7 Novembre 2022

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    Lamborghini si allena “da molto tempo” per IPO

    (Teleborsa) – Lamborghini, produttore italiano di auto di lusso, si sta allenando “da molto tempo” per essere pronto a un’offerta pubblica iniziale (IPO), e quindi allo sbarco in Borsa. La società ha infatti sviluppato una strategia su come presentarsi agli investitori ben prima che Volkswagen chiedesse a ciascuno dei suoi marchi di lavorare alla propria equity story, in modo da essere pronti in caso si decidesse di procedere alla loro quotazione.”Abbiamo lavorato su questo con altre agenzie per creare chiarezza – ha detto Stephan Winkelmann, CEO di Lamborghini, in un’intervista a Bloomberg – Come marchio, lo facciamo da molto tempo, per mostrare quanto vale, quale valore abbiamo. Fino a poco tempo fa non era così noto”.Volkswagen controlla dieci marchi provenienti da cinque paesi europei: Volkswagen, Volkswagen Veicoli Commerciali, Skoda, Seat, Cupra, Audi, Lamborghini, Bentley, Porsche e Ducati. A questi si aggiungono altre unità specializzate come PowerCo, il ramo lanciato lo scorso giugno e dedicato alla produzione di celle di batterie per le auto elettriche del gruppo. Dopo l’IPO di successo di Porsche, sono aumentate le speculazioni di mercato su quale possa essere il prossimo brand a diventare una società quotata. Le più interessanti per un progetto del genere sarebbero Audi, PowerCo e Lamborghini.”Un’esercitazione IPO è esattamente ciò che fai per mostrare al pubblico quanto sei solido e cosa è in corso per il futuro – ha affermato Winkelmann – Abbiamo una storia chiara e una strategia per questo”. LEGGI TUTTO

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    “EasyCassa”, i registratori di cassa intelligenti di Mooney continuano a crescere

    (Teleborsa) – In poco più di 2 anni di presenza sul mercato, EasyCassa è stato scelto in Italia da oltre 10mila attività commerciali e, considerando il periodo gennaio-settembre 2022, sono stati emessi più di 89 milioni di scontrini (in crescita del 27% rispetto allo stesso periodo del 2021) per un volume di transato pari a 771 milioni di euro (+20% rispetto al 2021). Le fatture elettroniche registrate sono state circa 100 mila. A trainare la crescita le attività di ristorazione (+222%) e quelle legate alla cura della persona (+160%). Cresce costantemente anche il numero degli esercenti EasyCassa che usano i pagamenti elettronici: +5% rispetto al periodo di pandemia con un volume medio per singolo punto vendita di +275% rispetto al 2019. Questi i dati diffusi da Mooney, la fintech italiana di prossimità controllata da Enel e Intesa Sanpaolo, relativi a EasyCassa, il registratore di cassa telematico con strumenti in cloud, nato nel 2018 con l’obiettivo di semplificare le operazioni di vendita per tutti gli esercenti attraverso soluzioni tecnologiche avanzate.EasyCassa offre una soluzione “tutto incluso” che ha cambiato profondamente il settore Food & Beverage: il canone mensile include le funzioni necessarie per gestire in modo smart ordini, conti e vendite, accettando tutti i tipi di pagamento in totale sicurezza, senza costi extra per assistenza, aggiornamenti software o adempimenti normativi. Gli utenti hanno inoltre a disposizione un cloud a cui accedere con le proprie credenziali da qualsiasi computer o dispositivo mobile, per controllare in ogni momento la situazione del proprio punto vendita. Sul cloud è possibile monitorare in tempo reale vendite e acquisti, l’esito delle trasmissioni di chiusura cassa, attivare servizi e promozioni, monitorare le statistiche relative alle vendite e gestire la fatturazione elettronica. Inoltre, EasyCassa è on air su Real Time (canale 31) e su Discovery+ dal 7 al 18 novembre con un product placement nella seconda stagione di “Cortesie per gli Ospiti – Ristorante”, programma che premia i ristoranti più amati dai partecipanti. In ogni puntata due coppie in gara portano i giudici nel loro ristorante preferito. Al termine di ogni cena o pranzo, i giudici votano in segreto, ognuno per la propria categoria, e il miglior ristorante si aggiudica un premio speciale che consiste nel sistema di cassa telematico EasyCassa. LEGGI TUTTO

