5 Gennaio 2023

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    Ucraina, Putin ordina il cessate il fuoco per il Natale ortodosso

    (Teleborsa) – Il presidente russo, Vladimir Putin, ha dato l’ok per un cessate il fuoco lungo tutta la linea del fronte in Ucraina dalle 12 del 6 gennaio alla mezzanotte del 7 gennaio, in coincidenza con le celebrazioni della Veglia e del Natale per gli ortodossi. L’annuncio è arrivato dal Cremlino e riportato dalle agenzie di stampa russe. Il ministro della Difesa, Serghei Shoigu, è stato incaricato di introdurre il regime. È stato quindi accolto l’appello del patriarca Kirill come confermato anche dalla nota pubblicata da Mosca. Questa mattina infatti, era stato il Patriarca di Mosca e di tutte le Russie a lanciare un appello per una tregua natalizia in modo che “gli ortodossi possano assistere alle funzioni della vigilia di Natale e del giorno della Natività di Cristo”. Il governo di Kiev aveva bollato la richiesta del primate ortodosso come “una trappola cinica e di propaganda”.”Chiediamo anche alla parte ucraina di dichiarare un cessate il fuoco e consentire ai cittadini di partecipare alle funzioni natalizie”, ha comunque aggiunto la presidenza russa nel suo annuncio. LEGGI TUTTO

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    Borse europee contrastate dopo rally inizio anno. Piazza Affari stabile

    (Teleborsa) – Giornata contrastata per le Borse europee, con Piazza Affari che non si allontana dalla parità. Gli investitori, dopo il rally degli scorsi giorni, hanno tirato il fiato, trovandosi anche a valutare le considerazioni emerse ieri sera dai verbali dell’ultima riunione della FED, che si è dimostrata preoccupata di eventuali “interpretazioni errate” da parte dei mercati su un suo minor impegno nel contrasto all’inflazione. Nell’ultima parte della seduta, oltre all’apertura stonata di Wall Street, gli operatori si sono trovati a valutare la notizia che il presidente russo Vladimir Putin ha ordinato un cessate-il-fuoco di 36 ore in Ucraina durante il Natale ortodosso, in seguito a un appello del capo della Chiesa ortodossa russa, compiendo un passo che l’Ucraina aveva precedentemente definito una cinica trappola.Sul fronte macroeconomico, i dati preliminari dell’Istat hanno mostrato che a dicembre 2022 l’inflazione complessiva è rallentata marginalmente all’11,6% su base annua dall’11,8% di novembre, in linea con le aspettative. La moderazione è inferiore rispetto al calo più pronunciato visto negli ultimi giorni sia in Francia che in Germania.”Nel complesso, i dati odierni suggeriscono che il picco dell’inflazione complessiva potrebbe essere stato già raggiunto – ha commentato Paolo Pizzoli, Senior Economist di ING – Il ritmo del calo dell’inflazione dipenderà dal bilanciamento tra la componente energetica e quella di fondo. Riteniamo che la seconda abbia ancora spazio per ulteriori aumenti: il pass-through dell’energia non sembra ancora terminato e gli aumenti salariali, finora scarsamente percepibili, potrebbero diventare più visibili nel corso del 2023″.Sessione negativa per l’Euro / Dollaro USA, che lascia, per ora, sul parterre lo 0,75%. Perde terreno l’oro, che scambia a 1.831 dollari l’oncia, ritracciando dell’1,36%. Sessione euforica per il greggio, con il petrolio (Light Sweet Crude Oil) che mostra un balzo dell’1,67%.Sui livelli della vigilia lo spread, che si mantiene a +202 punti base, con il rendimento del BTP decennale che si posiziona al 4,33%.Tra le principali Borse europee fiacca Francoforte, che mostra un piccolo decremento dello 0,38%, tonica Londra che evidenzia un bel vantaggio dello 0,76%, e discesa modesta per Parigi, che cede un piccolo -0,22%.Nessuna variazione significativa in chiusura per il listino milanese, con il FTSE MIB che si attesta sui valori della vigilia a 24.833 punti, mentre, al contrario, in forte aumento il FTSE Italia All-Share, che con il suo +1,65% termina a quota 26.924 punti.Sulla parità il FTSE Italia Mid Cap (-0,15%); sotto la parità il FTSE Italia Star, che mostra un calo dello 0,37%.Alla chiusura di Milano risulta che il controvalore degli scambi nella seduta odierna è stato pari a 2,4 miliardi di euro, con un incremento del 15,97%, rispetto ai precedenti 2,07 miliardi di euro; mentre i volumi scambiati sono passati da 0,58 miliardi di azioni della seduta precedente agli odierni 0,74 miliardi.Tra le migliori azioni italiane a grande capitalizzazione, in luce Tenaris, con un ampio progresso del 2,91%.Andamento positivo per CNH Industrial, che avanza di un discreto +1,54%.Resistente Interpump, che segna un piccolo aumento dell’1,16%.Inwit avanza dell’1,05%.Le più forti vendite, invece, si sono abbattute su Hera, che ha terminato le contrattazioni a -3,42%.Spicca la prestazione negativa di Amplifon, che scende del 2,70%.Prysmian scende del 2,34%.Calo deciso per DiaSorin, che segna un -2,04%.Tra i migliori titoli del FTSE MidCap, Saras (+2,73%), Piaggio (+2,58%), Caltagirone SpA (+2,25%) e Credem (+2,19%).Le peggiori performance, invece, si sono registrate su Seco, che ha chiuso a -2,25%.Sotto pressione Sesa, con un forte ribasso del 2,17%.Soffre Alerion Clean Power, che evidenzia una perdita del 2,15%.Preda dei venditori Luve, con un decremento del 2,09%. LEGGI TUTTO

