6 Giugno 2022

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    Mims, Giovannini: “Nuova visione per le infrastrutture e la mobilità sostenibili”

    (Teleborsa) – Obbligo della relazione di sostenibilità nei Piani di fattibilità tecnico economica delle opere, con la valutazione dell’impatto ambientale in termini di emissioni di gas climalteranti. Introduzione di un nuovo modello di valutazione degli interventi del ministero delle Infrastrutture e della mobilità Sostenibili (Score per le Infrastrutture e la Mobilità Sostenibili, Sims) sul piano economico, sociale e ambientale. E, ancora, nuovi strumenti finanziari per investimenti in infrastrutture e mobilità rispettosi dell’ambiente. Queste le principali novità introdotte dal ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile, Enrico Giovannini, illustrate durante il Festival Green & Blue, svoltosi questo pomeriggio a Milano.”In coerenza con il cambio del nome del dicastero e la nuova visione che guarda al cambio di paradigma verso lo sviluppo sostenibile – ha sottolineato Giovannini – la nostra attenzione è volta a massimizzare l’impatto positivo in termini economici, sociali e ambientali, delle infrastrutture e ridurre al minimo l’impronta ecologica delle nuove opere, in particolare quelle previste dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr)”.”La nuova visione strategica del Mims – ha sottolineato il ministro – sta rivoluzionando il modo di progettare e realizzare le opere pubbliche e, come evidenziato nell’Allegato Infrastrutture al DEF, nei prossimi 10-15 anni si hanno già a disposizione 230 miliardi di euro di investimenti su infrastrutture e sistemi di mobilità. Queste risorse vanno utilizzate per rendere le infrastrutture esistenti resilienti alla crisi climatica, ma anche sostenibili nel lungo termine, accelerando la transizione ecologica e digitale”.Mettendo al centro degli interventi il principio “Do not significant harm”, sancito dal programma Next Generation Eu, i principi del G20 per le infrastrutture sostenibili e i 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 dell’Onu, il Mims ha predisposto norme, linee guida e documenti tecnici che definiscono i criteri di progettazione e valutazione delle opere in senso ecologico. Grazie a tali innovazioni è possibile ottenere informazioni precise sull’impronta climatica delle opere più significative del Pnrr e stimarne gli effetti lungo tutto il ciclo di vita dell’opera. “Non è un caso – ha proseguito Giovannini – che oltre il 70% delle risorse del Pnrr e del Piano Complementare di competenza del Mims sia classificato come contributo alla lotta al cambiamento climatico e questa impostazione viene adottata anche per i finanziamenti previsti a valere su fonti nazionali, come la legge di Bilancio e il Fondo Sviluppo e Coesione”.Questa scelta a favore di infrastrutture e sistemi di mobilità sostenibili permette anche di rafforzare il posizionamento dell’Italia come emittente di green bond. “In questo contesto, è fondamentale ancorare le decisioni su evidenze scientifiche. Per questo, al fine di guidare le decisioni presenti e future, grazie al contributo di esperti riconosciuti a livello internazionale – ha concluso Giovannini – abbiamo pubblicato tre rapporti che riguardano l’impatto della crisi climatica su infrastrutture e mobilità, la decarbonizzazione dei trasporti e i nuovi strumenti finanziari per investire in infrastrutture sostenibili”. LEGGI TUTTO

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    Seduta positiva a Wall Street

    (Teleborsa) – Avvio di settimana al rialzo per la borsa di Wall Street, in una seduta priva di spunti macroeconomici e dopo aver terminato la scorsa ottava in calo.Venerdì scorso, è stato reso noto il report occupazionale di maggio che ha evidenziato una crescita di 390.000 nuovi posti di lavoro, confermando i timori di una Fed più aggressiva sul fronte dei tassi di interesse.A fare da assist ai listini azionari mondiali contribuisce il progressivo ritorno alla normalità delle principali città cinesi dopo gli ultimi lockdown anti Covid.Sulle prime rilevazioni, il Dow Jones avanza a 33.109 punti; sulla stessa linea, giornata di guadagni per l’S&P-500, che continua la giornata a 4.151 punti. Effervescente il Nasdaq 100 (+1,69%); come pure, positivo l’S&P 100 (+1,2%).Apprezzabile rialzo nell’S&P 500 per i comparti informatica (+1,67%), telecomunicazioni (+1,53%) e beni di consumo secondari (+1,33%).Tra le migliori Blue Chip del Dow Jones, Salesforce (+2,84%), Apple (+1,83%), Visa (+1,65%) e Microsoft (+1,33%).Le peggiori performance, invece, si registrano su Amgen, che ottiene -0,62%.Tentenna Chevron, con un modesto ribasso dello 0,51%.Tra i best performers del Nasdaq 100, Pinduoduo Inc Spon Each Rep (+12,83%), JD.com (+7,25%), Keurig Dr Pepper (+5,84%) e Baidu (+5,01%).Le peggiori performance, invece, si registrano su Astrazeneca, che ottiene -2,37%.Seduta negativa per Gilead Sciences, che mostra una perdita dell’1,64%.Sotto pressione Regeneron Pharmaceuticals, che accusa un calo dell’1,48%.Giornata fiacca per Amgen, che segna un calo dello 0,62%.Tra gli appuntamenti macroeconomici che avranno la maggiore influenza sull’andamento dei mercati USA:Martedì 07/06/202214:30 USA: Bilancia commerciale (atteso -89,3 Mld $; preced. -109,8 Mld $)Mercoledì 08/06/202216:00 USA: Scorte ingrosso, mensile (preced. 2,7%)16:30 USA: Scorte petrolio, settimanale (atteso -1,35 Mln barili; preced. -5,07 Mln barili)Giovedì 09/06/202214:30 USA: Richieste sussidi disoccupazione, settimanale (atteso 207K unità; preced. 200K unità)Venerdì 10/06/202214:30 USA: Prezzi consumo, annuale (atteso 8,3%; preced. 8,3%). LEGGI TUTTO

