13 Settembre 2022

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    Cnpr Forum, Tremonti: “Un errore stampare moneta per 10 anni”

    (Teleborsa) – “Se vogliamo davvero aiutare imprese e famiglie a superare la delicatissima fase di crisi che stiamo attraversando bisogna prima di tutto capire bene cosa è accaduto. Una volta chiarite le cause dobbiamo essere pronti a trovare soluzioni condivise, che non saranno semplici”. Questo l’ammonimento del professor Giulio Tremonti, ex ministro dell’Economia, candidato a Milano con Fratelli d’Italia alle prossime elezioni del 25 settembre, ospite del Cnpr Forum speciale “Obiettivi e strategie per ridare fiducia a cittadini e imprese nell’autunno più difficile degli ultimi 50 anni” promosso dalla Cassa di previdenza dei ragionieri e degli Esperti contabili, presieduta da Luigi Pagliuca.”Il passaggio dall’austerity al ‘whatever it takes’ era una tecnica giusta nel breve periodo. In forma emergenziale. È evidente che se si è continuato a stampare moneta per 10 anni, prima o poi l’inflazione sarebbe esplosa. Adesso dobbiamo immaginare una strategia – spiega Tremonti – tenendo presente che un’enorme quota del debito italiano si trova nelle banche, così come il risparmio delle famiglie. Una cosa simile fu fatta da Einaudi dopo la guerra. Non è tassando i patrimoni e i risparmi che si esce dall’impasse. Serve una politica autorevole che sappia parlare agli italiani convincendoli che investire nello Stato è nell’interesse di tutti. I professionisti possono svolgere un ruolo fondamentale in questo passaggio per organizzare in autonomia il futuro del Paese”.Sulla riforma fiscale l’ex ministro dell’Economia non ha dubbi: “La parola d’ordine è: semplificare. In 17 mesi di governo Draghi sono stati totalizzati 2 km e 700 mt di sviluppo lineare di legislazione. Questo non è diritto, è rovescio. Anche qui i professionisti devono essere parte dirigente, auspicando che il prossimo governo dia vita a riunioni, incontri, discussioni, raccolta di materiali per una riforma che parta dalla base per arrivare al vertice per poi tornare giù. Io ci ho provato nel 2003 con una proposta di riforma che prevedeva 5 imposte irpef, ires, iva, accise e imposta su servizi. È ora di finirla con decine di bonus che si inseguono l’un l’altro. Anche per la detassazione la ricetta è semplice. Basta prevederla per chi assume e chi investe, come prevedeva la legge che porta il mio nome. Tutte le leggi successive – ha concluso Tremonti – sono francamente incomprensibili anche per chi le ha promosse”.Al Forum, della Cassa nazionale di previdenza dei Ragionieri ed Esperti contabili, ha preso parte Marcella Caradonna, presidente dell’Ordine dei Commercialisti di Milano, che ha ribadito la necessità di interventi urgenti a sostegno di famiglie e imprese. “Dall’inizio della pandemia famiglie, imprese e professionisti – ha evidenziato Caradonna – sono andati incontro a grossi problemi finanziari. L’Italia è storicamente un Paese di risparmiatori, ma questo non è stato sufficiente a tamponare l’emergenza economica che tutti noi abbiamo vissuto, con le restrizioni dovuto al lockdown. Ad oggi sono in molti a ritrovarsi in una situazione di sovraindebitamento, che purtroppo ha colpito anche chi prima della pandemia poteva contare su una solida situazione finanziare. Dinanzi a questo scenario è necessario