10 Giugno 2022

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    TISG, stipulato atto fusione per incorporazione della controllata New Sail

    (Teleborsa) – The Italian Sea Group (TISG), operatore globale della nautica di lusso quotato su Euronext Milan, ha comunicato che è stato stipulato l’atto di fusione per incorporazione della controllata al 100% New Sail S.r.l. nella società, come da delibera del consiglio di amministrazione di TISG del 3 marzo 2022.L’operazione produrrà i suoi effetti dalla data dell’ultima iscrizione dell’atto di fusione nel Registro delle Imprese; ai fini contabili e delle imposte sui redditi, l’operazione avrà efficacia retroattiva a decorrere dal primo giorno dell’anno nel corso del quale la fusione avrà effetto ai fini civilistici. LEGGI TUTTO

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    BPER, Montani: molto soddisfatti di Carige, fusione entro fine novembre

    (Teleborsa) – “Siamo molto soddisfatti dell’operazione di acquisizione di Banca Carige, che abbiamo fortemente voluto. Siamo certi di poterla chiudere nei tempi previsti anche se dovremo correre. La fusione verrà eseguita entro fine novembre. L’operazione ci consentirà di crescere come scala operativa ed è interessante anche perché ha un impatto patrimoniale molto basso e contiamo in breve tempo di iniziare a generare valore grazie alle sinergie di costi e ricavi. Si tratta anche di una buona operazione per quanto riguarda i dipendenti e il territorio di Carige e anche per il sistema bancario nel suo complesso”. Lo ha affermato Piero Luigi Montani, amministratore delegato di BPER, presentando il Piano 2022-2025 alla comunità finanziaria. “Fino alla fine dell’anno saremo concentrati su questa operazione”, ha aggiunto.Per quanto riguarda la remunerazione agli azionisti, ha spiegato che “il payout ratio al 50% è previsto dal nuovo piano industriale al 2025, ma riteniamo di poterlo raggiungere abbondantemente prima”. Nella presentazione degli analisti il payout al 50% è indicato già a valere sull’esercizio 2024, mentre i target per il 2023 non sono stati invece indicati.”Su Banca Cesare Ponti vogliamo investire, forse rilanciare non è il temine giusto – ha spiegato – Vogliamo investire e rendere importante tutta quest’area”. Tra le novità del piano c’è infatti la creazione di un polo Wealth Management & Asset Management (prevista nel secondo semestre 2023) tramite la valorizzazione di Banca Cesare Ponti (acquisita nell’operazione con Banca Carige).”Abbiamo l’ambizione di concentrare i comparti WM&AM di gruppo in un veicolo specializzato, ovvero Banca Cesare Ponti – ha spiegato Roberto Ferrari, Chief Financial Officer – Vagliamo renderlo un presidio diretto della clientela private e centro investimenti a servizio del gruppo, vogliamo massimizzare le sinergie con le altre fabbriche prodotti e vogliamo stabilire una politica retributiva e degli incentivi focalizzata allo sviluppo del business sia distributivo che di produzione”.Il CFO ha parlato anche della cessione delle piattaforme di recupero di UTP e sofferenze a un primario player di mercato con contestuale trasferimento portafoglio crediti deteriorati, per la quale la banca ha già ricevuto almeno 4 offerte. Con la piattaforma verranno “ceduti NPL per un importo non inferiore ai 2,5 miliardi di euro” e ci sarà il trasferimento di 120 persone. Ferrari ha anche evidenziato che BPER è la prima banca ad aver presentato un piano nell’era di inflazione alta. “La nostra attività ci permetterà di riassorbire l’effetto dell’inflazione sui contratti”, ha detto, spiegando che i dipendenti del gruppo passeranno da 18.400 nel 2021 (standalone) a 19.400 nel 2025 (considerando 3.300 uscite tra manovre e turnover e 1.450 assunzioni) e le spese per il personale da 1,4 miliardi di euro a 1,6 miliardi di euro. LEGGI TUTTO