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    Criptovalute: la legge di Bilancio 2023 stabilisce un nuovo tributo?

    (Teleborsa) – Il fenomeno delle criptovalute è stato regolamentato, limitatamente agli aspetti fiscali, nella legge di bilancio 2023, la quale espressamente prevede la tassazione delle “cripto-attività”, introducendo una nuova categoria di “redditi diversi”. Si è molto dibattuto, negli ultimi anni, dell’inquadramento giuridico di tutte le realtà sviluppate sulla base della tecnologia blockchain, tra cui le criptovalute (Bitcoin, Ethereum etc.) ma anche NFT e metaverso. Il recente fallimento di alcuni progetti di finanza decentralizzata o comunque collegata a queste tecnologie (quali il collasso di terra/luna e lo scandalo FTX) ha fatto sì che da molte parti si sia chiesto, a gran voce, una regolamentazione giuridica di questi fenomeni e, nel mese di ottobre 2022, il Consiglio Europeo ha approvato la proposta di Regolamento sui mercati delle criptovalute (markets in crypto-assets –MiCA). Il legislatore italiano non ha dedicato a questi temi una disciplina organica, anche se nel 2018 è stata data (dal Decreto-legge 135/2018) una definizione di blockchain (quali tecnologie basate su registri distribuiti) e smart contract. Ma il primo settore dell’ordinamento italiano che si è dovuto, per forza di cose, misurare con questi temi è quello tributario. Già da alcuni anni esiste una prassi dell’Agenzia delle entrate che ritiene assoggettabili a tassazione le plusvalenze conseguite grazie alle criptovalute, ed oggi la legge di bilancio appena approvata prevede una disciplina specifica. Abbiamo chiesto al prof. Carlo Cicala, avvocato e direttore di Criptolex.it di spiegarci le principali novità della nuova normativa.Quali sono gli aspetti più importanti definiti dalle nuove norme sulle “Cripto-attività” contenute nella finanziaria 2023?”Bisogna innanzitutto apprezzare lo sforzo che è stato profuso nel concepire l’impianto normativo, che presuppone la conoscenza delle tecnologie derivate dalla blockchain, come emerge dalla lettura della relazione illustrativa. Innanzitutto, è sicuramente positivo il fatto che ci si sia occupati di dare una definizione di cripto-attività quale ‘rappresentazione digitale di valore o di diritti che possono essere trasferiti e memorizzati elettronicamente, utilizzando la tecnologia di registro distribuito o una tecnologia analoga’. Ciò premesso, possiamo dividere le nuove norme in due gruppi: da un lato vi sono quelle che guardano al futuro, cioè che disciplinano la tassazione per operazioni eseguite dal 1 gennaio 2023 (data di entrata in vigore della Legge di bilancio), e dall’altro quelle applicabili a quanto accaduto nel passato”.Cominciamo dal presente. Quali sono, in sintesi, le regole in vigore oggi?”Per quanto riguarda il presente e il futuro, è stata specificamente prevista una nuova categoria di ‘redditi diversi’ da assoggettare a tassazione nella misura del 26% (art. c-sexies dell’art. 67 TUIR). Essa è costituita dalle plusvalenze conseguite grazie alle cripto-attività, ma solo per la parte superiore a 2mila euro nel periodo di imposta. Anche le minusvalenze sono fiscalmente rilevanti, sono previste regole specifiche per portarle in deduzione nei periodi di imposta successivi (non oltre il quarto) a quelli in cui si sono verificate. Viene poi previsto che il possesso di cripto-attività deve costituire oggetto di monitoraggio fiscale (indipendentemente, quindi, dal fatto che si siano conseguite plusvalenze) e che il contribuente possa scegliere l’opzione del risparmio amministrato o quella del risparmio gestito