che la politica intraprenda delle decisioni sia emergenziali che strutturali in grado di dare immediata risposta alle necessità delle persone”.”A Famiglie e imprese, nelle attuali oggettive difficoltà, tra breve, – ha detto Enrico Terzani, numero uno dell’Ordine dei Commercialisti di Firenze – arriveranno milioni di cartelle esattoriali (che erano state sospese a causa della pandemia). Queste notifiche fiscali rischiano di pesare in maniera determinante nel bilancio di famiglie, imprese e professionisti. Per questa ragione credo che saranno necessari interventi specifici che agiscano sul magazzino dell’Agenzia delle Entrate Riscossione e consentano ai contribuenti di pagare gli importi dovuti senza rischiare di finire sul lastrico”.Non solo gli interventi emergenziali sono segnalati dai professionisti ma anche, e soprattutto, il tema della riforma fiscale, così come sottolineato da Marco Cuchel, presidente dell’Associazione Nazionale Commercialisti. “La semplificazione – ha affermato Cuchel – deve essere il principio cardine per un nuovo fisco davvero efficace e duraturo. C’è l’assoluta necessita di avere certezze dal punto di vista tributario e, quindi, elaborare un progetto concreto e strutturale che possa essere mantenuto nel tempo, evitando di rincorrere interventi tampone che complicano e non semplificano la vita dei contribuenti. Per riuscire a elaborare un riordino simile è assolutamente necessario il coinvolgimento, assiduo e organico, dei commercialisti ai tavoli decisionali e di confronto”.Luca Asvisio, presidente dei dottori commercialisti e degli esperti Contabili di Torino, è intervenuto sulla proposta di Flat Tax incrementale. “Nell’ambito di una riforma fiscale globale, – ha detto Asvisio – la nostra categoria è particolarmente sensibile a questa proposta. Ma alcune perplessità permangono rispetto ai lavoratori dipendenti, che hanno costanza di reddito, e ai lavoratori autonomi, che verrebbero introdotti nel nuovo regime ampliato con aliquota unica. Questi nodi vanno assolutamente sciolti e ritengo che il coinvolgimento dei commercialisti, che misurano ogni giorno il polso del Paese, sia essenziale per riuscire ad avere una riforma che risolva problemi e non ne crei di nuovi”.”Ciò che è necessario rivedere – ha sottolineato Giovanni Battista Calì, presidente dell’Odcec di Roma – sono i rapporti tra la nostra categoria e l’Amministrazione Finanziaria. I commercialisti trovano sempre più difficoltà ad interagire con gli uffici sia periferici che centrali, che concentrano i loro sforzi nel raggiungimento degli obiettivi di budget e non verso un proficuo e costante confronto con la nostra categoria. Potenziare l’Amministrazione Finanziaria, con un migliore efficientamento e una maggiore formazione, potrebbe ridurre di gran lunga queste difficoltà e dare il via ad un nuovo percorso di collaborazione”.”Una delle preoccupazioni maggiori per la nostra categoria – ha detto Paolo Longoni, consigliere d’amministrazione Cnpr, nelle conclusioni – riguarda senza ombra di dubbio il Pnrr. In tanti, negli ultimi giorni, parlano di riscriverlo o di rinegoziarlo, ma ciò non dovrà influire negativamente sull’erogazione dei fondi. In particolare chi chiediamo quali scelte verranno fatte nel settore dell’energia che oggi tiene col fiato sospeso tantissime aziende, imprenditori e famiglie”. LEGGI TUTTO

