Luglio 2022

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    Fed rispetta le attese e alza tassi di 75 punti al 2,25-2,50%

    (Teleborsa) – La Fed rispetta in pieno le attese ed annuncia un nuovo maxi aumento dei tassi di interesse di 75 punti base, deludendo solo quella piccola frangia di chi scommetteva su un aumento più netto di 100 punti base. Il Federal Open Market Comitteeha deciso quindi di aumentare l’intervallo obiettivo per il tasso sui Fed Funds al 2,25-2,5%, con un aumento di 75 punti rispetto al range precedente, e considera i continui aumenti dei tassi come appropriati.Hanno votato a favore dell’azione di politica monetaria Jerome H. Powell, presidente; John C. Williams, vicepresidente; Michael S. Barr; Michelle W. Bowman; Lael Brainard; James Bullard; Susan M. Collins; Lisa D. Cook; Ester L. George; Filippo N. Jefferson; Loretta J. Mester; e Christopher J. Waller.Nel valutare l’appropriatezza della politica monetaria, il Comitato “continuerà a monitorare le implicazioni” sulle prospettive economiche e si dice “disposto ad adeguare opportunamente l’orientamento della politica monetaria qualora emergessero rischi che potrebbero impedire il raggiungimento degli obiettivi”. Le valutazioni del Comitato terranno conto di un’ampia gamma di informazioni, comprese le letture sulla salute pubblica, le condizioni del mercato del lavoro, le pressioni inflazionistiche e le aspettative di inflazione e gli sviluppi finanziari e internazionali.Il Comitato ha anche confermato che continuerà a ridurre gli asset in portafoglio (titoli e titoli garantiti da ipoteche) come pianificato a maggio scorso, quando la Fed ha avviato il processo di riduzione del bilancio.”Il Comitato è fermamente impegnato a riportare l’inflazione al suo obiettivo del 2%”, afferma lo statement, confermando che l’inflazione rimane elevata e riflette gli squilibri dell’offerta e della domanda legati alla pandemia, all’aumento dei prezzi dei prodotti alimentari e dell’energia ed alle più ampie pressioni sui prezzi.”I consumi e la produzione hanno rallentato, ma i guadagni di posti di lavoro sono stati robusti negli ultimi mesi ed il tasso di disoccupazione è rimasto basso”, sottolinea il FOMC, ribadendo che “la guerra della Russia contro l’Ucraina sta causando enormi difficoltà umane ed economiche”. “La guerra e gli eventi correlati – si afferma – stanno creando un’ulteriore pressione al rialzo sull’inflazione e stanno pesando sull’attività economica globale”. Il FOMC ribadisce così la validità del suo doppio mandato di raggiungere la massima occupazione ed un’inflazione sul target del 2% nel lungo periodo. LEGGI TUTTO

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    Positivo il Mercato americano guardando al FOMC

    (Teleborsa) – La Borsa di New York prosegue gli scambi in rialzo sostenuta dai tech dopo le trimestrali positive di Microsoft e Alphabet (Google). Occhi puntati sulla Fed che dovrebbe annunciare un rialzo dei tassi di 75 punti base. Il Dow Jones limita il un rialzo nello 0,28% e l’S&P-500 arriva a 3.974 punti. Su di giri il Nasdaq 100 (+2,75%); sulla stessa tendenza, effervescente l’S&P 100 (+1,67%).Telecomunicazioni (+4,07%), informatica (+2,69%) e beni di consumo secondari (+2,17%) in buona luce sul listino S&P 500.Tra i protagonisti del Dow Jones, Microsoft (+4,93%), Salesforce (+4,58%), Wal-Mart (+2,89%) e Apple (+1,95%).Le peggiori performance, invece, si registrano su Visa, che sega un -3,12%.Scivola 3M, con un netto svantaggio dell’1,94%.In rosso Travelers Company, che evidenzia un deciso ribasso dell’1,70%.Spicca la prestazione negativa di Coca Cola, che scende dell’1,38%.Tra i best performers del Nasdaq 100, Paypal (+10,72%), Alphabet (+6,74%), Alphabet (+6,66%) e Meta Platforms (+5,50%).Le peggiori performance, invece, si registrano su Kraft Heinz, che ottiene -7,51%.In perdita Moderna, che scende del 3,63%.Pesante Pinduoduo Inc Spon Each Rep, che segna una discesa di ben -2,67 punti percentuali.Seduta negativa per Old Dominion Freight Line, che scende del 2,26%. LEGGI TUTTO

