4 Gennaio 2023

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    Giochi, 10,3 miliardi nelle casse dello Stato (+22%)

    (Teleborsa) – Dopo lo stop del 2020, il settore dei giochi nel 2022 torna ad avvicinarsi ai livelli pre-pandemia. Nel 2022 lo Stato riscuoterà circa 10,3 miliardi di euro dal settore, un dato inferiore (-9%) rispetto a quello del 2019 (11,3 miliardi) ma superiore al 2021 (+22%), anno in cui l’onda lunga del Covid aveva fatto ancora sentire i suoi effetti su sale giochi e agenzie di scommesse, chiuse per circa 6 mesi. È quanto emerge dall’analisi sui dati dell’industria effettuata da Agipronews. Anche la spesa (incassi depurati delle vincite) tende a stabilizzarsi. Secondo le stime di Agipronews, nel 2022 i giocatori hanno speso oltre 19,6 miliardi di euro, +2% rispetto ai 19,3 miliardi del 2019 e +28% rispetto ai 15,4 miliardi dello scorso anno. La distribuzione della spesa cambia, tuttavia, rispetto al 2019. Si registra un calo dell’8,7% (da 17,4 a 15,9 miliardi) del network dei punti vendita retail dovuto soprattutto alla flessione degli apparecchi da intrattenimento slot e Vlt, che nel giro di tre anni perdono il 17% (da 10,2 a 8,5 miliardi).È l’online a trainare la ripresa del settore: la spesa raddoppia nel giro di tre anni da 1,8 a 3,7 miliardi, trainata da poker e casinò – che passano dai 969 milioni del 2019 a 3,7 miliardi – e dalle scommesse, che registrano un aumento dell’89% (1,4 miliardi vs. 783 milioni).In termini di raccolta, il mercato supera i valori di tre anni fa (131 miliardi vs 110 miliardi, +19,5%). I dati confermano lo spostamento di parte dei giocatori verso il web, anche se la forbice si restringe con la completa riapertura dei negozi. Il retail risale a quota 61,3 miliardi, mentre la raccolta del gioco online ha registrato 70,5 miliardi, il doppio rispetto ai 36,4 miliardi del 2019. LEGGI TUTTO

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    Infrastrutture, Salvini: deve essere anno liberazione cantieri

    (Teleborsa) – “Dal mio punto di vista, il 2023 deve essere l’anno della liberazione dei cantieri”. Lo ha detto il Vicepremier e Ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, durante la conferenza stampa dopo la visita al cantiere del tunnel per il collegamento stradale Passo San Giovanni-Cretaccio e la sede dell’A22. Parlando poi dei 7 miliardi di gare bandite da RFI, il ministro ha aggiunto che “Stiamo chiedendo di accelerare. È fondamentale che questi 7 miliardi diventino cantieri, gru e lavoro. L’obiettivo è che entro mesi estivi si parta””Nel mese di gennaio convocherò la cabina di regia” sulle Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026. “L’input è correre, correre, correre”, ha aggiunto il ministro. LEGGI TUTTO

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    Seduta positiva a New York in attesa dei verbali della FED

    (Teleborsa) – Seduta in rialzo a Wall Street, con l’attenzione degli investitori che è rivolta alla diffusione delle minute dell’ultima riunione del FOMC, il braccio operativo della Federal Reserve, che saranno diffuse stasera alle 20 ora italiana. I verbali dovrebbero far luce su quanto i funzionari della FED sentano la necessità di mantenere alti i tassi di interesse se l’inflazione – come molti si aspettano – continua il suo percorso discendente quest’anno.Sullo sfondo rimangono i problemi della politica statunitense, con la Camera dei rappresentanti che risulta paralizzata e non può iniziare a lavorare, dopo non essere riuscita a eleggere uno speaker per la prima volta in 100 anni. Kevin McCarthy ha fallito in tre votazioni separate il tentativo di assicurarsi il sostegno della maggioranza, in quanto una ventina di Repubblicani più radicali lo considerano troppo mainstream.Sul fronte macroeconomico, sono crollate le domande di mutuo negli Stati Uniti, dopo i piccoli aumenti delle scorse settimane. A incidere sono stati il nuovo balzo dei tassi e il fatto che la fine dell’anno è in genere un periodo più debole per il mercato immobiliare. Gli investitori valutano anche l’ISM manifatturiero, un report nazionale che valuta lo stato di salute del settore manifatturiero statunitense. In calendario anche lo Jolts, l’indicatore che misura l’andamento delle offerte di lavoro.Tra i titoli sotto osservazione ci sono GE HealthCare (che debutta oggi a Wall Street dopo aver completato lo spin-off da GE), Moderna (che ha siglato un accordo per acquistare la giapponese OriCiro Genomics per 85 milioni di dollari), Salesforce (che ha annunciato un piano di ristrutturazione con il taglio del 10% dell’attuale forza lavoro e selezionate dismissioni immobiliari e riduzioni di spazi per uffici) e Alibaba (la controllata Ant Group ha ricevuto il permesso dalle autorità di regolamentazione per raccogliere capitali).Attesa anche per i movimenti di Tesla (dopo il crollo della seduta precedente per le consegne inferiori alle attese nel quarto trimestre 2022) e Apple (dopo che la sua capitalizzazione di mercato è scesa al di sotto dei 2 trilioni di dollari).Diversi titoli sono poi impattati dalla revisione delle raccomandazioni da parte degli analisti. Microsoft ha ricevuto un downgrade da UBS a “neutral” da “buy”, in quanto la crescita di Azure potrebbe subire una decelerazione, Wells Fargo è passato a “equal weight” da “overweight” su Target, dicendo che i consumatori dovranno prendere decisioni difficili nel 2023, mentre Bank of America ha cambiato il giudizio su Merck a “buy” da “neutral”, grazie al costante rialzo dei ricavi e i sostanziali progressi che ha compiuto rafforzando la posizione del suo farmaco antitumorale Keytruda.Seduta in lieve rialzo per Wall Street, con il Dow Jones, che avanza a 33.301 punti; sulla stessa linea, l’S&P-500 continua la giornata in aumento dello 0,77%. Sale il Nasdaq 100 (+0,83%); sulla stessa linea, in moderato rialzo l’S&P 100 (+0,57%). LEGGI TUTTO

