13 Giugno 2022

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    Wall Street, continuano le vendite. S&P 500 in bear market

    (Teleborsa) – Inizio di settimana contraddistinto da ribassi significativi a Wall Street, con gli investitori alle prese con un’inflazione galoppante e con banche centrali che devono accelerare la stretta monetaria visto il compito della stabilità dei prezzi. La Federal Reserve è attesa annunciare mercoledì sera un aumento dei tassi di 50 punti base (con il range dei FED Funds che passerebbe così a 1,25-1,50%). Con il calo odierno, l’S&P 500 dovrebbe entrare in “bear market” (ovvero mercato orso), una fase contraddistinta da una progressiva diminuzione dei prezzi degli asset finanziari e da aspettative pessimistiche. L’S&P 500 è in calo di oltre il 20% dal record raggiunto il 3 gennaio 2022, soglia che è generalmente associata con un bear market.Intanto, le prospettive si fanno più cupe per l’economia nel suo complesso. Stamattina il Financial Times ha pubblicato i risultati di un sondaggio condotto tra 49 economisti in collaborazione con la Chicago Boot School of Business. Il 38% degli intervistati si aspetta che gli USA entreranno in recessione nel primo semestre del 2023; un ulteriore 30% si aspetta la stessa cosa poco più tardi, nei sei mesi successivi.In questo contesto, trovare delle opportunità sui mercati è sempre più difficile. “Con la crescita ora il principale rischio per le azioni, la nostra attenzione rimane sui nomi che possono generare utili in un contesto molto difficile da navigare – hanno scritto gli analisti di Morgan Stanley – In breve, è ancora l’anno dello stock picking poiché gli indici rimangono in discussione. Continuiamo ad apprezzare i classici vincitori di fine ciclo – difensivi ed energetici – e le società con un’elevata efficienza operativa.Giornata nera per la Borsa di New York, che affonda con una discesa dell’1,79%: il Dow Jones prosegue in tal modo una serie negativa, iniziata mercoledì scorso, di quattro ribassi consecutivi; sulla stessa linea, l’S&P-500 crolla del 2,27%, scendendo fino a 3.812 punti. Depresso il Nasdaq 100 (-2,33%); con analoga direzione, in netto peggioramento l’S&P 100 (-2,22%).Andamento negativo negli States su tutti i comparti dell’S&P 500. Tra i più negativi della lista del paniere S&P 500, troviamo i comparti energia (-4,38%), materiali (-2,75%) e beni di consumo secondari (-2,71%).Giornata negativa per tutte le Blue Chip del Dow Jones, che mostrano una performance negativa.Le peggiori performance si registrano su Boeing, che ottiene -5,23%.Sessione nera per Salesforce, che lascia sul tappeto una perdita del 3,49%.In perdita Chevron, che scende del 3,34%.Pesante Nike, che segna una discesa di ben -3,2 punti percentuali.Seduta all’insegna del colore rosso per tutti i titoli del Nasdaq 100.Le peggiori performance si registrano su Lucid, che ottiene -5,88%.Seduta negativa per Mercadolibre, che scende del 5,77%.Sensibili perdite per Crowdstrike Holdings, in calo del 5,59%.In apnea Docusign, che arretra del 4,80%.Tra i dati macroeconomici rilevanti sui mercati statunitensi:Martedì 14/06/202214:30 USA: Prezzi produzione, mensile (atteso 0,8%; preced. 0,5%)14:30 USA: Prezzi produzione, annuale (atteso 10,9%; preced. 11%)Mercoledì 15/06/202214:30 USA: Empire State Index (atteso 4,5 punti; preced. -11,6 punti)14:30 USA: Prezzi export, mensile (atteso 1,4%; preced. 0,6%)14:30 USA: Vendite dettaglio, annuale (preced. 8,2%). LEGGI TUTTO

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    Crypto, blocco dei prelievi Celsius e Binance affonda il settore