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    Meta pronta a migliaia di licenziamenti: crescono le tech in crisi

    (Teleborsa) – Meta Platforms, la società che controlla Facebook, Instagram e WhatsApp, starebbe pianificando licenziamenti su larga scala che interesserebbero migliaia di dipendenti. Lo ha riferito domenica il Wall Street Journal, citando persone che hanno familiarità con la questione e spiegando che un annuncio potrebbe avvenire già mercoledì. Sarebbe la prima volta in 18 anni di storia che la società attua una riduzione di personale così marcata. Meta Platforms aveva 87.314 dipendenti alla fine di settembre, il 28% in più rispetto a un anno prima.Il mese scorso, Meta ha registrato un calo del 50% dei profitti trimestrali e il suo secondo calo consecutivo delle vendite. Il colosso di Menlo Park ha spiegato che avrebbe “apportato cambiamenti significativi su tutta la linea per operare in modo più efficiente”, anche riducendo alcuni team e assumendo solo nelle aree di massima priorità.”Nel 2023 concentreremo i nostri investimenti su un piccolo numero di aree di crescita ad alta priorità – ha detto il CEO Mark Zuckerberg nella call con gli analisti – Ciò significa che alcuni team cresceranno in modo significativo, ma la maggior parte degli altri rimarrà stabile o si ridurrà nel prossimo anno. Nel complesso, prevediamo per concludere il 2023 con all’incirca le stesse dimensioni o addirittura con un’organizzazione leggermente più piccola di quella che siamo oggi”. Meta è solo l’ultima società tecnologica in ordine di tempo a valutare tagli alla forza lavoro o blocchi alle assunzioni. La settimana scorsa, in particolare, è stata significativa nel mostrare quanto il rallentamento del comparto tecnologico, che durante la fase più acuta della pandemia aveva fatto le fortune di tanti investitori, sia concreto. AmazonGiovedì scorso Amazon ha annunciato di aver congelato le assunzioni poiché il gigante dell’e-commerce si trova in un “ambiente macroeconomico insolito”. “Prevediamo di mantenere questa pausa in atto per i prossimi mesi e continueremo a monitorare ciò che stiamo vedendo nell’economia e nel business per adeguarci come riteniamo sensato”, ha detto Beth Galetti, senior vice-president of People Experience and Technology presso Amazon.StripeNelle stese ore il gigante dei pagamenti online Stripe ha annunciato di stare licenziando circa il 14% del suo personale. Il CEO Patrick Collison ha affermato che i tagli sono necessari per l’aumento dell’inflazione, i timori di una recessione incombente, tassi di interesse più elevati, shock energetici, budget di investimento più ristretti e finanziamenti per le startup più scarsi. Presi insieme, questi fattori segnalano “che il 2022 rappresenta l’inizio di un diverso clima economico”. Collison ha anche riconosciuto che la leadership dell’azienda ha commesso “due errori molto consequenziali” valutando erroneamente quanto sarebbe cresciuta l’economia di Internet nel 2022 e nel 2023 e quando sono aumentati troppo rapidamente i costi operativi.LyftSempre nella stessa giornata, Lyft ha dichiarato che licenzierà il 13% della sua forza lavoro, ovvero oltre 680 dipendenti, per ridurre i costi dell’azienda e far fronte all’indebolimento dell’economia. “L’annunciata riduzione è un passo proattivo nell’ambito della pianificazione annuale dell’azienda per garantire che la società sia impostata per accelerare l’esecuzione e fornire solidi risultati aziendali nel quarto trimestre del 2022 e nel 2023”, ha spiegato la concorrente di Uber nel settore ride sharing.Le altreNelle scorse settimane, altri giganti della tecnologia, tra cui Meta e Amazon, hanno rallentato le loro assunzioni, mentre società tecnologiche più piccole come Netflix, Spotify, Robinhood e Coinbase hanno annunciato licenziamenti.Tra le società più colpite dai problemi ci sono quelle dei social media, alle prese con significativo calo della pubblicità online. Snap, la società madre di Snapchat, aveva licenziato il 20% dei suoi dipendenti già ad agosto, attribuendo la mossa le difficili condizioni macroeconomiche.TwitterUn caso a parte è Twitter, che venerdì ha licenziato buona parte della sua forza lavoro dopo il completamento dell’acquisto della società da parte di Elon Musk. Circa la metà dei 7.500 dipendenti della società sono stati interessati dai tagli, anche se nella giornata di domenica la società ha cercato di tornare parzialmente sui suoi passi: secondo le indiscrezioni raccolte da diversi giornali statunitensi, Twitter avrebbe tagliato anche persone di cui ha bisogno e starebbe ora tentando di offrire loro di tornare a lavorare ai progetti della società di social media.(Foto: Photo by Dima Solomin on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Tetto al contante: il 62% degli italiani è favorevole

