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Scuola, rinnovo del contratto: 17 maggio parte trattativa all'Aran. Anief: “Servono altre risorse”

(Teleborsa) – Parte il prossimo 17 maggio la trattativa all’Aran per il rinnovo del Contratto Nazionale di Lavoro di circa un milione e 200mila dipendenti di Scuola e Ricerca, relativo al triennio 2019/2021. La convocazione ai sindacati rappresentativi – fa sapere l’Anief in una nota – è arrivata stamani, a ventiquattr’ore di distanza dalla emanazione dell’Atto d’indirizzo da parte del ministro della Pubblica Amministrazione Renato Brunetta. Il testo da cui partirà il confronto tra amministrazione e sindacati contiene parti comuni per l’intero comparto più sezioni speciali per i singoli settori. Sono previste novità su lavoro agile, welfare, formazione e ordinamento professionale del personale Ata con specifico rifermento per i Dsga. Per il rinnovo contrattuale, attraverso le ultime leggi di bilancio sono stati accumulati oltre due miliardi di euro, che porterebbero in media a poco più di 100 euro lordi a dipendente pubblico. Una parte di quei soldi, inoltre, serviranno a garantire gli aumenti ai lavoratori con stipendi ridotti attraverso il cosiddetto elemento perequativo introdotto dal Ccnl relativo al triennio 2016-2018.

Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, il rinnovo contrattuale rischia di essere compromesso dai “contenuti molto discutibili del Decreto Legge n. 36 su reclutamento, formazione e valutazione degli insegnanti”, appena giunto nelle Commissioni congiunte Affari Costituzionali e Cultura del Senato e sul quale il sindacato si accinge a suggerire diversi emendamenti perché “discrimina i precari e incentiva solo un docente su tre con cifre ridicole e lontane”. “La firma dell’Atto d’Indirizzo da parte del Governo – dice il leader dell’Anief – è un atto indispensabile per avviare il confronto, ma è un dato di fatto che senza i cambiamenti che abbiamo chiesto alla riforma inserita nel Pnrr su assunzioni e formazione, sarà molto difficile approvare il testo sul rinnovo contrattuale. Anche la parte economica contenuta nell’Atto di Indirizzo lascia molto a desiderare: con 3mila euro lordi di arretrati e 100 euro di aumenti mensili non si copre nemmeno il costo della vita. Lo stesso 0,55% di monte salari 2018 per il personale Ata, finalizzato alla revisione dei profili professionali e per la valorizzazione dei Dsga, non ci convince. La verità è che nel 2022 l’inflazione è cresciuta del 6,3% e che rispetto al 2008 il divario è del 20%. Inoltre, nella scuola il 2013 continua a rimanere ininfluente sulla carriera. Sedersi al tavolo della trattativa consapevoli di questo non è un buon avvio. Pure sulla parte normativa vi sono diversi passaggi che non convincono, mentre continuano ad essere assenti passaggi che riguardano la valorizzazione del personale, anche Ata, con l’introduzione di carriere e nuovi scatti stipendiali, la parità di trattamento del personale precario rispetto a quello di ruolo. E tanto altro. Anche per questo motivo – conclude Pacifico – ci siamo detti disponibili a sostenere lo sciopero del 30 maggio deciso dagli altri sindacati rappresentativi dopo quello già attuato lo scorso 6 maggio”.

Sono diversi – sottolinea l’Anief – i punti innovativi contenuti nell’Atto d’indirizzo predisposti dal ministero della Pubblica Amministrazione ed inseriti nel documento inviato ieri ai sindacati.

ATA – Una delle novità per i lavoratori ATA riguarderà la contrattualizzazione del lavoro agile che potrà essere alternato a quello in presenza. Nel contratto dovranno essere definite le modalità in cui ciò potrà avvenire, disciplinando, in particolare, i diritti e e relazioni sindacali, a formazione specifica, la predisposizione e utilizzo dei dispositivi, la salute e sicurezza, del tempo di lavoro e di reperibilità, il diritto alla disconnessione, dei rientri. Un capitolo a parte sarà la riformulazione degli ordinamenti e la revisione stipendiale. A tal fine saranno stanziate risorse aggiuntive, non superiori allo 0,55% del monte salari 2018.

DOCENTI – Tra le proposte governative quella di contrattualizzare la Didattica a distanza, evidenziando la necessità di normare il tempo di lavoro, oltre che la sicurezza o il diritto alla disconnessione. Novità in arrivo per Coordinatori di classe, dipartimento o tutor dei neoassunti. Figure che il contratto chiede di valorizzare senza che ciò, però, causi aumento di ulteriori oneri per lo Stato. I docenti si dovranno formare costantemente e le competenze dovranno essere “premiate”. L’Ipotesi di atto di indirizzo chiede una vera e propria rivoluzione copernicana, con obblighi ma anche concessioni: come ad esempio la formazione durante le ore di servizio e la remunerazione delle competenze acquisite.


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

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