    (Teleborsa) – Si accentuano i ribassi nella maggior parte delle criptovalute, dopo che Celsius Network, uno dei leader nei finanziamenti in crypto, ha sospeso i prelievi per via di “condizioni di mercato estreme” e Binance, la borsa di scambio maggiore per i crypto-asset, ha temporaneamente sospeso i prelievi da parte dei clienti. Il Bitcoin è in calo del 13% nelle ultime 24 ore a quota 23.738 dollari, secondo dati CoinMarketCap, Ethereum del 16% a quota 1.223 dollari, BNB del 14% a 220 dollari, Cardano del 12% a 0,451 dollari. Gli annunci odierni arrivano a poche settimane di distanza dal collasso della stablecoin terraUSD, che aveva aumentato i timori delle autorità di regolamentazione su prodotti che offrono agli investitori rendimenti molto elevati.Il caso Celsius “Stiamo annunciando che Celsius sospenderà tutti i prelievi, gli scambi e i trasferimenti tra conti. Stiamo intraprendendo questa azione oggi per mettere Celsius in una posizione migliore per onorare, nel tempo, i suoi obblighi sui prelievi”, ha detto la società ai propri clienti. Celsius ha oltre 8 miliardi di dollari prestati ai clienti e quasi 12 miliardi di dollari di asset in gestione, secondo dati aggiornati a maggio. La società offre agli utenti tassi di interesse superiori alla media sui loro depositi.Celsius ha affermato che, pur comprendendo che la notizia è “spiacevole”, crede che sia “la decisione migliore” e che sta lavorando per “proteggere e preservare gli asset” al fine di poter adempiere ai propri obblighi. “Il nostro obiettivo finale è stabilizzare la liquidità e ripristinare prelievi, swap e trasferimenti tra conti il più rapidamente possibile”, ha sottolineato.L’annuncio di BinanceLa parziale sospensione dei servizi di Binance è stata annunciata su Twitter dal CEO della società, Changpeng Zhao. Il manager ha dato la colpa a una “transazione bloccata”, che dovrebbe impiegare circa 30 minuti per risolversi. “Il blocco temporaneo dei prelievi di Bitcoin su Binance è dovuto ad una transazione bloccata che causa un backlog. Dovrebbe risolversi entro 30 minuti circa. Seguiranno aggiornamenti”, ha scritto Zhao. Pochi minuti dopo ha però scritto che ci vorrà più tempo di quanto inizialmente stimato per sbloccare la situazione.I riflessi su altre aziendeI crolli delle criptovalute, e le difficoltà di aziende che si occupano del loro scambio, fanno crollare i titoli quotati in Borsa con un legame con questo mondo. Un esempio è Silvergate Capital, fornitore di soluzioni e servizi di infrastruttura finanziaria per i partecipanti all’industria delle valute digitali. A picco anche Coinbase, nota piattaforma di scambio di criptovalute, e MicroStrategy, azienda che fornisce business intelligence e che ha scommesso pesantemente su Bitcoin.(Foto: © Wit Olszewski / 123RF) LEGGI TUTTO

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    Guerra e inflazione spaventano il vino: vendite giù

    (Teleborsa) – Settore vini nella morsa di inflazione e conflitto in Ucraina: a scattare la fotografia il sondaggio promosso dall’Osservatorio di Federvini, in occasione dell’Assemblea generale, e messo a punto con Nomisma e Tradelab. Vendite al dettaglio in calo del 9,6% nel primo quadrimestre rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente; da segnalare anche la riduzione del 5% per gli spiriti e del 4,3% per gli aceti. A soffrire maggiormente per la categoria fermi&frizzanti, i vini a denominazione Dop, -10,7% in valore e -11,2% in volumi; i vini Igp registrano -8,7% e -9,7%, i generici -8,1% e -9,6%. A ciò si aggiunga che le previsioni da qui ai prossimi mesi le previsioni sono tutt’altro che incoraggianti: inflazione (41%), conflitto russo-ucraino (25%), seguite da cambiamento climatico (12%), e disoccupazione (10%), le maggiori preoccupazioni degli italiani. Non casualmente, aprendo l’Assemblea, la Presidente di Federvini parla di “momento di grande incertezza”. “Da mesi – prosegue – segnalavamo il peggioramento della situazione e oggi cominciamo a trarne le prime conseguenze. È necessario un confronto aperto con il Governo e le filiere produttive; nessun settore si salva da solo, quello che chiediamo sono interventi di struttura e misure di mercato, in termini di semplificazioni, promozione e supporto a lungo termine per il nostro export”.Il Ministro delle Politiche Agricole Stefano Patuanelli richiama rispetto la tutela del Made in Italy: “È necessario che gli sforzi dei nostri produttori siano difesi dalle operazioni di imitazione, i casi più recenti sono il Prošek e l’aceto balsamico ma è essenziale potenziare il quadro normativo con l’obiettivo di rendere più efficace il Nutrinform sia nel mercato comune che in quello globale”.”Questo è un settore che coinvolge oltre 340 aziende produttive per un giro d’affari di 35 miliardi e 1,2 milioni di persone coinvolte – sottolinea il ministro della Pubblica Amministrazione Renato Brunetta che nel corso del suo intervento sottolinea come “del vino è cambiata la matrice del consumo, abbiamo avuto uno spostamento verso la qualità più alta e più costosa, questo ha portato a una riflessione, e a investimenti importanti. Una delle riforme fondamentali per questo settore è quella della digitalizzazione, che cambierebbe la vita delle imprese”. LEGGI TUTTO