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    G20, PIL 2° trimestre frena con rallentamento locomotive Cina e USA

    (Teleborsa) – Economie del G20 in frenata nel 2° trimestre dell’anno, in seguito all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia e della frenata registrata dall’economia cinese, impattata da nuovi lockdown causati dalla risalita die contagi da Covid-19.Secondo gli ultimi dati dell’OCSE, il PIL del G20 è risultato in contrazione dello 0,4% su trimestre, dopo il +0,5% registrato nel primo trimestre. La crescita tendenziale è indicata ora al 2,8% dal 4,5% precedente.Nel 2° trimestre, la frenata dell’economia è stata generalizzata nei Paesi del G20,ma pesa maggiormente il rallentamento di Cina (-2,6%) e Stati Uniti (-0,1%) e, fra le economie dell’Eurozona, la stagnazione in Germania (+0,1%).(Foto: © Tomas Griger | Dreamstime) LEGGI TUTTO

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    Esprinet, risultati in calo nel 1° semestre. Focus sulle scorte

    (Teleborsa) – Esprinet, gruppo quotato su Euronext STAR Milan e attivo nella distribuzione di IT, Consumer Electronics e Advanced Solutions, ha chiuso il primo semestre del 2022 con ricavi da contratti con clienti pari a 2.178,6 milioni di euro, in calo del 3% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. I ricavi in Italia sono stati pari a 1.298 milioni di euro (-7%), in un mercato della distribuzione che secondo i dati Context arretra del 4% soprattutto per effetto della performance negativa delle vendite in area consumer (-16% nei primi sei mesi del 2022). In Spagna il gruppo ha registrato ricavi pari a 807,2 milioni di euro (+4%), in Portogallo pari a 48,8 milioni di euro (+21%).L’EBITDA Adjusted, calcolato al lordo di costi di natura non ricorrente pari a 0,4 milioni di euro sostenuti in relazione all’avvio del processo finalizzato al lancio dell’OPA su Cellularline, è stato pari a 37,9 milioni di euro, -9% rispetto ai primi sei mesi del 2021. L’utile netto è stato pari a 18 milioni di euro (-18%). La Posizione Finanziaria Netta è negativa per 256,9 milioni di euro e si confronta con la posizione al 30 giugno 2021 negativa per 104,9 milioni di euro.”Il primo semestre del 2022 si è chiuso in linea con le aspettative e con risultati soddisfacenti, nonostante il complicato contesto macroeconomico”, ha commentato l’AD Alessandro Cattani, che ha confermato l’obiettivo per il 2022 di EBITDA Adj. superiore a 93 milioni di euro, nonché le linee guida del Piano Industriale 2022-2024.Cattani ha spiegato che “il sostanziale venire meno delle criticità sugli approvvigionamenti unito al rallentamento della domanda di PC consumer non compensato dalla correlata diminuzione degli arrivi pianificati molti mesi fa, hanno portato a un aumento del livello del circolante che si riflette sull’indebitamento finanziario netto”.”Pertanto, con soddisfazione rileviamo che alcuni dei nostri principali fornitori hanno varato piani di allungamento dei termini di pagamento e contestualmente avviato forti attività promozionali volte ad accelerare le vendite e con ciò, contemporaneamente, finanziare l’eccesso di stock – ha aggiunto l’AD – Il gruppo ha inoltre ridotto significativamente i volumi di acquisto in modo da poter riportare il livello delle rotazioni delle scorte a valori più corretti, auspicabilmente entro la fine dell’esercizio in corso”. LEGGI TUTTO

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    Ecco l'Agenda Cisl: le 12 priorità per il prossimo Governo

    (Teleborsa) – Si intitola Ripartire insieme, l’Agenda Cisl per il nuovo Governo la piattaforma presentata dal leader della confederazione di via Po, Luigi Sbarra: un programma in 12 punti “per rilanciare lavoro e coesione, investimenti e produttività, inclusione e politiche sociali, contrattazione e partecipazione”. “Una road map – ha spiegato – che consegniamo a chi sarà chiamato a guidare il Paese dopo il 25 settembre, nella consapevolezza che per realizzare innovazioni stabili ed eque bisogna lavorare in un clima di concertazione e corresponsabilità sociale”. Illustrandone i contenuti, Sbarra ha posto l’accento sulle emergenze in cui versa il Paese: “L’escalation dei prezzi – ha detto – mette a rischio oltre un milione di posti di lavoro in tutti i settori. Un incendio che va spento con misure d’urgenza”. In Europa, secondo Sbarra, occorre “conquistare un price-cap, realizzare un nuovo Recovery che punti alla sovranità energetica continentale, rifinanziare il Fondo Sure e applicare una minimum tax alle multinazionali”. Sul piano nazionale serve subito un nuovo decreto “che assicuri sostegni a imprese e famiglie, lavoratori e pensionati e metta in campo una nuova cassa integrazione scontata per le aziende che non licenziano. integrazione al reddito delle persone, un tetto sociale al costo dell’elettricità, l’azzeramento Iva sugli acquisti di beni di largo consumo per le fasce deboli. Vanno accelerati gli investimenti sulle infrastrutture energetiche a partire da rigassificatori, termovalizzatori, maggiore estrazione di gas, combustibili verdi , rinnovabili” .E il tema delle risorse “non può diventare un alibi: si alzi ulteriormente il prelievo sugli extra profitti, si redistribuisca l’extra gettito Iva, si reinvestano risorse allocati su decreti inattuati e si valuti, ove necessario, anche uno scostamento. Quello che non mettiamo oggi sulla coesione, rischiamo di pagarlo domani moltiplicato per tre in termini di spesa asistenziale”.Al centro dell’Agenda Cisl “il protagonismo e il valore sociale del lavoro privato e pubblico, attraverso la piena realizzazione degli obiettivi del PNRR e di investimenti condizionati a nuova e buona occupazione, specialmente giovanile e femminile, applicazione dei contratti leader, rilancio della formazione e delle competenze”. Lavoro di qualità “vuol dire lavoro sicuro, con un piano nazionale contro le morti e gli infortuni, perché mentre la politica si accapiglia vediamo come quotidianamente nelle fabbriche, sui campi e nei cantieri continuano a morire più di tre persone al giorno”. Serve poi “un nuovo “Statuto della persona nel mercato del lavoro che assicuri a tutti, al di là della tipologia contrattuale, transizioni tutelate, sostegno al reddito e politiche attive”.”C’è un progetto-Paese da definire con il fronte sociale riformatore, un riscatto da guadagnare insieme a una ‘società che governa’ e che presuppone anche una svolta sulla partecipazione dei lavoratori nelle decisioni e negli utili d’impresa. Dobbiamo ritrovarci in questo perimetro senza sterili antagonismi, esercitando responsabilità per costruire il bene comune e il futuro delle nuove generazioni”, ha concluso Sbarra. LEGGI TUTTO

