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Enel, De Paoli (CFO): impatto trascurabile da tasse su extra profitti

(Teleborsa) – “Confermiamo la guidance 2022 e siamo fiduciosi per i risultati raggiunti nel primo trimestre, per i trend operativi di fondo nei diversi business e paesi, e sulla base della visibilità sull’evoluzione del settore. Sul piano finanziario, confermiamo intenzione di mantenere solidità finanziaria, grazie anche all’evoluzione chiara del cash flow e dell’assorbimento delle eccezionali misure governative dei governi”. Lo ha affermato Alberto De Paoli, CFO di , nella call con gli analisti che ha seguito la pubblicazione dei risultati del primo trimestre del 2022, parlando di “un forte inizio d’anno, che supporta le future ambizioni strategiche” e di “un focus su integrazione e diversificazione come principali driver per la crescita”.

“I governi hanno introdotto misure per attenuare l’impatto per i clienti dall’aumento delle materie prime sulla bolletta energetica” e quelle “introdotte in Italia e Spagna hanno riguardato gli extra profitti“, che “finora hanno avuto un impatto trascurabile sui nostri numeri” perché “abbiamo venduto energia ai nostri clienti in anticipo, a un prezzo ragionevole senza extra profitti”, ha spiegato.

L’impatto del decreto in vigore in Italia (con un tassa al 10% sugli extraprofitti) è stato di 40 milioni di euro nei primi tre mesi dell’anno, ha spiegato. Ora che la tassa è stata portata al 25%, l’impatto dovrebbe crescere di ulteriori 60 milioni (presupponendo che la percentuale sia l’unico cambiamento del provvedimento), portando il totale per l’intero anno a quota 100 milioni di euro. Inoltre, ha affermato di non vedere alcun ulteriore impatto dalle misure in atto in Iberia, rimanendo ancora in attesa di valutare il possibile impatto del meccanismo del price cap del gas.

Il CFO del colosso energetico si è poi soffermato sulla situazione in Romania, dove nel “business distribuzione le tariffe per il 2022 non stanno riflettendo il costo che stiamo supportando”, con un potenziale impatto che sarà recuperato nel corso dei prossimi anni. In sostanza, Enel si trova a fronteggiare il mancato adeguamento delle tariffe nel paese e sta tenendo interlocuzioni per affrontare la situazione. A una domanda sulla possibilità di uscire dal paese, De Paoli non ha risposto seccamente, ma ha spiegato che “la nostra allocazione del capitale è flessibile, perché non siamo impegnati a lungo in ogni paese in cui siamo. Costantemente aggiustiamo i nostri investimenti in base all’ambiente esterno e al framework normativo, che nel nostro settore è essenziale. Non ha molto senso investire in un ambiente eccessivamente punitivo“.

Per il 2022, ha confermato l’accelerazione degli investimenti nelle energie rinnovabili a supporto della crescita industriale e nell’ambito della politica di decarbonizzazione adottata dal gruppo. “Siamo on track per lo sviluppo delle rinnovabili nel 2022 e raggiungeremo il nostro obiettivo”, ha sottolineato. Il CFO si è detto ottimista anche sullo sviluppo dei progetti con i fondi europei, ricordando il recente accordo di finanziamento agevolato con l’UE per gigafactory di pannelli solari in Sicilia. “Le cose si stano muovendo e stiamo seguendo diversi progetti, attualmente in fase di valutazione in Italia e Spagna”, ha detto, aggiungendo che la società aspetta il decreto per migliorare qualità e resilienza del network italiano.

Non compriamo alcun gas in Russia e il nostro approvvigionamento si basa su altri fornitori – ha risposto a una domanda sul tema – Soddisfiamo i nostri bisogni senza alcun bisogno di appoggiarci alla Russia”. Inoltre, ha confermato che non effettuerà ulteriori investimenti per la crescita in Russia e comunicherà su asset attuali nel paese quando ci sarà più chiarezza sul futuro. In altro passaggio ha evidenziato che Enel ha avuto “resilienza in un contesto” geopolitico difficile e non vede “rischi a breve che possano incidere sui conti”.


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

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