10 Giugno 2022

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    BPER: Montani esclude M&A, focus su piano e Carige

    (Teleborsa) – “Oggi come banca siamo concentrati solo una cosa: primo integrare Carige nei tempi e nei modi che ci siamo dati, poi focalizzarci sul piano”, per cui “non sono allo studio né in vista operazioni di M&A”. Lo ha detto l’AD di BPER, Piero Luigi Montani. in conferenza stampa nel giorno di presentazione del nuovo piano industriale.”Riteniamo che il programma di lavoro sia sufficiente e pensiamo che una banca che nel giro di poco tempo ha raddoppiato la sua dimensione come sportelli e dipendenti abbia bisogno di tempo per integrare. Quando questo processo sarà concluso, e ci vorrà del tempo, potremo pensare ad altre operazioni” – ha aggiunto Montanti -. Ora “dobbiamo focalizzarci sugli obiettivi di piano e sul dare una distribuzione di dividendi maggiore di quella data fin d’ora”.Commentando l’andamento in fortissimo ribasso del titolo della banca, dopo la presentazione del nuovo piano industriale 2022-2025 e, peraltro in linea con l’intero comparto bancario all’indomani delle decisioni della BCE sul rialzo dei tassi, Montani ha affermato che il titolo “sconta una giornata di Borsa non fortunata, ma soprattutto il fatto che negli ultimi tempi è salito moltissimo. Nell’ultimo mese, ha guadagnato quasi il 25%. Non sempre – ha detto l’AD – ma molto spesso sulle attese si compra e poi sui fatti si vende”.L’amministratore delegato di BPER, interpellato sulle chiusure delle filiali previste dal piano presentato oggi, ha spiegato: “Siamo costretti a fare questa operazione perché, a tendere, ci saranno sportelli sempre meno affollati. La situazione è cambiata rapidamente e ha costretto le banche a un ripensamento per ottimizzare costi e servizi, che dovranno sempre di più spostarsi sul canale digitale. Le chiusure le stanno facendo tutte le banche. Anzi, BPER, “anche per mantenere una pace sociale, è stata più cauta. E oggi ci ritroviamo con più sportelli”. Il tema delle chiusure – ha aggiunto Montani – “è importante e lo dobbiamo realizzare in tre anni, accanto a una serie di servizi di supporto per fare in modo che la clientela non ne risenta”. LEGGI TUTTO

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    Iveco e Iveco Bus per “Arena del Futuro”: verso un sistema di mobilita` a zero emissioni e wireless

    (Teleborsa) – Dimostrare l’efficacia e l’efficienza dell’alimentazione di veicoli elettrici mediante carica induttiva dinamica senza contatto. Questo l’obiettivo del progetto pilota italiano di ricarica a induzione per veicoli elettrici (o DWPT – Dynamic Wireless Power Transfer) – a cui partecipano, insieme ad aziende industriali, universita` e istituzioni internazionali, anche Iveco e Iveco Bus, i marchi di veicoli commerciali e autobus di Iveco Group – presentato oggi a Chiari (BS), nel circuito sperimentale “Arena del Futuro”. Lanciato a maggio 2021, il progetto è coordinato da A35 Brebemi e Aleatica.Viaggiando su corsie dedicate, i mezzi – spiega Iveco Group in una nota – si ricaricano grazie ad un innovativo sistema di spire posizionate sotto l’asfalto che trasferiscono direttamente l’energia necessaria alle batterie di bordo.Iveco bus ha contribuito al progetto con un E-WAY elettrico di 12 metri su cui sono state integrate le apposite tecnologie di connettivita` e ricarica. Il mezzo ha svolto i test percorrendo un anello asfaltato di un chilometro alimentato tramite ricarica induttiva raggiungendo velocita` fino a oltre i 70 km/h e ricaricando una potenza elettrica di 75 kW. Le estese condizioni di test – spiega la nota – riproducono molto bene la realta` e rendono anche per questo unico il progetto “Arena del Futuro”. Tra i vantaggi della ricarica dinamica a induzione figurano, una forte riduzione della quantita` di batterie necessarie, una maggior efficienza energetica del veicolo, migliorando capacita` di carico merci e persone, un aumento della vita media della batteria stessa e una riduzione dei tempi di sosta per ricarica. La tecnologia che si sta sperimentando diventa potenzialmente un “range extender” per tutte le tipologie di veicoli elettrificati, automobili, bus e mezzi pesanti, e si applica sia ai veicoli elettrici sia a quelli a celle a combustibile. “La nostra azienda e` piu` che mai impegnata nel sostenere la transizione energetica ed e` stato quindi per noi naturale collaborare a questo progetto, apportandovi l’esperienza di milioni di chilometri percorsi in situazioni reali da centinaia di autobus elettrici – ha dichiarato Domenico Nucera, president bus business Unit di Iveco Group –. Inoltre, la tecnologia di ricarica a induzione ha potenzialita` molto interessanti anche per i veicoli commerciali e potrebbe posizionarsi come un’efficace base infrastrutturale di qualsiasi sistema di mobilita` elettrica, non solo per i veicoli puramente elettrici. Continueremo nella sperimentazione, convinti che questa tecnologia, grazie ai vantaggi che offre a tutti gli utenti, possa contribuire efficacemente al passaggio a una mobilita` a zero emissioni”. LEGGI TUTTO

