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OCSE, con pandemia balzo dei NEET

(Teleborsa) – Nel periodo del Covid è aumentata la quota dei Neet, ossia i giovani adulti che non hanno un lavoro né seguono un percorso scolastico o formativo per periodi prolungati. Lo rileva l’Ocse nel suo report annuale Education at a Glance 2022 – Uno sguardo sull’istruzione sottolineando come la quota di Neet di età compresa tra 25 e 29 anni in Italia era già in aumento al 31,7% durante la pandemia da Covid nel 2020, e ha continuato ad aumentare fino al 34,6% nel 2021.
Nel 2019, i Paesi dell’Ocse hanno speso in media il 4,9% del loro PIL per gli istituti di istruzione dal livello primario, le elementari, a quello terziario, l’istruzione universitaria, l’Italia è sotto la media, di oltre un punto percentuale, al 3,8%.

Nell’edizione dello scorso anno, il dato relativo al 2018 veniva indicato nel 4,1%. In Italia – evidenzia l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico – la spesa pubblica per l’istruzione da primaria a terziaria è stata pari al 7,4% della spesa pubblica totale, anche questo un valore inferiore alla media dell’Ocse che è del 10,6%. La quota del Pil è un indicatore dell’importanza che i Paesi attribuiscono all’istruzione nelle loro decisioni.

Ma poiché i numeri variano a seconda del Pil, dei bilanci pubblici e del numero di studenti, l’Ocse ha calcolato anche l’importo totale del finanziamento per studente: i Paesi dell’Ocse, per i vari livelli di istruzione da primario a terziario, spendono in media 11.990 dollari all’anno per studente per gli istituti di istruzione. Nel 2019, l’Italia ha speso meno: 10.902 dollari per studente; ma la spesa cumulativa dell’Italia per l’istruzione di uno studente da 6 a 15 anni è stata di 105.754 dollari, dato leggermente superiore alla media dell’Ocse di 105.502.

I valori per studente sono, di poco, più alti della media per la scuola primaria e più bassi per la scuola secondaria. Maggiore il divario nella spesa per l’istruzione universitaria, in Italia di 12.177 dollari, contro una media di 17.559, influenzata molto però, sottolinea l’Ocse, dai valori elevati in alcuni Paesi.

Nel nostro Paese, in venti anni il livello di istruzione è aumentato a un ritmo più lento rispetto alla media dei Paesi dell’Ocse; per quanto riguarda i giovani tra i 25 e i 34 anni, l’Italia resta uno dei 12 Paesi in cui la laurea non è il titolo di studio più diffuso. Ed è più alta la percentuale di coloro che non ottengono un titolo di istruzione alle scuole superiori.


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

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