2 Novembre 2022

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    Bollette, condomini fuori dal mercato tutelato luce da gennaio: protesta dei consumatori

    (Teleborsa) – Nessuna specifica per i condomini che da gennaio 2023 dovranno obbligatoriamente lasciare il mercato di maggior tutela della luce, al pari delle microimprese. Per le famiglie il termine è invece confermato al 10 gennaio 2024. L’Arera ha infatti confermato il passaggio prevedendo la sola distinzione tra “clienti domestici” e clienti “in bassa tensione o altri usi”.Una soluzione che non ha convinto i consumatori. I condomini, ha denunciato infatti Marco Vignola, responsabile del settore energia dell’Unione Nazionale Consumatori, “sono considerati, inspiegabilmente, microimprese, quindi per le utenze condominiali il mercato tutelato della luce non finisce il 10 gennaio 2024 ma tra meno di due mesi, il primo gennaio 2023”. “Una disparità di trattamento illegittima, assurda e inspiegabile tra chi abita in una villa e chi abita in una palazzina, che chiediamo di correggere immediatamente sia al Governo che ad Arera, insieme al rinvio della fine tutela del gas, prevista sempre per la fine di quest’anno”. LEGGI TUTTO

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    Finanza e Terzo settore, migliora relazione cooperative e imprese sociali con istituti di credito