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    BCE, reinvestimenti in Titoli Stato Italia ancora in calo a dicembre

    (Teleborsa) – La Banca centrale europea (BCE) ha diminuito di 2,139 miliardi di euro i propri reinvestimenti in titoli del settore pubblico italiano nell’ambito del PSPP, acronimo di “Public Sector Purchase Programme” e uno dei quattro componenti del cosiddetto “Quantitative easing”. Lo si legge sul sito dalla banca centrale, che a novembre aveva ridotto i reinvestimenti in titoli pubblici italiani per 2,967 miliardi.Gli acquisti netti cumulati di titoli del settore pubblico italiano, aggiornati a dicembre 2022, sono pari a 443,559 miliardi di euro.Nell’ultimo mese dell’anno, la BCE ha anche ridotto i propri reinvestimenti in titoli tedeschi (-2,705 miliardi) e in quelli portoghesi (-159 milioni). LEGGI TUTTO

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    Covid, UE cerca linea comune sugli arrivi dalla Cina

    (Teleborsa) – L’Ue lavora alla stretta sugli arrivi dalla Cina. Il meccanismo sulle crisi europee (Ipcr) è stato convocato oggi alle 15 per discutere una linea comune nei confronti dei viaggiatori provenienti dalla Cina, dopo l’esplosione dei contagi Covid nel paese.La riunione tecnica, che non prevede la presenza di ministri, terminerà intorno alle 18,30: non è prevista una conferenza stampa ma la diffusione di informazioni dalla presidenza.”L’abolizione delle restrizioni alle partenze dalla Cina, in combinazione con la crescente diffusione del Covid-19 nel Paese, ha reso concreta la necessità di un’azione europea congiunta” ha dichiarato il primo ministro svedese e presidente di turno del Consiglio dell’Ue, Ulf Kristersson.L’Europa si è finora mossa in ordine sparso sui controlli negli aeroporti con Italia, Francia e Spagna che richiedono un tampone negativo per chiunque arrivi dagli scali cinesi, mentre la Germania non ha ancora imposto l’obbligo di tampone. È, dunque, necessario trovare una linea comune per evitare una nuova ondata pandemica ma anche la divisione dei Ventisette nelle misure adottate.”Le misure che potrebbero essere adottate – ha detto il portavoce della Commissione europea Tim McPhee – sono in linea con quelle che sono state definite dalla commissaria alla Salute Stella Kyriakides in una lettera che ha inviato ai ministri della salute dopo la riunione del 29 dicembre” dal Comitato per la sicurezza sanitaria. E “potrebbero includere il potenziamento del monitoraggio delle acque reflue o la sorveglianza genomica. Continueremo a svolgere il nostro ruolo di facilitatori di queste discussioni tra gli Stati membri e siamo pronti a convocare ulteriori riunioni se necessario”.Ieri il Comitato per la sicurezza sanitaria – ha fatto sapere la commissaria Ue alla Salute – ha trovato convergenza sulle azioni da intraprendere, tra cui: ?test prima della partenza per i viaggiatori provenienti dalla Cina; accelerazione del monitoraggio delle acque reflue; aumento della sorveglianza interna. LEGGI TUTTO