presso gli intermediari bancari e finanziari abilitati. È prevista la possibilità di esercitare l’opzione per il risparmio amministrato anche nel caso di cui la chiave privata sia custodita da operatori non finanziari (ad esempio, l’exchange). Infine, è istituita l’imposta di bollo”.Si può quindi dire che la nuova disciplina abbia ricalcato l’orientamento che ha seguito, in passato, l’Agenzia delle entrate?”Sicuramente questa sembra essere l’intenzione di chi ha scritto le nuove norme. Sappiamo che l’Agenzia, nelle sue circolari, ha sempre assimilato, beninteso solo dal punto di vista fiscale, il possesso di criptovalute a quello di valute estere, in modo da assoggettare la relativa ed eventuale plusvalenza alla tassazione del 26% prevista per i “redditi diversi”, ma solo se – come per il caso del possesso di valute estere – la giacenza media nei wallet avesse superato un controvalore di euro 51.645,69 per almeno sette giorni lavorativi continui nel periodo d’imposta. Le nuove norme, pertanto, inquadrano in una specifica e nuova categoria di “redditi diversi” ciò che l’Agenzia, in via interpretativa, assimilava ad una categoria di “redditi diversi” già esistente. L’aliquota è la medesima, ma i criteri per la sua applicazione sono diversi. Scompare, con le nuove previsioni, la necessità di aver superato la giacenza di 51.645,69 euro. Quindi, ad esempio, da oggi in poi è sufficiente una giacenza di 10mila euro per far scattare l’obbligo impositivo, ma la plusvalenza fiscalmente rilevante sarà soltanto quella superiore a 2mila euro. Ma l’aspetto più interessante, ed anche problematico, dell’intera materia, sempre per quanto riguarda il passato, riguarda la legittimità del comportamento dell’Agenzia che, in assenza di una specifica previsione normativa, ha ritenuto assoggettabile a tassazione un fenomeno, quello delle plusvalenze derivanti da criptovalute, in forza di un’assimilazione di queste ultime alle valute estere, assimilazione che è stata da più parti criticata, proprio per il fatto che le due fattispecie sono strutturalmente distinte.Ci troviamo, pertanto, di fronte ad un fenomeno piuttosto singolare, anche se non nuovo alle logiche del diritto tributario: una norma di legge regola una materia in modo parzialmente diverso (anche se per certi aspetti simile) al modo in cui l’Agenzia delle entrate riteneva considerava il medesimo fenomeno”. La nuova disciplina prevede anche regole applicabili alle annualità passate?”Sì. Chi ha scritto le nuove norme, come si ricava anche leggendo la relazione illustrativa, ha ben presente l’opinione espressa dall’Agenzia, ed emerge altresì l’intenzione di fare salvo il pagamento delle imposte, già avvenuto, ad opera dei contribuenti che si sono conformati a tale opinione, seguendo quanto riportato nelle Circolari. Lo si capisce chiaramente leggendo le previsioni che riguardano la “regolarizzazione”, commi da 140 a 143, nonché quelle relative alla “rideterminazione del valore” (commi da 133 a 139). È chiaro che, con la previsione di una specifica procedura per la regolarizzazione, si da per presupposto il fatto che il mancato pagamento delle imposte, per il passato, abbia costituito un’irregolarità. Ma ancor più importante, sul tema, è il comma 127: qui si prevede che le plusvalenze eseguite ‘prima della data in vigore della presente legge’ si considerano realizzate ai sensi della disciplina dei redditi diversi (art. 67 Tuir). Nello stesso senso è chiarissima la Relazione illustrativa, secondo la quale, per effetto delle nuove previsioni, le plusvalenze da cripto-attività ‘non saranno più comprese’ nelle previsioni applicabili alle