    (Teleborsa) – Continua a crescere anche nel 2021 la soddisfazione di cooperative e imprese sociali in merito alla propria relazione con gli istituti bancari (+7,1%), in particolar modo in ragione della presenza di personale dedicato e formato sulle esigenze e specificità delle organizzazioni del Terzo Settore (36,6%) e di un modello di servizio dedicato a tali imprese (26,2%). Aumenta, inoltre, rilevanza per questi soggetti non solo di un’offerta di prodotti specifica, ma piuttosto di una strategia che si rifletta nei modelli organizzativi della banca. È quanto emerge dalla XI edizione dell’Osservatorio su Finanza e Terzo settore presentata da Intesa Sanpaolo e AICCON (Associazione Italiana per la promozione della Cultura della Cooperazione e del Non Profit).L’indagine rileva inoltre come cooperative e imprese sociali percepiscano sempre più la banca quale consulente ed accompagnatore (+5%) piuttosto che nel tradizionale ruolo di solo erogatore di credito (-4%). Per quanto riguarda l’analisi degli investimenti e la copertura dei fabbisogni finanziari, la XI edizione dell’Osservatorio, diversamente dal passato, si è posta l’obiettivo di concentrare l’analisi sull’ultimo biennio (2020-2021), al fine di poter leggere eventuali segnali di discontinuità rispetto alla precedente edizione e raccogliere spunti sulle preferenze di investimento di cooperative e imprese sociali durante il biennio pandemico.Secondo i dati raccolti dall’indagine, il 70% dei soggetti intervistati (circa 250 cooperative sociali e imprese sociali srl) ha effettuato investimenti negli ultimi 2 anni (dato al 94% nel 2019) e la principale fonte di copertura è stata l’autofinanziamento (47,7%) – cui fanno ricorso in particolare le cooperative di tipo misto A+B (50,7%) e le cooperative di tipo A (49,8%) – seguito dai finanziamenti erogati dagli istituti bancari (30,4%), canale cui hanno fatto particolare ricorso nell’ultimo biennio le cooperative di tipo B. In particolare, da un’analisi comparativa delle ultime due edizioni dell’Osservatorio emergono alcuni elementi: aumenta il ricorso a risorse bancarie da parte di cooperative e imprese sociali (+2%, dopo un trend al ribasso dal 2018) a fronte di una diminuzione della capacità di autofinanzia-mento (-3,8%., dopo che aveva segnato un trend positivo dal 2018); maggiore apertura a risorse di investitori privati (+1,4%, era in calo costante dal 2018), per effetto di un maggior interessamento a tali capitali da parte dei Consorzi (7,6%) e delle srl imprese sociali (18,7%).Anche la previsione sui futuri investimenti sembra confermare alcune delle tendenze osservate nell’ultimo biennio, ovvero un maggior ricorso al credito bancario (31,6%; +4%) – principalmente da parte dei Consorzi di cooperative (50%) – e ai capitali di investitori privati (8,9%; + 0,8%) – preferiti dalle srl imprese sociali (24,1%) – ed un minor ricorso all’autofinanziamento (45,8%; -4,6%), scelta questa che dichiarano di preferire le cooperative di tipo misto A+B (55,3%). In continuità con le preferenze rilevate nella scorsa edizione, le cooperative e imprese sociali intendono utilizzare tali risorse principalmente per potenziare il proprio capitale umano (30,4%) e migliorare l’accesso alla tecnologia (20,4%), ma anche per ridisegnare i servizi offerti (12,4%) e sviluppare nuove funzioni aziendali (12%), sintomo questo della capacità ricettiva e reattiva di tali organizzazioni in risposta ai mutati scenari.Per quanto riguarda la conoscenza degli strumenti di finanza a impatto sociale, i risultati dell’indagine rilevano una crescente familiarità da parte di Consorzi e srl imprese sociali con la tematica e più in generale un aumento dell’utilizzo da parte delle organizzazioni presenti nel campione (+8,9%), crescita in particolare trainata dalle cooperative di tipo A (+25%) e dai Consorzi di cooperative (+10,7%). Lo strumento più conosciuto e utilizzato risulta essere quello dei finanziamenti agevolati (68,8%), ad esempio Fondo Rotativo per le imprese del MISE, fondi con provvista agevolata BEI, seguito dalle obbligazioni solidali (25%) e gli strumenti di social venture capitalism (18,8%). Inoltre, il 55,2% delle organizzazioni ha avviato percorsi di misurazione di impatto sociale delle proprie attività. Su questo tema si evidenzia un’esigenza in termini di supporto formativo (nell’ambito dell’offerta di non financial services da parte degli istituti di credito), insieme ad altri aspetti legati, ad esempio, alla costruzione di nuovi modelli organizzativi, all’educazione finanziaria e alle modalità di realizzazione di campagne di crowdfunding.Per il secondo anno consecutivo l’Osservatorio si arricchisce con l’Outlook Intesa Sanpaolo dell’Impresa Sociale, un’analisi curata da Ipsos Italia e AICCON, in collaborazione e con il patrocinio di Confcooperative-Federsolidarietà e Legacoopsociali, volta a rilevare il sentiment e le prospettive future di sviluppo delle imprese sociali. L’indagine restituisce una quota crescente di imprese sociali che nel corso dei primi mesi del 2022 ha incrementato il numero di dipendenti (+17% sul 2021), migliorato il risultato economico (+16%. sul 2021) ed il margine di profitto (+9% sul 2021). Nonostante ciò sono la crescente incidenza dei costi di produzione e lavoro e la scarsa disponibilità di manodopera specializzata o con esperienza a preoccupare una fetta crescente di imprese sociali rispetto al prossimo futuro. L’Outlook offre poi una vista sempre più chiara sulle tendenze che caratterizzeranno le imprese sociali del futuro: organizzazioni che sempre più ampliano il proprio raggio d’azione – il 36% ha operato nel corso del 2022 in nuovi settori d’intervento – ed aprono i propri confini favorendo processi di ibridazione – il 78% ha collaborato con soggetti aventi forma giuridica differente dalla propria e il 50% ha ricercato all’esterno competenze complementari a quelle già presenti internamente.”Gli ultimi anni – commenta Andrea Lecce, responsabile della Direzione Impact di Intesa Sanpaolo – sono stati particolarmente complessi e le organizzazioni del Terzo Settore hanno dovuto ripensare le proprie attività per continuare a supportare i bisogni sociali e sanitari che si sono enormemente amplificati con la crisi pandemica. Intesa Sanpaolo, attraverso la Direzione Impact, è fortemente impegnata e strutturata con rete e soluzioni dedicate per affiancarlo e sostenerlo nei suoi progetti di crescita sostenibile, in linea con gli obiettivi del PNRR. Grazie alle nostre 600 persone specializzate e vocate al mondo del sociale operiamo in modo innovativo sul territorio, favorendo l’accesso al credito alle organizzazioni del Terzo Settore con l’obiettivo comune di portare beneficio alle comunità e all’ambiente”.”La transizione in atto – sottolinea Paolo Venturi, direttore AICCON – spinge il Terzo Settore verso una domanda più “sartoriale” e strategica di servizi e soluzioni bancarie. Un segnale da associare sia alle trasformazioni interne al settore (es, la riforma, trasformazioni digitali), sia alle spinte al cambiamento e all’investimento che provengono dal contesto e dal PNRR: Una fase decisiva e istituente che necessita di nuove competenze e di una visione trasformativa guidata da metriche d’impatto sociale”.”In questi anni – afferma Enzo Risso, direttore scientifico di Ipsos Italia – il mondo cooperativo non è stato solo un susseguirsi di linee Maginot di difesa ma, in una fase difficile come quella degli ultimi due anni, è venuta fuori anche e soprattutto l’anima proiettiva di un modo di fare impresa rivolto alle persone e al generare valore per tutti (soci, dipendenti, società e comunità). Le cooperative dovrebbero essere sempre più giudicate dagli istituti di credito in base a indicatori più complessi, capaci di tenere insieme gli indici economici e gli indicatori di ricaduta sul territorio e sulla società dell’operato nelle cooperative”. LEGGI TUTTO