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    Cresce la sfiducia tra le imprese per la ripresa: incertezza e costi dell'energia preoccupano anche nel 2023

    (Teleborsa) – Tra le imprese c’è ancora un sentiment di sfiducia sulla ripresa economica registrato a livello globale nella prima metà del 2022. Secondo l’ultimo International Business Report (IBR), analisi che il network di consulenza internazionale Grant Thornton effettua a livello globale sui dirigenti di oltre 2.500 imprese del mid-market, è ancora diffuso un clima generale di sfiducia sulle aspettative future verso alcuni dei principali driver di sviluppo economico che lasciano intravedere un anno ricco di sfide per il buon andamento del business. La percentuale delle aziende ottimiste subisce infatti un ulteriore rallentamento nel secondo semestre (-5%) passando dal 64% al 59%. Tale trend colpisce anche l’Europa dove la frenata dell’ottimismo supera la media globale al -9% (dal 52% del primo al 43% del secondo semestre) mentre l’Italia rimane stabile scendendo di un solo punto percentuale, dal 48% al 47%. Gli effetti del conflitto russo-ucraino, l’inflazione elevata e l’impennata dei prezzi dell’energia hanno infatti causato un peggioramento delle aspettative di crescita verso cui le aziende continuano a mostrare una certa prudenza. In particolare, il 60% delle aziende cita l’incertezza economica insieme ai costi dell’energia come vincolo principale alla crescita, a cui seguono la disponibilità di forza lavoro qualificata (57%) e il costo del lavoro (55%). Guardando ai ricavi, scende lievemente il numero di imprese che ne stima una crescita per il 2023, passando dal 58% al 56% del secondo semestre 2022, mentre l’indice è in miglioramento in Italia dove le aziende ottimiste aumentano dal 44% al 49%, resta stabile in Europa al 49%. Diminuisce, seppur in modo marginale, anche la percentuale delle aziende che prevede di assumere personale nel prossimo anno, passando dal 50% del primo semestre dell’anno al 48% del secondo semestre, in Europa passa dal 40% al 36%, mentre in Italia il dato si abbassa di un solo punto percentuale dal 41% al 40%. Per quanto riguarda la redditività, migliora leggermente il numero di aziende che ne stima una crescita per il 2023, passando dal 54% al 55% nella seconda metà dell’anno, cala invece in Europa da 42% al 41%, mentre rimane costante in Italia al 45%. Sull’aumento dei salari, sebbene la percentuale delle imprese che prevede di aumentare lo stipendio dei propri dipendenti resti molto alta (82%), si registra dopo 2 anni consecutivi di crescita un lievissimo calo del -1%. In tale contesto di instabilità le aspettative di espansione sui mercati internazionali restano però elevate, con il 45% delle aziende globali che si aspetta una crescita dell’export (44% nel primo semestre), segue l’Italia al 41% (rispetto al 34%) e l’Europa al 37% (rispetto al 35%). Contrariamente alla flessione che si manifesta in Europa e nel mondo, in Italia un numero crescente di aziende prevede di aumentare sia i ricavi connessi alle esportazioni (passando dal 37% al 39%) sia il numero di Paesi nei quali esportare (passando dal 33% al 35%), e si mostrano ottimiste anche in merito al ricorso a fornitori sui mercati esteri che dovrebbe aumentare secondo il 30% delle aziende (25% nella prima metà dell’anno).Nella seconda metà dell’anno le aziende del mid-market continuano ad intraprendere, in risposta al clima di sfiducia, alcune misure strategiche per lo sviluppo del business. Il 57% delle aziende prevede di aumentare gli investimenti in tecnologia nei prossimi 12 mesi (60% nel primo semestre), seguito dal 47% dell’Europa (46% nel primo semestre) e dal 54% dell’Italia (dato rimasto invariato). Seguono gli investimenti in competenze del personale (53%) e ricerca e sviluppo (51%). In Italia, al fine di identificare e colmare le lacune nell’area nelle competenze professionali e restare così competitive sul mercato, la maggior parte delle aziende si è posta l’obiettivo di migliorare l’analisi del mercato e delle abitudini della concorrenza (52%), e ha intenzione di attuare una più qualificata valutazione interna delle carenze nelle abilità professionali (50%). Guardando al 2023, in riferimento agli obiettivi considerati prioritari dalle aziende italiane per la crescita del business, si trova in cima alla classifica il taglio dei costi dell’energia riportato dal 47% del campione, al secondo posto l’incremento della redditività (40%), segue l’incremento del portfolio clienti (37%) e al quarto posto gli investimenti in ricerca e sviluppo (32%). “Per le aziende del mid-market che oggi si trovano ad operare in un contesto che le rende particolarmente vulnerabili, complice una serie di fattori quali l’ondata inflazionistica, il caro energia e la guerra – ha commentato Alessandro Dragonetti, managing partner e Head of Tax di Bernoni Grant Thornton – le sfide che si troveranno ad affrontare sono molteplici. In questo nuovo scenario di riferimento sarà necessario rivedere la strategia e i modelli operativi per una pianificazione a lungo termine in grado di contrastare i possibili rischi derivanti dal peggioramento delle condizioni di approvvigionamento dei fattori produttivi e dalla volatilità del mercato di riferimento”. “In tale contesto le imprese dovranno altresì aumentare gli investimenti in innovazione e tecnologia per efficientare i processi – azioni che molte di loro hanno già intrapreso, come emerso dall’analisi – ma anche acquisire professionalità qualificate tali da comprendere i mercati e i settori in cui operano i competitor nonché, porre in essere azioni tese a stimolare la loro permanenza nell’impresa. Puntare infine – ha concluso Dragonetti – sull’internazionalizzazione. Espandere il business oltre confine è stata da sempre una delle principali risposte vincenti all’incertezza”. LEGGI TUTTO