valute estere, dando quindi per scontato che, per il passato, dovevano considerarsi comprese in questa categoria”. L’assimilazione alle valute estere è stata criticata?”L’assimilazione delle criptovalute alle valute estere è stata, a mio avviso a ragione, più volte contestata in passato, e taluno è arrivato a sostenere che, in assenza di una specifica previsione normativa, nessuna imposta potesse essere legittimamente richiesta”.Se il legislatore ha sentito il bisogno di prevedere una nuova imposta, ciò può voler dire che in passato nessuna imposta fosse effettivamente dovuta?”Per rispondere occorre immergersi nella complessa (e a volte contro-intuitiva) logica del diritto tributario. A mio avviso, il comma 127 non può valere, di per sé solo, a legittimare, per il passato, una pretesa impositiva, in ipotesi, non esistente. Non lo può fare perché questa disposizione non ha la natura di norma interpretativa, anche perché non si auto-qualifica come tale, come invece sarebbe richiesto dallo Statuto del Contribuente. In altre parole, il legislatore, oggi, non ha detto che, per il passato le norme sulle valute estere si devono interpretare in modo da comprendere anche le criptovalute. La questione, in sostanza, si inserisce tra due principi costituzionali: quello stabilito dall’art. 23, secondo il quale nessuna prestazione personale o patrimoniale può essere imposta se non in base alla legge, e quello contenuto nell’art. 53, secondo cui tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. Ove si ritenesse prevalente, in questo caso, il principio espresso dall’art. 53, è chiaro che le plusvalenze realizzate in passato, in quanto espressione di una capacità contributiva, dovrebbero comunque essere sottoposte a tassazione. Il che non esclude che, come già alcuni hanno osservato, la questione possa essere esaminata dalla giustizia tributaria”.Come può quindi regolarsi chi, avendo pagato in passato l’imposta sulle plusvalenze realizzate con le cripto-attività, ritenga oggi di avere diritto ad ottenere la restituzione? E chi, non avendo pagato imposte per il passato, ritenga non avere nulla da regolarizzare?”Cominciamo dalla seconda domanda. Si deve, in questo come in tutti i rapporti con il Fisco, adottare comportamenti conformi alla massima cautela e ponderazione. Ciò anche in ragione del fatto che Fisco ha la possibilità di emettere atti esecutivi senza alcun controllo giudiziale preventivo. Il contribuente può certamente sottoporre a verifica giudiziale ogni pretesa tributaria, ma, in difetto, diventa definitiva la pretesa dell’Agenzia. E, in caso di soccombenza in giudizio, il rischio è quello di vedersi costretti a pagare l’imposta e le sanzioni (che sono pari almeno al 90% dell’imposta non versata). La soluzione più prudente consiste quindi nel conformarsi a quanto previsto dalla normativa vigente, anche per quanto riguarda la legittimazione che la medesima effettua con riguardo all’orientamento dell’Agenzia per le annualità precedenti all’entrata in vigore, avvalendosi magari del ravvedimento operoso, quando risulti più conveniente della regolarizzazione prevista dai commi 140 – 143 o della rideterminazione del valore, prevista dai commi 133 – 139. Si potrà poi procedere alla richiesta di rimborso, valutando di procedere all’impugnazione della eventuale, ed assai probabile, risposta negativa, ma con ciò scongiurando l’applicazione delle sanzioni. Identica soluzione può riguardare i casi di imposta già versata, di cui può essere chiesto il rimborso presentando la relativa domanda entro il termine previsto (48 mesi dalla data di versamento dell’imposta)”. LEGGI TUTTO

