5 Settembre 2022

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    Intesa Sanpaolo, 2 miliardi alle PMI per far fronte al caro energia

    (Teleborsa) – Supportare le PMI di tutti i settori produttivi, l’agribusiness e il terzo settore ad affrontare i maggiori costi legati ai rincari energetici e favorire investimenti in energie rinnovabili sono gli obiettivi del plafond di 2 miliardi di euro predisposto da Intesa Sanpaolo, che conferma il proprio sostegno alle imprese con ulteriori misure che fanno leva anche su quanto già messo a disposizione dallo Stato tramite le garanzie pubbliche. Il nuovo impegno è una misura straordinaria a supporto dei cicli di produttività che risentono della crisi energetica, economica e geopolitica e rientra nel quadro delle iniziative a supporto del PNRR e si focalizza su uno dei pilastri del più ampio programma di interventi per le imprese di Intesa Sanpaolo, Motore Italia. Con l’obiettivo di supportare i fabbisogni di liquidità per i pagamenti e di garantire la continuità produttiva delle PMI, Intesa prevede specifiche linee di intervento a favore delle imprese, a condizioni agevolate e con il supporto delle garanzie del Fondo Centrale e di SACE, come previsto dal DL Aiuti. Il finanziamento è destinato alla copertura dei costi incrementali e consente di far fronte al pagamento delle bollette dell’energia con diluzione dei pagamenti fino a 36 mesi, con 1 anno di pre-ammortamento. Su richiesta inoltre, sarà possibile attivare la sospensione delle rate dei finanziamenti in essere (quota capitale) per un periodo fino a 24 mesi previa valutazione specifica dei casi. Continua inoltre l’impegno di Intesa Sanpaolo per favorire gli investimenti in energie rinnovabili di tutte le imprese, in particolare PMI, della filiera dell’agribusiness e del terzo settore, che rappresentano la strada per creare indipendenza energetica e uscire in maniera strutturale dalla situazione attuale di crisi.(Foto: © sashkin7 | 123RF) LEGGI TUTTO

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    Petrolio, prezzi in rialzo. Focus su riunione Opec+

    (Teleborsa) – Nuovo balzo dei prezzi del petrolio con gli investitori che guardano alle mosse dei produttori dell’Opec+ per tagliare la produzione e sostenere i prezzi e, dopo la posizione presa dal G7 su un price cap al petrolio russo. La riunione del Cartello è attesa oggi.All’IPE di Londra, il future sul Brent registra un incremento del 2,3% a 95,2 dollari al barile, mentre il greggio americano al Nymex scambia a 88,5 dollari al barile, con un aumento dell’1,97%. LEGGI TUTTO

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    Gas, schizza a 275 euro ad Amsterdam con stop Nord Stream

    (Teleborsa) – Vola il prezzo del gas balza in apertura alla Borsa di Amsterdam. Il contratto TTF ha raggiunto un picco a 275 euro al Mhw dopo il forte calo di venerdì a 214,7 euro (-28%). A far impennare il prezzo è l’annuncio di Gazprom dello stop a tempo indeterminato del gasdotto Nord Stream. Gazprom ha comunicato di aver individuato alcune perdite di olio nel corso dei lavori di manutenzione alla stazione di compressione di Portovaya. “I guasti e danni individuati – ha spiegato Gazprom – non consentono una operatività sicura ed esente da problemi del motore della turbina”. Per questa ragione “il trasporto di gas” è stato “completamente fermato”.Questa volta Gazprom non ha fornito indicazioni sui tempi di chiusura del gasdotto. LEGGI TUTTO

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    Cambi, euro a minimo storico: sotto 0,99 dollari

    (Teleborsa) – L’euro stamane è scivolato ai minimi in 20 anni sul dollaro, scendendo sotto il livello di 0,99. Il cross tocca così il minimo storico.Sulla valuta di Eurolandia pesa l’emergenza energetica in Europa dopo che venerdì Gazprom ha comunicato che il gasdotto Nord Stream è stato fermato “completamente fermato” dopo aver riscontrato una perdita di olio da una turbina. Notizia che ha aumentato sempre più la prospettiva di una diffusa carenza di energia in Europa aumentando il nervosismo per i timori di recessione.Sfuma così la breve risalita registrata nella scorsa ottava quando l’euro ha riguadagna la parità sul dollaro, sostenuto dalle aspettative del mercato di un maxi-rialzo dei tassi di 75 punti base da parte della BCE, nella riunione prevista questa settimana, giovedì 8 settembre e, da un rapporto sul mercato del lavoro negli Stati Uniti che ha segnalato alla Fed che le pressioni potrebbero essere allentate. LEGGI TUTTO