14 Novembre 2022

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    Tesla, si apre il processo a Elon Musk. Investitori: compenso troppo alto

    (Teleborsa) – Si apre oggi il processo a Elon Musk. Gli azionisti di Tesla hanno accusato la casa automobilistica, il Ceo e il consiglio di amministrazione di aver tradito i loro obblighi fiduciari concedendo a Musk opzioni sui titoli per un valore di 56 miliardi di dollari. Elon Musk potrebbe testimoniare in settimana.Il processo arriva poche settimane dopo l’acquisizione di Twitter, che è andata ad aggiungersi alle innumerevoli società già sotto il controllo di Musk, che ha fornito ai legali degli investitori di Tesla che hanno fatto causa un’ulteriore motivazione per sostenere che Musk abbia troppi incarichi per essere considerato amministratore delegato a tempo pieno di Tesla, e quindi tantomeno di meritare un compenso che di gran lunga superiore a quello degli amministratori delegati di qualsiasi altra società quotata. L’azione legale è stata infatti presentata prima dell’acquisizione di Twitter. LEGGI TUTTO

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    TLC, Bisio: “Urgente taglio IVA altrimenti investimenti sono a rischio”

    (Teleborsa) – Il numero uno di Vodafone Italia, Aldo Bisio sollecita una serie di azioni per il settore delle tlc “non differibili”, quali la riduzione dell’IVA, affermando che “è così urgente da non poter essere accettata per il primo gennaio 2024 ma deve essere anticipata al primo gennaio 2023”, perché altrimenti “si bloccano gli investimenti”.”Teniamo conto che i 7 miliardi di investimenti di questo settore non ci sono e che l’Europa e con essa l’Italia hanno già quattro anni di ritardo sugli Stati Uniti e 4-5 sulla Cina e sui coreani. Se blocchiamo gli investimenti, questo ritardo diventa decennale”, ha ricordato Bisio, intervenendo al Forum nazionale delle telecomunicazioni di Asstel e citando un report del World Economic Forum, secondo cui l’economia abilitata dal 5G è pari quasi al PIL della Cina ed affermando che “nei prossimi 15 anni si svilupperà una nuova Cina, dalla quale l’Europa rischia di restar tagliata fuori”.Altro problema – ha concluso – è se gli Over The Top debbano partecipare agli investimenti perchè a fronte del 56% di traffico che generano sulla rete, pesano come costo sulle Telco per 36-40 miliardi: se solo si intervenisse con metà di quel valore, cioè per una ventina di miliardi, si avrebbe un moltiplicatore di valore economico da qui al 2026 di circa tre volte e mezzo, pari a circa 75- 80 miliardi di Pil aggiuntivo sulla filiera e circa 900.000 posti di lavoro a livello europeo.”Gli obiettivi del digital decade rischiano di saltare e, tra gli obiettivi più importanti, ci sono quelli di assicurare competitività alle imprese”, ribadisce l’Ad di Vodafone, citando anche uno studio di Deloitte, che rivela che i fondi dell’ERF, l’European Recovery Fund, sono sufficienti a coprire solo il 46% del gap di investimenti accumulato dall’Europa. La soluzione – spiega il manager è avere accesso di capitale perchè le aziende non sono più in grado di autofinanziarsi.”Bisogna quindi che ci sia un contributo fair da parte dei grandi hyperscalers sui grandi investimenti che le infrastrutture richiederanno”, ha concluso Bisio. LEGGI TUTTO

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    Imprese, De Lise (commercialisti): “Creare condizioni economiche per favorire investimenti”