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    Covid, scendono i contagi a 63.837 e la curva dei ricoveri ripiega (-2%)

    (Teleborsa) – Scendono i contagi e le vittime del Covid-19, facendo invertire anche la curva dei ricoveri che fa segnare un -2%. Secondo i dati giornalieri del Ministero della Salute, relativi alle ultime 24 ore, i nuovi contagi sono scesi a 63.837 dagli 88.221 del giorno precedente.Le vittime sono 207 contro le 253 di ieri. Il tasso di positività si è portato al 21%, in aumento rispetto a ieri quando era al 19,7% a fronte dei 317.720 tamponi antigenici e molecolari effettuati. Gli italiani positivi al coronavirus sono attualmente 1.380.127, mentre raggiungono quota 20.837.233 i contagiati dall’inizio della pandemia ed i morti salgono a 171.439. Nelle ultime 24 ore i ricoverati nei reparti ordinari sono stati 11.094, 30 in meno rispetto a ieri, mentre restano stabili i pazienti ricoverati in terapia intensiva a 424 dopo 47 ingressi giornalieri. Nell’ultima settimana dal 19 al 26 luglio si inverte la curva dei ricoveri in area medica, facendo segnare un -2%, dopo la forte crescita (+17%) registrata la settimana al 19 luglio.Anche negli ospedali aderenti alla rete sentinella della Fiaso si registra una diminuzione dei ricoveri del 4,2%, ma la gran parte dei pazienti (il 56% del totale) viene trovata incidentalmente positiva al tampone pre-ricovero, arrivando in ospedale per curare altre patologie. Il 75% dei pazienti Covid ricoverati negli ospedali ha una età media di 73 anni ed ha effettuato la vaccinazione da oltre sei mesi. Diminuisce il numero dei bambini ricoverati (-21,6%). LEGGI TUTTO

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    Telemarketing, Mise: al via da oggi registro opposizioni esteso ai cellulari

    (Teleborsa) – Sito in tilt, normativa incompleta sul fronte degli operatori del settore e, di fatto, poche tutele per i consumatori. Parte con il piede sbagliato il Registro pubblico delle opposizioni (RPO) al telemarketing selvaggio da oggi esteso a tutti i numeri nazionali, cellulari inclusi, come previsto dal D.P.R. n. 26/2022. L’obiettivo – spiega il ministero dello Sviluppo Economico – è quello di “semplificare le procedure per i cittadini che intendono tutelare la propria privacy da attività promozionali invasive e indesiderate”. Ma rimangono ancora diverse criticità. Tra le novità introdotte con i decreti attuativi della riforma approvata, su proposta del ministro Giancarlo Giorgetti, dal Consiglio dei ministri dello scorso gennaio, vi è l’estensione ai numeri di telefono cellulare della possibilità di iscrizione all’RPO – già prevista per il telefono fisso e l’indirizzo postale – annullando così i consensi all’utilizzo dei dati da parte degli operatori, i quali saranno obbligati a consultare periodicamente il registro e comunque prima dell’avvio di ogni campagna pubblicitaria. Per usufruire del servizio del Mise, gestito dalla Fondazione Ugo Bordoni, è necessario iscrivere gratuitamente al RPO il numero di cui si è intestatari per annullare i consensi alla pubblicità precedentemente rilasciati. L’iscrizione al registro annulla anche i consensi per la cessione a terzi dei propri dati, motivo per cui spesso il cittadino non conosce chi può contattarlo né verso chi esercitare direttamente il proprio diritto di revoca. Rimane il fatto che, se dopo essersi iscritti, si continua a cliccare “accetta” sui diversi form privacy online la tutela data dal registro, per le aziende alle quali si dà il consenso, viene meno. Infatti, come sottolinea il Mise, “una volta iscritti negli elenchi del registro i cittadini non potranno più essere contattati dall’operatore di telemarketing, a meno che quest’ultimo non abbia ottenuto specifico consenso all’utilizzo dei dati successivamente alla data di iscrizione oppure nell’ambito di un contratto in essere o cessato da non più di trenta giorni” come, ad esempio, i propri gestori delle utenze telefoniche o energetiche. È sempre facoltà del cittadino – spiega il Mise – annullare anche i consensi alle chiamate pubblicitarie da parte di tali soggetti, rivolgendosi direttamente alle società interessate. Dopo l’iscrizione al RPO si potranno ricevere chiamate da soggetti a cui verrà rilasciato apposito consenso, il quale potrà essere comunque annullato rinnovando l’opposizione. Tra le innovazioni del servizio riservate al cittadino c’è anche la funzionalità della “Revoca selettiva”, finalizzata a revocare l’opposizione per specifici operatori da cui si intende effettivamente ricevere chiamate promozionali. La revoca dei consensi ha efficacia sia sulle chiamate effettuate con operatore umano sia su quelle automatizzate (dette “robocall”).All’atto pratico, tuttavia, il quadro appare molto più complesso. Vi sono, infatti, – come rilevano gli esperti – diversi nodi da risolvere sia sul fronte della normativa che regola le attività degli operatori del settore, sia dal punto di vista delle tutele per i cittadini. “Oggi parte il Registro delle Opposizioni ma alcuni Decreti attuativi, approvati solo pochi giorni fa, – spiega Eugenio Prosperetti, avvocato esperto di Tecnologie e Privacy e docente LUISS di Informatica giuridica – non sono ancora in vigore e non sono nemmeno noti agli operatori del settore che si trovano dunque in estrema difficoltà a predisporre quanto necessario ad avviare i controlli. Aggiungo che, come già molti hanno rilevato, il Registro ha effetto soltanto sulle attività dei call center che operano nel rispetto delle regole. Le stime del Garante Privacy mostrano che più del 85% dei reclami relativi al telemarketing riguardano chiamate da soggetti che chiamano con numeri falsi, operando presumibilmente dall’estero. Su queste chiamate il sistema del Registro non può far nulla ed, anzi, l’utente che si iscrive al Registro, si priva della possibilità di ricevere le offerte legittime degli operatori, restando però del tutto esposto ai tentativi di estorcere un contratto degli intermediari illegali. Il sistema di tutela deve essere completato con il Codice di Condotta del Telemarketing, attualmente in consultazione pubblica da parte delle principali associazioni di categoria, ma anche, come propongono le associazioni di categoria del telemarketing, con un serio intervento tecnico che impedisca alle chiamate con numeri falsi di raggiungere l’utente.” LEGGI TUTTO

