Agosto 2022

Monthly Archives

More stories

  • in

    Appuntamenti macroeconomici dell'11 agosto 2022

    (Teleborsa) – Giovedì 11/08/202214:30 USA: Richieste sussidi disoccupazione, settimanale (atteso 263K unità; preced. 260K unità)14:30 USA: Prezzi produzione, annuale (atteso 10,4%; preced. 11,3%)14:30 USA: Prezzi produzione, mensile (atteso 0,2%; preced. 1,1%)16:30 USA: Stoccaggi gas, settimanale (atteso 39 Mld piedi cubi; preced. 41 Mld piedi cubi) LEGGI TUTTO

  • in

    Siemens chiude conti in rosso su svalutazioni Siemens Energy

    (Teleborsa) – Siemens chiude il terzo trimestre dell’esercizio con una perdita netta di 1,5 miliardi di euro, dovuta principalmente alla svalutazione della partecipazione in Siemens Energy registrata per un importo di 2,7 miliardi di euro; l’EPS corrispondentemente è negativo per 2,06 euro.L’utile operativo è stato di 2,9 miliardi di euro, con un margine del 17%, entrambi beneficiando dei disinvestimenti nel settore Mobility. Gli ordini sono aumentati del 7% a 22 miliardi di euro, mentre i ricavi sono aumentati dell’11% a 17,9 miliardi di euro, per un rapporto book-to-bill di 1,23.Il Free cash flow da attività continue e cessate ha raggiunto i 2,3 miliardi di euro nel trimestre.Siemens ha annunciato anche la chiusura della sua partecipazione in Valeo Siemens e l’attività di gestione di posta e pacchi di Siemens Logistics, che hanno generato a flussi di cassa per un totale di 1,5 miliardi di euro non inclusi nel Free cash flow.”Abbiamo colto opportunità significative in un contesto di mercato caratterizzato da una forte domanda”, ha dichiarato Roland Busch, Presidente e Amministratore delegato di Siemens AG. “Abbiamo nuovamente ottenuto un eccezionale flusso di cassa di 2,3 miliardi di euro, che ha ulteriormente rafforzato la nostra solidità finanziaria. Inoltre, abbiamo implementato in modo coerente e con successo la nostra ottimizzazione del portafoglio e abbiamo fortemente accelerato il nostro programma di riacquisto di azioni”, ha affermato Ralf P. Thomas, Chief Financial Officer di Siemens AG. LEGGI TUTTO

  • in

    Mercato immobiliare, Banca d'Italia: “Prezzi delle abitazioni stabili ma si prevede peggioramento”