    (Teleborsa) – “Internazionalizzazione non vuol dire solo export. La trasferta a Singapore, la prima all’estero dell’Unione giovani dottori commercialisti, ci ha dato la possibilità di conoscere da vicino un Paese che rappresenta una calamita per l’insediamento di attività commerciali di investitori esteri. Il sistema amministrativo trasparente e i benefici fiscali sono solo alcuni dei fattori che l’hanno resa la meta prediletta per chi intende investire nel sud-est asiatico. I servizi finanziari e bancari sono tra i più sofisticati al mondo e le opportunità di investimento sono illimitate. Inoltre, Singapore è uno dei pochi luoghi al mondo che consente agli imprenditori di aprire società e renderle operative in poco tempo grazie all’efficienza del sistema giudiziario, a chiare regole sull’importazione, e alla configurazione delle infrastrutture. Una piazza privilegiata per le imprese, al contrario di quanto accade purtroppo in Italia, dove le condizioni per investire sia sul mercato italiano che estero non sono così lineari”. Lo afferma Matteo De Lise, presidente dell’Unione nazionale giovani dottori commercialisti ed esperti contabili.”In generale, l’ordinamento giuridico singaporiano non contiene norme che discriminano le imprese straniere; al contrario, garantisce stabilità grazie a un elevato grado di certezza del diritto e a una serie di incentivi e agevolazioni – evidenzia Michela Sarli, tesoriere dell’IUYA (International Union Young Accountant) –. Da tempo il Paese coltiva, inoltre, intense relazioni con l’Italia, dalla quale importa principalmente prodotti alimentari e beni di lusso. Il passaggio della città-stato nella white-list del Mef rappresenta un elemento essenziale per un ottimale svolgimento delle relazioni economiche e finanziarie tra i due Paesi. Per tutte queste ragioni e per molto altro, abbiamo scelto Singapore per la prima trasferta all’estero dell’Unione giovani dottori commercialisti, di cui IUYA si è resa promotrice in collaborazione con ApriEuropa. Abbiamo avuto il privilegio di un assaggio di questa realtà, vestiti da attenti commercialisti, con la voglia di apprendere e condividere che caratterizza lo spirito unionistico e di IUYA. Abbiamo fatto un salto nel futuro, come ci viene sempre richiesto per costruire al meglio nel presente”. LEGGI TUTTO

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    Assoreti: “Portafoglio clienti vale 725 miliardi”

    (Teleborsa) – A fine settembre la valorizzazione dei prodotti finanziari e dei servizi di investimento distribuiti dagli intermediari associati, tramite l’attività dei consulenti finanziari abilitati all’offerta fuori sede, è pari a 725,4 miliardi di euro (-0,9% t/t; -4,1% a/a). Il patrimonio complessivo dei prodotti del risparmio gestito vale 494,7 miliardi di euro, in flessione dell’1,6% rispetto a fine giugno; più contenuta la contrazione della componente finanziaria del risparmio amministrato (-0,5% t/t), pari a 101,5 miliardi di euro, mentre la liquidità si attesta a 129,3 miliardi (+1,4% t/t). Questi i dati di patrimonio relativi a settembre 2022 diffusi da Assoreti, l’Associazione delle Società per la Consulenza agli Investimenti. “Il portafoglio dei clienti delle Reti – commenta Paolo Molesini, presidente di Assoreti – sta dando prova di efficace resilienza nei confronti delle tensioni dei mercati finanziari. Questo è reso possibile grazie al lavoro svolto dai consulenti finanziari nel garantire un’adeguata diversificazione agli investimenti, capace, da un lato, di affrontare il periodo minimizzando gli effetti negativi dei mercati, dall’altro, di creare le condizioni per beneficiare prontamente della ripartenza degli stessi”.Risparmio gestito – Il patrimonio dei fondi comuni di investimento, sottoscritti direttamente, è pari a 217,6 miliardi di euro con una contrazione congiunturale del 2,3% e un’incidenza complessiva sul portafoglio totale in flessione al 30%. La valorizzazione complessiva delle gestioni collettive aperte domiciliate all’estero si attesta a 191,3 miliardi di euro (-2,4% t/t), quella dei fondi aperti di diritto italiano è pari a 20,7 miliardi di euro (-3,3% t/t), mentre i fondi chiusi aumentano, nel complesso, del 3,1% t/t con masse pari a 5,6 miliardi dieuro. La contrazione coinvolge, con dinamiche più contenute, anche i prodotti assicurativi e previdenziali e le gestioni patrimoniali individuali. La valorizzazione della componente assicurativa/previdenziale si riduce dell’1% t/t e si attesta a 199,6 miliardi di euro, con un’incidenza stabile al 27,5%. La flessione coinvolge le unit linked (-1,8% t/t) ed in misura più contenuta le polizze vita tradizionali(-0,2% t/t) mentre si mantiene stabile la valorizzazione dei prodotti multiramo. Le gestioni individuali valgono 77,5 miliardi con una flessione dello 0,8% t/t ed un peso in portafoglio sempre pari al 10,7%. A fine mese, il contributo complessivo delle Reti di consulenza al patrimonio investito in OICR aperti, attraverso la distribuzione diretta e indiretta di quote, si attesta a 399,6 miliardi di euro, con un’incidenza sul patrimonio totale investito in fondi (1.074 miliardi di euro – dato provvisorio) che si mantiene stabile al 37,2%.Risparmio amministrato – Nell’ambito del risparmio amministrato aumenta lievemente il peso della componente titoli in portafoglio (14%) per effetto di una minore contrazione (-0,5% t/t) rispetto alle componenti del risparmio gestito. La flessione maggiore è osservabile sui titoli azionari (-5,3% t/t) mentre aumenta la valorizzazione del patrimonio investito in titoli di Stato (+3,1% t/t) e dei certificate (+3,8% t/t). L’incidenza della liquidità sale al 17,8%. LEGGI TUTTO

