3 Gennaio 2023

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    Stati Uniti, spese costruzioni salgono a sorpresa a novembre

    (Teleborsa) – Aumenta la spesa per costruzioni in USA a novembre 2022. Il dato, comunicato dal Dipartimento del Commercio americano, si attesta a 1.807,5 miliardi di dollari registrando un aumento dello 0,2% su base mensile dopo il -0,2% di ottobre. I dato supers le attese degli analisti che erano per un decremento dello 0,4%.Su base annua si è visto invece un incremento del 10,5%.Tra le costruzioni private, le cui spese sono salite dello 0,3% a 1.426,4 miliardi di dollari, quelle di tipo residenziale sono calate dello 0,5% a 887,4 miliardi di dollari. La spesa in ambito pubblico ha segnato un decremento dello 0,1% a 381,1 miliardi di dollari. LEGGI TUTTO

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    USA, PMI manifattura scende a dicembre in ionea con attese

    (Teleborsa) – Peggiora l’attività manifatturiera degli Stati Uniti a dicembre. Lo conferma l’indice dei direttori acquisto delle aziende elaborato da Markit-S&P Global, che conferma una fase di rallentamento dell’economia.A dicembre, l’indice PMI manifatturiero si è portato a 46,2 punti, in linea con e stime di consensus, dai 47,7 del mese precedente.L’indice resta sotto la soglia chiave di 50 punti che fa da spartiacque tra espansione (sopra 50 punti) e contrazione (sotto 50 punti) dell’attività. LEGGI TUTTO

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    Borsa di New York apre positiva

    (Teleborsa) – Wall Street avvia la prima giornata di scambi del 2023 in moderato riazo, al riemtro dal lungo ponte festivo del Capodanno. seguendo a scia tracciata negl ultimi giorni dalle borse europee. Qualche buona novità sul fronte macro – il rallemtamento dell’inflaizone tedesca il il PMI cinese – controbuisce a tenere su il sentiment di mercato, mentre si attendono domanio i verbali dell’utima riunone deo FOMC.A New York, l’indice Dow Jones è sostanzialmente stabile a 33.213 punti, mentre fa un piccolo scatto in avanti l’S&P-500, che arriva a 3.855 punti. Guadagni frazionali per il Nasdaq 100 (+0,65%); con analoga direzione, in moderato rialzo l’S&P 100 (+0,35%).Andamento negativo negli States su tutti i comparti dell’S&P 500.Tutte le Blue Chip del Dow Jones perdono terreno a Wall Street.Seduta all’insegna del colore rosso per tutti i titoli del Nasdaq 100.I più forti ribassi si verificano su Atlassian, che continua la seduta con -0,77%.Fra i titoi in evidenza Tesla, che ha annunciato vendite record anche se inferiori alle attese. Da osservare anche Apple, sulle inscidiscrezioni che parlano di nun quasi pieno ritorno all’operatività della taiwanese Foxxcon che produce gli iPhone. Si avvantaggian di giudizi positivi degli analisti Coty, portata da Piper Sandler ad “overweight” da “neutral” e Wynn Resorts, promossa da Wells Fargo a “overweight” from “equal weight”. LEGGI TUTTO

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    Deutsche Bank conferma obiettivi medio termine

    (Teleborsa) – Ottima giornata per Deutsche Bank, che sta portando a casa un rialzo dell’1,22%, in linea con il mercato, dopo che il Cfo ames von Moltke ha confermato gli obiettivi di medio termine della banca tedesca. IL direttore finanziaio ha assicurato che l’Istituto è in linea con il piano di ristrutturazione e centrerà gli obiettivi al 2025.”Vogliamo raggiungere un rendimento del capitale netto tangibile (Rote) al netto delle imposte superiore al 10% e ridurre il rapporto tra costi e ricavi sotto il 62,5%”, ha spiegato il manager, escludendo che gli scìviluppi degli ultimi mesi (Guerra in Ucraina, inflaizone, tassi di interesse crescenti) “£rendessero necessario cambiare la nostra strategia”.Comparando l’andamento del titolo con il DAX, su base settimanale, si nota che la prima banca tedesca come assets mantiene forza relativa positiva in confronto con l’indice, dimostrando un maggior apprezzamento da parte degli investitori rispetto all’indice stesso (performance settimanale +3,46%, rispetto a +2,21% dell’indice della Borsa di Francoforte).Tecnicamente, Deutsche Bank è in una fase di rafforzamento con area di resistenza vista a 11,19 Euro, mentre il supporto più immediato si intravede a 10,92. A livello operativo si prevede un proseguimento della seduta all’insegna del toro con resistenza vista a quota 11,45. LEGGI TUTTO