    (Teleborsa) – I rincari energetici e l’invasione dell’Ucraina contribuiscono a influenzare al ribasso sia il numero dei potenziali acquirenti sia i prezzi di vendita delle abitazioni. Secondo il Sondaggio congiunturale sul mercato delle abitazioni in Italia – condotto congiuntamente dalla Banca d’Italia, da Tecnoborsa e dall’Agenzia delle Entrate – presso 1.465 agenti immobiliari dal 23 giugno al 20 luglio 2022, nel II trimestre prevalgono segnali di stabilità dei prezzi delle abitazioni, con un saldo tra giudizi di rialzo e di ribasso di poco in aumento rispetto alla precedente rilevazione. Le quotazioni per il trimestre corrente sono ora attese in calo, dopo tre trimestri in cui si erano collocate in territorio positivo. Nonostante che i tempi di vendita e lo sconto medio sul prezzo richiesto si collochino ai loro minimi storici, gli agenti segnalano un peggioramento delle condizioni della domanda: la quota di operatori che hanno venduto almeno un immobile è scesa, pur mantenendosi su livelli elevati, e il saldo negativo fra i giudizi di aumento e riduzione del numero dei potenziali acquirenti si è ampliato. Anche i nuovi incarichi a vendere si confermano in diminuzione. Le prospettive si sono deteriorate, con riferimento sia al proprio mercato sia a quello nazionale. Nel II trimestre del 2022 la percentuale di operatori che riportano una stabilita` dei prezzi di vendita rispetto al periodo precedente e` salita al 67,2 per cento (da 62,6 nell’indagine precedente), mentre e` scesa la percentuale di coloro che ne ravvisano un aumento (22,2 per cento da 24,0), ma anche quella di coloro che ne ravvisano una riduzione (10,6 da 13,4). Di conseguenza, e` leggermente salito il saldo positivo fra i giudizi di aumento e riduzione delle quotazioni immobiliari (11,6 punti percentuali, da 10,6). La quota di agenzie che hanno venduto almeno un’abitazione nel II trimestre e` scesa all’84,9 per cento (da 87,6), mantenendosi comunque su livelli storicamente elevati. Come nelle precedenti indagini, piu` di tre quarti degli operatori hanno venduto esclusivamente abitazioni preesistenti, mentre circa il 2 per cento ha intermediato esclusivamente immobili di nuova costruzione. Il saldo negativo tra i giudizi di aumento e riduzione del numero dei potenziali acquirenti si e` ulteriormente ampliato nel II trimestre (a -10,8 punti percentuali, da -2,8 nel precedente), soprattutto a fronte di un marcato peggioramento nelle aree urbane, dove il saldo e` passato a -15,4 punti percentuali (da -2,1). La percentuale di operatori che segnalano un incremento dei nuovi incarichi a vendere rimane molto inferiore a quella di coloro che ne registrano una diminuzione (-36,3 punti, da -32,9; tavola e fig. 3), cosi` come avviene per gli incarichi da evadere (-36,5 punti, da -36,7). Lo sconto medio sui prezzi di vendita rispetto alle richieste iniziali del venditore e` ulteriormente diminuito rispetto alla rilevazione precedente (all’8,0 per cento, da 8,5), raggiungendo cosi` un nuovo minimo dall’inizio della rilevazione nel 2009. I tempi di vendita rimangono sostanzialmente stabili, su minimi storici e al di sotto dei 6 mesi (a 5,7 mesi da 5,8 nella precedente indagine). Le cause prevalenti di cessazione dell’incarico rimangono, secondo circa la meta` degli agenti, il valore delle offerte ricevute, ritenuto troppo basso dal venditore, oppure i prezzi richiesti, giudicati troppo elevati dai compratori. E` aumentata di circa 5 punti percentuali rispetto alla precedente rilevazione la quota di operatori che segnalano difficolta` nel reperimento del mutuo da parte dei compratori (al 23,9 per cento). La quota di compravendite finanziate con mutuo ipotecario e` scesa al 67,5 per cento (da 69,7 nello scorso trimestre). Il rapporto fra l’entita` del prestito e il valore dell’immobile e` di nuovo lievemente aumentato, al 78,9 per cento, il valore piu` alto dall’inizio della rilevazione.La percentuale di operatori che hanno dichiarato di aver locato almeno un immobile nel II trimestre è leggermente cresciuta (al 78,7 per cento, da 77,1 nel I). Il saldo tra giudizi di aumento e di riduzione dei canoni di affitto è lievemente diminuito, ma resta positivo (20,9 punti percentuali, da 22,5), a fronte di un aumento nelle aree urbane (20,1 da 16,9) più che compensato da un calo in quelle non urbane (21,4 da 26,6). Le attese prefigurano ulteriori aumenti dei canoni per il trimestre in corso, con un saldo pari a 17,6 punti (da 19,0). Il margine medio di sconto rispetto alle richieste iniziali del locatore ha continuato a diminuire, portandosi al 2,3 per cento (da 2,8). Il saldo tra la quota di agenzie che hanno riportato un aumento degli incarichi a locare e quelle che ne hanno segnalato una diminuzione è rimasto fortemente negativo (a -36,2 punti percentuali da -35,7).Le attese delle agenzie per il III trimestre sono notevolmente peggiorate, riguardo sia al proprio mercato di riferimento sia a quello nazionale: i saldi tra aspettative favorevoli e sfavorevoli si sono ridotti di oltre 10 punti percentuali, portandosi rispettivamente a -21,7 e a -22,6. Prevale il pessimismo anche su un orizzonte biennale (-18,7 per il proprio mercato e -23,3 per il mercato nazionale). Anche il saldo fra le attese di aumento e diminuzione dei nuovi incarichi a vendere nel trimestre in corso segna un marcato peggioramento (-27,9 punti percentuali, da -14,7), in gran parte dovuto al calo dell’attività durante i mesi estivi. Le aspettative sull’evoluzione dei prezzi di vendita tornano a orientarsi al ribasso, con un saldo fra attese di aumento e diminuzione che diviene negativo (a -5,4 punti percentuali da 5,0) dopo tre trimestri consecutivi in territorio positivo. Secondo gli operatori, lo scoppio della guerra in Ucraina e i recenti aumenti dell’inflazione stanno influenzando al ribasso sia il numero dei potenziali acquirenti (per circa il 60 per cento degli agenti, in linea con la precedente rilevazione) sia i prezzi di vendita delle abitazioni (per circa il 40). La quota di agenti che valutano che l’epidemia di Covid-19 stia inducendo nel complesso un’espansione nella domanda di abitazioni continua a prevalere su quella di chi ritiene che abbia ricadute negative, sebbene in misura inferiore (26,9 punti percentuali, da 30,7 nella scorsa rilevazione). Il saldo è invece cresciuto per la domanda di locazioni (al 24,9 per cento, da 20,3). La quota di operatori che ritengono che la pandemia stia determinando una diminuzione dell’offerta di abitazioni resta di circa 10 punti percentuali superiore a quella di coloro che ritengono ne induca un aumento. Anche per l’offerta di locazioni i giudizi negativi continuano a prevalere su quelli positivi, di 23,3 punti percentuali (da 26,4). Al contempo, è nuovamente cresciuto il saldo fra la quota di agenzie che si attendono un rialzo dei prezzi di vendita a seguito dell’emergenza sanitaria e coloro che ne prefigurano una flessione (16,9 punti percentuali, da 11,7), così come per i canoni di locazione (24,9 punti percentuali da 20,3 nel trimestre precedente). La maggioranza degli agenti continua ad aspettarsi che tali effetti di stimolo sul mercato immobiliare si protrarranno almeno fino alla fine del 2022.(Foto: Gino Crescoli / Pixabay) LEGGI TUTTO