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    Garofalo Health Care, utile 9 mesi salgono a 16,8 milioni di euro

    (Teleborsa) – Garofalo Health Care, società quotata su Euronext STAR Milan e tra i principali operatori del settore della sanità privata accreditata in Italia, ha chiuso i primi nove mesi del 2022 con ricavi consolidati pari a 236,6 milioni di euro, in aumento del 19,2% rispetto ai 198,5 milioni di euro registrati nei 9 mesi 2021, grazie all’incremento dell’attività verso i pazienti privati (+5,5% a/a) e Fuori-Regione (+8,4% a/a), oltre che alla maggiore attività associata agli incrementi di budget riconosciuti e finalizzati alla riduzione delle liste d’attesa e al recupero della mobilità passiva.I risultati includono 49,6 milioni di euro relativi al contributo di Clinica S. Francesco e Domus Nova, strutture acquisite, rispettivamente, ad aprile e luglio 2021. Inoltre, beneficiano anche del parziale rimborso degli “extra-costi Covid” sostenuti dalle società del gruppo, anche a valere su costi sostenuti negli esercizi precedenti, per complessivi 1,6 milioni di euro.L’Operating EBITDA Adjusted consolidato nei nove mesi si è attestato a 42,3 milioni di euro, in aumento del 17,1% rispetto a 36,2 milioni di euro dell’esercizio precedente. Il risultato netto di pertinenza del gruppo nei 9M2022 si è attestato a 16,8 milioni di euro (in aumento del 28,5% rispetto a 13,1 milioni di euro dei 9M2021).”I dati del terzo trimestre dimostrano ancora una volta la capacità del gruppo di generare performance operative particolarmente solide, caratterizzate da una crescita significativa del fatturato e da una grande capacità di contenere i costi, come evidenziato da una marginalità nei nove mesi del 17,9% che, al netto del fenomeno esogeno dell’energia, sarebbe stata pari addirittura al 19,1%”, ha commentato l’AD Maria Laura Garofalo. “Tra gli elementi di soddisfazione segnalo anche il nostro rigoroso equilibrio finanziario e la grande capacità di generazione di cassa, che ci hanno consentito anche quest’anno di proseguire nel nostro percorso di crescita per linee esterne acquisendo una struttura di grande rilievo come GVDR – operazione che finalizzeremo entro la fine dell’anno – che siamo certi apporterà ulteriore valore al gruppo a partire dal prossimo esercizio”, ha aggiunto. LEGGI TUTTO

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    Exprivia, ricavi ed EBITDA in crescita nei 9 mesi