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    CNEL, Treu: “Rafforzato ruolo costituzionale nell'ultimo mandato”

    (Teleborsa) – Nel 2023 ricorre il 65esimo anniversario del Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) che iniziò la sua attività il 1 gennaio del 1958. Previsto dall’art. 99 della costituzione fu istituito, però, solo 10 anni dopo, con la legge n. 33 del 5 gennaio 1957 mentre la composizione, le attribuzioni ed il funzionamento sono disciplinate dalla L. n. 936/1986 di cui è stato relatore Sergio Mattarella.”In questi 5 anni abbiamo rafforzato il ruolo del CNEL come luogo costituzionale della partecipazione esercitando in pieno le prerogative di consulenza alle Camere e al Governo con il contributo fondamentale delle parti sociali rappresentate in Consiglio e dando voce nei documenti ufficiali anche a migliaia di cittadini, di cui – afferma il presidente Tiziano Treu – oltre il 50% giovani, grazie alle audizioni e alle consultazioni pubbliche come mai era avvenuto in passato. Il CNEL, come previsto dai padri costituenti, e così come avviene in altri Paesi europei e per la stessa UE con il CESE, ha un ruolo delicato e insostituibile complementare al Parlamento di rappresentanza della società civile nei processi decisionali pubblici”.La X consiliatura presieduta da Treu – sottolinea il Cnel in una nota – è la più prolifica con oltre 200 atti ufficiali prodotti. Dal 5 giugno 2018, quando si è insediata, ha emanato ben 53 pareri, 75 documenti di osservazioni e proposte e 23 disegni di legge (le 3 tipologie di atti previsti dalla legge). Ha inoltre realizzato 14 tra rapporti e relazioni, 16 ordini del giorno e 19 quaderni scientifici; 33, invece, le audizioni parlamentari del CNEL, che – come emerge dagli atti – hanno contribuito in maniera significativa alla legislazione sul lavoro degli ultimi 5 anni e alla formazione della legge di bilancio. Diversi i ddl trasformati in legge, tra cui quello fondamentale sull’istituzione del codice unico dei contratti, e quelli che hanno fornito un contributo ad altre leggi dello stato. È stato rafforzato il ruolo dell’Archivio nazionale dei contratti che dal 2022 è stato indicato dal Ministero del lavoro come fonte istituzionale ufficiale per l’accesso alle informazioni sui contratti (DL 104/2022). Sono 690 gli eventi tra presentazione di ricerche, studi, documenti, seminari e convegni, che non si sono interrotti durante la pandemia, grazie al rinnovamento della dotazione tecnologica per i collegamenti telematici, che hanno registrato la partecipazione di oltre 50mila persone. Il tratto caratterizzante di questa consiliatura sono state le oltre 140 audizioni ai fini istruttori delle parti sociali rappresentate in Consiglio ma anche di altre istituzioni, associazioni, imprese svolte presso il CNEL e le 4 consultazioni pubbliche di cittadini attraverso piattaforme digitali certificate che hanno dato voce ad oltre 100mila persone. L’ultima rivolta ai giovani è ancora in corso ed è accessibile tramite il sito che diventerà una piattaforma permanente di dialogo con i cittadini under 35. Il CNEL ha svolto anche una significativa attività di raccordo con le istituzioni europee attraverso la rete dei comitati economici e sociali di cui fa parte e il CESE. Oltre 100 le sedute della III Commissione politiche UE e cooperazione internazionale e ben 29 pareri su atti dell’Unione europea nella fase ascendente in attuazione dell’articolo 28 della legge 234/2012. LEGGI TUTTO

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    ISTAT: il 21,4% dei fumatori consuma sigaretta elettronica e prodotti a tabacco riscaldato