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    Mancate immissioni in ruolo: si va verso un altro record di supplenze. Anief ricorre

    (Teleborsa) – Quanti saranno i posti non assegnati, per mancanza di candidati, delle oltre 94mila immissioni in ruolo di nuovi docenti? Anief ha previsto che a finire a supplenza annuale sarà circa la metà del contingente autorizzato dal Mef per l’individuazione dei nuovi insegnanti a tempo indeterminato. Il problema è noto: vi sono diverse graduatorie ad esaurimento vuote, soprattutto nella scuola secondaria e al Nord, e anche molte graduatorie concorsuali non ancora pubblicate. Anche la stessa call veloce, creata “per mettere a disposizione di GaE e docenti inseriti nelle Graduatorie di merito dei concorsi di altre regioni/province i posti residui dalla procedura ordinaria di immissioni in ruolo – potrebbe, dopo il flop del 2020 (solo 2.000 assunzioni) essere ancora una volta scartata a causa dei vincoli di territorialità dopo l’assunzione”, scrive giustamente la stampa specializzata. Come “scialuppa di salvataggio” si sarebbero potete utilizzare le graduatorie provinciali per le supplenze, solo che l’amministrazione considera utili per le immissioni in ruolo solo i docenti precari inseriti nella prima fascia GPS per i posti di sostegno.”Quello di limitare le immissioni in ruolo da Gps alla prima fascia di sostegno – spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – è un grave errore dell’amministrazione, che farà perdere tantissime assunzioni a tempo indeterminato e andrà a gonfiare ulteriormente il numero delle supplenze annuali. Considerando i ritardi nella formazione delle graduatorie di merito e la mancanza di aspiranti in tante GaE, occorreva estendere la procedura anche alle discipline comuni, dove sono collocati tanti docenti abilitati all’insegnamento e con anni di esperienza. Non è stato fatto e dopo avere denunciato tutto al Comitato europeo per i diritti sociali e al Comitato dei Ministri del Consiglio europeo, ci accingiamo a portare la questione nei tribunali italiani, perché dalle Gps possono arrivare tanti docenti per essere assunti in ruolo”, conclude Pacifico.L’Ufficio Studi Anief ha quindi deciso di pre-ricorrere in tribunale per includere tra i candidati alle assunzioni a tempo indeterminato anche i posti curricolari della scuola di primo e secondo grado. LEGGI TUTTO