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    Agricoltura, ISMEA: balzo dei costi produttivi

    (Teleborsa) – I costi agricoli sono lievitati del 18,4% nei primi tre mesi del 2022, dopo aver chiuso il 2021 con un incremento del 6%. E per la zootecnia va ancora peggio, con un incremento dei costi produttivi del 16,6% nel primo trimestre dell’anno. E’ quanto evidenzia l’Ismea, che sta monitorando l’impatto della crisi internazionale dei prezzi sulle singole voci di spesa nel settore primario nazionale e che, nei prossimi giorni, renderà disponibile il report: “I costi correnti di produzione dell’agricoltura: dinamiche di breve e lungo termine, effetti degli aumenti dei costi e prospettive per le imprese della filiera”. Per l’aggregato delle colture vegetali, dove pesano soprattutto i salari, i prodotti energetici, i fertilizzanti e le sementi, si registra nel primo trimestre 2022 un aggravio dei costi sostenuti dagli agricoltori del 20,4% su base annua (dopo il + 5,7% del 2021). I rincari, guidati dagli incrementi record dell’energia (+50,6%) e dei fertilizzanti (+36,2%), hanno investito tutti i settori seppur con intensità differente a seconda della combinazione dei fattori produttivi, risultando piu’ accentuati nel caso delle coltivazioni industriali, dei semi oleosi e delle colture cerealicole, anche se il contestuale aumento dei prezzi di vendita ha protetto, almeno fino ad ora, le marginalità. Per la zootecnia, nel primo trimestre del 2022, gli esborsi degli allevatori sono aumentati del 16,6% su base annua, registrando un’ulteriore spinta dopo il +6,4% del 2021, di riflesso agli incrementi dei prezzi degli animali da allevamento (+9,8%) e dei mangimi (+21%) oltre che dei prodotti energetici (+61,5%). In questo caso la dinamica dei prezzi di vendita ha dimostrato di non essere sempre in grado di assorbire i maggiori costi, esponendo gli allevatori all’erosione dei margini. Tra i vari comparti, avicoli, uova e bovini da latte risultano i settori più colpiti dagli incrementi dei costi produttivi, con i primi, tuttavia, in qualche modo avvantaggiati dall’alto livello di integrazione verticale. Ma l’attuale crisi dei prezzi sta investendo tutti gli anelli della filiera agroalimentare, dalla produzione primaria alla trasformazione industriale sino al consumo finale, configurandosi come un evento di portata straordinaria.Per indagare gli impatti sull’intera filiera dei rincari e delle difficoltà di approvvigionamento che le aziende stanno fronteggiando, Ismea ha condotto un’indagine su un campione di 795 aziende del settore primario e 586 imprese di prima e seconda trasformazione alimentare, in occasione della consueta rilevazione trimestrale del clima di fiducia presso i due panel. Il risultato più evidente è un brusco calo della fiducia degli operatori, con un pessimismo più marcato da parte delle aziende agricole, rispetto alle industrie e, nell’ambito dell’agricoltura, un deterioramento della fiducia più accentuato nelle imprese zootecniche. LEGGI TUTTO

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    Titoli bancari in luce, assist da BCE

    (Teleborsa) – Tra i principali titoli milanesi, i bancari mostrano un’ottima performance in una giornata positiva per l’intero comparto a livello europeo. Le azioni del settore, beneficiano delle indiscrezioni, riportate dal Financial Times, secondo cui la BCE starebbe studiando una proposta per creare un nuovo programma di acquisto bond se necessario a sostegno dei paesi alle prese con crescenti costi di finanziamento, come l’Italia. Un possibile intervento della banca centrale a protezione del debito dei paesi periferici dell’eurozona in caso di forti rialzi dello spread, fa volare dunque il comparto.Guadagnano così terreno Intesa Sanpaolo +2,91%, Unicredit +2,74%, BPER +3,03% e Banco BPM +1,46%.Occhi puntati anche sul prossimo meeting della BCE, in programma la settimana prossima, nel quale potrebbero emergere le istanze dei falchi. I banchieri centrali si troveranno a prendere una decisione sulla normalizzazione monetaria dopo un’inflazione record all’8,1% nell’eurozona, con i mercati che sono passati a prezzare almeno un incremento dei tassi da 50 punti base in uno dei meeting da qui a ottobre. LEGGI TUTTO