  • in

    Fed, Evans: “Inflazione ancora inaccettabilmente alta”

    (Teleborsa) – I dati sull’inflazione pubbicati oggi sono la prima lettura “positiva” da quando la Federal Reserve ha iniziato a inasprire la politica monetaria. E’ quanto sottolinieato dal presidente della Fed di Chicago Charles Evans, secondo cui la banca centrale USA ha ancora molto lavoro da fare.Il banchiere ha definito il tasso di inflazione dell’8,5% ancora “inaccettabilmente” alto ed ha indicato che la Fed dovrà ancora aumentare i tassi di interesse al 3,25%-3,5% per la fine di quest’anno ed al 3,75%-4% entro la fine del 2023. Attualmente i tassi di interesse USA sono al 2,25%-2,50% e quindi questo impicherebbe che la Fed possa rallentare il ritmo di aumenti dei tassi di interesse quest’anno, mancando appena l’1% al target di fine 2022, ma nello stesso tempo potrebbe rivelarsi più aggressiva l’anno prossimo, quando i tassi sono inidcati al 4% contro il 3,75% atteso dagli analisti.”Sento che siamo in una buona posizione e possiamo orientarci per essere più restrittivi se l’inflazione sfugge di mano “, ha detto Evans ad un evento in Iowa, aggiungendo “se le cose migliorerannono più rapidamente, non si potrà aumentare i tassi così tanto”. LEGGI TUTTO

  • in

    Pioggia di acquisti a Wall Street in scia dati inflazione

    (Teleborsa) – Wall Street prosegue la sessione in rialzo, con il Dow Jones che avanza a 33.254 punti e l’S&P-500 che si porta a 4.201 punti. In netto miglioramento il Nasdaq 100 (+2,48%) e l’S&P 100 (+1,89%). A sostenere il mercato hanno concorso gli atesissimi dati dell’nflazione, risultata migliore delle previsioni.In luce sul listino nordamericano S&P 500 i comparti materiali (+3,20%), beni di consumo secondari (+2,79%) e telecomunicazioni (+2,77%).Tra le migliori Blue Chip del Dow Jones, Boeing (+3,42%), Goldman Sachs (+3,40%), Walt Disney (+3,38%) e Salesforce (+3,32%).I più forti ribassi, invece, si verificano su Merck, che continua la seduta con -0,87%.Al top tra i colossi tecnologici di Wall Street, si posizionano Zscaler (+10,16%), Marvell Technology (+7,04%), Datadog (+7,03%) e Crowdstrike Holdings (+6,78%).Le più forti vendite, invece, si manifestano su JD.com, che prosegue le contrattazioni a -2,01%.Sotto pressione Pinduoduo Inc Spon Each Rep, che accusa un calo dell’1,33%.Sottotono Vertex Pharmaceuticals che mostra una limatura dello 0,94%.Deludente T-Mobile Us, che si adagia poco sotto i livelli della vigilia. LEGGI TUTTO

  • in

    Tesla ingrana la marcia nonostante vendita azioni Musk

    (Teleborsa) – Avanza a grandi passi Tesla Motors, che sta portando a casa un rialzo del 3,2% a 877 dollari per aizone. Il titolo non sembra affatto risentire della vendita di oltre 7,9 milioni di aizoni, per un valore di circa 6,9 miliardi di dollari, effettuata dal fondatore Elon Musk ad un prezzo di 869,09 dollari, cui i corsi si stanno allineando. Una vendita che, secondo Musk, avrebbe a che fare cn la vertenza per Twitter, che il numeor uno di Tesla ha rinunciato ad acquistare. L’andamento dell’azienda attiva nel settore automotive nella settimana, rispetto al FTSE MIB, rileva una minore forza relativa del titolo, che potrebbe diventare preda dei venditori pronti ad approfittare di potenziali debolezze.L’analisi di medio periodo conferma la tendenza positiva di Tesla Motors. Sebbene il breve periodo mette in risalto un allentamento della linea rialzista al test del top 863,6 Euro. Primo supporto visto a 821,2. Tecnicamente si prevede uno sviluppo negativo in tempi brevi verso il supporto 801,2. LEGGI TUTTO