    (Teleborsa) – Exprivia, società quotata su Euronext Milan e attiva nello sviluppo di tecnologie software innovative e di prestazione di servizi IT, ha chiuso i primi nove mesi dell’anno con ricavi a 133,5 milioni di euro, in crescita del 6,7% rispetto ai 125 milioni dello stesso periodo del 2021. L’EBITDA si attesta a 18 milioni di euro, pari al 13,5% dei ricavi, in incremento del 4,9% rispetto ai 17 milioni del 2021. Il risultato ante imposte a 11,7 milioni di euro, in incremento del 14,5% rispetto a 10,2 milioni del 2021.La società parla di una “crescita a due cifre su quasi tutti i mercati serviti” e di un’importante la crescita dei ricavi sui mercati internazionali, in particolare in Cina e Brasile, con +30%, dove prosegue l’attività di consolidamento del business su importanti gruppi italiani operanti in loco.In Italia si distinguono per la performance, Difesa e Aerospazio con +17%, settore dove Exprivia è in prima linea nel programma di osservazione della Terra Iride in partenza nei prossimi mesi, Industria con +16%, dove si registra una buona performance anche grazie agli effetti delle politiche di Industria 4.0, Pubblica Amministrazione con +14%, settore caratterizzato dalla spinta del PNRR e Oil&Gas con +13%.L’Indebitamento Finanziario Netto si attesta a -29,5 milioni di euro, rispetto ai -26,5 milioni del 31.12.2021 e ai 36 milioni del 30 settembre 2021. LEGGI TUTTO

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    TLC, Butti: “Situazione critica. Complicato rispettare obiettivi PNRR”

    (Teleborsa) – Per la realizzazione del 5G la situazione ereditata dal precedente governo “è molto più critica rispetto a quanto emerso”. Lo ha affermato il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’Innovazione, Alessio Butti, intervenendo al Forum nazionale sulle Telecomunicazioni di Asstel, ammettendo che rispettare gli obiettivi del PNRR nell’ambito delle tlc “sarà complicato e molto impegnativo”.Per il piano 5G – ha affermato – la “situazione è imbarazzante” ed anche per il Piano Italia a 1 Giga l’obiettivo posto dall’ex Ministro Colao “è purtroppo sbagliato”, ma anche il Piano Bul “non è in condizioni migliori” e presenta “ritardi macroscopici”.”La Commissione Europea ha già manifestato preoccupazioni al governo uscente, che ha dichiarato di non poter raggiungere gli obiettivi precedentemente indicati”, ha spiegato il sottosegretario, ricordando i numeri ed i ritardi che rischiano di “aprire un ampio fronte di inadempienze”.Per Buzzi, l’industria delle Tlc italiane è “in una situazione molto difficile”, ma l’attuale governo “vuole che l’Italia torni ad essere protagonista e che abbia un ruolo importante, in prospettiva anche nel Mediterraneo”. Ecco perché serve “una strategia nuova e più ambiziosa” che consenta alle aziende italiane di tornare a crescere.”Ho intenzione di convocare, quanto prima, un tavolo con gli Ad dei principali operatori italiani”, ha concluso Butti. LEGGI TUTTO

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    Reply, fatturato 9 mesi sale a 1,36 miliardi di euro

    (Teleborsa) – Reply, società quotata su Euronext STAR Milan e specializzata nella realizzazione di soluzioni basate sui nuovi canali di comunicazione e media digitali, ha chiuso i primi nove mesi dell’anno con un fatturato consolidato di 1.355,7 milioni di euro, in crescita del 26,3% rispetto ai 1.073,4 milioni di euro registrati al 30 settembre 2021. L’EBITDA consolidato è stato di 218,6 milioni di euro, in crescita del 19,3% rispetto ai 183,2 milioni di euro registrati a settembre 2021. L’utile ante imposte è stato di 169,1 milioni di euro (+12,7% rispetto ai 150 milioni di euro del 2021).”Reply nei primi nove mesi del 2022 è stata in grado di raggiungere risultati estremamente positivi, sia in termini di fatturato che di marginalità – ha dichiarato il presidente Mario Rizzante – In particolare, da inizio anno, accanto ad una robusta crescita organica, abbiamo esteso la nostra presenza internazionale, concentrandoci sui mercati americano, francese e tedesco. La chiusura del terzo trimestre, infine, ci consente di guardare con fiducia ai mesi futuri”.La posizione finanziaria netta del Gruppo al 30 settembre 2022 è positiva per 133,9 milioni di euro. La posizione finanziaria netta al 30 giugno 2022 risultava positiva per 165,7 milioni di euro. LEGGI TUTTO