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    Bankitalia rivede al ribasso stima PIL a +2,6%. Raddoppia inflazione al 6,2%

    (Teleborsa) – La Banca d’Italia ha rivisto al ribasso le previsioni di crescita economica dell’Italia, a causa del deterioramento del quadro economico prodotto dallo scoppio della guerra in Ucraina, ed ha formulato le previsioni sulla base di due ipotesi uno “scenario base” ed uno “scenario avverso”. Le attuali stime fanno parte delle previsioni economiche della Bce sull’Area Euro pubblicate a contribuito anche Bankitalia.Nell’ipotesi base in cui si assume che la guerra resti confinata in Ucraina e si protragga per tutto l’anno in corso, l’Istituto di Via Nazionale ha indicato un PIL a +2,6% per il 2022 a +1,6% nel 2023 e +1,8% nel 2024, in peggioramento rispetto alle previsioni di gennaio che indicavano una crescita per il 2022 al 3,8%, per l 2023 al 2,5% e per il 2024 all’1,7%. Allo stesso tempo, sono state riviste al rialzo le previsioni di inflazione indicando una crescita al 6,2% anziché del 3,5% quest’anno, del 2,7% e non dell’1,6% nel 2023 e del 2% da 1,7% nel 2024. Migliorano invece le previsioni di disoccupazione con un tasso all’8,6% sulla media di quest’anno, all’8,5% il prossimo e all’8,2% del 2024, rispetto alle precedenti stime che indicavano una disoccupazione al 9% nel 2022, all’8,9% nel 2023 ed all’8,7%nel 2024. Migliorano per il 2022 anche le attese sulla crescita dell’occupazione: +1,9% quest’anno (da +1,7%), +0,5% nel 2023 e nel 2024.Queste stime – si precisa – sono state formulate on tenendo conto dei dati diffusi dall’Istat il 31 maggio, relativi al PIL nel primo trimestre del 2022, che è stato rivisto al rialzo di tre decimi di punto percentuale allo 0,1% e dei dati sull’inflazione di maggio indicata al 7,3 per cento in base alla stima preliminare. Esiste poi uno “scenario avverso” sulla guerra in Ucraina, che ipotizza il blocco totale delle forniture di energia dalla Russia a partire dal trimestre estivo. In questo caso limite il PIL dell’Italia segnerebbe una crescita “pressoché nulla” nel 2022 segnerebbe un -1% nel 2023 e tornerebbe a crescere nel 2024. L’inflazione invece si avvicinerebbe all’8% quest’anno e rimarrebbe elevata al 5,5% nel 2023 per scendere decisamente solo nel 2024. “Il quadro macroeconomico è fortemente condizionato dall’evoluzione del conflitto in Ucraina, i cui sviluppi restano altamente incerti e possono determinare traiettorie molto differenti per l’economia italiana nei prossimi anni”, spiega la Banca d’Italia, aggiungendo che “un’intensificazione delle ostilità avrebbe ripercussioni più pesanti di quelle incorporate nello scenario di base” e quindi si considera anche “uno scenario avverso caratterizzato da un arresto delle forniture a partire dal trimestre estivo, solo parzialmente compensato per il nostro paese mediante altre fonti”, che avrebbe “ricadute dirette” per le attività manifatturiere a più elevata intensità energetica LEGGI TUTTO

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    USA, Università Michigan: cala fiducia consumatori a giugno

