10 Novembre 2022

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    Mutui, Banca d'Italia: a settembre tassi per le famiglie al 2,65% (+20 p.b)

    (Teleborsa) – Le continue strette sui tassi della Banca Centrale Europea si ripercuotono sui mutui e sui prestiti alle imprese, sebbene in misura differenziata. A settembre i tassi di interesse sui prestiti erogati nel mese alle famiglie per l’acquisto di abitazioni, comprensivi delle spese accessorie (Tasso Annuale Effettivo Globale, Taeg) si sono collocati al 2,65 per cento, ovvero 20 punti base in più rispetto al 2,45% di agosto. È quanto riferisce la Banca d’Italia con la statistica “Banche e moneta: serie nazionali”. Intanto i tassi sulle nuove erogazioni di credito al consumo sono saliti in misura più contenuta, all’8,83 per cento dall’8,70 per cento nel mese precedente. Invece i tassi di interesse sui nuovi prestiti alle imprese non finanziarie sono balzati al 2 per cento a settembre, riporta ancora Bankitalia, ovvero 55 punti base in più rispetto all’1,45% nel mese precedente. In questo segmento, i tassi su prestiti per importi fino a 1 milione di euro sono stati pari al 2,59 per cento, mentre i tassi sui nuovi prestiti di importo superiore a tale soglia si sono collocati all’1,69 per cento. Invece restano inchiodati a valori appena sopra lo zero i tassi passivi sul complesso dei depositi bancari: sono stati pari allo 0,34 per cento a settembre, dallo 0,32% nel mese precedente. Sempre a settembre la dinamica dei prestiti al settore privato è rimasta espansiva, con una crescita del 4% annuo. I prestiti alle famiglie sono aumentati del 4,2 per cento sui dodici mesi (+4,1% nel mese precedente) e quelli alle società non finanziarie del 4,4% (contro il 4,8 per cento nel mese precedente). I depositi del settore privato sono cresciuti del 2,1 per cento sui dodici mesi (contro il 2,7 in agosto). Infine, secondo Bankitalia è rimasta in calo la raccolta obbligazionaria, con un meno 7,4 per cento sullo stesso periodo dell’anno precedente (-8,6% ad agosto). LEGGI TUTTO

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    De' Longhi, 9 mesi in rallentamento ma conferma guidance 2022

    (Teleborsa) – De’ Longhi, gruppo quotato su Euronext Milan e attivo nel settore del piccolo elettrodomestico dedicato al mondo del caffè, della cucina, della climatizzazione e della cura della casa, ha chiuso i primi nove mesi del 2022 con ricavi a 2.128,7 milioni di euro, in calo dell’1 (-5,4% a cambi costanti), un adjusted EBITDA a 212 milioni di euro, pari al 10% dei ricavi (in flessione dal 16,6%) e un utile netto a 99,4 milioni di euro, pari al 4,7% dei ricavi (in flessione dal 10,8%).I ricavi sono stati sostenuti da un importante effetto valutario positivo, mentre i volumi hanno mostrato un progressivo rallentamento, penalizzati dal difficile contesto macroeconomico. “Un tale scenario ha richiesto un maggiore impegno del Gruppo a sostegno della crescita di lungo termine – mantenendo elevato l’investimento nelle attività di media e comunicazione – e a protezione della marginalità intervenendo con aumenti mirati dei prezzi”, sottolinea la società.”Il terzo trimestre è risultato in linea con la nostra guidance e con le attese del mercato per l’anno – commenta l’AD Fabio De’ Longhi – In un contesto di grande incertezza del quadro macro, abbiamo visto un rallentamento della domanda e un conseguente eccesso di magazzino che ci stiamo impegnando, con successo, a riportare gradualmente a livelli di normalità, liberando così il prossimo esercizio dai relativi costi ed inefficienze”.Al 30 settembre 2022, la posizione finanziaria netta di Gruppo è risultata positiva per 28,8 milioni di euro, in contrazione rispetto a 425,1 milioni di fine 2021, dopo investimenti per 126,5 milioni e dividendi distribuiti per 124,5 milioni.Per l’anno in corso il gruppo conferma la stima di ricavi in flessione a un tasso “mid-single-digit” e un EBITDA adjusted nell’intervallo di 320-340 milioni. LEGGI TUTTO

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    Interpump conferma target di oltre 2 miliardi di euro di ricavi 2022

    (Teleborsa) – Interpump, gruppo che fa parte del FTSE MIB ed è attivo nella produzione di pompe ad acqua e nel settore oleodinamico, ha registrato vendite nette pari a 518,6 milioni di euro nel terzo trimestre del 2022, in aumento del 38,9% rispetto al corrispondente periodo del 2021 (+22,3% la crescita a parità di perimetro). La divisione Olio ha registrato una crescita del 45,6% (+22% a parità di perimetro), mentre la divisione Acqua del 22,9%. Sui nove mesi le vendite nette sono state pari a 1.544,9 milioni, +33,8%.L’EBITDA del terzo trimestre è stato pari a 123,4 milioni di euro, +39,3% (+23% a parità di perimetro e al netto di proventi non ricorrenti), e con un EBITDA margin del 23,8% rispetto al 23,7% del corrispondente periodo del 2021. L’EBITDA dei nove mesi è stato di 365,1 milioni di euro, +29,5%.L’utile netto consolidato del terzo trimestre è stato di 75,2 milioni di euro, +50,1% (+43,4% al netto dei proventi non ricorrenti), mentre quello dei nove mesi è stato di 214,7 milioni di euro, +20,3%.”Abbiamo registrato un agosto e un settembre da record, abbiamo mantenuto l’impegno di presentare il nostro piano ESG e abbiamo realizzato la nostra 95esima acquisizione – ha commentato il presidente Fulvio Montipò – Pur nel quadro complesso di difficoltà che continua a caratterizzare la scena globale, ci sentiamo di confermare per l’esercizio in corso il superamento dell’ambito traguardo dei 2 miliardi di fatturato, al di sopra di ogni più ottimistico obiettivo”.La posizione finanziaria netta è pari a 603,8 milioni di euro, rispetto ai 494,9 milioni di euro al 31 dicembre 2021 (nel periodo: investimenti pari a 79,5 milioni, acquisto azioni proprie per 94,8 milioni, dividendi per 30,4 milioni, acquisizioni per 32,9 milioni). LEGGI TUTTO