2 Gennaio 2023

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    Tamburi Investment Partners perde la qualifica di PMI

    (Teleborsa) – Tamburi Investment Partners (TIP), investment-merchant bank indipendente quotata su Euronext STAR Milan, ha comunicato che a decorrere dal 1° gennaio 2023 non avrà più la qualifica di Piccola Media Impresa (PMI), in quanto il 31 dicembre 2022 si è esaurito il regime transitorio che ha modificato la definizione di PMI eliminando il riferimento al parametro del fatturato e ha previsto che gli emittenti che alla data di entrata in vigore della legge di conversione di tale decreto (al 15 settembre 2020) assumevano la qualifica di PMI in base al solo criterio del fatturato (come nel caso di TIP) avrebbero continuato a mantenere tale qualifica per due esercizi successivi a quello in corso a tale data.La società ricorda quindi che, in virtù della perdita della qualifica di PMI da parte di TIP, ai fini degli obblighi di comunicazione delle partecipazioni rilevanti trova applicazione la soglia rilevante pari al 3% del capitale. Di conseguenza, chiunque, al momento della perdita della qualifica di PMI di TIP, detenga una partecipazione superiore al 3% e inferiore al 5%, deve darne comunicazione alla Consob e a TIP. LEGGI TUTTO

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    Rc auto: aumenti in arrivo per oltre 815mila automobilisti

    (Teleborsa) – Sono 815mila gli automobilisti che nel 2023, a causa di un incidente con colpa dichiarato nel corso dello scorso anno, dovranno fare i conti con un peggioramento della propria classe di merito e, di conseguenza, vedranno aumentare il costo del premio Rc auto. Secondo l’analisi dell’osservatorio di Facile.it tanti – realizzata su un campione di oltre 720mila preventivi raccolti dal comparatore a dicembre 2022 – il numero di automobilisti colpiti dai rincari è in crescita del 2% rispetto allo scorso anno. Notizie negative anche per gli automobilisti virtuosi dal momento che, negli ultimi 12 mesi, le tariffe delle polizze auto sono tornate a crescere: a dicembre 2022 per assicurare un veicolo a quattro ruote in Italia occorrevano, in media, 458,06 euro, vale a dire il 7,23% in più rispetto a dicembre 2021.”A incidere sulla tendenza al rialzo – spiega Andrea Ghizzoni, managing director Insurance di Facile.it – sono diversi fattori: da un lato l’aumento degli incidenti stradali, dall’altro l’inflazione che sta avendo ricadute anche sul costo dei sinistri”.Rincari e morosità – I rincari all’Rc auto arrivano in un momento sfavorevole per le famiglie italiane già alle prese con l’inflazione e i conseguenti aumenti. Secondo l’indagine commissionata da Facile.it agli istituti mUp Research e Norstat, nei soli primi nove mesi del 2022, erano già più di 700mila gli automobilisti che, a causa dell’incremento generalizzato dei costi, avevano dichiarato di aver saltato il pagamento del rinnovo dell’assicurazione auto. Una platea di morosi che potrebbe allargarsi ulteriormente se si considera che sono oltre 1,5 milioni gli italiani che hanno ammesso di poter essere obbligati a saltare il prossimo rinnovo in caso di ulteriori rincari.L’andamento regionale – Se a livello nazionale la percentuale di automobilisti che hanno dichiarato un sinistro con colpa è pari al 2,51%, guardando al campione su base regionale emergono differenze significative. Analizzando la graduatoria al primo posto c’è ancora una volta la Liguria dove il 3,32% dei guidatori vedrà aumentare il costo dell’Rc auto. Seguono gli automobilisti di Lazio (3,05) e Piemonte (3,02%). Le percentuali più basse, di contro, sono state rilevate in Calabria (1,52%), Basilicata (1,87%) e Molise (2,02%).Identikit dell’automobilista colpito dai rincari – Analizzando il profilo degli automobilisti che vedranno scattare gli aumenti emergono dati interessanti. Il primo è legato al sesso: fra gli uomini la percentuale di chi ha dichiarato un sinistro con colpa è pari al 2,32%, valore più basso rispetto a quella rilevato tra le donne (2,84%). Guardando alle fasce anagrafiche, invece, emerge che in assoluto hanno denunciato il minor numero di incidenti con colpa sono risultati essere gli automobilisti nella fascia 19-21 anni; tra di loro la percentuale di chi vedrà peggiorare la propria classe di merito a causa di un sinistro con colpa è pari appena all’1,74%; seguono i 25-34enni (2,23%). Il valore più alto, invece, si registra tra gli over 65 (3,10%). Considerando, infine, la professione dell’assicurato emerge che gli agenti di commercio sono risultati essere la categoria che, in percentuale, ha dichiarato con più frequenza un sinistro con colpa (3,16%) che farà scattare un aumento della polizza. Seguono i pensionati (3,04%) e i liberi professionisti (2,73%).(Foto: © Sittipong Leetangwattana / 123RF) LEGGI TUTTO