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    Covip, rendimenti fondi pensione battono ancora TFR nel 2021

    (Teleborsa) – I fondi pensione battono il TFR anche nel 2021, garantendo rendimenti più elevati della tradizionale rivalutazione del Trattamento di fine rapporto. E’ quanto emerge dalla relazione annuale di Covip, l’autorità che vigila sui fondi pensione, secondo cui i rendimenti del fondi pensione hanno beneficiato del buon andamento dei mercati finanziari nel 2021, “grazie alle iniziative messe in atto da governi e banche centrali per fronteggiare la pandemia”.Al netto dei costi di gestione e della fiscalità, i fondi negoziali hanno registrato in media un rendimento del 4,9% ed i fondi aperti del 6,4% mentre per i “nuovi” Piani individuali pensionistici (PIP) di ramo III c’è stato un rendimento dell’11%. Dati che si confrontano con una rivalutazione del TFR, al netto delle tasse, del 3,6%. La situazione non cambia prendendo in considerazione un periodo più ampio di 10 anni: il rendimento medio annuo dei fondi pensione negoziali è stato del 4,1%, quello dei fondi aperti il 4,6% e quello dei PIP del 5% mentre la rivalutazione del TFR è stata in media dell’1,9%.Per effetto dei rendimenti più alti aumentano gli iscritti alla previdenza complementare, che arrivano ad un totale di 8,8 milioni, in crescita del 3,9% rispetto all’anno precedente, per un tasso di copertura del 34,7% sul totale delle forze di lavoro. Le posizioni in essere sono 9,7 milioni, inclusive di posizioni doppie o multiple dello stesso iscritto. Il numero dei i fondi pensione presenti in Italia è pari a 349 (33 fondi negoziali, 40 fondi aperti, 72 piani individuali pensionistici e 204 fondi preesistenti), risultando circa la metà dei 739 esistenti nel 1999.In dettaglio, i fondi negoziali contano 3,4 milioni di iscritti, i fondi aperti quasi 1,7 milioni ed i PIP circa 3,4 milioni, mentre sono 620 mila gli iscritti ai fondi preesistenti. Si conferma una prevalenza di uomini (il 61,8% degli iscritti) e delle classi intermedie e più prossime all’età di pensionamento: il 50,3% degli iscritti ha età compresa tra 35 e 54 anni, il 31,9% ha almeno 55 anni. Quanto alla raccolta, a fine 2021, le risorse accumulate dalle forme pensionistiche complementari si attestano a 213,3 miliardi di euro, in aumento del 7,8% rispetto all’anno precedente. Un ammontare pari al 12% del Pil e al 4,1% delle attività finanziarie delle famiglie italiane. I contributi incassati sono circa 17,6 miliardi di euro, mentre i contributi per singolo iscritto ammontano mediamente a 2.790 euro, con qualche criticità nell’ultimo periodo: 2,4 milioni di iscritti non hanno effettuato contribuzioni nel 2021 ed oltre un milione non versa contributi da almeno cinque anni. “Nel 2021 il sistema ha complessivamente confermato una sostanziale capacità di tenuta, con un incremento del numero delle adesioni e dei flussi contributivi e richieste di prestazioni in linea con gli anni precedenti”, ha affermato il Presidente della Covip, Mario Padula, mostrando preoccupazione pe runa distribuzione qualitativa in cui “donne, giovani, lavoratori delle aree meridionali continuano a essere in modo preoccupante più assenti dal settore della previdenza complementare. LEGGI TUTTO

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    Bankitalia, prestiti a imprese in aumento ad aprile. Raccolta obbligazionaria resta negativa