    (Teleborsa) – Nonostante il governo spinga in tal senso, il 62% degli italiani è contrario all’abolizione o all’innalzamento della soglia del tetto ai pagamenti in denaro contante. È quanto emerge da un’indagine commissionata da Facile.it agli istituti di ricerca mUp Research e Norstat. Favorevoli al tetto principalmente gli italiani con età compresa fra 25 e 34 anni (64,2%), quelli con più di 65 anni (63,8%), in possesso di un titolo di studio elevato (65%) e i residenti in comuni con un numero di abitanti fra 10mila e 30mila (64%). Guardando invece ai contrari, si vede che sono soprattutto individui con età compresa fra 55 e 64 anni (44,7%), con titolo di studio fino al I grado (46,9%), residenti nel Nord Est (38,5% – 44,7% nel solo Veneto) ed in comuni fino a 10mila abitanti (38,9%). Una percentuale comunque rilevante (3,4% dei rispondenti, pari a 1.506.000 individui) dichiara di non avere la più vaga idea di cosa sia il tetto ai pagamenti in denaro contante.Quasi un rispondente su 4 tra i favorevoli (24,2%) ha indicato la soglia ideale a 2mila euro; 5mila euro secondo il 22,1%, addirittura solo 1.000 euro per il 19,6%.Fra i sostenitori del tetto al limite di pagamento in contanti, molti sostengono che questa sia una misura utile al contrasto dell’evasione fiscale e, secondo quanto emerso dall’indagine, la pensano allo stesso modo il 56,2% degli intervistati, mentre quasi uno su 3 (32,3%) ritiene questa azione non adatta a quello scopo. LEGGI TUTTO

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    Superbonus 110%, rallentano le asseverazioni a ottobre per 55 miliardi euro

    (Teleborsa) – Il numero delle asseverazioni relative al Superbonus, per interventi di efficientamento energetico, presentate attraverso l’invio della domanda all’Enea al 31 ottobre 2022 erano complessivamente 326.819, 19.628 in più rispetto alle 307.191 registrate complessivamente al 30 settembre. È quanto emerge dall’ultimo bollettino diffuso dall’Enea sulle asseverazioni in Italia e per singole regioni.Gli investimenti ammessi a detrazione a livello nazionale erano pari a circa 55,02 miliardi, con un incremento di circa 3,82 miliardi in più rispetto all’analogo dato registrato al 30 settembre. Rispetto al totale di 55,02 miliardi di detrazioni richieste, circa 38,3 miliardi riguardano lavori già conclusi. Complessivamente, al 31 ottobre, si sono registrate 40.552 asseverazioni relative a condomini, per un investimento di 24,1 miliardi, pari al 43,8% del valore complessivo, 191.031 asseverazioni relative a edifici unifamiliari per un totale di 21,7 miliardi di investimento, pari al 39,4% dell’investimento complessivo, e 95.230 asseverazioni per lavori in unità immobiliari indipendenti (investimento pari a 9,2 miliardi pari al 16,8% del totale). LEGGI TUTTO