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    Gas, Cingolani: “In II semestre '22 nuove forniture per 7,5 mld. Price cap unica soluzione”

    (Teleborsa) – “L’Italia ha riempito al momento i suoi stoccaggi al 71,7%. Siamo in forte recupero e ci mettiamo sulla curva per arrivare al 90% a ottobre che è il target che ci siamo posti. Nell’ipotesi di forniture interrotte a inizio inverno da parte della Russia ci basterebbe stoccaggio fino a febbraio. A marzo ci sarebbe un piccolo deficit compensabile, e poi ad aprile i consumi andrebbero in calo”. È quanto ha spiegato il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani facendo il punto, in una conferenza stampa, sulla situazione del gas.”Non prevediamo drastiche misure di contenimento soprattutto a livello industriale” ha assicurato Cingolani sottolineando come l’Italia sia messa meglio di altri paesi. Dal secondo semestre ’22 l’Italia – come ha sottolineato il ministro – potrà contare su nuove forniture complessive per 7,5 miliardi circa di gas. “Si tratta – ha affermato Cingolani – di 6 miliardi compresi i 4 mld da Algeria e 1,5 mld dal Tap per il secondo semestre 2022, poi 8,9 mld di mc nel ’23 e a regime 14 mld”. In tale scenario – secondo il ministro – il “Price cap è l’unica soluzione etica per dare una mano a livello europeo”. “I prezzi – ha spiegato Cingolani – erano saliti alla stelle anche prima della guerra. Chiamalo nervosismo, domanda-offerta, mismatch, ma anche speculazione: si fa fatica a spiegare questo livelli di prezzo per delle minacce di Putin. Non è economia di mercato, ma di guerra e allora il price cap sarebbe utile e, visto che l’Europa è il principale acquirente dei gasdotti, si può permettere di fare il prezzo di mercato. Si può pensare anche ad un price cap transitorio, da decidere magari se da applicare ad alcuni Paesi o a tutti. Anche un price cap con un prezzo alto potrebbe calmierare l’elettricità, quindi con un impatto importante sull’inflazione. Magari potrebbe essere pure indicizzato bimestralmente”. “Sperando che non ci sia un inverno particolarmente freddo, non mi pare lo scenario sia preoccupante. Ce la caveremo ma sono preoccupanti i prezzi. Ecco perché – ha concluso Cingolani – è importante il price cap”. LEGGI TUTTO

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    Piazza Affari chiude in rally, maglia rosa in Europa

    (Teleborsa) – Giornata positiva per Piazza Affari che guida al rialzo gli altri Eurolistini, in una giornata in cui anche Wall Street è aiutata dalle positive trimestrali annunciate da alcune big tech americane. In attesa delle decisioni della Fed, l’S&P-500 S&P-500, che sulla piazza statunitense segna un aumento dell’1,48%.Nessuna variazione significativa per l’Euro / Dollaro USA, che scambia sui valori della vigilia a 1,011. L’Oro è sostanzialmente stabile su 1.719,5 dollari l’oncia. Giornata di forti guadagni per il petrolio (Light Sweet Crude Oil), in rialzo del 2,42%.Torna a salire lo spread, attestandosi a +243 punti base, con un aumento di 7 punti base, con il rendimento del BTP decennale pari al 3,32%.Tra le principali Borse europee piccoli passi in avanti per Francoforte, che segna un incremento marginale dello 0,53%, giornata moderatamente positiva per Londra, che sale di un frazionale +0,57%, e denaro su Parigi, che registra un rialzo dello 0,75%.Giornata di forti guadagni per Piazza Affari, con il FTSE MIB in rialzo dell’1,52%; sulla stessa linea, il FTSE Italia All-Share termina la giornata in aumento dell’1,42%.In denaro il FTSE Italia Mid Cap (+0,76%); sulla stessa linea, buona la prestazione del FTSE Italia Star (+0,93%).A Piazza Affari risulta che il controvalore degli scambi nella seduta odierna è stato pari a 1,66 miliardi di euro, con un incremento di ben 244,9 milioni di euro, pari al 17,29% rispetto ai precedenti 1,42 miliardi; mentre i volumi scambiati sono passati da 0,47 miliardi di azioni della seduta precedente agli odierni 0,49 miliardi di azioni.Su 434 titoli scambiati sulla borsa di Milano, 138 azioni hanno chiuso in territorio negativo, mentre 190 azioni hanno portato a casa un rialzo. Invariate le altre 106 azioni del listino milanese.Tra le migliori azioni italiane a grande capitalizzazione, brilla Nexi, con un forte incremento (+8,9%).Ottima performance per Unicredit, che registra un progresso dell’8,64%nel giorno dei risultati semestrali.Exploit di Iveco, che mostra un rialzo del 5,12%in attesa dei numeri del trmestre.Su di giri Saipem (+5%).Le più forti vendite, invece, si sono abbattute su Pirelli, che ha terminato le contrattazioni a -2,61%.In apnea DiaSorin, che arretra del 2,21%.Sotto pressione Inwit, con un forte ribasso dell’1,06%.Sostanzialmente debole A2A, che registra una flessione dello 0,83%.Tra i protagonisti del FTSE MidCap, Saras (+5,41%), Ariston Holding (+3,72%), Cementir Holding (+3,63%) e Danieli (+3,32%).Le peggiori performance, invece, si sono registrate su Fincantieri, che ha chiuso a -7,00%.Tonfo di Mfe A, che mostra una caduta del 3,48%.Lettera su De’ Longhi, che registra un importante calo del 2,97%.Scende Wiit, con un ribasso del 2,40%. LEGGI TUTTO