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    Germania, occupazione al top dalla caduta del muro di Berlino

    (Teleborsa) – Nel 2022 l’occupazione in Germania si è portata ai massimi dall’unificazione tedesca: in media si sono registrate 45,6 milioni di persone occupate in Germania e questo è stato un record dall’unificazione tedesca nel 1990. Secondo i calcoli provvisori dell’Ufficio federale di statistica (Destatis), nel 2022 il numero medio di persone occupate è aumentato di 589mila unità (+1,3%) rispetto all’anno precedente, mentre il precedente massimo storico del 2019 (45,3 milioni di persone) è stato superato di 292mila unità (+0,6%). Nel 2020, la crisi del coronavirus aveva interrotto la tendenza al rialzo dell’occupazione in corso da oltre 14 anni e ridotto il numero di occupati di 362mila unità (-0,8%). Nel 2021 l’occupazione è aumentata solo leggermente di 65mila persone (+0,1%).L’immigrazione di manodopera straniera è stata una delle ragioni per cui l’occupazione è aumentata nel 2022, ma vi è stata una maggiore partecipazione alla forza lavoro della popolazione domestica. Questi due contributi alla crescita hanno più che compensato gli effetti frenanti del cambiamento demografico sul mercato del lavoro, che determineranno nel medio periodo un calo significativo della popolazione in età lavorativa.Il settore che ha trainato di più l’occupazione è quello dei servizi, che giustifica il 93% della crescita dell’occupazione con un aumento di 548mila unità (+ 1,6%) rispetto al 2021 a circa 34,3 milioni. Il maggiore aumento assoluto in questo settore è stato registrato per i servizi pubblici, istruzione, sanità, che hanno con 189.000 occupati in più (+1,6%). Il commercio, i trasporti, i servizi di alloggio e ristorazione hanno registrato il secondo più grande aumento assoluto dell’occupazione di +180.000 persone (+1,8%), seguito da servizi alle imprese, che includono l’attività di agenzia di lavoro interinale (+88.000; +1,4%). La crescita dell’occupazione è stata molto più contenuta al di fuori del settore dei servizi. Nell’industria (escluse le costruzioni), il numero di occupati è aumentato di 31.000 (+0,4%) a circa 8,1 milioni nel 2022. Contributi positivi sono giunti ancora dalle costruzioni, che hanno registrato un aumento di 13.000 occupati (+0,5%) a circa 2,6 milioni. L’occupazione in agricoltura, silvicoltura e pesca, invece, è diminuita di 3.000 persone (-0,5%). LEGGI TUTTO

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    Tlc, Gorno Tempini: ruolo Stato nella gestione delle teri è rilevante

    (Teleborsa) – “Il ruolo dello Stato nella gestione delle reti deve essere rilevante”. Ne è convno Giovanni Gorno Tempini, Presidente di Cassa Depositi e Prestiti, parlando del futuro della rete di Tlc.”Noi siamo già l’esempio che lo Stato è rilevante”, ha detto Gorno Tempini in una intervista a La Stampa, glissando qualsiasi accenno su TIM ed aggiungendo che “se non ci fossero stati la Cassa Depositi e Prestiti e il progetto Open Fiber, l’Italia non sarebbe dove è oggi nelle Ngn, le reti di ultima generazione. Tuttavia, questo è nulla se la tecnologia non è usata”.Il Presidente di CDP ha dunque ricordanto che l’Italia è caratterizzata da una grande frammentazine e che questo si traduce in una “minore propensione a investire in nuove tecnologie”. Al contrario, è necessario che “il Paese si doti e possa contare su infrastrutture digitali all’altezza delle sfide”. “Il lavoro è continuo perché le tecnologie cambiano senza sosta. Sino a qualche anno fa – ha ricordato – lo Spazio non era contemplato dai discorsi sul futuro delle tlc. Oggi abbiamo una società che si occupa di lanciatori, come SpaceX che, attraverso la propria rete di satelliti, sta diventando una rete di telecomunicazione”. LEGGI TUTTO

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    ENI Sustainable Mobility, nasce la nuova società per la transizione della mobilità