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    Wall Street in ribasso prima della decisione sui tassi

    (Teleborsa) – Si muove in ribasso Wall Street, con gli investitori che attendono le decisioni della Banca centrale americana. Stasera sarà comunicata la decisione sui tassi di interesse, con il mercato che si aspetta il quarto aumento consecutivo di 75 punti base, ma l’attenzione sarà sulle parole di Jerome Powell, per capire quale sarà l’entità del rialzo in occasione del meeting di dicembre.”La domanda più importante riguarda il modo in cui la FED segnalerà il suo futuro percorso politico – spiega Luke Bartholomew, Senior Economist di abrdn – La Banca Centrale ha già lasciato intendere che comincerà a spianare la strada per rallentare il ritmo di inasprimento, fino ad arrivare a un rialzo di 50 punti percentuali a dicembre. La vera sfida per la FED è di riuscire a segnalare un rallentamento evitando che il mercato maturi la convinzione che la Banca Centrale si stia allontanando dalla sua attuale priorità di raffreddare le pressioni inflazionistiche sottostanti”.Sul fronte macroeconomico, sono arrivati dati positivi dal mercato del lavoro statunitense a ottobre 2022. Gli occupati del settore privato (report ADP) hanno registrato infatti un aumento di 239 mila posti di lavoro, dopo i 192 mila del mese precedente, mentre le attese dagli analisti indicavano un aumento di 195 mila unità.Il volume delle domande di mutuo è stato pressoché stabile la scorsa settimana, secondo l’indice della Mortgage Bankers Association. I tassi, nel frattempo, sono leggermente diminuiti la scorsa settimana, ma sono ancora vicini ai massimi degli ultimi 22 anni.Tra le maggiori trimestrali, Airbnb ha registrato risultati oltre le attese (grazie alla ripresa di viaggi urbani e transfrontalieri), ma ha segnalato un outlook incerto. Mondelez ha migliorato la guidance per l’intero 2022 dopo un terzo trimestre sopra le attese. CVS Health ha registrato una maxi perdita operativa nell’ultimo trimestre a causa delle spese legali legate alla crisi degli oppioidi negli Stati Uniti. Canada Goose ha tagliato l’outlook per l’intero esercizio per le interruzioni dovute al Covid in Cina.Il Dow Jones mette a segno un -0,30% a 32.552 punti. L’S&P-500 segna un -0,43% a 3.839 punti, mentre il Nasdaq 100 (-0,45%) si porta a 10.842 punti.A causa del passaggio all’ora legale in Europa, avvenuto domenica 30 ottobre 2022, le borse statunitensi e canadesi aprono temporaneamente un’ora prima, alle 14:30 CET, e chiudono alle 21:00 CET fino a domenica 6 novembre 2022, quando negli Stati Uniti e in Canada scatterà l’ora legale. LEGGI TUTTO