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    Positive Milano e Francoforte dopo produzione tedesca oltre le attese

    (Teleborsa) – Inizio di settimana poco mosso per le Borse europee, mentre Piazza è in rialzo. A sostenere il sentiment degli investitori è anche una produzione industriale tedesca in crescita più delle attese a settembre (ha segnato un +0,6% su base mensile, dopo una contrazione rivista al ribasso dell’1,2% ad agosto). Sul fronte europeo, oggi e domani sono in programma le riunioni di Eurogruppo e Ecofin, mentre mercoledì la Commissione svelerà le linee guida per la riforma del Patto di stabilità e crescita e modernizzare la sua politica fiscale.Sulla Borsa di Milano spicca la performance positiva di TIM (sulle ipotesi di accelerazione sul piano Minerva di Fratelli d’Italia che prevede un’offerta di CDP per poi scorporare la rete) e quella negativa di UniCredit (che secondo l’FT è in contrasto con la BCE per quanto riguarda i piani di restituire contanti agli azionisti e per la sua mancata uscita dalla Russia).Fuori dal principale indice, salgono Juventus (dopo la vittoria nel derby d’Italia per 2 a 0 contro l’Inter) e Banca MPS (che venerdì era stata colpita dalle vendite post conclusione dell’aumento di capitale).Sul mercato Euronext Growth Milan, sale Nice Footwear, che si avvicina al prezzo dell’offerta pubblica di acquisto (OPA) volontaria totalitaria annunciata da Palladio Holding e dalla controllate con obiettivo il delisting. Soffre Fenix Entertainment, che sta valutando l’opportunità di effettuare nei prossimi mesi operazioni straordinarie sia sotto forma di debito che di simil equity per rafforzare la struttura finanziaria e patrimoniale.Seduta in lieve rialzo per l’Euro / Dollaro USA, che avanza a quota 0,9955. Giornata negativa per l’oro, che continua la seduta a 1.644,3 dollari l’oncia, in calo dell’1,08%. Il Petrolio (Light Sweet Crude Oil) perde lo 0,81% e continua a trattare a 91,86 dollari per barile.Migliora lo spread (differenziale tra il rendimento del BTP e quello del Bund tedesco), scendendo a +210 punti base, con il rendimento del BTP decennale che si posiziona al 4,40%.Tra i mercati del Vecchio Continente ben impostata Francoforte, che mostra un incremento dello 0,71%, discesa modesta per Londra, che cede un piccolo -0,07%, e Parigi è stabile, riportando un moderato -0,02%.Piazza Affari continua la seduta con un guadagno frazionale sul FTSE MIB dello 0,45%; sulla stessa linea, lieve aumento per il FTSE Italia All-Share, che si porta a 25.324 punti. Sale il FTSE Italia Mid Cap (+1,02%); come pure, positivo il FTSE Italia Star (+0,85%).In cima alla classifica dei titoli più importanti di Milano, troviamo Telecom Italia (+6,96%), Amplifon (+3,18%), Banca Generali (+2,38%) e Iveco (+2,22%).I più forti ribassi, invece, si verificano su Unicredit, che continua la seduta con -2,56%.Pensosa Recordati, con un calo frazionale dello 0,91%.Tentenna Italgas, con un modesto ribasso dello 0,85%.Giornata fiacca per STMicroelectronics, che segna un calo dello 0,83%.Al Top tra le azioni italiane a media capitalizzazione, Mfe B (+5,45%), Mfe A (+4,87%), Juventus (+3,78%) e Piaggio (+3,45%).Le peggiori performance, invece, si registrano su Brembo, che ottiene -0,91%.Piccola perdita per Brunello Cucinelli, che scambia con un -0,52%.Tra le grandezze macroeconomiche più importanti:Lunedì 07/11/202208:00 Germania: Produzione industriale, mensile (atteso 0,2%; preced. -1,2%)Martedì 08/11/202201:30 Giappone: Spese reali famiglie, mensile (atteso 1,7%; preced. -1,7%)08:45 Francia: Partite correnti (preced. -5,1 Mld Euro)08:45 Francia: Occupazione, trimestrale (preced. 0,5%)10:00 Italia: Vendite dettaglio, mensile (preced. -0,4%). LEGGI TUTTO