    (Teleborsa) – Eni annuncia la nascita di Eni Sustainable Mobility, la nuova società dedicata alla mobilità sostenibile. L’obiettivo di questa azienda, integrata verticalmente lungo tutta la catena del valore, – spiega Eni in una nota – è di fornire servizi e prodotti progressivamente decarbonizzati per la transizione energetica, accelerando il percorso verso l’azzeramento delle emissioni lungo il loro intero ciclo di vita.Eni Sustainable Mobility svilupperà la bioraffinazione, il biometano e la vendita di prodotti, servizi e soluzioni per la mobilità, in Italia e all’estero, in un percorso che la vedrà evolvere verso una società multi-service e multi-energy. Nella società sono confluiti gli asset della bioraffinazione e del biometano, che includono le bioraffinerie di Venezia e di Gela e lo sviluppo di nuovi progetti quali Livorno e Pengerang, in Malesia, oggi in corso di valutazione; il marketing e la commercializzazione, attraverso una rete di oltre 5mila punti vendita in Europa, di tutti i vettori energetici tra cui l’idrogeno e l’elettrico, i carburanti anche di natura biologica come l’HVO (Hydrogenated Vegetable Oil) e il biometano, nonché gli altri prodotti per la mobilità come i bitumi, i lubrificanti e i combustibili e tutti i servizi connessi alla mobilità, come il car sharing Enjoy, la ristorazione e i negozi di prossimità nei punti vendita sul territorio.”Questa nuova società – ha commentato Claudio Descalzi, ad di Eni – rappresenta la seconda leva strategica, da affiancare a Plenitude, nell’ambito del nostro percorso di transizione energetica per l’abbattimento delle emissioni Scope 3, le più significative e difficili da eliminare poiché generate dai clienti attraverso l’utilizzo dei prodotti. Attraverso questa operazione integriamo e liberiamo nuovo valore dalle nostre iniziative industriali, prodotti e servizi basati su tecnologie innovative e che andranno a costituire un’offerta unica e decarbonizzata per la mobilità”. Amministratore delegato di Eni Sustainable Mobility è Stefano Ballista, già direttore Sustainable Mobility di Energy Evolution di Eni. Eni Sustainable Mobility è direttamente controllata da Eni, che ne detiene il 100% del capitale sociale. LEGGI TUTTO

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    Da rinnovabili a price cap: le sfide dell'energia

    (Teleborsa) – “L’Italia deve aumentare la potenza installata di energia rinnovabile altrimenti sarà impossibile raggiungere sia i target di riduzione delle emissioni fissati a livello internazionale che l’autonomia energetica. Negli ultimi anni si sono moltiplicati gli ostacoli a livello locale all’installazione di tali impianti”. Lo sottolinea in una intervista a Il Messaggero il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin spiegando come “la grande sfida oggi è far coesistere esigenze che non possono essere contrapposte: la tutela del patrimonio culturale e paesaggistico, e gli obiettivi ambientali, climatici e di indipendenza energetica del Paese”.Pichetto sottolinea che l’accordo con le Regioni è a portata di mano dopo che il lavoro tecnico si è già concluso. “Intendiamo garantire un quadro autorizzativo omogeneo e rapido che consenta lo sviluppo dei progetti in un arco temporale ben definito, convergendo verso la decarbonizzazione in condizioni di sicurezza”. “Le rinnovabili si incentivano da sole se sono convenienti economicamente. Noi – aggiunge il ministro – dobbiamo promuovere la produzione sia sul fronte industriale dei grandi impianti che su quello privato e di comunità. C’è l’incentivazione ‘storic’ che avviene attraverso il sistema delle aste. Con il nuovo decreto incentivi sulle energie rinnovabili, consentiremo aiuti complessivamente per creare oltre 4500 megawatt di impianti, favorendo fonti e tecnologie non pienamente mature o con alti costi di esercizio quali ad esempio gli impianti di biometano”.Sul fronte del prossimo aggiornamento per la tariffa del gas Pichetto evidenzia come “la battaglia sostenuta e vinta dall’Italia nel contesto europeo va a vantaggio dei cittadini e delle imprese. Dovevamo mettere il Paese a riparo da speculazioni ed eccessi di rialzo del prezzo dell’energia che si sono verificati durante questo ultimo anno. Le conseguenze dell’adozione del price cap si sono viste sui mercati, con un sostanziale abbattimento del prezzo. È il segnale che il meccanismo di difesa, prima ancora di entrare in funzione, sta avendo un forte impatto in termini di deterrenza. Inoltre nel Milleproroghe abbiamo prorogato lo stop alle modifiche unilaterali dei contratti elettrici per i prossimi sei mesi. Un altro elemento di protezione per gli utenti”. LEGGI TUTTO