  • in

    Trasporti, Atlantia: nel 2022 in Italia aumentano traffico autostradale (+19,4%) e aeroportuale (+246,5%)

    (Teleborsa) – Nei primi sette mesi del 2022 Atlantia in Italia ha visto una ripresa del traffico autostradale (+19,4% vs 2021) e aeroportuale (+246,5% vs 2021). Questi i dati che emergono dall’ultimo 2022 Monthly Traffic Performance del Gruppo Atlantia pubblicato oggi.TRAFFICO AUTOSTRADALE – Sul fronte del traffico autostradale in Italia a luglio Atlantia ha registrato un +0,3% rispetto allo stesso mese del 2021. In Francia (+5,3% vs 2021); in Spagna (+0,1% vs 2021); in Brasile (+7,3% vs 2021); in Messico (+3,5% vs 2021). Solo in Cile si registra un -1,7%. TRAFFICO AEROPORTUALE – Per quanto riguarda il traffico aeroportuale l’incremento rispetto a luglio dello scorso anno in Italia (FCO+CIA gestiti da ADR) è stato del 111,3%. In Francia, l’aeroporto di Nizza quest’anno ha registrato un 176,0% vs 2021 mentre nel mese di luglio rispetto allo stesso mese dello scorso anno l’incremento è stato del 60,6%. LEGGI TUTTO

  • in

    Borse europee chiudono in rialzo. Milano si allinea

    (Teleborsa) – Piazza Affari chiue in progresso assieme alle principali Borse Europee, di riflesso alla solida performance di Wall Street, dove l’S&P-500 segna un aumento dell’1,92%. A sostenere le borse concorrono i dati dell’inflazione USA, che ha registrato una frenata a luglio.Seduta positiva per l’Euro / Dollaro USA, che sta portando a casa un guadagno dell’1,13%. Lieve aumento per l’oro, che mostra un rialzo dello 0,24%. Seduta in lieve rialzo per il petrolio (Light Sweet Crude Oil), che avanza a 91,07 dollari per barile.Consolida i livelli della vigilia lo spread, attestandosi a +211 punti base, con il rendimento del BTP decennale che si posiziona al 2,98%.Nello scenario borsistico europeo sostenuta Francoforte, con un discreto guadagno dell’1,23%, giornata moderatamente positiva per Londra, che sale di un frazionale +0,25%, e seduta senza slancio per Parigi, che riflette un moderato aumento dello 0,52%.Segno più in chiusura per il listino italiano, con il FTSE MIB in aumento dello 0,95%; sulla stessa linea, il FTSE Italia All-Share guadagna lo 0,98% rispetto alla seduta precedente, chiudendo a 24.855 punti. In rialzo il FTSE Italia Mid Cap (+1,25%); sulla stessa tendenza, balza in alto il FTSE Italia Star (+1,73%).In Borsa di Milano risulta che il controvalore degli scambi nella seduta odierna è stato pari a 1,38 miliardi di euro, dai 1,36 miliardi della seduta precedente; mentre i volumi scambiati quest’oggi sono passati da 0,38 miliardi di azioni della seduta precedente agli odierni 0,38 miliardi.422 sono le azioni scambiate: tra queste, 166 titoli hanno chiuso in rosso, mentre 154 azioni hanno terminato in territorio positivo. Invariate le altre 102 azioni del listino milanese.Tra le migliori azioni italiane a grande capitalizzazione, effervescente Prysmian, con un progresso del 3,95%.Incandescente Iveco, che vanta un incisivo incremento del 3,90%.In primo piano STMicroelectronics, che mostra un forte aumento del 3,39%.Decolla Fineco, con un importante progresso del 3,31%.I più forti ribassi, invece, si sono verificati su Tenaris, che ha archiviato la seduta a -1,08%.Tentenna Telecom Italia, con un modesto ribasso dello 0,90%.Giornata fiacca per A2A, che segna un calo dello 0,84%.Piccola perdita per Banco BPM, che scambia con un -0,78%.Tra i protagonisti del FTSE MidCap, Reply (+6,51%), Mutuionline (+3,95%), Mfe B (+3,82%) e De’ Longhi (+3,47%).Le più forti vendite, invece, si sono abbattute su Antares Vision, che ha terminato le contrattazioni a -4,06%.In apnea Saras, che arretra del 3,44%.Rai Way scende dell’1,38%.Calo deciso per Alerion Clean Power, che segna un -1,32%. LEGGI TUTTO