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    TISG conferma guidance dopo 1° semestre in forte crescita

    (Teleborsa) – The Italian Sea Group (TISG), operatore globale della nautica di lusso quotato su Euronext Milan, ha chiuso il primo semestre del 2022 con ricavi totali pari a 133,6 milioni di euro, in crescita del 65,1% rispetto allo stesso periodo nel 2021. L’aumento è principalmente riconducibile alla crescita del complessivo portafoglio ordini della società, che al 30 giugno è pari a 922 milioni di euro, al progress delle navi attualmente in costruzione, nonché alla significativa spinta della divisione NCA Refit (ricavi a +140% grazie a espansione capacità produttiva).Il progetto Tecnomar for Lamborghini 63 rappresenta il 20,2% dei ricavi della divisione Shipbuilding, con un’attuale visibilità produttiva dei contratti in essere sino alla fine del 2023. I ricavi riconducibili a Perini Navi, a pochi mesi dall’acquisizione, coprono l’11,8% della divisione Shipbuilding.L’EBITDA è pari a 19,9 milioni di euro (+94,2%) e l’EBITDA Margin pari al 14,9% (rispetto al 12,7% nello stesso periodo dell’esercizio precedente). Il risultato netto raggiunge i 7,6 milioni di euro, in espansione del 65%. La Posizione Finanziaria Netta al 30 giugno 2022 è negativa per 46,2 milioni di euro, rispetto a una Posizione Finanziaria Netta positiva di 41 milioni di euro al 31 dicembre 2021.The Italian Sea Group ribadisce la previsione sulla guidance 2022, formulata il 22 febbraio scorso, confermando ricavi totali al 31 dicembre 2022 compresi tra 280 e 295 milioni di Euro e un EBITDA Margin del 15,5%.”Siamo molto orgogliosi dei risultati ottenuti, che confermano la validità della strategia, la solidità del progetto di sviluppo e la nostra capacità di realizzarlo – ha commentato il CEO Giovanni Costantino – Il rafforzamento dei nostri brand in mercati ad alto potenziale rimane al centro degli obiettivi dei prossimi mesi anche grazie alle partnership recentemente siglate con i più importanti broker internazionali nella nautica di lusso e all’espansione della nostra presenza commerciale in tutte le più prestigiose località al mondo”. LEGGI TUTTO

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    ProSiebensat acquista Joyn da Warner Bros Discovery, rivede guidance