    (Teleborsa) – Peggiora la fiducia dei consumatori americani in giugno. Secondo i dati preliminari dell’Università del Michigan, il sentiment dei consumatori è stimato in calo a 50,2 punti rispetto ai 58,4 punti del mese di maggio e risulta anche peggiore delle attese degli analisti che si attendevano una discesa fino a 58 punti.Nello stesso periodo l’indice sulla situazione presente è sceso a 55,4 punti dai 63,3 punti precedenti, mentre l’indice sulle attese è calato a 46,8 punti dai 55,2 precedenti. LEGGI TUTTO

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    Wall Street in rosso, inflazione corre e schizza a massimi 40 anni

    (Teleborsa) – La borsa di Wall Street avvia l’ultima seduta della settimana in rosso con l’inflazione americana che galoppa e vola a maggio portandosi ai massimi degli ultimi 40 anni. A dare linfa ai prezzi hanno contribuito soprattutto servizi, energia e alimentari. Nell’ultimo anno, i prezzi energetici sono aumentati del 34,6%, quelli dei generi alimentari del 10,1%, i dati più alti, rispettivamente, dal settembre 2005 e dal marzo 1981.Sulle prime rilevazioni, il Dow Jones mostra una flessione dell’1,49%, continuando sulla scia ribassista rappresentata da tre cali consecutivi, in essere da mercoledì scorso; sulla stessa linea, giornata da dimenticare per l’S&P-500, che retrocede a 3.953 punti, ritracciando dell’1,61%. Pesante il Nasdaq 100 (-2,03%); sulla stessa linea, depresso l’S&P 100 (-1,68%).Forte nervosismo e perdite generalizzate nell’S&P 500 su tutti i settori, senza esclusione alcuna. In fondo alla classifica, i maggiori ribassi si manifestano nei comparti beni di consumo secondari (-2,43%), materiali (-2,26%) e finanziario (-2,12%).Tutte le Blue Chip del Dow Jones perdono terreno a Wall Street.I più forti ribassi si verificano su Boeing, che continua la seduta con -3,62%.Lettera su American Express, che registra un importante calo del 2,38%.Scende Walt Disney, con un ribasso del 2,31%.Crolla Goldman Sachs, con una flessione del 2,25%.Tra i best performers del Nasdaq 100, Pinduoduo Inc Spon Each Rep (+7,00%), JD.com (+4,40%), NetEase (+4,23%) e Baidu (+2,74%).Le più forti vendite, invece, si manifestano su Docusign, che prosegue le contrattazioni a -23,18%.Vendite a piene mani su Illumina, che soffre un decremento del 12,32%.Pessima performance per Netflix, che registra un ribasso del 4,65%.Sessione nera per Booking Holdings, che lascia sul tappeto una perdita del 4,34%.Tra le variabili macroeconomiche di maggior peso nei mercati nordamericani:Venerdì 10/06/202214:30 USA: Prezzi consumo, annuale (atteso 8,3%; preced. 8,3%)14:30 USA: Prezzi consumo, mensile (atteso 0,7%; preced. 0,3%)16:00 USA: Fiducia consumatori Università Michigan (atteso 58 punti; preced. 58,4 punti)Martedì 14/06/202214:30 USA: Prezzi produzione, mensile (preced. 0,5%)14:30 USA: Prezzi produzione, annuale (preced. 11%). LEGGI TUTTO

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    DocuSign, aumenta la perdita nel primo trimestre

    (Teleborsa) – DocuSign, società statunitense che offre soluzioni cloud per i processi di firma elettronica e digitale, ha registrato un fatturato totale di 588,7 milioni di dollari nel primo trimestre dell’anno fiscale 2022 (terminato il 30 aprile 2022), in aumento del 25% anno su anno. La perdita è stata di 27 milioni dollari, contro i -8 milioni dollari dello stesso periodo dello scorso anno. L’utile netto rettificato per azione è stato di 0,38 dollari, rispetto agli 0,44 dollari di un anno fa. Gli analisti, secondo dati Refinitiv, si aspettavano un utile per azione di 0,46 dollari su ricavi per 581,8 milioni di dollari.”Abbiamo ottenuto solidi risultati nel primo trimestre, aumentando i ricavi del 25% anno su anno e aggiungendo quasi 67.000 nuovi clienti, portando la nostra base clienti globale totale a 1,24 milioni”, ha affermato Dan Springer, CEO di DocuSign. “Con oltre un miliardo di utenti in tutto il mondo, il valore comprovato dei nostri prodotti e la significativa opportunità che abbiamo davanti a noi, siamo fiduciosi nella nostra capacità di affrontare con successo le sfide di un ambiente globale dinamico”, ha aggiunto. LEGGI TUTTO