    (Teleborsa) – Il consumo di prodotti come la sigaretta elettronica e i prodotti a tabacco riscaldato non bruciato (HnB) è un fenomeno emergente degli ultimi anni, coinvolge una porzione limitata della popolazione, soprattutto quella giovanile. Ma sta crescendo lentamente nel tempo. È quanto rileva l’Istat che attraverso l’indagine multiscopo “Aspetti della vita quotidiana” ha iniziato dal 2014 a rilevare l’uso della sigaretta elettronica e, dal 2021, quello dei prodotti a tabacco riscaldato.In crescita il consumo della sigaretta elettronica – Nel 2021 il 2,8% delle persone di 14 anni e più (circa 1 milione e mezzo) ha dichiarato di utilizzare la sigaretta elettronica, il 3,4% dei maschi e il 2,3% delle femmine. I ragazzi sono i maggiori fruitori della sigaretta elettronica: tra i 18 e i 34 anni la quota di utilizzatori è del 5,2% (circa il 6% dei maschi e il 4,5% delle femmine). La sigaretta elettronica è utilizzata soprattutto tra i maschi di 25-34 anni (6,2%) e il suo uso decresce progressivamente al crescere dell’età, quasi scomparendo tra la popolazione di 65 anni e più. Si dichiara ex consumatore il 4,4% delle persone di 14 anni e più, con punte più elevate tra i giovani tra i 18 e i 24 anni (7,3%), mentre l’87,8% non ha mai sperimentato questo tipo di prodotto (con percentuali più alte tra i ragazzi di 14-17 anni e tra gli over 64enni).Uso della sigaretta elettronica: aumento lento ma costante – Nel periodo che va dal 2014 al 2021 l’uso della sigaretta elettronica è aumentato lentamente e costantemente. Si tratta di un’abitudine in evoluzione che risente sia delle continue innovazioni di prodotto e di mercato, sia dell’introduzione di altri prodotti alternativi al fumo di sigaretta. Nel 2014, il primo anno nel quale l’Istat ha cominciato a rilevare l’uso di questi dispositivi, gli utilizzatori di 14 anni e più erano circa 800mila. Via via nel tempo si è assistito a un aumento, specialmente a partire dal 2017, fino ad arrivare nel 2021 a quasi un milione e mezzo di persone di 14 anni e più. L’aumento nel tempo ha riguardato sia gli uomini che le donne, con livelli tra gli utilizzatori di entrambi i sessi che si sono più raddoppiati nell’arco di quasi 10 anni.Nei primi anni in cui l’Istat ha rilevato il fenomeno emergeva una maggiore diffusione di questa tipologia di consumo nei centri delle aree metropolitane e delle loro periferie rispetto ai centri di piccole dimensioni, ma negli ultimi anni questa differenza si è ridotta.Il consumo di prodotti a tabacco riscaldato non bruciato (HnB) – Negli ultimi anni, oltre ai prodotti tradizionali per il fumo di tabacco (sigarette, sigari, pipe) e alle sigarette elettroniche (con ricariche con o senza nicotina) sono stati proposti sul mercato nuovi prodotti a tabacco riscaldato non bruciato (Hnb), mini-sigarette o capsule riscaldate da appositi dispositivi a temperature più basse di quelle raggiunte nelle sigarette convenzionali. Nel 2021 la quota di consumatori di prodotti a tabacco riscaldato non bruciato (HnB) è pari al 2,1%, un livello lievemente più basso rispetto alla percentuale degli utilizzatori di sigaretta elettronica. Si attesta all’1,7%, invece, la quota di coloro che dichiarano di averli utilizzati in passato e di avere smesso di usarli. Si tratta comunque di prodotti di nuova generazione che, come visto per la sigaretta elettronica, coinvolgono prevalentemente i più giovani: dichiara di utilizzarli il 5,2% delle persone tra i 18 e 24 anni. Se sul totale della popolazione di 14 anni e più non si osservano differenze di genere e le percentuali di maschi utilizzatori sono equivalenti a quelle delle femmine, tra i giovani utilizzatori di 18-24 anni le ragazze toccano una quota più elevata: circa il 7% contro il 3,6% dei ragazzi.Quasi sempre fumatore il consumatore dei nuovi prodotti – Nel 2021, è pari al 4,1% la quota di popolazione di 14 anni e più che ha abitudine a utilizzare la sigaretta elettronica e/o i prodotti a tabacco riscaldato non bruciato (quota che rappresenta il 21,4% dei fumatori), con una prevalenza maggiore di uomini rispetto alle donne (4,6% contro 3,5%). Tra questi, l’1,9% utilizza esclusivamente la sigaretta elettronica, l’1,2% solo i prodotti a tabacco riscaldato non bruciato e l’1% entrambe le tipologie di prodotto. Presi singolarmente o in associazione le due tipologie di prodotti sono più diffuse tra i giovani: raggiungono il livello più elevato nella fascia 18-34 anni (8%), diminuendo via via nelle classi di età successive, fino a raggiungere il livello più basso di utilizzo tra la popolazione di 65 anni e più (0,8%).La maggior parte di chi fa uso di sigaretta elettronica o di prodotti a tabacco riscaldato non bruciato è anche un fumatore tradizionale (2,9%), seguito da chi è un ex fumatore (1%), mentre solo una quota residuale di consumatori è un non fumatore (0,2%). Quote più elevate di consumatori di sigaretta elettronica e/o prodotti a tabacco riscaldato non bruciato si osservano nelle regioni dell’Italia centrale, più contenute nelle altre macro aree del Paese (5% contro il 3,5% circa del Nord e del Mezzogiorno). LEGGI TUTTO