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    GE HealthCare debutta a Wall Street dopo lo spin-off

    (Teleborsa) – GE HealthCare ha completato lo spin-off precedentemente annunciato da GE, storica multinazionale statunitense attiva nel campo della tecnologia e dei servizi, e inizierà a scambiare come società indipendente sul Nasdaq (ticker GEHC) a partire da oggi. Inoltre, GE HealthCare prenderà il posto di Vornado nell’indice S&P 500.GE HealthCare ha una presenza in oltre 160 paesi e circa 51.000 dipendenti in tutto il mondo al servizio di oltre un miliardo di pazienti all’anno. L’azienda investe più di 1 miliardo di dollari all’anno in ricerca e sviluppo e genera circa 18 miliardi di dollari di entrate, con una base installata che comprende oltre 4 milioni di apparecchiature nei suoi quattro segmenti di business: imaging, ultrasuoni, soluzioni per la cura dei pazienti e diagnostica farmaceutica.Lo scorporo di GE HealthCare è stato realizzato mediante la distribuzione pro rata di GE di circa l’80,1% delle azioni in circolazione di GE HealthCare agli azionisti di GE. GE ha mantenuto circa il 19,9% delle azioni in circolazione delle azioni ordinarie di GE HealthCare. LEGGI TUTTO

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    Polo Infrastrutture del Gruppo FS: chiuso il 2022 con oltre 25miliardi di nuove gare

    (Teleborsa) – Oltre 25,5 miliardi di nuove gare lanciate e 15 miliardi di appalti aggiudicati per il Polo Infrastrutture del Gruppo FS nel 2022. Quello appena concluso è stato un anno ad alta velocità per Rete Ferroviaria Italiana e Anas, impegnate nell’esecuzione di un piano infrastrutturale complesso in un contesto difficile, caratterizzato dal conflitto in Ucraina e dal conseguente aumento del costo dei materiali. Uno scenario che comunque – sottolinea il Gruppo FS in una nota – non ha precluso il raggiungimento degli obiettivi che le due società si erano prefissati, superando di ben 10 miliardi di euro le gare lanciate nel 2021 (+64%). In particolare, RFI ha lanciato sul mercato 283 nuove gare, superando il tetto dei 21 miliardi di procedure avviate nel 2022, di cui oltre 10 miliardi per opere in PNRR. Per quanto riguarda gli appalti aggiudicati invece la quota supera i 10 miliardi, di cui la metà in PNRR. Nel solo mese di dicembre sono state pubblicate 46 gare per oltre 8 miliardi di euro. Tra le gare lanciate nel corso dell’anno da RFI, sono numerose quelle dedicate a progetti per il Sud Italia: le 6 gare da 6 miliardi totali in Sicilia, che permetteranno di aprire tutti i cantieri della Palermo-Catania-Messina nel corso del 2023; la realizzazione della tratta Battipaglia-Romagnano, parte della nuova linea Alta Velocità Salerno-Reggio Calabria, del valore di oltre 2,16 miliardi di euro finanziati con risorse PNRR; la nuova linea Ferrandina – Matera La Martella. Nel resto di Italia spiccano le gare per la Circonvallazione di Trento, il passante e della stazione AV del nodo di Firenze, i collegamenti con gli aeroporti di Bergamo e Venezia, la Codogno – Cremona – Mantova e il Nodo di Verona – Ingresso Ovest. Tra le gare già aggiudicate figurano quelle per la realizzazione su tutto il territorio nazionale dell’ERTMS, la fornitura di oltre 200 mila tonnellate di acciaio per rotaie, per il raddoppio della Termoli-Lesina, due lotti della Palermo-Catania-Messina e la realizzazione del passante e della stazione AV del nodo di Firenze. LEGGI TUTTO