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    USA, l'inflazione vola al +8,6% a maggio: ai massimi dal 1981

    (Teleborsa) – Aumenta ancora l’inflazione negli Stati Uniti a maggio 2022. Secondo il Bureau of Labour Statistics (BLS) americano, i prezzi al consumo hanno registrato un incremento dell’1% su base mensile, contro il +0,7% del consensus, rispetto al +0,3% del mese di aprile. Su base annua, la crescita dell’inflazione è stata dell’8,6%, superiore al +8,3% del mese precedente e al +8,3% atteso dal mercato. Si tratta del record da dicembre 1981. L’aumento è stato diffuso, con immobiliare, carburanti e cibo che sono stati i maggiori contributori. Dopo il calo di aprile, l’indice energetico è salito del 3,9% nel mese con l’indice della benzina in aumento del 4,1%. L’indice alimentare è aumentato dell’1,2% a maggio, mentre l’indice del cibo a casa è aumentato dell’1,4%.Il “core” rate, ossia l’indice dei prezzi al consumo depurato delle componenti più volatili quali cibo ed energia, più osservato dalla FED, ha registrato un aumento dello 0,6% su base mensile, rispetto allo 0,6% del mese precedente e al +0,5% atteso. Il dato tendenziale attesta un aumento del 6%, anche in questo caso superiore alle aspettative (+5,9%). Il dato del mese prima segnava un +6,2%.L’indice energetico è aumentato del 34,6% nell’ultimo anno, il più grande aumento in 12 mesi dal periodo terminato a settembre 2005. L’indice alimentare è aumentato del 10,1% per i 12 mesi terminati a maggio, il primo aumento del 10% o più dalla fine del periodo a marzo 1981. LEGGI TUTTO

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    Redelfi, Integrae SIM avvia copertura con “BUY” e TP a 3,2 euro

    (Teleborsa) – Integrae SIM ha iniziato la copertura sul titolo Redelfi, management company che opera nell’ambito della transizione digitale e green attraverso tre unità di business trasversali attive rispettivamente nei settori Green, Martech e Greentech. La società si è quotata l’8 giugno 2022 su Euronext Growth Milan (EGM) con un prezzo di collocamento di di 1,25 euro euro per azione. Il prezzo obiettivo è stato fissato a 3,20 euro per azione, mentre il giudizio sul titolo è “Buy”. Integrae SIM è Euronext Growth Advisor per la società ed è stato Global Coordinator del collocamento funzionale alla quotazione.Nei prossimi anni, gli analisti si aspettano che tutte le divisioni inizino a generare un valore della produzione crescente, che passerà da 1,22 milioni di euro nell’esercizio appena chiuso ai 3,90 milioni di euro del 2022 fino a raggiungere un valore di 25,55 milioni di euro del 2025, per una crescita in termini di CAGR 21-25 pari al 114,1%. L’EBITDA margin dovrebbe passare dal -67,3% del 2021 al 31,7% del 2025. Integrae SIM evidenzia che l’incapacità di generare margini importanti nei primi anni deriva da due fattori: il gap temporale tra la realizzazione del fatturato e l’evidenza della redditività; il fatto che una buona parte dei prodotti più redditizi non sono ancora disponibili sul mercato.Tra i punti di forza della società vengono citati: il know-how tecnologico e la velocità di identificazione e sviluppo soluzioni innovativedisruptive; la consolidata esperienza del management; la profonda conoscenza del mercato green; la trasversalità e l’integrazione delle Business Unit grazie alle competenze digitali; la diversificazione del modello di business; l’attenzione alla sostenibilità e alle tematiche ESG. Tra i punti deboli ci sono: la fase di startup per alcune società del gruppo; la mancanza di financials storici per alcune società del gruppo; la struttura organizzativa in evoluzione. Inoltre, i rischi dal mercato sono la normativa relativa alle più evolute tecnologie (es. NFT) ancora in via di sviluppo e la necessità di investimenti significativi per lo sviluppo delle soluzioni innovative. LEGGI TUTTO