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Energia, Gentiloni: incertezza aumenta il rischio recessione, price cap richiede tempo

(Teleborsa) – “L’incertezza rimane eccezionalmente elevata e il rischio di recessione è in aumento”. Lo ha dichiarato il commissario Ue all’Economia Paolo Gentiloni nel suo intervento alla conferenza annuale del think tank Brugel. “Le prospettive dipendono essenzialmente dall’evoluzione dei mercati dell’energia – ha spiegato –: potrebbe peggiorare notevolmente rispetto alla nostra linea di base se vedessimo un’interruzione completa del gas russo”. “Stiamo superando le nostre divisioni. E ora, finalmente, è possibile una azione per limitare il prezzo del petrolio e del gas russo e trovare modi di intervenire sul mercato dell’energia per disaccoppiare i prezzi dell’elettricità e del gas”, ha affermato Gentiloni.

“È ragionevole immaginare che se lavoriamo a un price cap lavoreremo a più forti forniture congiunte”, ha sottolineato. “Gli acquisti congiunti sono facili da dire e da chiedere, ma abbiamo a che fare con dei giganti, ci sono contratti” che durano anni, la situazione è diversa da quella degli acquisti congiunti dei vaccini. “Non è qualcosa che risolvi in un minuto”, ha segnalato, comunque “il mercato si sta muovendo”.

Gentiloni ha poi sottolineato la necessità di assicurare che “le politiche finanziarie non aumentino le pressioni sull’inflazione“. Tre gli obiettivi delle politiche di bilancio: “proteggere i più vulnerabili dall’impatto degli alti prezzi dell’energia” con “misure dovrebbero essere temporanee e compatibili con la transizione verde”; “fornire assistenza umanitaria a coloro che fuggono dall’Ucraina“; terzo, “aumentare gli investimenti pubblici per la transizione verde e digitale, e per la sicurezza energetica”.

Il Commissario ha infine elencato i criteri per la revisione del Patto di Stabilità: “semplificazione, maggior titolarità nazionale e una migliore esecuzione” per “supportare la sostenibilità del debito e la crescita”. “Un modo per farlo – ha dichiarato – potrebbe essere quello di muoversi verso piani macro-finanziari a medio termine che stabiliscono percorsi di spesa netta per diversi anni e sono coerenti con la convergenza del debito verso livelli prudenti”. “Disporre di un indicatore di spesa potrebbe contribuire in larga misura alla semplificazione, pur mantenendo l’attenzione sui rischi fiscali”, ha aggiunto.


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

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