    (Teleborsa) – ProsiebenSat.1, gruppo televisivo tedesco che ha MFE (ex Mediaset, che ora scambia con azioni MFE A e MFE B) come maggiore azionista, ha acquistato il restante 50% delle azioni di Joyn da Warner Bros. Discovery. La joint venture è stata costituita con Discovery nel 2017 e opera sotto il nome di Joyn dal 2019. Con oltre 30 milioni di download di app e 4 milioni di utenti unici al mese, la piattaforma di streaming tedesca si è affermata saldamente sul mercato dopo tre anni.”Acquisendo tutte le azioni di Joyn, stiamo continuando la trasformazione digitale del gruppo ProSiebenSat.1 – ha commentato Rainer Beaujean, Group CEO – Con il lancio di Joyn come piattaforma di puro streaming tre anni fa, ora lo stiamo rendendo il primo punto di contatto nel nostro ecosistema digitale, beneficiando così delle sinergie all’interno del gruppo”.”A seguito dell’acquisizione completa, Joyn sarà consolidata completamente nel quarto trimestre del 2022 – ha spiegato Ralf Peter Gierig, Group CFO – Come previsto, il gruppo sarà inizialmente influenzato a il livello di EBITDA rettificato. Tuttavia, il gruppo prevede ancora che l’utile netto rettificato di quest’anno sarà intorno al livello dell’anno precedente”.Per l’anno finanziario 2022, i ricavi di circa 4,375 miliardi di euro (con una variazione di più/meno 75 milioni di euro) rimangono invariati nonostante il consolidamento nel quarto trimestre. Allo stesso tempo, ProSiebenSat.1 prevede una riduzione dell’EBITDA rettificato di circa 25 milioni di euro per l’esercizio 2022 a causa del consolidamento di Joyn (in precedenza, la quota del 50% della società era iscritta al patrimonio netto nel risultato finanziario), aspettandosi ora un valore di 780 milioni di euro (con una variazione invariata di più/meno 25 milioni di euro). LEGGI TUTTO

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    OPEC prevede rallentamento crescita domanda nel 2° semestre

    (Teleborsa) – L’Opec attende un rallentamento della domanda di petrolio nella seconda metà del 2022, a causa di una recrudescenza dei contagi da Covid-19 e delle incertezze di natura geopolitica che continueranno a frenare l’economia mondiale, compensando l’aumento di domanda legato alla produzione di energia. E’ quanto emerge dal consueto bollettino mensile dell’Organizzazione dei produttori di greggio.La crescita della domanda mondiale di petrolio per il 2022 è stata rivista al ribasso rispetto alle stime del mese precedente, ma viene ancora indicata in solida crescita di 3,1 milioni di barili al giorno (mb/g) b/g per effetto del maggior utilizzo di petrolio per la produzione di energia elettrica. Si stima che la domanda di petrolio nell’area OCSE cresca di 1,6 mb/g, mentre quella non OCSE è stimata in crescita di 1,5 mb/g. La domanda totale di petrolio dovrebbe raggiungere così una media di circa 100 mb/g nel 2022: più forte del previsto nel primo semestre e più debole di quanto stimato in precedenza nella seconda metà dell’anno. Per il 2023 la previsione di crescita della domanda mondiale di petrolio rimane invariata a 2,7 mb/g, per un totale domanda di 102,7 mb/g. La domanda OCSE dovrebbe crescere di 0,6 mb/g e la domanda non-OCSE di 2,1 mb/g. Lato produzione, l’Opec conferma una stima di crescita dell’offerta non-OPEC nel 2022 di 2,1 mb/g ad una media di 65,8 mb/g, sostanzialmente invariata rispetto alla precedente valutazione, laddove la revisione al rialzo della produzione della Russia viene compensata da revisioni al ribasso dell’output di Stati Uniti, Norvegia e Kazakistan. La stima di crescita della produzione per il 2023 è invariata a 1,7 mb/g a una media di 67,5 mb/g. LEGGI TUTTO

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    Traton vende asset in Russia: perdite fino a 550 milioni di euro

    (Teleborsa) – Traton, controllata del Gruppo Volkswagen e uno dei più grandi produttori di veicoli commerciali al mondo, ha comunicato che le sue divisioni MAN Truck & Bus e Scania stanno cedendo le loro società di vendita nella Federazione Russa a partner di vendita locali. In aggiunta a ciò, Scania sta cedendo la propria attività di finanziamento russa. Le transazioni richiedono ancora l’approvazione dei consigli di sorveglianza di Tratone Volkswagen, nonché di varie autorità di regolamentazione della Federazione Russa. Dovrebbero essere completate entro il primo trimestre del 2023. Traton prevede di realizzare una perdita fino a 550 milioni di euro, a seconda dell’andamento del tasso di cambio del rublo russo con l’euro. A causa dell’impatto diretto della guerra in Ucraina, nel primo semestre 2022 erano già state sostenute svalutazioni di asset e spese aggiuntive per 113 milioni di euro. LEGGI TUTTO