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    BCE, Kazimir: necessità di accelerare ritmo e rialzo di 50 pb a settembre

    (Teleborsa) – “In autunno, in particolare a settembre, continueremo ad aumentare i tassi, e qui vedo chiaramente la necessità di accelerare il ritmo e fornire un aumento dello 0,50%”. Lo ha affermato Peter Kazimir, governatore della National Bank of Slovakia (NBS) e membro del consiglio direttivo della Banca centrale europea (BCE), in un post sul sito della banca centrale slovacca.”Dal mio punto di vista, è più sensato agire preventivamente più che sbattere la testa sul motivo per cui abbiamo procrastinato – ha aggiunto – I dati in arrivo mi confermano solo che non c’è motivo di esitare. I tassi di interesse negativi devono essere un ricordo del passato a settembre”.”Credo che dobbiamo parlare apertamente e in modo trasparente di ciò che verrà. Le persone e l’economia devono prepararsi a questo – ha spiegato Kazimir – Inaspriremo la politica monetaria in un momento di raffreddamento economico. Indipendentemente dall’attuale orientamento della politica monetaria, ci troviamo di fronte a trimestri di crescita debole, forse in alcuni paesi dell’area euro c’è anche un periodo transitorio di lieve calo”. LEGGI TUTTO

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    FS, al via il servizio tra Vigna Clara e Valle Aurelia: tratto strategico per il quadrante nord di Roma

    (Teleborsa) – Al via il collegamento ferroviario tra Vigna Clara e Valle Aurelia, linea strategica per il quadrante nord della città di Roma, reso possibile dalla riattivazione della tratta dell’anello ferroviario Valle Aurelia – Vigna Clara e dalla riapertura al pubblico della stazione di Vigna Clara, completamente rinnovata da Rete Ferroviaria Italiana (Gruppo FS Italiane). “La riattivazione della tratta – sottolinea FS Italiane in una nota – rappresenta un primo passo importante verso la chiusura dell’anello ferroviario e un traguardo fondamentale per la mobilità sostenibile di Roma nord, grazie alla connessione con le linee A e B della metropolitana e la linea Fl3 per Viterbo”.Il restyling della stazione ha completamente modificato e rinnovato il fabbricato viaggiatori, creando servizi primari e secondari destinati ai passeggeri, riqualificato i marciapiedi a servizio dei treni, sostituiti gli ascensori, ammodernati i locali tecnologici, gli impianti di illuminazione e la segnaletica. Il tutto migliorerà l’accessibilità all’infrastruttura ferroviaria consentendo la fruibilità dei servizi di trasporto a tutti i cittadini, senza barriere e con facilità. L’investimento complessivo per la realizzazione della stazione di Vigna Clara è stato di circa 6,1 milioni di euro.”L’attivazione della linea e la riapertura della stazione di Vigna Clara rappresentano per noi un momento storico – ha sottolineato Vera Fiorani, commissaria straordinaria per la chiusura dell’anello ferroviario di Roma e amministratrice delegata di RFI –. Nonostante le numerose difficoltà incontrate in questi anni non ci siamo mai fermati e finalmente oggi possiamo riattivare la tratta e aprire le porte di una stazione completamente rinnovata. Ora il nostro impegno è quello di realizzare il raddoppio della Valle Aurelia-Vigna Clara per il Giubileo del 2025 e progressivamente la chiusura dell’anello ferroviario, con il proseguimento della linea verso Val d’Ala e Nomentana”.Sulla linea, grazie al Contratto di Servizio sottoscritto da Trenitalia e Regione Lazio, a partire da oggi, lunedì 13 giugno, saranno attivi 18 collegamenti giornalieri feriali, con 6 coppie di treni per S. Pietro e 3 fino a Roma Ostiense. I nuovi servizi copriranno i circa 7,5 chilometri di linea tra Vigna Clara e Valle Aurelia in meno di 10 minuti, ai quali se ne aggiungeranno ulteriori 15 per Roma Ostiense, fermando nelle stazioni intermedie di Roma S. Pietro, Quattro Venti e Roma Trastevere. LEGGI TUTTO