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    ENI, completate le trattative per l'avvio del New Gas Consortium in Angola

    (Teleborsa) – Eni e i suoi partners nel New Gas Consortium (NGC), la filiale di Chevron in Angola Cabinda Gulf Oil Company Limited (CABGOC), Sonangol P&P, bp e TotalEnergies, con l’Agenzia angolana per il Petrolio, il Gas e i Biocarburanti ANPG, hanno annunciato che il Consorzio ha preso la Decisione Finale di Investimento (FID) per lo sviluppo dei campi Quiluma e Maboqueiro (Q&M). Si tratta del primo progetto di sviluppo di gas non associato in Angola.Il progetto comprende due piattaforme offshore, un impianto di trattamento del gas a terra e un collegamento all’impianto di Angola LNG per la commercializzazione di condensati e gas tramite carichi di GNL. Le attività di esecuzione del progetto inizieranno nel 2022, con l’avvio della produzione pianificato nel 2026 e una produzione prevista di 330 milioni di piedi cubi/giorno al plateau (circa 4 miliardi di metri cubi/anno).”L’approvazione del progetto Q&M è una tappa importante verso l’accesso a nuove fonti di energia ad oggi non sviluppate; assicurerà forniture affidabili di gas per l’impianto di Angola LNG e continuerà a promuovere lo sviluppo socio-economico dell’Angola. Il supporto fornito dal ministero delle Risorse Minerarie, del Petrolio e Gas dell’Angola, nonché da tutti i ministeri e dalla Concessionaria nazionale ANPG, – fa sapere Eni in una nota – è stato essenziale per avviare questa nuova fase di sviluppo del gas offshore angolano. A questo proposito, l’istituzione di un regime legale e fiscale applicabile alle attività upstream e alla vendita di gas naturale in Angola è stato un fattore chiave per il progetto”.I partner del New Gas Consortium comprendono Eni (25,6%, Operatore), la consociata Chevron CABGOC (31%), Sonangol P&P (19,8%), bp (11,8%) e TotalEnergies (11,8%).Eni detiene una partecipazione del 13,6% in Angola LNG, insieme alla consociata Chevron CABGOC (36,4%), Sonangol (22,8%), bp (13,6%) e TotalEnergies (13,6%). L’impianto si trova a Soyo, nella provincia di Zaire, ha una capacità di trattamento di circa 353 bcf all’anno di gas e una capacità di liquefazione di 5,2 milioni di tonnellate all’anno di GNL.Eni è presente in Angola dal 1980. Attualmente la società opera nei Blocchi 15/06, Cabinda Norte, Cabinda Centro, 1/14, 28 e ha inoltre partecipazioni non operate nei Blocchi 0 (Cabinda), 3/05, 3/05A, 14, 14 K/A-IMI e 15.Nel marzo 2022 Eni ha firmato un accordo con bp per la costituzione di una joint venture denominata Azule Energy, che unisce le attività di entrambe le società in Angola. L’operatorship del progetto Q&M sarà garantita da Azule Energy dopo la data di completamento della transazione. LEGGI TUTTO