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    Germania, inflaziome rallenta più delle attese a dicembre

    (Teleborsa) – Frena più delle attese l’inflazione tedesca, che adicembre è tornsta sotto lla soglia del 10%. Secondo la stima preliminare pubblicata da Destatis, i prezzi al consumo sono calati dello 0,8% su mese, rispetto al -0,5% del mese precedente e contro il -0,3% del consensus.Su base annuale, la variazione dei prezzi è indicata a +8,6%, dopo il +10% del mese precedente e sotto il +9,1% del consensus.L’inflazione armonizzata ha registrato su mese una variazione pari a -1,2%, rispetto al -0,5% delle attese e alla variazinennulla precedente. Anche su anno si registra un incremento del 9,6%, che risuota inferiore al’11,3% precedente ed al 10,7% atteso. LEGGI TUTTO

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    Auto elettrica, Motus-E: Italia unico Paese in Europa a registrare un calo delle vendite nel 2022

    (Teleborsa) – “Siamo l’unico tra i grandi Paesi europei a registrare nel 2022 un calo delle vendite di auto a emissioni zero e questo non può non innescare qualche riflessione”. È il commento di Motus-E, l’associazione italiana degli stakeholder della mobilità elettrica, il giorno dopo i dati sul mercato auto che ha registrato un +21% a dicembre ma anche l’ennesimo mese in negativo per le vendite di auto a batteria. Nell’anno appena trascorso, le vetture full electric vendute in Italia sono state 49.058, fa notare l’associazione, in calo del 27,1% rispetto al 2021, con il parco elettrico circolante che ha sfondato comunque le 170.000 unità, attestandosi più precisamente a 171.196.Segno meno anche per la quota di mercato delle elettriche, che passa dal 4,6% del 2021 al 3,7% del 2022. “Senza interventi, l’Italia rischia di accumulare un gap difficile da colmare rispetto ai Paesi con cui dovrebbe ambire a confrontarsi – prosegue la nota di Motus-E –. Il Governo ha in mano tutti gli strumenti per riportare il mercato italiano li’ dove dovrebbe essere, nella Serie A dell’Europa, senza accontentarsi di uno scivoloso ruolo di secondo piano”. “L’anomalia italiana dell’anno appena concluso ha trovato terreno fertile essenzialmente nella poca pianificazione delle politiche incentivanti – è il parere dell’associazione –. Per recuperare terreno si potrebbe partire da un riordino del quadro di supporto alla domanda. Ad esempio, dando subito continuità agli incentivi al noleggio, equiparandoli come valore a quelli per i veicoli privati senza rottamazione, ma anche allineando il cap di prezzo per le auto elettriche incentivabili a quello per le ibride plug-in”. Un’altra leva su cui agire, conclude Motus-E, “è quella del trattamento fiscale delle flotte aziendali, che andrebbe rivisto per favorire le auto a zero e a basse emissioni, senza dimenticare poi una maggiore velocità nella messa a terra dei fondi per le ricariche private”. LEGGI TUTTO