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    Logistica, Prologis acquisisce Duke Realty in deal da 26 miliardi di dollari

    (Teleborsa) – Prologis, società statunitense leader nel settore immobiliare per la logistica, ha stipulato un accordo definitivo in base al quale acquisirà Duke Realty in una transazione interamente azionaria, del valore di circa 26 miliardi di dollari, inclusa l’assunzione del debito. I consigli di amministrazione di Prologis e Duke Realty hanno approvato all’unanimità la transazione. Secondo i termini dell’accordo, gli azionisti di Duke Realty riceveranno 0,475 azioni Prologis per ogni azione Duke Realty che possiedono. La transazione dovrebbe concludersi nel quarto trimestre del 2022.”Abbiamo ammirato la disciplinata strategia di riposizionamento che il team di Duke Realty ha completato nell’ultimo decennio – ha affermato Hamid Moghadam, cofondatore, CEO e presidente di Prologis – Hanno costruito un portafoglio eccezionale negli Stati Uniti situato in aree geografiche che riteniamo sovraperformeranno in futuro. Ciò sarà alimentato dalla comprovata esperienza di Prologis come creatore di valore nello spazio logistico”.Con la transazione, Prologis ottiene proprietà di alta qualità per il suo portafoglio in aree geografiche chiave, tra cui California meridionale, New Jersey, Florida meridionale, Chicago, Dallas e Atlanta. L’acquisizione comprende: 153 milioni di piedi quadrati di proprietà operative in 19 principali aree geografiche logistiche degli Stati Uniti; 11 milioni di piedi quadrati di sviluppo in corso (circa 1,6 miliardi di dollari di investimento totale previsto); 1.228 acri di terreno di proprietà e in opzione con una costruzione di circa 21 milioni di piedi quadrati.(Foto: Photo by Hannes Egler on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    UK, deficit bilancia commerciale cala in aprile

    (Teleborsa) – Il commercio estero della Gran Bretagna, evidenzia ad aprile un deficit di 20,9 miliardi di sterline, in calo rispetto al passivo di 23,9 miliardi di marzo. Il dato risulta anche migliore delle stime degli analisti che erano per un disavanzo in calo fino a 22,5 miliardi. LEGGI TUTTO

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    Regno Unito, produzione industriale e manifattura sotto attese

    (Teleborsa) – Peggio delle attese la produzione industriale del Regno Unito ad aprile, così come la produzione manifatturiera. Gli ultimi dati diffusi dall’Istituto Nazionale di Statistica della Gran Bretagna (ONS) segnalano che l’indice della produzione industriale ha registrato, nel quarto mese dell’anno, un decremento dello 0,6% su base mensile rispetto al -0,2% del mese precedente e al +0,2% atteso dagli analisti. Il dato tendenziale registra un aumento dello 0,7% come a marzo, ma inferiore al +1,7% del consensus. La produzione manifatturiera, su base mensile, registra un -1% a fronte del +0,2% atteso e al -0,2% di marzo. La variazione annua registra un +0,5%, (+1,8% le stime) dopo il +1,9% precedente. LEGGI TUTTO