    (Teleborsa) – Ad aprile 2022 i prestiti al settore privato in Italia sono cresciuti del 2,7% sui dodici mesi (2,5% nel mese precedente). I prestiti alle famiglie sono aumentati del 3,9% sui dodici mesi (4% nel mese precedente) e quelli alle società non finanziarie dell’1,8% (control’1,4% nel mese precedente). I depositi del settore privato sono cresciuti del 5,4% sui dodici mesi (contro il 4,8% a marzo); la raccolta obbligazionaria è diminuita dell’8,8% sullo stesso periodo dell’anno precedente (-8,9% in marzo). Lo rende noto la Banca d’Italia nella sua pubblicazione mensile “Banche e moneta: serie nazionali”.In aprile i tassi di interesse sui prestiti erogati nel mese alle famiglie per l’acquisto di abitazioni comprensivi delle spese accessorie(Tasso Annuale Effettivo Globale, TAEG) si sono collocati al 2,15% (2,01% in marzo), mentre quelli sulle nuove erogazioni di credito al consumo all’8,03% (8,06% nel mese precedente). I tassi di interesse sui nuovi prestiti alle società non finanziarie sono stati pari all’1,23 (come nel mese precedente), quelli per importi fino a 1 milione di euro sono stati pari all’1,85%, mentre i tassi sui nuovi prestiti di importo superiore a tale soglia si sono collocati allo 0,87%. I tassi passivi sul complesso dei depositi in essere sono stati pari allo 0,32% (come nel mese precedente).In valori assoluti le sofferenze lorde nel mese osservato passano a 37,489 miliardi da 41,620 miliardi di marzo (leggermente rivisto) e le nette a 16,677 miliardi da 17,925 miliardi (rivisto anch’esso). LEGGI TUTTO

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    Stretta Bce sui tassi. Si rafforza l'asse Roma-Parigi

    (Teleborsa) – Dopo l’inedita esperienza del collaborazionismo contro la pandemia, l’Europa torna a dividersi con la guerra in Ucraina e le scelte di politica economica e monetaria. Divisioni che vedono contrapposti il centro Europa e la sua periferia, i fautori del rigore ad ogni costo e coloro che propendono per una politica più accomodante, insomma l’eterna lotta fra “falchi” e “colombe”.E’ in questo scenario, complicato da un’inflazione galoppante e dai ben noti colli di bottiglia alle catene di approvvigionamento, che scende in campo la BCE, per tentare di frenare un’inflazione divampata con l’aumento del prezzo del gas e del petrolio. Una piaga causata dal conflitto ad Est e dalle sanzioni imposte dall’Occidente alla Russia, con il relativo e recente embargo sul petrolio. L’Eurotower ha le mani legate al suo mandato: la stabilità dei prezzi. Questo è il motivo per cui l’Istituto guidato da Christine Lagarde si è risolto a seguire il copione scritto dalla Fed ed ha avviato una svolta della politica monetaria, più che caldeggiata dai falchi del Nord Europa. Il Consiglio direttivo ieri ha confermato l’immediato il ritiro del QE, mentre un rialzo dei tassi, il primo in 11 anni, sarà annunciato il prossimo mese. Nulla di preciso si è deciso circa lo scudo anti-spread tanto che il mercato ha spinto in alto i differenziali in Europa (Spread BTP-Bund vicino a 230 punti). Una vittoria dei falchi? Mentre a Francoforte la linea del rigore prende corpo, torna in auge l’asse Roma-Parigi dopo l’incontro fra il Premier italiano Mario Draghi ed il Presidente francese Emmanuel Macron. Uniti da una comune visione dell’Unione i due leader sostengono la proposta di adozione di una politica economica comune, sul modello del Recovery Fund, che preveda nuovi prestiti Ue a basso costo per affrontare questa nuova crisi e l’adozione di un pacchetto di misure per frenare la crisi energetica compresa la fissazione di un tetto al prezzo del gas. Proposte che saranno difficili da far digerire ai rigoristi. LEGGI TUTTO

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    Soluzione Tasse cambia nome in Allcore. AD: consulenza a tutto tondo è nostro vero core