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    Canada Goose taglia guidance su difficoltà in Cina

    (Teleborsa) – Canada Goose, azienda canadese specializzata in abbigliamento invernale, ha registrato ricavi pari a 277,2 milioni di dollari canadesi nel secondo trimestre dell’anno fiscale 2023 (terminato il 2 ottobre 2022), in crescita del 19% e del 22,3% a valuta costante. La forza del dollaro USA rispetto al dollaro canadese è stata controbilanciata dal deprezzamento della sterlina e dell’euro rispetto al dollaro canadese.Il reddito operativo è diminuito in gran parte a causa delle fluttuazioni sfavorevoli dei cambi legati al prestito a termine garantito senior e al capitale circolante, al netto degli impatti della copertura, dei costi incrementali del personale e dei maggiori costi relativi all’espansione al dettaglio e agli investimenti in iniziative strategiche, parzialmente compensate dal maggior profitto lordo. L’utile netto è stato di 3,3 milioni di dollari canadesi, in calo del 66,7%.”Siamo incoraggiati dalla nostra performance nel secondo trimestre dell’anno fiscale 2023, trainata da una crescita del fatturato del 19% – ha affermato Dani Reiss, Presidente e CEO – Data l’entità delle interruzioni dovute al Covid nella Cina continentale e un contesto macroeconomico globale incerto, abbiamo rivisto le nostre prospettive fiscali per il 2023. Continueremo a sfruttare i nostri punti di forza competitivi e rimarremo concentrati sulle cose che possiamo controllare, inclusa la spesa per investimenti”.Per l’intero anno fiscale la società prevede attualmente entrate totali da 1.200 miliardi a 1.300 miliardi di dollari canadesi, rispetto alla previsione originale da 1.300 miliardi a 1.400 miliardi, e un EBIT rettificato da 215 a 255 milioni di dollari canadesi, rispetto alla guidance originale da 250 milioni a 290 milioni.(Foto: © Veerasak Piyawatanakul) LEGGI TUTTO

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    Mercati europei deboli in attesa della Federal Reserve

    (Teleborsa) – I mercati europei sono deboli nella seduta odierna, con gli investitori che aspettano le decisioni della Banca centrale degli Stati Uniti, che oggi concluderà la sua riunione di politica monetaria. Il mercato si aspetta che la FED aumenti i tassi di interesse di 75 punti base, il quarto aumento consecutivo di queste dimensioni.I dati finali degli indici PMI di ottobre per l’Eurozona hanno segnalato che il settore manifatturiero ha continuato a contrarsi sempre più ad inizio del quarto trimestre, con la produzione e i nuovi ordini in calo a tassi raramente superati durante i 25 anni di raccolta dati del PMI.Sempre sul fronte macroeconomico, è rimasta stabile la disoccupazione tedesca. Le esportazioni tedesche hanno registrato un calo inaspettato a settembre, diminuendo dello 0,5% sul mese, mentre le importazioni sono diminuite più del previsto, in calo del 2,3%.Ferrari ha rivisto nuovamente al rialzo la guidance 2022 su tutte le metriche, dopo un terzo trimestre con ricavi netti pari a 1.250 milioni di euro (in crescita del 18,7%) e un utile netto pari a 228 milioni di euro (in aumento del 10%).La società farmaceutica britannica GlaxoSmithKline (GSK) ha battuto le stime degli analisti per gli utili del terzo trimestre, guidati dall’aumento delle vendite del vaccino Shingrix, e ha aumentato le sue previsioni per il 2022 per la seconda volta in quattro mesi.Maersk, il più grande armatore mondiale di navi portacontainer, ha abbassato le sue prospettive per la crescita della domanda globale di container nel 2022, pur avendo registrato un altro trimestre record (il 16° trimestre consecutivo con una crescita degli utili anno su anno).Wizz Air, compagnia aerea a basso costo ungherese, ha affermato di prevedere una capacità del 35% superiore nella seconda metà dell’anno rispetto al 2019 (normalizzato per l’impatto del COVID-19 a febbraio-marzo 2020).Tra le principali Borse europee, risultano in diminuzione Francoforte (-0,13%), Madrid (-0,24%), Londra (-0,30%), Parigi (-0,40%) e Amsterdam (-0,39%).Si muove appena sopra la parità la Borsa italiana, con il FTSE MIB che mostra un +0,15% e il FTSE Italia All-Share un +0,10%. Leggermente negativi il FTSE Italia Growth, con un -0,34%, e il FTSE Italia STAR, con -0,35%.I migliori titoli del FTSE MIB sono Telecom Italia, Leonardo, ENEL, ENI e Campari. Le vendite maggiori sul FTSE MIB si registrano su Prysmian, Amplifon, Saipem, Moncler e DiaSorin.Il Petrolio è poco moss, con il WTI che tratta a 88,42 dollari per barile (in aumento dello 0,08%) e il Brent a quota 94,76 dollari al barile (guadagnando lo 0,11%). In aumento il Gas sulla piazza di Amsterdam, con il TTF che mostra un +4,83% a quota 121,8 euro/MWh.In marginale aumento lo spread, che si porta a quota +216 punti base, con il rendimento del BTP decennale che si posiziona al 4,30% e quello del Bund tedesco a 2,14%. LEGGI TUTTO