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    Unicredit, FT: contrasto con BCE su piano dividendi e presenza in Russia

    (Teleborsa) – UniCredit si muove in ribasso dopo le indiscrezioni su contrasti tra l’istituto italiano e la Banca centrale europea per quanto riguarda i piani di restituire contanti agli azionisti e per la sua mancata uscita dalla Russia.La BCE avrebbe contestato l’impegno di UniCredit a distribuire 16 miliardi di euro agli azionisti entro il 2024, affermando che la mossa sarebbe contraria alla guidance ufficiale secondo cui “le banche non dovrebbero fissare le loro politiche sui dividendi in termini di importi assoluti”, secondo quanto riportato nel weekend dal Financial Times.Inoltre, la BCE considererebbe la presenza in Russia di UniCredit come una sgradita fonte di rischio e ha fatto pressioni affinché la banca si ritiri dal paese. UniCredit è una delle due banche europee, insieme all’austriaca Raiffeisen, a mantenere grandi attività nel paeseLa banca guidata da Andrea Orcel non sarebbe l’unica in conflitto con la BCE. Secondo un resoconto di Bloomberg di venerdì scorso, i vertici di alcune banche europee stanno segnalando una crescente frustrazione verso l’azione della Vigilanza della BCE, in quanto credono che alcune richieste dei regolatori siano irragionevoli e che l’interferenza nella gestione degli istituti sia eccessiva.Si muove al ribasso Unicredit con i prezzi allineati a 12,72 Euro, per una discesa del 2,48%. Le maggiori attese vedono un’estensione del ribasso verso l’area di supporto stimata a 12,56 e successiva a 12,4. Resistenza a 12,82. LEGGI TUTTO

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    TIM scatta in Borsa su accelerazione piano Minerva

    (Teleborsa) – Balzo in Borsa per TIM, che risulta il miglior titolo del FTSE MIB, dopo le ipotesi di accelerazione sul piano Minerva elaborato nei mesi scorsi da Fratelli d’Italia e che prevede un’offerta di Cassa Depositi e Prestiti (CDP) sull’ex monopolista di Stato per poi scorporare la rete.”Il progetto Minerva è prioritario e inizierò a sentire tutti gli stakeholder, a partire dalla CDP”, ha detto nel weekend Alessio Butti, sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all’Innovazione. “Cassa, che è l’emanazione del MEF, ha un doppio ruolo che è strano, sia dentro TIM sia dentro Open Fiber – ha detto a SkyTg24 – Partiremo a parlare con Cassa e poi con TIM e gli altri operatori. È fondamentale partire con il piede giusto”.Ieri La Stampa ha scritto che l’OPA potrebbe anche non essere lanciata dalla sola CDP. “L’operazione, secondo voci che circolano in ambienti finanziari ma mai confermate, potrebbe anche assumere contorni diversi, con un’offerta “collettiva” in cui a partecipare non sarebbe solo la Cassa guidata da Dario Scannapieco ma anche il primo socio di TIM (col 23,75%) Vivendi, oltre a fondi come KKR e Macquarie”, ha scritto il quotidiano.Spicca il volo Telecom Italia, che si attesta a 0,2363 Euro, con un aumento del 7,56%. Il titolo ha guadagnato oltre il 20% nell’ultima settimana a causa delle voci sull’accelerazione del piano Minerva. Operativamente le attese sono per un proseguimento della giornata in senso positivo con resistenza vista in area 0,242 e successiva a quota 0,2576. Supporto a 0,2264. LEGGI TUTTO