    (Teleborsa) – Il consiglio di amministrazione di Soluzione Tasse, gruppo attivo nella consulenza fiscale alle PMI italiane e quotato su Euronext Growth Milan, ha deliberato di proporre all’assemblea del 29 giugno la modifica della denominazione sociale da “Soluzione Tasse S.p.A.” a “Allcore S.p.A.”. Il rebranding investirà gradualmente tutte le società del gruppo, a iniziare da Xriba (la controllata che si occupa di i sviluppo softwar) che ha assunto il nome di Yuxme e lanciato un nuovo software gratuito dedicato alle partite iva forfettarie che dal 1 luglio dovranno adeguarsi alla fatturazione elettronica.”L’attività del gruppo si è molto sviluppata nel corso degli anni, andando ad abbracciare diverse aree di attività, oltre a quella storicamente legata alla consulenza fiscale – ha spiegato l’AD Gianluca Massini Rosati – Oggi offriamo alle PMI una consulenza a tutto tondo, dove l’imprenditore è al centro e la sua crescita, accompagnata dai nostri professionisti e dai nostri esperti, è il vero core del nostro impegno imprenditoriale. Per questo abbiamo deciso di ripensare la nostra immagine, in un modo che rappresenti più compiutamente quello che siamo diventati e, soprattutto, quello che diventeremo nei prossimi anni”. LEGGI TUTTO

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    Borse asiatiche miste. Ant Group smentisce IPO

    (Teleborsa) – Giornata mista per le borse asiatiche, con le borse cinesi che fanno molto meglio di Tokyo. A Hong Kong le azioni di Alibaba hanno recuperato dai cali iniziali e sono rialzo, nonostante l’affiliata Ant Group abbia dichiarato di non avere in programma di avviare un’offerta pubblica iniziale (IPO). Ieri c’erano state indiscrezioni secondo cui Pechino aveva approvato il rilancio dell’IPO. Intanto, inflazione e prezzi alla produzione cinesi hanno quasi centrato le attese in Cina a maggio 2022.Segno meno per il listino di Tokyo, in una sessione caratterizzata da ampie vendite, con il Nikkei 225 che accusa una discesa dell’1,32%, troncando così la scia rialzista sostenuta da cinque guadagni consecutivi, iniziata venerdì scorso, mentre, al contrario, giornata di guadagni per Shenzhen, che continua la giornata all’1,48%, e Shanghai, che sale dell’1,24%.Sui livelli della vigilia Hong Kong (+0,03%); in rosso Seul (-1,11%). In discesa Mumbai (-1,31%); con analoga direzione, negativo Sydney (-1,18%).Performance infelice per l’Euro contro la valuta nipponica, che presenta una variazione percentuale negativa dello 0,35% rispetto alla seduta precedente. Seduta sostanzialmente invariata per l’Euro nei confronti della divisa cinese, che tratta con un moderato 0%. Sostanzialmente invariata la seduta per l’Euro contro il Dollaro hongkonghese, che scambia sui valori della vigilia.Il rendimento dell’obbligazione decennale giapponese tratta 0,25%, mentre il rendimento del titolo di Stato decennale cinese è pari 2,8%.Tra gli appuntamenti macroeconomici che avranno la maggiore influenza sull’andamento dei mercati asiatici:Venerdì 10/06/202201:50 Giappone: Prezzi produzione, mensile (atteso 0,5%; preced. 1,3%)03:30 Cina: Prezzi consumo, annuale (atteso 2,2%; preced. 2,1%)03:30 Cina: Prezzi produzione, annuale (atteso 6,4%; preced. 8%)Martedì 14/06/202206:30 Giappone: Produzione industriale, mensile (preced. 0,3%)Mercoledì 15/06/202200:50 Giappone: Ordini macchinari core, mensile (preced. 7,1%). LEGGI TUTTO