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    Aeroporti Milano restano sotto livelli pre-pandemia

    (Teleborsa) – Il sistema aeroportuale di Milano, che comprende Malpensa e Linate, conferma di non aver riagganciato i livelli pre-Covid e, pur con un certo recupero del traffico anno su anno, fa segnare un -14/15% rispetto a quei volumi. “C’è stato un rimbalzo importante, superiore a quello che potevamo pensare quest’inverno quando c’era ancora Omicron”, spiega l’Ad di SEA Armando Brunini, ammettendo però “non è si è tornati ai livelli pre-pandemia”:Il manager segnala che è andato “un po’ peggio lo scalo di Malpensa, che è quello che più ritarda in termini di ripresa” essendo più esposto sul traffico intercontinentale. LEGGI TUTTO

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    Porti, Corte dei conti: “Approvata la gestione 2020 dell'Adsp del mare di Sardegna”

    (Teleborsa) – È stata approvata dalla Sezione controllo enti della Corte dei conti la relazione sulla gestione 2020 del’Autorità di sistema portuale (AdSP) del Mare di Sardegna, che amministra i porti di Cagliari, Olbia, Golfo Aranci, Porto Torres, Oristano, Santa Teresa, Portovesme e Arbatax.La movimentazione merci nel 2020 (38,3 milioni di tonnellate) – rileva la Corte – è in calo del 17,1% sul 2019 (46,3 milioni di tonnellate). Si è ridotto anche il numero di contenitori movimentati dal porto di Cagliari (-54,8% sul 2019). La gestione si è chiusa con un disavanzo finanziario di 10,1 milioni di euro, derivante dal saldo negativo delle poste in conto capitale, pari a 32,5 milioni, non interamente coperto dal saldo corrente, pari a circa 22,4 milioni di euro. L’avanzo di amministrazione ammonta a 356,5 milioni di euro, di cui 252,4 vincolati e 104 milioni disponibili. L’avanzo economico si attesta a 16,7 milioni, il patrimonio netto a 382,3 milioni. I residui attivi e passivi dell’esercizio – si legge nella relazione – raggiungono quota 58,5 milioni. A seguito della procedura di riaccertamento straordinario degli stessi, sono stati eliminati 9.539 euro di residui attivi e 2.739.496 euro di residui passivi. “L’ancora rilevante entità, più che raddoppiata rispetto al 2019, rivela la necessità – ha osservato la Corte – di procedere celermente alle riscossioni e ai pagamenti, incrementando la realizzazione delle opere programmate e, per quanto attiene ai residui degli anni precedenti, di valutarne ‘effettiva attualità ed esigibilità, per il loro mantenimento nelle scritture contabili”.Notevolmente alto – sottolinea la Corte – il numero dei consulenti, specie nel settore legale, per il rilevante contenzioso esistente, che ha comportato una spesa di circa 114mila euro, da aggiungersi agli oltre 250mila euro per le altre tipologie di incarichi.Per l’elevato ricorso al sistema dell’affidamento diretto sul fronte contratti, la Corte ha rimarcato, anche per quelli di modesto importo e al di sotto della soglia comunitaria (comunque rilevanti), il rispetto dei principi generali di economicità, efficacia, libera concorrenza, trasparenza, pubblicità e, soprattutto, rotazione, per assicurare l’effettiva possibilità di partecipazione delle micro, piccole e medie imprese. LEGGI TUTTO

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    JetBlue migliora offerta per Spirit Airlines per spuntarla su Frontier

    (Teleborsa) – Continua la battaglia a colpi di rialzi delle offerte per la compagnia aerea low-cost statunitense Spirit Airlines. JetBlue ha migliorato la propria offerta alzando la reverse break-up fee, ovvero quella commissione che viene pagata se la transazione non va in porto per motivi antitrust. La reverse break-up fee è ora di 350 milioni di dollari (3,20 dollari per azione Spirit); ciò rappresenta un aumento di 150 milioni di dollari, o 1,37 dollari per azione Spirit, rispetto alla commissione che JetBlue aveva precedentemente offerto e 100 milioni di dollari in più rispetto all’importo offerto da Frontier.Frontier Group Holdings ha infatti dichiarato giovedì di aver accettato di pagare una commissione di scioglimento di 250 milioni di dollari, nel tentativo di convincere gli azionisti di Spirit ad approvare la propria offerta (sconsigliata dal proxy advisor Institutional Shareholder Services proprio per la mancanza di una reverse break-up fee). La nuova offerta di JetBlue prevede anche il pagamento anticipato di 1,50 dollari per azione relativi alla reverse break-up fee, strutturato come un dividendo in contanti per gli azionisti di Spirit subito dopo il voto degli azionisti di Spirit che approva la combinazione tra Spirit e JetBlue.La proposta migliorata comprende quindi 30 dollari per azione al closing e 1,50 dollari per azione come pagamento anticipato. L’offerta precedente (di natura ostile) di JetBlue era di 30 dollari per azione. LEGGI TUTTO