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    CVS Health, perdita operativa in 3° trim con spese legali crisi oppioidi

    (Teleborsa) – CVS Health, colosso statunitense del mondo sanitario, ha registrato ricavi pari a 81,2 miliardi di dollari nel terzo trimestre del 2022, in crescita del 10% rispetto all’anno precedente. La perdita operativa è stata di 3,9 miliardi di dollari, rispetto ai 3,1 miliardi di dollari di utile operativo dell’anno precedente, con la differenza che è stata determinata principalmente da 5,2 miliardi di dollari di spese legali legate alla crisi degli oppioidi negli Stati Uniti.Il reddito operativo rettificato è aumentato di 160 milioni di dollari a 4,2 miliardi. La perdita per azione è stata di 2,60 dollari, mentre l’utile per azione rettificato è stato di 2,09 dollari. Il mercato si aspettava un utile per azione di 1,99 dollari.”Abbiamo realizzato un altro trimestre eccezionale e, di conseguenza, abbiamo aumentato la guidance per l’intero anno – ha commentato Karen S. Lynch, Presidente e CEO di CVS Health – Continuiamo a portare avanti la nostra strategia concentrandoci sull’espansione delle capacità nell’erogazione dell’assistenza sanitaria e l’acquisizione annunciata di Signify Health rafforzerà ulteriormente il nostro impegno con i consumatori”.L’outlook 2022 per l’utile per azione è stato rivisto a 3,12-3,22 da 7,23-7,43, quello per l’utile per azione rettificato a 8,55-8,65 da 8,40-8,60, quello per il cash flow from operations a 13,5-14,5 miliardi di dollari da 12,5-13,5 miliardi di dollari.Contemporaneamente alla diffusione della trimestrale, CVS Health ha annunciato di aver concordato una risoluzione finanziaria intesa a risolvere sostanzialmente tutte le cause e le pretese riguardanti la crisi degli oppioidi negli Stati Uniti. La società pagherà circa 5 miliardi di dollari (4,9 miliardi a stati e municipalità e circa 130 milioni alle tribù) nei prossimi dieci anni a partire dal 2023L’accordo “risolverebbe completamente i reclami risalenti a un decennio o più e non costituisce un’ammissione di responsabilità o illecito – si legge in una nota – CVS Health continuerà a difendersi da qualsiasi contenzioso che l’accordo finale non risolve”.(Foto: Free-Photos / Pixabay) LEGGI TUTTO

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    USA, ADP: a ottobre 239 mila occupati in più, sopra le attese

