario per il nostro Paese prediligendo misure che incentivino le imprese non solo a mantenere i livelli occupazionali ma anche a procedere con nuove assunzioni. Gli interventi fatti in passato sulle questioni legate al mondo del lavoro in questo momento dovrebbero essere ripensati valutando la possibilità di intervenire sull’economia reale invece di sostenere misure assistenziali come il reddito di cittadinanza. Serve lavoro più stabile rispetto alla situazione attuale. La stabilizzazione dei lavoratori dà sicurezza all’economia del Paese, perciò bisogna puntare ad ampliare la disponibilità del mercato del lavoro. Il salario minimo è un elemento aggiuntivo una volta stabilizzato il mondo del lavoro con limiti da stabilire di concerto con le forze sindacali e superando una serie di barriere. Diminuire le tasse a chi assume e alleggerire il carico fiscale in busta paga, sono gli unici provvedimenti in grado di far riparte l’economia”.”La nostra società è radicalmente cambiata la trazione economica si è spostata dal concetto di proprietà e stabilità del lavoro al concetto di mobilità delle ricchezze e fluidità del lavoro. Il problema dell’incertezza del lavoro – ha sottolineato Giorgio Trizzino, deputato di Azione in Commissione Affari sociali – non è determinato solo dall’inesistenza del salario minimo o dall’instabilità del lavoro ma dall’incapacità della società e della politica di creare quel necessario substrato formativo che sia capace di stare al passo con i tempi. Le nostre scuole di formazione sono anacronistiche le nostre università non abituano i nostri giovani alla nuova tipologia del lavoro che c’è sul mercato. I grandi professori non mettono i giovani nelle condizioni di sviluppare scelte lavorative innovative. Se il mercato del lavoro fosse stato conosciuto dagli esperti e ci fosse stata una minore superficialità nell’affrontare questo tema non avremmo avuto queste sorprese. Lo scandalo non è il numero di persone che accedono al reddito di cittadinanza ma lo scandalo sta nel fatto che si continua a creare posti di lavoro nelle zone di lavoro dove servono di meno. Mentre il mezzogiorno resta abbandonato senza investimenti sia nel pubblico che nel privato”.Il punto di vista dei professionisti è stato illustrato da Mario Chiappuella, commercialista e revisore dei conti dell’Odcec di Massa Carrara. “Una progressiva flessibilità del lavoro si sta traducendo in una forte incertezza sui redditi e, di riflesso, sui consumi. In questo quadro – ha evidenziato Chiappuella – l’introduzione nel dibattito politico del tema del salario minimo ha acceso un dibattito aspro tra i fautori dei benefici, dal punto di vista sociale, e quelli che sottolineano la necessità di agire con incentivi alle imprese piuttosto che con misure assistenziali. Nel frattempo, tra i vari effetti della pandemia emerge un dato del tutto nuovo nel mercato del lavoro che ha fatto registrare il tasso di dimissioni più alto degli ultimi 20 anni. Molti lavoratori, specie al Nord, stanno riflettendo sul futuro e sono alla ricerca di lavori che possano conciliare la parte reddituale e la qualità della vita. Sull’altro fronte, assistiamo al paradosso di richieste di lavoro che non trovano risposte nel mercato. Un esempio chiaro che la vera sfida è proprio quella di coniugare salari equi e qualità della vita”.”I quattro grandi temi intorno ai quali ruota la questione del lavoro in Italia – ha concluso Paolo Longoni, consigliere di amministrazione della Cnpr – sono quello salariale, la precarietà che si nasconde dietro una errata interpretazione del concetto di flessibilità, il costo del lavoro con l’eterna discussione della riduzione del cuneo fiscale e il tema della necessità di innovazione e qualità. La crisi occupazionale non si risolve affrontando uno solo di questi problemi. Serve affrontarli tutti insieme, in modo circolare, con quella concretezza che deve essere uno degli obiettivi principali della politica”. LEGGI TUTTO