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    Stitch Fix taglia il 20% del personale, si dimette il CEO

    (Teleborsa) – Stitch Fix, un servizio di styling personale online attivo negli Stati Uniti e nel Regno Unito, ha comunicato che ridurrà la forza lavoro di circa il 20% e chiuderà il centro di distribuzione di Salt Lake City. Inoltre, Elizabeth Spaulding si dimetterà dalla carica di amministratore delegato e membro del consiglio di amministrazione, a partire dal 5 gennaio 2023.La società “continua a intraprendere una trasformazione ambiziosa e, nell’immediato, l’obiettivo del team è esattamente quello di creare un’organizzazione più snella e agile per preparare l’azienda a un ritorno alla redditività – ha detto Spaulding – Prima come presidente e poi come CEO, è stato un privilegio guidare in un momento senza precedenti e tracciare la rotta per il futuro con il team di Stitch Fix. È ora che un nuovo leader aiuti a sostenere la fase successiva. In tale contesto, io e il Consiglio abbiamo preso la difficile decisione di dimettermi dalla carica di CEO”.La fondatrice ed ex amministratore delegato Katrina Lake è stata nominata amministratore delegato, anch’essa a partire dal 5 gennaio 2023, con un incarico ad interim per sei mesi o fino alla nomina del suo successore, salvo diverso accordo tra Lake e il Consiglio di amministrazione.Ottima la performance di Stitch Fix,, che si attesta a 3,34 Euro, con un aumento del 4,37%. A livello operativo si prevede un proseguimento della seduta all’insegna del toro con resistenza vista a quota 3,497 e successiva a 3,842. Supporto a 3,152.(Foto: Photo by Benjamin Child on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    USA, scorte petrolio settimanali salgono più delle attese

    (Teleborsa) – Sono aumentate più del previsto le scorte di greggio in USA nell’ultima settimana. L’EIA, la divisione del Dipartimento dell’Energia americano, ha segnalato che gli stocks di greggio, negli ultimi sette giorni al 30 dicembre 2022, sono aumentati di 1,7 milioni di barili a 420,6 MBG, contro attese per un incremento di 1,2 milioni circa.Gli stock di distillati hanno registrato un calo di 1,4 milioni a 118,8 MBG, contro attese per una decrescita di 0,4 milioni, mentre le scorte di benzine hanno registrato un decremento di 0,3 milioni a quota 222,7 MBG (era atteso un calo di 0,5 milioni).Le riserve strategiche di petrolio sono calate di 2,7 milioni a 372,46 MBG. LEGGI TUTTO

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    FED, Bostic: determinati nella lotta all'inflazione, ancora molto lavoro da fare

    (Teleborsa) – L’inflazione è “il più grande vento contrario” che l’economia statunitense si trova ad affrontare e i funzionari della banca centrale americana “rimangono determinati” a riportarla all’obiettivo del 2%. Lo ha affermato il presidente della Federal Reserve di Atlanta, Raphael Bostic, ad una conferenza a New Orleans.”Io e il Federal Open Market Committee rimaniamo determinati a utilizzare i nostri strumenti per riportare l’inflazione verso il nostro obiettivo del 2% misurato dall’indice sul prezzo delle spese per consumi personali – ha spiegato – Apprezzo i rapporti recenti che includono segnali di moderazione delle pressioni sui prezzi, ma c’è ancora molto lavoro da fare”.Allargando lo sguardo, Bostic ha affermato che “chiaramente l’ambiente economico e finanziario è cambiato radicalmente negli ultimi due anni: abbiamo sperimentato una brusca recessione economica, un rapido rimbalzo, interruzioni della catena di approvvigionamento, aumento dell’inflazione, uno squilibrio tra domanda e offerta nel mercato del lavoro, politica monetaria inasprimento e una guerra in Europa”. “Questi sviluppi creano numerose nuove sfide per i responsabili politici – ha aggiunto – Le condizioni economiche sono straordinarie, quindi dobbiamo gestire molte incertezze”.(Foto: @ Shutterstock) LEGGI TUTTO