    (Teleborsa) – Meglio del previsto l’andamento dei nuovi posti di lavoro nel settore privato statunitense a ottobre 2022. Gli occupati del settore privato hanno registrato infatti un aumento di 239 mila posti di lavoro, dopo i 192 mila del mese precedente (dato rivisto da un preliminare di 208 mila). Le attese dagli analisti indicavano un aumento di 195 mila unità. È quanto indica il report della Automated Data Processing (ADP), che ogni mese pubblica questo report sul mercato del lavoro sulla base dei dati aggregati pervenuti dal settore privato non agricolo. Tale report precede quello ufficiale del Dipartimento del Lavoro che verrà pubblicato venerdì prossimo, 4 novembre 2022.La crescita maggiore è quella del settore dei servizi (+247 mila), in particolare Leisure/hospitality (+210 mila) e Trade/transportation/utilities (+84 mila). Nel settore manifatturiero i posti di lavoro diminuiscono di 20 mila unità, mentre in quello delle costruzioni sono pressoché stabili (+1.000).A livello dimensionale, le piccole imprese hanno registrato un aumento degli occupati di 25 mila, mentre le imprese di medie dimensioni registrano un forte incremento di 218 mila e l’industria di grandi dimensioni cala di 4 mila.”Questo è un numero davvero forte data la maturità della ripresa economica, ma le assunzioni non sono state su larga scala – ha affermato Nela Richardson, capo economista di ADP – I produttori di beni, che sono sensibili ai tassi di interesse, si stanno ritirando e chi cambia lavoro sta ottenendo guadagni salariali minori. Mentre stiamo vedendo i primi segni di distruzione della domanda guidata dalla FED, che sta colpendo solo alcuni settori del mercato del lavoro”. LEGGI TUTTO

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    Da caro energia a pensioni, le priorità secondo Bonomi (e come affrontarle)

    (Teleborsa) – “Dobbiamo affrontare le emergenze e in questo momento per imprese e famiglie l’emergenza è il caro energia. Abbiamo iniettato nell’economia 60 miliardi, messi a disposizione grazie al rimbalzo importante del Pil nel 2021 e nel 2022 che ci ha consentito un extra gettito” ma “il prossimo anno ci sarà rallentamento, non avremo queste disponibilità e quelle poche che abbiamo servono per salvaguardare le imprese e il potere d’acquisto delle famiglie”. Lo ha detto Carlo Bonomi, presidente di Confindustria, ai microfoni di Rai Radio 1.Sulla fiammata dell’inflazione – Affrontare il tema dell’aumento dell’inflazione “solo con il rialzo dei tassi è sbagliato. E’ giustocercare di contenerla, ma non si può fare solo per via monetaria, dobbiamo fare altri interventi”, ha aggiunto il numero uno di Confindustria che ha parlato anche del nuovo regolamento europeo sul riciclo degli imballaggi, in pubblicazione il 30 novembre, che avrà “un impatto devastante su tutte imprese italiane e su tutte le filiere”, andrà ad “impattare su quasi 7 milioni di posti di lavoro diretto. E’ un impatto sociale pesantissimo”. Capitolo pensioni – “Credo che sulle pensioni si possa aprire un discorso molto serio sui lavori usuranti, sulle scadenze di fine anno, sulle persone fragili, ma fare battaglie identitarie non e’ il momento. Capisco la legittima aspirazione dei partiti che vogliono rispondere al loro elettorato ma ci sara’ tempo e modo e, se vogliono, daremo anche il nostro contributo. Oggi le risorse che abbiamo le dobbiamo concentrare sulle emergenze del Paese”.”Se vogliamo fare un intervento che si chiami Quota 101, Quota 102, che non metta in crisi i conti dell’Inps – ha concluso Bonomi – vuol dire ridurre strutturalmente l’importo della pensione e credo che oggi nessuno possa accettare di poter ricevere una pensione decurtata”.Un breve passaggio anche sull’aumento del tetto al contante che “non è un tema che abbiamo mai chiesto, le nostre imprese pagano e ricevono tramite bonifici. E’ un dibattito che non mi appassiona, ci sono altri temi da affrontare”. LEGGI TUTTO