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    Aiuti di Stato, UE approva sostegno a Air Austral per rilancio

    (Teleborsa) – La Commissione europea, ai sensi delle norme dell’UE sugli aiuti di Stato, ha autorizzato il piano della Francia che prevede un aiuto alla ristrutturazione di 119,3 milioni di euro per consentire il ripristino della redditività della compagnia aerea Air Austral, oltre che 17,5 milioni di euro di aiuti per risarcire la società per i danni subiti a causa della pandemia di coronavirus tra il 17 marzo e il 30 giugno 2020.Fondata nell’ottobre 1990 e basata a Réunion, un dipartimento francese nell’Oceano Indiano, Air Austral è una compagnia aerea francese che garantisce la continuità territoriale tra Réunion e le altre isole vicine (Mayotte in particolare) e la Francia continentale. Con una flotta di otto aeromobili, opera anche servizi verso destinazioni nei paesi del sud-ovest dell’Oceano Indiano e in Asia.Secondo la Commissione UE, il piano consente di garantire la redditività a lungo termine della compagnia aerea e quindi di evitarne lo scioglimento, il che arrecherebbe un grave danno a Réunion in quanto regione ultraperiferica e assistita. Inoltre, il finanziamento pubblico del piano di ristrutturazione è conforme al principio di proporzionalità, in quanto il beneficiario contribuirà al suo finanziamento attraverso fonti di finanziamento proprie o private, consente alla compagnia aerea di tornare alla redditività a lungo termine e incide sugli scambi commerciali tra gli Stati membri solo in misura molto limitata. LEGGI TUTTO

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    Unicredit e BPER nei top picks di Jefferies tra le banche europee

    (Teleborsa) – Gli analisti di Jefferies sono positivi sull’andamento del settore bancario europeo e inseriscono le italiane UniCredit e BPER tra le loro “top picks”, di cui fanno parte anche BNP Paribas, ING Group, UBS, Société Générale, HSBC e Lloyds Banking Group. Le banche europee sono descritte come “interessanti” per una serie di motivi: il settore è prezzato per la recessione; lo slancio degli utili rimane forte anche dopo 9 trimestri consecutivi di upgrade, trainato dalla crescita del NII, costi sotto controllo e pressione limitata sulla qualità dell’attivo; il rendimento del capitale è il migliore della categoria, con la banca mediana che offre un rendimento dell’8% annuo nel 22-24.Su Unicredit, Jefferies vede uno slancio NII a breve termine e crede che la banca possa offrire circa 14,7 miliardi di euro rispetto al previsto capital return superiore ai 16 miliardi di euro 2021-24 (oltre il 50% della capitalizzazione di mercato). “Sebbene il footprint di Unicredit la lasci esposta ai rischi di fornitura di gas in Germania/CEE e in Italia, incorporiamo già ipotesi di accantonamento più prudenti mentre notiamo che la banca beneficia di una maggiore NPL coverage e di ipotesi macro più prudenti rispetto ai peer”. Le previsioni presuppongono inoltre una cancellazione completa della rimanente esposizione alla Russia. Il giudizio è Buy e il target price è a 19 euro per azione (upside del 33%).BPER Banca è invece descritta come la banca più sensibile ai tassi di interesse tra quelle che Jefferies segue, grazie all’ampio stock di depositi e all’elevata percentuale di prestiti variabili. “Riteniamo che il 4Q22 lo dimostrerà e vediamo stime di consensus troppo basse su questo nome – si legge nel report – Il 4Q22, oltre ad essere un catalizzatore per il NII, vedrà anche la cristallizzazione della maggioranza del capital benefit derivante dalla cessione del business merchant buying a Nexi, nonché la cessione di un portafoglio di sofferenze che migliorerà il profilo di qualità creditizia della banca”. Il giudizio è Buy e il target price è a 3,80 euro per azione (upside dell’87%). LEGGI TUTTO